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Biografia
Cesare Pavese nasce nel 1908 in provincia di Cuneo da una famiglia di origini contadine. Fa i suoi studi a Torino avendo come professore Augusto Monti con idee profondamente anti-fasciste. Nel 1930 si laurea in lettere e perde sua madre. Per Pavese sono anni profondamente infelici al punto da essere sfiorato dall'idea di togliersi la vita. Nel 1932 inizia a lavorare come insegnante. Qualche anno dopo nel '34 Pavese si iscrive al Pnf al solo scopo di poter continuare a lavorare. Nel 1935 viene arrestato per antifascismo, negli anni seguenti scrive "Lavorare stanca" e "Paesi tuoi". Nel 1942 inizia a lavorare nella casa editrice Einaudi e pubblica "La spiaggia". Pavese non si unirà alla Resistenza e si trasferirà dalla sorella, anch'essa sfollata, dove lavorerà come insegnante sotto falso nome fino alla liberazione. Riprende poi a lavorare per Einaudi e torna definitivamente a Torino dove morirà suicida nel 1950.
A seguito dell'ennesima delusione d'amore.
L'IDEOLOGIA
Pavese resta senza dubbio uno dei più grandi autori a rappresentare la letteratura del dopoguerra, nel Neorealismo ma non solo, infatti non abbracciava completamente il Neorealismo in quanto c'era in lui una difficoltà di accettare il "binarismo" (da una parte i buoni, da una parte i cattivi) tipica del periodo Neorealista. A questo pensiero si allineerà anche Beppe Fenoglio. Ne "La resistenza impossibile" Pavese sostiene che è inutile parlare di Resistenza se questa viene sporcatadalla violenza (ragionamento che non piace al partito comunista di Palmiro Togliatti), Pavese era estremamente anti-violento. Pavese parla di resistenza anche nel romanzo "Il compagno" dove ricerca di dare un senso alla guerra, giungendo alla conclusione che: la guerra non rappresenta mai la risposta ("La casa in collina": il protagonista, alter-ego dell'autore,
Non partecipa agli eventi della guerra, né a quelli della resistenza perché secondo Pavese nessuna ideologia può giustificare la violenza), questa affermazione fu malvista da alcuni neorealisti che lo accusarono di rinnegare i valori della resistenza.
LA TERRA, IL MITO E IL SIMBOLO
Il pensiero di Cesare Pavese riguardo ai luoghi delle sua vita è molto ben spiegato nella poesia "Lavorare stanca" dove possiamo vedere una netta distinzione tra città e campagne.
CITTÀ
Luogo della modernità, della maturità e della razionalità. Dove la natura non è arginata dalla civiltà.
CAMPAGNA
Luogo dell'infanzia, dell'irrazionalità e delle pulsioni inconsce. Dal 1942 la campagna diviene simbolo della vita vera, simbolo di spontaneità e autenticità.
BEPPE FENOGLIO
BIOGRAFIA
Anche Fenoglio nasce in provincia di Cuneo, ad Alba nel 1922. Anch'esso si iscrive alla facoltà di lettere a Torino.
nel 1943 viene chiamato alle armi. Nel 1944 si unisce ai comunisti e diventa partigiano. Si unisce ai Badogliani (partigiani azzurri) e partecipa alla liberazione di Alba. Dopo la guerra Fenoglio, che conosceva molto bene inglese e francese, viene assunto presso un'azienda vinicola che gli permette di continuare a coltivare la sua vocazione letteraria. Nel 1960 sposa Luciana Bombardi, da cui ha una figlia: Margherita. Purtroppo muore nel 1963 a causa di una malattia. IDEOLOGIA Per Beppe Fenoglio era molto importante combattere per i propri ideali, a differenza di Cesare Pavese. Un'altra differenza con Pavese sta nel fatto che, per Pavese, guardare avanti dopo la guerra fosse impossibile (visione pessimistica riguardo alla ricostruzione), mentre Fenoglio aveva una visione ottimistica sulla Ricostruzione. Fenoglio aderisce già da giovane all'antifascismo e non si iscriverà mai al Pnf. Beppe Fenoglio lavora molto anche come traduttore, proprio grazie alla sua conoscenza delle lingue straniere.La sua conoscenza delle lingue straniere. Per Fenoglio l'uso dell'inglese rappresenta un modello e uno stimolo per sviluppare in modo originale le potenzialità dell'italiano (sperimentalismo linguistico). Fenoglio nelle sue opere tende molto a demitizzare la resistenza, senza mai dissacrarne i valori ma ripercorrendo i fatti con estremo realismo.
LE OPERE
LA MALORA
Romanzo che parla di vita in campagna, di contadini e di legame con la terra. Racconta dell'estrema povertà e precarietà in cui vivevano le famiglie di contadini in un mondo dominato dalla violenza che rappresenta l'unica forma di comunicazione, in cui la gente è vittima dell'alienazione provocata dallo sfruttamento del lavoro. "La malora" è ambientato sulle Langhe: un territorio sull'appennino ligure.
