Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Riassunto esame Letteratura greca, Prof. Belardinelli Anna Maria, libro consigliato Storia della letteratura greca, Montanari Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

POLIBIO

Vita

Nasce a Megalopoli in Arcadia nel 200 a.C. da Licorta, il successore di

Filopemene come comandante della Lega Achea (del Peloponneso settentrionale),

per cui cresce in un contesto politico e militare e riceve un’educazione tattica. Nel

169 a.C. diventa ipparco, proprio nel il periodo di crisi dovuto dallo scoppio della

III° guerra macedonica. Durante il conflitto, Polibio aderisce al filone neutrale

che tuttavia aveva chiare simpatie filomacedoni. E così, dopo la vittoria di Lucio

Emilio Paolo, il partito filoromano ora a capo della Lega Achea compila una lista di

nomi di uomini dell’ala avversaria da mandare a Roma per essere processati. Tra

questi nomi c’è anche quello di Polibio. Arrivato a Roma, conosce in una biblioteca

Scipione l’Emiliano ed entra nelle sue simpatie. Aderisce al suo circolo (in cui

c’era anche Terenzio) e diventa il suo storico e intellettuale personale, seguendolo

in tutte le sue spedizioni.

Intanto, dopo venti anni dal suo arrivo a Roma, il processo si chiude e Polibio viene

assolto. Gli viene anche permesso di tornare in Grecia, per velocizzarne e

facilitarne l’annessione a Roma (146 a.C., caduta di Corinto). Morì ultraottantenne

nel 118 a.C.

Le Storie

La sua opera, le Storie, è formata da 40 libri che trattano degli avvenimenti che

vanno dal 264 a.C. (inizio della prima guerra punica) al 146 a.C. (distruzione di

Cartagine). Solo 5 libri ci sono arrivati completi, mentre i restanti tramite delle

sintesi: le Excerta Antiqua sono le più antiche, di epoca ellenistico-romana, e

riportano i libri 6-18; le Excerta Historica invece sono di età bizantina e ci

tramando i restanti libri. Ecco di cosa trattano:

I-II: nella προκατασκηνή, il prologo, viene spiegato il modello e il criterio

o storiografico seguito da Polibio. Vengono narrati gli eventi dal 264 a.C fino

all’inizio della seconda guerra punica.

III-IV-V: narrazione degli eventi che caratterizzano gli anni dal 222 a.C. al 216

o a.C. (Canne)

VI: libro delle costituzioni

o VII-…: narrazione più veloce con criterio annalistico. Due eccezioni:

o XII: polemica contro Timeo di Taormina

 XXXIV: digressione geografica sul mondo mediterraneo

Questo lasso di tempo è fondamentale per Polibio, poiché è in questi anni che si

decide il futuro di tutto il mondo antico: c’è lo scontro tra lega achea e lega etolica,

tra Tolomei e Seluicidi, e soprattutto tra Roma e Cartagine (II° Guerra punica).

Perché scrive?

L’intento iniziale di Polibio era una semplice indagine storica, ma la guerra contro

la Macedonia fu per lui un notevole spunto di riflessione: con la vittoria romana a

Pidna (168 a.C.), la potenza politicamente più solida e militarmente più organizzata

del Mediterraneo orientale si faceva da parte e consegnava il suo territorio al

vincitore. Nell’ottica polibiana, fu per volere della Tύχη che Roma riuscì a

conquistare tutto il mondo conosciuto: se fino alla guerra annibalica sembrava che

gli eventi si fossero svolti in modo casuale, il nuovo assetto geopolitico era invece

il frutto di un processo unitario che aveva in Roma il suo centro d’azione. Ecco

che il mondo comincia ad essere concepito come un unico corpo la cui testa era la

città eterna (storia σωματοειδής). Ma cos’era a rendere proprio Roma la potenza

più adatta per tale scopo? Qual’era il segreto della sua ascesa? Nelle sue Storie

Polibio vuole spiegare proprio questo, ma da un’ottica greca, non romana.

Libro VI , le Costituzioni

Polibio intuì che le ragioni determinanti dell’ascesa di Roma non erano da ricercare

tanto nell’esito della guerra, quanto nell’efficienza del sistema politico, nella

Costituzione. Proprio di essa tratta il libro VI.

Molti prima di lui si erano già occupati di Costituzioni: Erodoto, Platone, Aristotele,

etc. Polibio riprende il tema e lo approfondisce, divenendo poi d’ispirazione per

altri autori, come ad esempio Cicerone.

Polibio individua 6 forme di governo, 3 sane, 3 degenerate:

Monarchia Tirannide

o Aristocrazia (dei migliori) Oligarchia (dei pochi, i più ricchi)

o Democrazia Oclocrazia (della folla, demagogia)

o

Secondo la teoria dell’ανακυκλωσις, queste forme di governo si alternano l’una

all’altra ciclicamente, seguendo un’evoluzine storica: la monarchia degenera

inevitabilmente nella tirannide, a cui reagiscono i cittadini migliori (άριστοι)

instaurando l’aristocrazia, che porta sempre all’oligarchia, suscitando la reazione

della massa che vi sostituisce un governo popolare, la democrazia, che si

trasforma in una caotica dittatura delle assemblee. Stanco di violenze e disordini, il

popolo si affida di nuovo a un monarca e il ciclo ricomincia. Riprendendo Tucidide

nell’ispirarsi alla scienza medica, Polibio paragona questo ciclo con quello

biologico degli esseri viventi, con la nascita, lo sviluppo, la piena maturità, il

declino e la morte.

Dato che il suo è un metodo scientifico non possono mancare degli esempi:

Polibio ne riporta tre, descrivendo così le forme di governo migliori, quelle miste.

Sparta. Al vertice della piramide politica spartana ci sono i 2 re,

o provenienti dalle famiglie degli Agiadi e degli Euripontidi [monarchia]; poi

28 γέροντες (i senatori con il potere legislativo) e 5 efori (si occupavano

della giustizia e della conservazione dei costumi) [oligarchia]. Infine c’era

l’ἀπέλλα, l’assemblea popolare che però non aveva molto potere

[democrazia].

Cartagine. La città africana, nonostante avesse a capo 2 sufeti

o [monarchia], era controllata per lo più da un senato [oligarchia]. C’era

un’assemblea popolare, ma anche in questo caso aveva un potere

limitato [democrazia]

Polibio afferma che queste due Costituzioni, nonostante fossero miste, erano

sbilanciate rispettivamente verso la monarchia e l’oligarchia. Quella romana no:

Roma. Il comando militare e il potere esecutivo erano affidati a 2consoli

o [monarchia]; il potere legislativo e in parte giudiziario era affidato al senato,

formato dalle più facoltose famiglie [oligarchia]; mentre il volere del popolo

era portato avanti dai comizi centuriati e soprattutto da quelli tributi

[democrazia].

È stato questo equilibrio a dare a Roma l’opportunità di vincere. tuttavia Polibio

annuncia allo stesso tempo che secondo l'andamento ciclico anche Roma sarà

colpita da momenti di crisi, che comporteranno una decadenza dei mores e la

corruzione dell’aristocrazia.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Liciniani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Belardinelli Anna Maria.