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ELEGIA

- Contesto simposiale

- Strumento non a corde come nel giambo ma a fiato Aulos e dunque era necessaria la

presenza di un Auleta (spesso figura borderline femminile).

- Parakataloghe cantare al suono della musica

- Distico elegiaco (1 esametro+ 1 pentametro)

- Dialetto ionico con parole che rimandano all’epica

- Può essere parentetica (esortativa), didascalica, amore (no carnale), politica-civile,

gnomica (frase sentenziosa che si fonde con la tipologia didascalica).

TIRTEO (nasce nella prima metà ma agisce nella seconda metà VI sec., Sparta)

- Alcuni lo fanno cittadino di Sparta, Licurgo invece crede che per la sua lingua ionica

fosse di Atene poiché Sparta in un momento difficile chiese ad Atene l’invio di un

comandante e per scherno inviarono il zoppo Tirteo in grado però di spronare gli animi

(forse tentativo propagandistico di vedere come a Sparta sia stato sottratto pure il

merito di un buon poeta).

- Condivide l’ideologia aristocratica

- Il suo è uno ionico continentale (elementi vicini al dorico forse per aiutare il pubblico)

- Le elegie erano tutte doriche, poi si tradussero in ionico a scapito di metrica e ritmo

(allora si è deciso di lasciare qualche elemento dorico)

- Vive la seconda guerra messenica (Spartani contro abitanti della Laconia,

Peloponneso). Sparta era divisa tra conflitto contro la Laconia e conflitto tra popolo e

aristocrazia.

- Riprende Omero nei valori e nella concezione di morte, solo che non ci sono più duelli a

singolar tenzone ma a ranghi serrati.

A. Seconda guerra messenica

Messeni che come asini portano tributi agli Spartani.

Padroni e famiglia piangono essendo caduti schiavi.

B. Prima guerra messenica

La descrive come fosse nell’immaginario collettivo, non essendo ancora nato.

L’onore dei padri e Messene come posto bello per arare.

C.Esortazioni

Elegia parentela recitata nei sissizi per dare la carica prima dello scontro fisico. Gli

embteria erano canti di marcia non destinati al simposio, in anapesto (cadenzato).

Le esortazioni (upotekai) oltre ad invitare alla lotta comunicavano valori. Elegia integra che

si apre con un priamel (preambolo, premessa, elenca falsi valori che non condivide per

poi mettere alla fine ciò che ritiene importante per un uomo degno di essere celebrato.

Disprezza (non un disprezzo vero, ma un valore minore): la virtù ovvero lingua di Adrasto,

forza ciclopica, ricchezza di Mida, grazia di Titono

Ammira: Ardore impetuoso e militare.

Mette in discussione l’atletismo (fondamentale nel Olimpiadi). Arte è il valore.

Falange come nuovo modo di combattere, prevedeva che i guerrieri fossero uno accanto

all’altro ed escludeva il duello corpo a corpo, non si poteva disfare per non far irrompere il

nemico. All’eroicità del singolo si deve il successo del gruppo. La morte diventa gloria che

si estende per tutto il genos. La sopravvivenza non si considerava nell’epica, gli eroi

erano destinati tutti a morire.

D. La bella morte

Esortazione per gli anziani e invocazione per i giovani (si pensava fossero 2 testi rivolti a i

2 interlocutori distinti). Per l’uomo valoroso è bello morire in battaglia.Riferimento alla

shame culture. Queste parole sotto effetto del vino spronano ulteriormente gli animi.

Cuore grande e resistente. Gli anziani muoiono in prima fila per i giovani che scappano.

Morire per un giovane in prima fila è bello, per l’anziano è turpe.

E. Versi omerici

22, Iliade. Ettore ucciso da Achille. Priamo cerca di convincere il figlio a non andare a

combattere (oltre a uccidere te potrà uccidere poi me). Priamo dice ad Ettore che quando

un giovane muore tutto gli si addice, ma se uccidono un vecchio non c’è spettacolo più

doloroso. L’immagine del vecchio serve per convincere ad abbandonare la lotta. Per

Tirteo invece è un’esortazione verso i giovani a prender posto dei vecchi.

MIMNERMO (produce nel 630, Colofone)

- Falsa notizia di lui flautista

- Vive lo scontro contro i Lidi (di Gige) a Colofone

- Propezio dice che Mimnermo valeva in amore più di Omero, la Suda dice che ci sono

pervenute oltre alla raccolta Smirneide quella intitolata Nannò, la flautista.

- Cantore della giovinezza perduta

- Vita che passa, giovinezza che finisce, tempo dell’amore breve, vecchiaia

A. Conquista di Smirne

Un’altra tradizione lo fa originario di Smirne e componitore della Smirneide, un’elegia

su base storica (tipo Telefo di Archiloco) che raccontava dello scontro avvenuto

qualche decennio prima tra Smirne e Lidia. La conquista di Smirne fu per volere divino.

B. L’antenato illustre

Anche questa potrebbe essere della Smirneide. Elegia che allude a fatti storici per

rafforzare spirito di gruppo per i riuniti al simposio.

Mimnermo nome parlante: colui che resiste sull’Ermo (fiume di Colofone)

Antenato particolarmente forte, resilente, piegava le falangi dei cavalieri Lidi ai piedi

dell’Ermo.

C. Giovinezza, amore vecchiaia

Giovinezza breve, la vecchiaia incombe subito con le sue malattie e si vuole morire

quanto prima.

Vive la vecchiaia male anche in funzione dell’eros (i giovinetti non sono più interessati a

lui e nemmeno le donne).

