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I FONDAMENTI TEORICI DELLA CARE NELLE PRATICHE EDUCATIVE CORRENTI

3.5.3.5.1 La posizione di Nel Noddings (1984) filosofo educazione morale anglosassone 1984. La cura è "la spina dorsale eresiliente della vita umana" 1992, Caring and continuity education. La capacità di aver Cura, sostiene Noddings, è un segnocostitutivo della persona umana come tale, uomo o donna che sia. La ricercatrice si dichiara agnostica attorno alla presunta predisposizione naturale della donna nell'aver cura. L'aver cura della madre, è naturale ma non in senso naturalistico: è un comportamento morale, culturalmente e socialmente atteso ma non innato. L'atteggiamento di cura, più che essere legato al genere, dipenderebbe da fattori culturali. La teoria di Noddings, ruota attorno ad alcuni concetti chiave ben puntualizzati: Natural Caring and Ethical Caring. Si parte da un'evidenza di natura antropologica e riguarda la- condizione

umana originaria di dipendenza e dunque il bisogno di cura è universale (che dura tutta la vita, cambiando l'intensità). Nel senso dell'aggettivo naturale, l'esempio classico è la cura della madre nei confronti del proprio figlio. Secondo Noddings la madre ha appreso ad aver cura, è un apprendimento, evidentemente qualcuno si è preso cura di lei o meglio ha avuto cura di lei e lei a sua volta ha appreso, si è realizzato una sorta di apprendimento. L'aver cura etico invece riguarda le situazioni relative alla cura rivolta alle persone che fuoriescono dalla cerchia degli affetti fondamentali. Questo richiama il tema della cura educativa. Engrossment and Motivational displacement. Il verbo engross vuol dire essere capaci di attenzione esclusiva; allude a fare spazio dentro di sé. Questa capacità accade nel mentre si ha cura, perché chi è "pieno" di sé non ha spazio per.

Altri.Dislocamento motivazionale invece allude al decentramento del soggetto che ha cura, in modo tale da poter muovere verso la motivazione dell'altro ed uscire dal sé.

Queste sono le condizioni che sono visibili nel momento in cui l'avere Cura ha effettivamente corso. Nessuna relazione di Cura può aver luogo, può accadere, se una sola o peggio se entrambe di queste condizioni venisse a mancare perché la Cura è intrinsecamente relazione.

Caring response: può essere intesa come la finalità della cura educativa, cioè che l'altro apprenda- ad aver cura e, mediante questo apprendimento, si realizza l'apprendimento di un ideale etico. La studiosa trova 4 modi per realizzare la caring response, che sono i mezzi per educare:

