Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Riassunto esame letteratura italiana contemporanea, prof. Bazzocchi, libro consigliato "Caravaggio" - Roberto Longhi Pag. 1 Riassunto esame letteratura italiana contemporanea, prof. Bazzocchi, libro consigliato "Caravaggio" - Roberto Longhi Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame letteratura italiana contemporanea, prof. Bazzocchi, libro consigliato "Caravaggio" - Roberto Longhi Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CARAVAGGIO

Ai tempi in cui ne parla Longhi, Caravaggio era un

artista poco conosciuto, colpevole di aver rotto

l’armonia del classico, con una vita drammatica e

irregolare.

Michelangelo Merisi nasce il 28 settembre 1573, da

una delle migliori famiglie del borgo di Caravaggio

(Lombardia).

Il 6 aprile 1584, morto il padre Fermo, va a studiare

arte a Milano per quattro anni, presso il pittore

bergamasco Simone Peterzano. un po’ di più

Dopo quel soggiorno di studi (durati

rispetto ai quattro anni iniziali), si trasferisce a Roma

(probabilmente tra il 1589-90, a circa 16/17 anni).

Nel viaggio per Roma, si ferma a studiare la

“Deposizione” di Annibale Carracci e il Masaccio

con gli affreschi del Carmine.

Senza soldi si stabilisce da un certo Lorenzo

Siciliano; poco dopo da Pandolfo Pucci.

Caravaggio inizia così a lavorare presso la bottega di

Siciliano, copiando busti e teste d’uomini illustri. Tuttavia continua il suo stato di povertà, al punto che si

ed è costretto a passare il tempo presso la Consolazione, l’ospedale dei poveri.

ammala

Finita la convalescenza passa qualche mese presso Giuseppe Cesari di Arpinio, ma esce presto da quella casa

tempo risalgono opere come: il “Bacco”, la

per ritrovarsi presso il monsignor Fantin Petrignani. In questo

“Zingara che dà la ventura”, la “Maddalena convertita” e il “Giovinetto morso dal ramarro”.

“Ragazzo morso da un ramarro” Non è un soggetto tipico dell’epoca: è un ragazzo

adolescente.

Caravaggio non mette la figura umana come unica e

centrale, ma bilancia l’umano con l’inanimato.

• vaso d’acqua con effetti particolari

• la luce è elemento fondamentale che evidenzia le

cose

Longhi pensa che da qui comincia la vera operazione

del modo inedito di dipingere.

Caravaggio per queste opere non viene stimato (si

capisce dal valore con cui venivano vendute le sue

opere: “il Giovinetto morso dal ramarro viene

<< >>

svenduto per venticinque giulî e la Zingara per

<< >>

otto scudi: ancora rezzi da fame”.

“Con l’entrata in casa Del Monte, la sciagurata del Caravaggio è finita”

bohème

→ il Cardinale Del Monte prende Caravaggio, come artista di casa, facendogli concludere la sua vita

zingaresca.

Il cardinale gli commissiona quadri con soggetti sacri, ma lui dipinge soggetti mitologici fuori dalle norme,

come per esempio:

“Bacco ubriaco/bevitore”

→ garzone di osteria e poi decorato con coroncina,

lenzuolo e bicchiere da osteria

“Garzone d’osteria romanesca, incoronato a caso da

pampini d’ogni colore, con un calice di lusso

(l’unico rimasto nell’osteria?) tenuto leziosamente

con la sinistra (da un mancino dunque, ma perché

ritratto dallo specchio!), in contrasto col vassoio di

terraglia rustica e con la caraffa comune; a non

parlar di quello stramazzo ad uso di triclino plebeo.

In tanto palese impaccio, l’aspetto del quadro

sembra, col consenso del pittore”.

“A Roma non si chiedeva verità alla pittura, ma devozione o nobiltà ; nobiltà di soggetti e azioni, a

<< >> << >>

qualunque mitologia appartenessero, e secondo un’inventiva che potesse oscillare dalla tetraggine della

stretta Controriforma alla volante ma vacua fantasia degli ultimi manieristi”.

Per Caravaggio era importante la realtà così come si presentava, senza i cambiamenti, ritenuti necessari,

dalle richieste artistiche del tempo.

- -

LO SPECCHIO

Secondo Caravaggio Secondo Longhi

Utilizzare lo specchio come tecnica pittorica non era Il suo rapporto con lo specchio culmina nel cinema.

una novità nel ‘500: Longhi capisce che il cinema è un’arte che ha

facilitava l’esecuzione di un autoritratto;

- qualcosa in comune con la pittura e Caravaggio può

essere pensato come un innovatore dell’immagine,

- (più raro) riuscire a far apparire nello stesso quadro

più punti di vista della stessa figura. tanto che, secondo lui, è stato il precursore del

“È possibile insomma che, naturalizzando l’antica cinema.

metafora che la pittura dev’essere il rispecchiamento Fotogramma = scrittura della luce (→ strumento

come l’inchiostro, che serve a scrivere le immagini.

della realtà, il Caravaggio provasse di attenersi al Il margine d’astrazione è più ampio nella

sodo dello specchio vero che gli dava finalmente il parola

scritta; l’immagine è più diretta.

vano della visione ottica già colmo di verità e privo

di vagheggiamenti stilizzanti. Così egli venne a

scoprire la sua personale, empirica camera Autori come Bassani e Pasolini hanno iniziato a

<<

[…] e ciò che lo sorprese fu di accorgersi

ottica pensare che la letteratura potesse diventare anche

>>

che allo specchio non è punto indispensabile la cinema.

figura umana: se, uscita questa dal campo, esso

seguita a rispecchiare il pavimento inclinato,

l’ombra sul muro, il nastro lasciato a terra”.

