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L’idea di richiamarsi a un Parlamento generale con due Camere è problematica. Non si può
distinguere nettamente tra politica ed economia.
La rappresentanza professionale
I conservatori richiedono invece che una riforma del parlamentarismo, un’organizzazione
corporativa. Nella formazione della volontà statale non deve decidere la maggioranza ma un gruppo
professionale, vi concorrono però gli interessi. L’unica via è di rimettere la decisione definitiva dei
conflitti di interessi fra gruppi professionali a un’autorità creata in base a una legge estranea al
principio corporativo. Un’organizzazione professionale non sarà mai in grado di sostituire
completamente il Parlamento democratico ma potrà solo esistere accanto ad esso.
Il principio della maggioranza
Distinzione tra leggi ordinarie e costituzionali solo nella procedura parlamentare. La maggioranza e
la minoranza devono essere d’accordo. Prima l’idea di maggioranza assoluta rispondeva all’idea
democratica in via di realizzazione, oggi ci si richiama all’idea di una maggioranza qualificata.
Bisogna distinguere tra ideologia e realtà: la prima come formazione della volontà generale col
grande accordo delle volontà individuali. Può avvenire che la minoranza domini, il principio di
maggioranza è il risultato dell’influsso che i due gruppi esercitano uno sull’altro, sarebbe meglio
chiamarlo principio maggioritario-minoritario, è un principio di compromesso.
E’ migliore il sistema elettorale maggioritario o elettorale proporzionale? Il secondo perché in tale
caso non ci sono vinti, è sufficiente ottenere un minimo. Esso unisce il sistema elettorale
maggioritario e gli elettori per circoscrizioni elettorali.
Si è obiettato che questo favorisce la formazione di piccoli partiti. Si ha poi il problema
dell’ostruzionismo, da distinguere il tecnico dal fisico. Si distingue inoltre tra il tipo reale della
democrazia e quello dell’autocrazia, maggioranza e minoranza debbono potersi intendere
vicendevolmente: omogeneità culturale e comunanza della lingua.
Il compromesso è l’approssimazione dell’unanimità che l’idea di libertà esigerebbe per la creazione
dell’ordine sociale. L’evoluzione sociale porta a un dualismo.
L’amministrazione
La volontà della collettività comporta due stadi: norme generali e individuali. Prima ci si
accontentava di stabilire il governo legislativo e poi la democratizzazione del secondo stadio del
processo della formazione della volontà dello Stato, ovvero della funzione esecutiva che è
sottomessa all’idea di legalità. La volontà del tutto rischia, nelle diverse circoscrizioni
amministrative autonome, di venir paralizzata dalla volontà di parte. Democrazia e burocrazia non
si contraddicono dal punto di vista reale, solo se esiste un ampio potere discrezionale ci si può
aspettare un funzionamento soddisfacente dell’amministrazione democratica, importanza dunque
della decentralizzazione. Il rispetto della Costituzione nella procedura legislativa rappresenta un
interesse della minoranza in quanto le disposizioni sul quorum, sulla maggioranza qualificata
esercitano una funzione protettiva nei confronti della minoranza stessa. Il destino della democrazia
moderna dipende da un’organizzazione sistematica di tutte le istituzioni di controllo, senza l’auto-
limitazione si distrugge. Il principio di legalità che domina ogni atto esecutivo esclude ogni influsso
politico sull’esecuzione delle leggi da parte dei tribunali e delle autorità amministrative. È
importante la “spoliticizzazione” come eliminazione degli influssi politici esercitati sull’esecuzione
della legge. La democrazia e l’autocrazia si assomigliano sempre di più data la grandezza del
governo.
La scelta dei capi
L’ideologia democratica della libertà ha il ruolo di illusione etica del libero arbitrio. Nella
democrazia ideale non c’è posto per una natura di capo. La funzione specifica dei capi viene
limitata all’esecuzione delle leggi. Se nella limitazione al governo si vede un tratto caratteristico
ella democrazia reale si può considerare come tendenza che hanno gli Stati moderni. La separazione
dei poteri è un principio democratico? No, Montesquieu già ne parlava: conservazione al monarca
della possibilità di esercitare ancora un potere nel campo dell’esecuzione. Si richiamano gli Stati
Uniti che riprendono il modello inglese. Quando nella Repubblica presidenziale il potere esecutivo
viene affidato nominato dal popolo pare un indebolimento del principio di sovranità popolare, così
la rappresentanza del popolo perde fondatezza. Tuttavia la separazione dei poteri agisce anche in
senso democratico. La creazione di numerosi capi diviene il problema della democrazia reale che
avviene per elezione. L’elezione è un metodo di creazione di organi, è una funzione composta, essa
si oppone alla nomina. La dottrina della sovranità popolare è una maschera totemistica. Autocefalia
di Weber. nel sistema dell’ideologia democratica il problema della creazione dei capi sta al centro di
considerazioni razionali, non hanno questi un valore assoluto ma relativo al contrario di ciò che
avviene nell’autocrazia che trascende la collettività. La democrazia facilita l’ascesa al potere
garantendo la rapida rimozione di colui che non faccia buona opera. Vi deve essere educazione alla
democrazia. Nei paesi in cui vige il governo del proletariato si ha l’incapacità di conservarlo in
Unione Sovietica, in Germania e in Austria.