D. Titono

Giovinetto bellissimo se ne innamorò l’Aurora che chiese a Zeus di rendere il suo amato

immortale per tenerlo sempre con sé e dimenticò di chiedere oltre all’immortalità

l’eterna giovinezza (e divenne un vecchio per sempre, la condanna alla vecchiaia è

peggiore della morte). Mito finalizzato alla comunicazione di un messaggio

(paradigmatico). Lo stesso fa con il mito del sole ( Tirteo era solo parenetico-esortativo,

lui come Archiloco lascia spazio alla narrazione mitologica anche se paradigmatica)

anche il sole fa fatica nella sua esistenza.

E. Paragone tra uomini e foglie

Paragone che nasce da Omero. Tema brevità della giovinezza (foglie che nascono in

primavera). La giovinezza è un istante, quanto impiega la luce del sole sulla terra. Da

notte a giorno è il tempo della giovinezza, non arrivano più figli, preludio del genos.

Quest’ossessiva ripetizione è data in contesto simposiale. L’elencazione di sventure

serve a dare consapevolezza ai giovani e dall’altro fa apprezzare il momento culturale

che si sta celebrando (non lasciar sfuggire la bellezza del simposio). L’immagine delle

foglie rimanda a Glauco e Diomede (greco) nemici che si ricordano della xenia

(ospitalità) dei loro parenti e si scambiano le armi, ma prima secondo il codice etico si

chiedono “ma tu chi sei”, chi posso vantarmi di aver ucciso e Glauco dice che le

generazioni di uomini sono come foglie (nasce una stirpe, ne muore un’altra). In

Mimnermo l’obiettivo è diverso: vuole mostrare la brevità della vita degli uomini (come

le foglie che nascono in primavera e muoiono in autunno). Invece Glauco vuole

insistere sulla ciclicità della vita umana (come foglie nascono in primavera, muoiono in

autunno, ma una nuova generazione subentrerà nella prossima primavera, più positiva).

Il paragone viene usato altre volte:

-Omero: Odisseo racconta dei Cicloni che arrivano al mattino come spuntano i fiori e le

foglie in primavera. Vuole indicare che i Cicloni erano tanti quante le foglie in primavera.

-Esopo: fa discorsi a Delfi ma gli abitanti non lo pagavano e usa il paragone omerico

delle foglie per l’incarnato verdastro degli abitanti, il paragone è offensivo

-Ungaretti: si riferisce ai soldati (titolo della poesia). Ha scritto in trincea mentre

combatteva la prima guerra mondiale. Risultato di una riflessione sull’esperienza

traumatica della trincea e sulla precarietà della vita militare.

SOLONE (640-660, Atene)

- Unico caso in cui si parla di poeta elegiaco e politico

- Aristocratico: eros omosessuale, simposio, cavalli, cani da caccia, ospitalità

- Poesia, amore e vino erano gli elementi del simposio

- Muore nel 560

- Deviò le tensioni tra popolo e aristocrazia divenendo arconte pacificatore

(aisiumnetes, pacificatore) e rinunciò alla tirannide divenendo uno dei 7 sapienti

- Ha provveduto all’introduzione dell’assetto timocratico (basato sul ceto/reddito) era

considerato al tempo molto aperto come ordinamento (i poveri arricchiti scalavano la

società)

- Seisakteia (allegerimento)→ abolì la schiavitù per debito

- Nell’eteria tentava di spiegare la sua linea politica

-Dice di aver assegnato ciò che è giusto al popolo, ai ricchi nulla d’indegno, vuole

porre un limite a chi l’ha già oltrepassato e sa di non poter piacere a tutti.

- I suoi giambi sono apologetici, sono più discorsi politici

- Riprende dall’epica, ionico ma con elementi attici

A. La vecchiaia

“Invecchio imparando sempre molte cose”

Non si smette mai d’imparare con piacere. La vecchiaia era vista come un fardello

inutile e improduttivo, Solone è tra i primi che rivaluta la vecchiaia.

B.Metapoiesis “Rifacimento”

Confronto con Mimnermo “O se a 60 anni senza malattie e preoccupazione mi

cogliesse la morte”, data avanzata per noi ma generosa per loro. Solone gli dice di

togliere il verso e rielaborarlo cambiando il numero con 80p anni. Lo apostrofa figlio di

Ligiaste (da ligus, colui che canta in modo melodioso). Per motivi temporali Solone è

più giovane di Mimnermo. Per motivi temporali Solone è più giovane di Mimnermo e

per questioni geografiche (simposi ateniesi contro Asia Minore), tutto questo si spiega

pensando ai meccanismi della tradizione simposiale (di simposio in simposio si

recitano i versi sulla vecchiaia, piacciono e li ri ripete in un altro simposio spacciandoli

per propri o dicendo che erano di Mimnermo, Solone lo ascolta e vuole condividere

con i compagni di simposio una versione diversa di concetto di vecchiaia, contestando

il seppur definito bravo Mimnermo.

C. L’elegia delle Muse

Giustapposizione d’immagini tipica della tradizione greca. Chiama le muse figlie della

Memoria e chiede fama e prosperità. Vuole essere dolce con gli amici e aspro con i

nemici. La ricchezza non è un fattore di vergogna ma non deve provenire da atti

indegni. La dice punisce chi si comporta scorrettamente, in caso contrario gli dei

premiano la nobiltà. Fa un lungo paragone tra l’azione rasserenante di Zeus e il vento

che scosta le nuvole. Il Zeus di Solone non è quello antropomorfo e irato di Omero:

medita. Alla fine la sua azione si fa notare, anche con il tempo: la colpa del genos (i figli

pagheranno per i padri).

D. Elegia del buon governo (eunomia)

Contrapposta alla duomia. Non era ancora diventato arconte e fa un discorso ai

cittadini che appartenevano al partito opposto

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
49 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher heiwa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Andreassi Mario.