Caravaggio prende, dunque, modelli che nessuno avrebbe preso e li traveste da personaggi importanti anche

se si capisce dallo loro caratteristiche fisiche che non lo sono.

→ soggetti che vanno contro la tradizione.

Longhi - Pasolini

nuovo modo di concepire nuovo modo di fare cinema

l’arte con Caravaggio

entrambi prendono gente comune per le loro opere

soggetti da osteria attori non professionisti

Longhi descrive la tecnica di Caravaggio, ovvero quella dello specchio visivo per bloccare la realtà in pezzi

fissati, dove sembra tutto perfetto; mette a fuoco quello che vuole dipingere.

L’ANGELISMO

- -

Sorge spontanea la domanda del perché Caravaggio dipingesse così spesso giovani figure adolescenti. Le

risposte sono due:

- un motivo può essere per i suoi scarsi fondi che non gli permettevano ancora di pagare modelli adulti e

quindi si vedeva costretto a chiedere a dei suoi coetanei;

ci potrebbe essere stata una collusione pittorica con una corrente in voga al tempo: l’angelismo.

-

“Gli angeli erano il problema tematico della bellezza a quei giorni […] la Roma pittorica si riempie di

angeli tra l’85 e il ‘95”

“Suonatore di liuto” → non si capisce se è maschio o femmina

→ natura morta affiancata ad uno strumento

musicale

“La bilancia di luce, ombra e penombra che avvolge

nella stanza il giovane incantato e lambisce il tavolo

visto in tralice nello specchio , rende la perfetta

<< >>

equivalenza mentale tra la figura e la mirabile

natura morta di fiori e frutta a sinistra, e il famoso

riflesso della camera entro la caraffa (e non già, per

malposta e bigotta sottigliezza manieristica, nella

pupilla)”.

- -

NATURA MORTA

Caravaggio annulla la distinzione tra “natura superiore glorificata nell’uomo” e una “inferior natura”.

Nel Rinascimento la natura morta era considerata alla stregua di semplice decoro, relegato spesso alle stanze

dei servi o in cucina.

di rifarsi con oggetti di pregio, come “bicchieri

Cercò di Murano, cristalli di Boemia, antipasti e dolciumi

sceltissimi; bocconi come si diceva da cardinali”.

Caravaggio tuttavia dipinge cose comuni, affianca frutti maturi a quelli marci.

“Canestro di frutta” →

Caravaggio arriva a dipingere gli oggetti senza figure umane.

Insieme alla frutta matura e di bel aspetto, ci sono mele marce e foglie secche

“Postpasto” → si nota dall’ombra)

cesto di frutta in bilico (-

viene rappresentata la natura quotidiana non quella preziosa.

- -

I PRIMI SOGGETTI SACRI

Caravaggio inizia a scegliersi i suoi primi argomenti di religione e li interpreta laicamente, senza cadere nel

profano.

1.2

.

3.

4.

1. scena di giocatori d’azzardo. (similitudini con “Giocatori e la Morte” di Holbein)

→ la Morte di Holbein e il Cristo di Caravaggio = due simboli di eternità per quei tempi e per due diverse

nazioni.

“Egli sapeva che Matteo era un pubblicano, un agente di cambio, un appaltatore di gabelle e di dogane. E

poiché in codesti luoghi si cambia moneta e, dove si cambia, il gioco è facile a intavolarsi, nulla vieta che la

scena della Vocazione si decida al momento che qualcosa”.

<< >>

→ nuovo tipo di dramma; sacro che avviene tra gli uomini;

→ rievoca la drammaticità con due versi di Eliot (- lo cita per farci capire che questo è un punto centrale):

And we shall play a game of chess pressing lidless eyes and waiting for a knock upon the door

<< >>

Gadda utilizza questo quadro per spiegare i promessi sposi; sorpreso dalla luce o da Cristo stesso prima di

giocare d’azzardo.

– ciò può essere chiamato fotogramma poetico.

→ “La luce che rade sotto il finestrone, sparita dall’ombra come in un quadrante regolabile, lascia riflessi

fiochi sulla sordida impannata: sospende nell’aria greve la mano di Cristo mentre l’ombra corrode il suo

sguardo cavo; […] sosta su Matteo […] quasi chiedesse: ”.

Vuol me?

<< >>

Longhi non dà predominanza a Cristo, ma è rimasto fedele a Caravaggio: tutti i personaggi sono importanti.

3. perduto a Berlino nel 1945, “Caravaggio aggredì il tema con la spregiudicatezza solita alle sue prime

; senonché l’esigenza iconografica per un quadro, finalmente, d’altare finì per

meditazioni sul sacro

<< >>

precipitarlo nella polemica più sarcastica. Affettando di non conoscere altro della condizione evangelica se

non che gli apostoli fossero gente di popolo; senza curarsi, insomma, che San Matteo fosse anzi un

pubblicano, un gabelliere, pratico di scritture e d’abbaco, egli pensa di poterlo raffigurare in questo

semplicione di pelle spessa, questo analfabeta, che al solo pensiero di mettere penna in carta ha fatto le

rughe più profonde di un tanto e ora stupisce al vedere in che perfetta calligrafia [...]”.

Angelo che dall’alto dà

4. Caravaggio sostituisce, alla prima versione, una seconda che mostra più maturità.

spiegazioni a Matteo. Costui appoggiandosi col ginocchio sullo sgabello. “Ad ogni attacco di frase,

prillandolo verso di noi fino a farlo sbandare nel vuoto, oltre il dipinto stesso. Questo forte effetto

dal punto di vista dal basso, trovò poi un magico accordo sia con l’adozione di un

i

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
7 pagine
8 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher toni.jacopo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bazzocchi Marco Antonio.