Democrazia formale e sociale
Alla prima che i marxisti definiscono formale contrappongono quella sociale, è tuttavia il valore di
libertà e non quello di uguaglianza a determinare l’idea di democrazia. La teoria marxista vuole
sostituire all’ideologia della libertà l’ideologia della giustizia servendosi della parola democrazia.
Ci si chiede perché la democrazia politica non diventa anche economica? Se il proletariato viene
educato alla mentalità socialista perché questa non la pone anche in ambito economico? Da dittatura
del proletariato si è andati verso la dittatura di partito. Esso pensa che la democrazia non possa mai
permettere al proletariato di conquistare il potere favorendo così solo la borghesia. Quale contenuto
il popolo dovrà dare alle leggi fatte da lui stesso?
Si parla poi della fiducia nella verità assoluta che pone le basi per una concezione metafisica del
mondo. Alla concezione critico-relativistica invece di collega un’attitudine democratica. La
maggioranza protegge i diritti fondamentali della minoranza. Capitolo XVIII del Vangelo come
simbolo della democrazia. Con la scenda di Pilato che chiede ai Giudei di uccidere lui o Barabba.
Il problema del parlamentarismo
Nel XVIII secolo loro per l’istituto parlamentare, il giudizio della storiografia è negativo facendosi
sempre più imperiosa l’invocazione della dittatura o dell’ordinamento corporativo. Per una
repubblica democratico-parlamentare il problema del parlamentarismo concerne la sua stessa
esistenza, è pensabile tuttavia la democrazia senza il parlamentarismo, quella diretta. Esso è
formazione della volontà normativa dello Stato mediante un organo collegiale eletto dal popolo in
base al suffragio universale. La lotta per questo fu la lotta per la libertà politica. La creazione della
volontà è indiretta, la volontà statale non è emanazione diretta del popolo stesso ma di un
parlamento. Tale concetto si combina con quello della divisione del lavoro. Esso è il compromesso
fra il postulato democratico della libertà e il principio della divisione del lavoro. il Parlamento è il
rappresentante del popolo tramite cui questo manifesta la sua volontà senza tuttavia il mandato
imperativo. Bisognerebbe dare importanza anche agli elettori per mezzo del referendum, non solo
costituzionale ma anche legislativo insieme all’iniziativa popolare con cui un numero di cittadini
elettori ha facoltà di presentare una proposta di legge. Contro le immunità che derivano da un
periodo in cui era violento lo scontro tra corona e parlamento, queste sono tra le cause della
mancata accettazione del parlamentarismo da parte delle masse e delle classi colte. Poi si parla della
Costituzione russa che prevede la revoca dei membri dei consigli. Si dice poi che ai parlamentari
mancano le cognizioni necessarie per fare buone leggi con la richiesta di tanti parlamenti di
competenti per i vari campi legislativi. Non si può attuare una distinzione tra “politico” ed
“economico” perché spesso vanno di pari passo. Altri vorrebbero la sostituzione del
parlamentarismo democratico con un’organizzazione corporativistica. In un regime economico e
tecnico progredito il numero delle diverse categorie professionali sarebbe di centinaia e tra i singoli
gruppi si ha un antagonismo d’interesse, bisogna richiamarsi a un’autorità estranea a tale principio
ovvero a un parlamento eletto democraticamente nel seno della collettività. Anche esso
utilizzerebbe la maggioranza e non sarebbe meglio considerare ogni elettore non come appartenente
a una categoria professionale ma come un membro della collettività? L’associazione corporativa
potrò solo affiancarsi al monarca come fattore consultivo ma non deliberativo. È la borghesia che si
richiama a tale principio perché ha paura del potere del proletariato, va a finire che si ha una
dittatura di una classe sull’altra. È lo Stato democratico-parlamentare che mette in gioco le due
fazioni di maggioranza e minoranza.
Il corporativismo è contro il principio di maggioranza, esso è un compromesso. Perché esista una
società e uno Stato deve poter sussistere fra il contenuto dell’ordine sociale e la volontà degli
individui una differenza possibile. La democrazia si accontenta di una semplice approssimazione al
concetto originario di libertà. Il principio della maggioranza assoluta rappresenta
l’approssimazione maggiore all’idea di libertà. Se si richiedesse meno della maggioranza assoluta
degli assoggettati all’ordine stesso la volontà statale potrebbe trovarsi in disaccordo e in contrasto
con il maggior numero di volontà individuali. Se si chiedesse più della maggioranza assoluta vi
sarebbe la possibilità che una minoranza riesca a impedire la modificazione. Il maggior numero
degli individui deve essere libero. Zenker e Weltsch a torto contrappongono il principio di
maggioranza e il compromesso, deve invece nascere una sintesi secondo Kelsen. Tutti i g