Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Riassunto esame Istituzioni di Storia del Cinema, prof. Pesce, libro consigliato "L'occhio del Novecento", Casetti Pag. 1 Riassunto esame Istituzioni di Storia del Cinema, prof. Pesce, libro consigliato "L'occhio del Novecento", Casetti Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Istituzioni di Storia del Cinema, prof. Pesce, libro consigliato "L'occhio del Novecento", Casetti Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Lo sguardo di un'epoca

1.1. Vedere

Il cinema ci permette di: guardare di nuovo in faccia al mondo, dopo che abitudini e pregiudizi avevano offuscato i nostri occhi. Guardare il mondo in maniera nuova, come non lo avevamo mai visto prima. Riscatta uno dei nostri sensi e ce lo restituisce potenziato.

→idea ricorrente negli anni '20 (Leitmotiv); riassunta da Balàzs “dall'invenzione della stampa in poi, la parola è il principale canale di comunicazione tra uomo e uomo; ma nella cultura delle parole l'anima si è fatta invisibile. E ora il cinema sta imprimendo alla cultura una svolta radicale (come lo era stata la stampa). E l'uomo tornerà ad essere visibile”

→il cinema ripristina la visibilità dell'uomo/restituisce realtà allo sguardo.

Luciani dice→arte cinematografo ci ha reso sensibili alla bellezza dinamica del volto umano (come il teatro ci ha reso sensibili alla voce). Ora possiamo tornare a vedere dei

Volti e non delle maschere. Jean Epstein dice: l'obbiettivo dell'apparecchio di ripresa è occhio senza pregiudizi/morale/influenza. Vede trattiche noi, ormai carichi di simpatie/antipatie/abitudini, non vediamo più. Abel Gance dice: cinema doterà l'uomo d'un senso nuovo; ascolterà attraverso gli occhi. Dunque ci fa vedere mondo come non riuscivamo più a fare/come mai avevamo fatto prima. A questa, se ne accosta una anche più radicale: cinema riconquista senso della vista perché incarna perfettamente sguardo de 20° secolo. C'è corrispondenza tra modo osservare le cose tipico di un'epoca/modo in con cui cinema osserva e ripropone universo circostante (forme usate da camera sono quelle con cui uomini si guardano attorno. Sullo schermo prima di vedere realtà in modo nuovo la vediamo nello spirito del tempo). Luciani prosegue: cinematografo è come il riflesso artistico de condizione di vita.

in cui si trova l'uomo adesso, dove i limiti di tempo/spazio sono stati modificati dall'invenzione del telefono/automobile/radio/ecc. (l'uomo ha acquisito una specie di onnipresenza, non solo rapidità di sintesi). Panofsky → le arti figurative/plastiche partono da un'idea, non da oggetti del mondo fisico (concezione idealistica, non più in linea con i tempi); solo il cinema rende giustizia alla concezione materialistica dell'universo della civiltà contemporanea (parte dai corpi/cose). Kracauer → i film mostrano come la società ama vedersi (rivelatori anche se magari non plausibili). Moussinac ('25) → l'arte nasce/si sviluppa/si perfeziona e sarà l'ideale dei tempi nuovi. 1.2 Corrispondenze Walter Benjamin nel saggio "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" → ogni fase dell'uomo ha la sua particolare maniera di cogliere il reale (non si modificano solo modi complessivi di esistenza), che manifesta preoccupazioni/interessi/processi.

Sociali de epoca. Fase presente dominata da 2 tendenze (entrambe connesse concrescente importanza masse/intensità loro movimenti):

  1. Esigenza rendere cose ‘più vicine’ (vincere lontananza/accostarsi più al mondo);
  2. Esigenza riconoscere ‘ciò che ne mondo è dello stesso genere’ anche se ha facce diverse (smontareunicità).