IL PARTIGIANO JOHNNY
Romanzo che racconta la Resistenza, le lotte partigiane. Questo romanzo non viene accettato dalla critica per diversi motivi:
è uno dei primi romanzi in cui si usa il plurilinguismo; infatti abbiamoun mix fra inglese, italiano e piemontese, inoltre “Il Partigiano Johnny” è un romanzo sperimentaleche apre la strada a molti autori futuri (tra cui lo stesso Paolo Volponi). Purtroppo Fenoglio nonpotrà difendersi dalle critiche perché il romanzo viene pubblicato diversi anni dopo la sua morte.
LEZIONE 7
QUALCHE ALTRA INFORMAZIONE SU BEPPE FENOGLIO
Beppe Fenoglio fu accusato di essere un non-neorealista, perché a dire di altri Fenoglio avevasimpatie per il Partito Nazionale Fascista. In realtà quasi tutte le opere di Fenoglio sono un’accusaal Pnf e alla monarchia dei Savoia che non hanno ostacolato, quando potevano, l’ascesa delfascismo. La Resistenza antiretorica (Raccontare la resistenza senza enfatizzare, raccontare le cosecom’erano davvero, non vuole dissacrare ma raccontare la verità) di Fenoglio fu un altro motivo diaccusa. Nel
dopoguerra Fenoglio temeva i "rigurgiti" fascisti, e anni dopo vedremo che aveva ragione, lui era molto cosciente. Come abbiamo già detto Fenoglio morì molto giovane a causa di una malattia, quindi non vide mai riconosciuti i suoi meriti. Fu la figlia Margherita a raccogliere le sue opere e farle pubblicare. Insieme a Fenoglio un'altra grandissima traduttrice della lingua inglese fu Fernanda Pivano. Molti scrittori contemporanei prendono esempio dallo sperimentalismo di Beppe Fenoglio, per esempio: Stefano Benni, Piervittorio Tondelli, Rossana Campo e Silvia Balestra ("La vendetta degli Antò").
GLI ANNI '60 E IL "GRUPPO 63"
Nel dopoguerra vediamo il mondo spaccato in due blocchi rappresentati dalle due superpotenze: gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. L'Italia entrò nella sfera politica degli Stati Uniti, e visse un periodo di "americanizzazione selvaggia", molto famoso è il film
comprendere e apprezzare iraffinati giochi linguistici su cui si basano i loro testi.
PRINCIPALI AUTORI
GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA
BIOGRAFIA
Nasce a Palermo nel 1896, dall'antica famiglia dei principi di Lampedusa. Partecipa alla guerra come ufficiale di artiglieria, fino al 1925 quando si ritira a vita privata. Era un uomo molto colto e cosmopolita, dopo il ritiro viaggia molto vivendo anche dei periodi all'estero. Muore a Roma nel 1957. La sua più grande opera "Il Gattopardo" verrà pubblicata un anno dopo la sua morte.
"IL GATTOPARDO"
Fu pubblicato da Feltrinelli, nel 1958 sotto la cura di Giorgio Bassani. Quest'opera ottenne sia in Italia, sia all'estero un grandissimo successo nonostante le tante critiche. "Il Gattopardo" verrà reso un film da Luchino Visconti. In questo romanzo possiamo ritrovare il tema della fatale decadenza a cui sono condannati gli esseri umani e le cose, dell'ininterrotto
Precipitare della vita verso la morte. LA TRAMA “Il Gattopardo” è ambientato in Sicilia, all’epoca dello sbarco dei Mille e quindi del passaggio dal regime Borbonico al Nuovo Regno d’Italia. Il protagonista è Don Fabrizio Corbera Principe di Salina, il cui stemma di famiglia è rappresentato da un gattopardo. Don Fabrizio assiste passivamente al cambiamento della società: la decadenza della classe nobiliare a cui esso apparteneva e che veniva mano a mano sostituita dall’avanzata del nuovo ceto borghese sempre più ricco. La classe borghese è rappresentata dal nuovo ricco Calogero Sedara e da sua figlia: la bellissima Angelica, la quale sposerà il nipote di Don Fabrizio: Tancredi Falconeri. Il romanzo mette in luce le differenze tra Don Fabrizio e suo nipote, quest’ultimo cinico e spregiudicato sale sul carro dei vincitori mentre Don Fabrizio attende, senza reagire, la fine del suo mondo illudendosi di salvare i
propri privilegi nobiliari. Don Fabrizio era convinto che "bisogna che tutto cambi" affinché "tutto rimanga com'è".
BIOGRAFIA
Bassani nacque a Bologna il 4 marzo 1916 da una benestante famiglia ebraica originaria di Ferrara. In anni giovanili mostrò un vivo interesse per la musica, ma presto rinunciò a questa passione per dedicarsi alla letteratura. Insegnò Italiano e Storia agli studenti ebrei espulsi dalle scuole pubbliche nella scuola ebraica di via Vignatagliata, e divenne attivista politico clandestino antifascista e venne rinchiuso, nel 1943, per alcuni mesi. Muore a Roma nel 2000. Fu anche un grande giornalista e partigiano, era iscritto al Partito Comunista.
"IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI"
È un romanzo autobiografico che parla della presunta passività delle comunità ebraiche, nello specifico della comunità ebraica di Ferrara, all'epoca molto numerosa. Il Giardino