Viene quindi sottolineato senso di prossimità/eguaglianza, e giustificare percezione realtà più immediata/ampia(afferrare in modo diretto/piano ciò che ci circonda. Anche attraverso una raffigurazione se necessario, magaririprodotta meccanicamente/meccanicamente moltiplicata (più a portata di mano).

Cinema→può rompere barriere tradizionali/renderci liberi affrontare realtà (“ha fatto saltare questo mondo similea un carcere”); ci fa entrare dentro cose rivelandoci loro composizione (“ingrandimento=chiarifica ciò che sivede/scopre

forme strutturali nuove; rallentatore=scopre nuovi motivi).
Arti tradizionali portano a contemplazione, flusso di immagini filmiche provoca continuo shock.
È sguardo che inquadra tutto con principio di egualitarismo (“cinegiornale perfetto esempio”).
Spezza vincolo dell’unicità: si può replicare ogni copia del film/proiezione.
Svantaggi→Tecnologia fa da filtro alla realtà; abitudine introduce disattenzione; emergere inconscio ottico complica rapportoosservatore/osservato.
Ma celebra comunque vicinanza/disponibilità delle cose, in sintonia con l’epoca (anche opera d’arte irripetibilediventa oggetto da esposizione, fruibile da tutti/in maniera diretta).
Termini che evidenza Benjamin: cinema, fase storica con maggior familiarità con mondo, occhio macchina dapresa che obbedisce a ciò.
E cinema aiuta anche a definire realtà che riflette (ne è definita e definisce).
Rapporto cinema e suaepoca→Cinema si impone come medium (sollecitazioni percettive/intellettuali vengono diffuse/resi disponibili a tutti. Inun’epoca dove media erano visti come strumento esplorativo/per confronto/unificazione esperienze pereccellenza);Poi c’era capacità del cinema di reinterpretare/rilanciare questioni del tempo facendole proprie (mentreistituzioni tradizionali per elaborare immagine pubblica de valori de società erano in crisi).Ma anche sollecitatore spinte contraddittorie/trovato punti d’incontro/creato compromessi→negoziatore.Quindi è luogo di pacificazione nel tumulto delle sue proposte; ci mette in contatto con realtà, ma ci dà ancheevasione da essa; eccita/sollecita, ma anche organizza/disciplina (dando a proprie forze modello di riferimento).È quindi mezzo di esposizione/circolazione proposte; sue sollecitazioni trovano tavolo negoziale.È una triplice pista analizzabile con aiuto di LouisDelluc.Dibattito dopo I Guerra Mondiale, distribuito su vari poli geografici/culturali(Parigi/Berlino/Mosca/Roma/America), fa emergere alcune linee di forza.Anni '20 essenziali tra iniziale sorpresa (anni '10)/successiva sistematizzazione (anni '30) (novità viene "inquadrata" e rese progressivamente "istituzione"). 1.3 De l'art et du trafic Cinema strumento votato a comunicazione. Anche appartenenza a campo estetica ('sesta/settima arte').Ma anche capace intrattenere larghi strati popolazione (con documenti/argomenti di sicura presa); abile nell'usarelinguaggio universale per lettura immediata di cosa succede sullo schermo; sua connessione con macchinaindustriale che gli fornisce prodotti standardizzati.(A volte nascente critica fatica applicare a film criteri valutazione per oggetto di grande consumo. Ma poi anchechi vorrebbe rimanere legato a cinema della tradizione estetica precedente [tipo Canudo] cerca nuovi.parametri di comprensione e giudizio). Il saggio di Delluc "L'art du cinéma" inizia con le sue insoddisfazioni per quello che sul piano estetico il cinema è, ed è la speranza per quello che potrà essere ("sarà un'arte"). Evidenzia poi il carattere di estrema diffusione del cinema ("va dappertutto"); poi la sua forza di persuasione ("più efficace di un discorso politico"); il successo che assicura ai suoi interpreti; l'attenzione che suscita nel pubblico ("mezzo di conversazione per il popolo"). E infine il rilievo della dimensione commerciale/tecnica (il successo degli americani viene dal loro progresso tecnico nella sceneggiatura, fotografia, illuminazione, ecc.). "Solo quest'arte è figlia della meccanica/dell'ideale umano contemporaneamente; industria espressiva che mira alla perfezione dell'arte/traffico". Cosa si intende col termine medium? Mezzo di trasmissione di sensazioni/pensieri/parole/suoni/figure.

Il tuo obiettivo principale è quello di diffondere il più possibile un'informazione, con una particolare attenzione alla comunicabilità (la sua vocazione di fondo).

Per diffondere l'informazione, il medium deve:

  • saperla raccogliere, riadattare e conservare (rappresentazione) - lavora sui contenuti per renderli fruibili;
  • dare opportunità a chi la riceve di entrare in contatto con ciò che gli viene offerto, la fonte, gli agenti o altri destinatari - lavora sul sistema di rapporti (il "mezzo di conversazione/relazione");
  • deve anche utilizzare mezzi adatti - lavora sulle sue tecnologie, sulle sue tecniche e sulla loro efficienza.

Ha così un'ampia azione e entra anche nei nuclei vitali di una società: la sua azione investe processi simbolici, sociali e tecnologici. Più i media si diffondono, più si fanno carico di queste sfere.

McLuhan considera i mezzi di comunicazione come il "sistema nervoso" di una società, in quanto incanalano, elaborano e trasmettono informazioni. E l'organismo dipende da di essi.

essi). Tornando a Delluc, affianca a termine 'arte', quelli di 'industria espressiva', 'efficacia', 'conversazione', 'meccanica', 'traffico' (opera come mezzo di trasporto, che mette in relazione e trasporta contenuti). Benjamin, tratto centrale di un medium (cioè suo impegno a costruire rappresentazioni largamente fruibili/relazioni accessibili/tecnologie efficaci), ben si coniuga con una fase storica che rivoluziona i rapporti sociali/sistemi produttivi/proprio modo vedere cose (per bisogno di vicinanza/eguaglianza/organizzazione industriale de produzione). Ne epoca che Benjamin chiama della 'riproducibilità tecnica' è giusto considerare esemplari i media che sanno rispecchiare misure del tempo, e prendere invece distanze da arte (legata a recesso/contemplazione). Arte cerca di adattarsi nuovi tempi/farsi anch'essa medium. È chiaro che ne modernità comunicativo sisincronizzata di tutti gli spettatori). Cinema diventa quindi un medium popolare, in grado di raggiungere e coinvolgere un vasto pubblico. Il cinema si distingue dall'estetica tradizionale in quanto si piega al comunicativo. Le forme e le figure vengono utilizzate per scambi pratici e offrire contenuti fruibili e accessibili. La macchina cinematografica permette di rappresentare in modo ampio e intenso tutto ciò che è filmabile, creando legami forti tra gli spettatori che possono accedere alla sala e partecipare all'azione collettiva. Inoltre, il cinema permette di realizzare un doppio della realtà e di liberare l'uomo dai suoi vincoli. Il cinema risponde alle esigenze del suo tempo, cogliendo le sue necessità e riflettendo le sue misure. Nel dibattito degli anni '20, si poneva molta attenzione alla popolarità del cinema. La conferenza di Delluc nel 1921, intitolata "Il cinema, arte popolare", affermava che il cinema non esisteva ancora nella sua produzione corrente. Tuttavia, sottolineava anche la larga adesione del pubblico ovunque, grazie alla sua lingua universale, al gusto universale basato su valori condivisi e alla sincronia universale che coinvolgeva tutti gli spettatori.collettiva/simultanea). Per Delluc, il cinema ha lo stesso carattere di popolarità della tragedia greca (arriva a tutto il popolo) → continuità attraverso vecchi anfiteatri/vecchie platee. Rio Jim, protagonista.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher EmmaVit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pesce Sara.