  1. Modeling: è la testimonianza, essere il primo degli esemplari attraverso i comportamenti.
  2. Dialogo: Noddings che il dialogo permette di ricevere l'altro in una comune ricerca di comprensione,
di crescita personale. L'empatia è la capacità di mettersi nei panni dell'altro, di comprendere le sue emozioni e i suoi bisogni. L'apprezzamento è l'atto di riconoscere e valorizzare le qualità e le capacità dell'altro. La conoscenza reciproca è la base per costruire una relazione di fiducia e comprensione. La pratica dell'empatia, dell'apprezzamento e della conoscenza reciproca avviene quando l'educatore mette in atto una comunicazione intenzionale di cura. Questo significa che l'educatore si impegna attivamente a comunicare con l'altro in modo empatico, apprezzativo e costruttivo. La conferma è il riconoscimento che il potere di influenzare positivamente o negativamente l'altro è nelle nostre mani. È il messaggio che trasmettiamo all'altro, dicendogli che siamo consapevoli del nostro potere e che lo utilizziamo per sostenere e valorizzare l'altro. Il valore educativo della conferma è stato sviluppato da Milan, che sostiene che ogni essere umano ha bisogno di conferma e che questo atteggiamento deve essere praticato e sperimentato soprattutto nel contesto educativo. Noddings critica l'educazione morale intesa come educazione del carattere e propone un'educazione morale intesa come azione trasformativa e di crescita personale.migliorativa della persona e non diretta a produrre migliori capacità cognitive in ordine al ragionamento morale. Secondo Noddings l'etica della cura, distinta dall'etica delle virtù e centrata sulla relazione piuttosto che sulla gente ed ha più a che vedere con le relazioni di cura che con un'idea di aver cura intesa come virtù. In effetti gli educatori orientati alla cura non vogliono inculcare intenzionalmente le virtù ma sono concentrati più sulla creazione delle condizioni migliori per suscitare "il meglio" nelle persone di cui hanno cura. Noddings infatti critica l'educazione del carattere, come diretta inculcazione, perché decontestualizza le virtù astraendole dalle relazioni concrete. In questo senso non si ha cura con l'intenzione di insegnare le virtù ma si diventa virtuosi mentre si ha cura. Nell'aver cura, ogni situazione e ogni persona destinataria della cura educativa.è considerata e trattata come unica. Tuttavia, l'aver cura da solo, hanno rilevato alcuni critici, senza l'integrazione di un'etica della giustizia, risulta essere troppo debole per assicurare un impegno morale nei confronti di chi non si trova nelle condizioni di ricevere direttamente la verdura e per fronteggiare le forme sistemiche d'oppressione. In ogni caso, nota Schutz, Noddings nei suoi scritti sembra perseverare nel cercare di minimizzare il più possibile gli effetti dovuti alla sua concezione di etica della giustizia. Il punto critico è rivolto però ad un altro aspetto: l'aver cura come pratica tende a non prendere in considerazione il problema dei gruppi e si focalizza invece su una miriade di relazioni uniche. Vivere insieme nel mondo significa essenzialmente che esiste un mondo di cose tra coloro che lo hanno in comune; Il mondo mette in relazione separa gli uomini nello stesso tempo. Quali sono quindi gli effetti le conseguenze.educative e sociali della missione cui andrebbe incontro la teoria della cura prospettata da Noddings? Prima di esaminarle bisogna parlare dei problemi che emergono quando la teoria di Noddings si scontra con quella di MacIntyre con la sua concezione di "pratica" intesa, questa, in riferimento a qualunque coerente e complessa forma di attività umana socialmente stabilita, attraverso cui i beni interni a tale attività sono realizzati nel tentativo di raggiungere quegli standard d'eccellenza definiti dalle pratiche stesse. Una pratica condivisa crea una struttura comune attraverso la quale gli individui possono sia agire sia giudicare assieme. Se tale posizione quindi tende alla creazione di una comune struttura di giudizio attraverso le pratiche, al contrario, Noddings si sforza di raggiungere il fine delle relazioni uniche tra individui creando narrazioni uniche e non comunitariamente condivise; il "carer" giudica unicamente situazione per situazione.

persona per persona. Il sintesi se per MacIntyre le virtù hanno una natura comune comunitaria, per Noddings e se sono uniche, riferibili esclusivamente a una determinata persona e applicabili localmente in contesti particolari e singoli. Concludendo si può dire che sono due diverse filosofie dell'educazione due diverse pedagogie; ciò che l'educazione può essere per l'uno può non esserlo per l'altro.

La voce di CAROL GILLIGAN e il dibattito sull'etica della cura: implicazioni educative

3.5.2 Gilligan: la sua posizione si situa all'interno di un'etica femminista della cura. Per lei è cruciale una distinzione tra etica femminile della cura ed etica femminista della cura. Etica femminile della cura è il "sacrificio di sé a definire l'essenza della cura all'interno d'un ordine sociale patriarcale, costituendo una sfera antropologica a parte, separata politicamente e socialmente."

Dal livello (maschile) della giustizia e delle obbligazioni contrattuali, l'etica femminista della cura pone l'accento sulla "connessione" e sull'autonomia, anziché sul sacrificio di un sé separato, assumendo una centralità teorica fondamentale nella vita umana.

Data questa premessa, è opportuno rilevare che l'etica della cura concepita da Gilligan è diventata il fondamento teorico per numerose scale di misurazione della moralità "basata sulla cura" (care based).

Nella sua opera fondamentale, la tesi di fondo è che uomini e donne aspirano a due distinti paradigmi morali. Il modello kohlberghiano di ragionamento morale, caratterizzato da imparzialità e da concezioni universalizzate dei diritti e della giustizia, trova più evidenti conferme negli uomini che nelle donne facenti parte del campione studiato da Gilligan. Tuttavia, la tesi di Gilligan non va intesa come un mero rovesciamento.

delle proprie emozioni, del proprio benessere fisico e mentale. La cura di sé implica l'autonomia e la responsabilità verso se stessi. VIRTÙ DI GIUSTIZIA La virtù di giustizia riguarda l'equità e l'imparzialità nelle relazioni umane. Essa implica il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri, nonché la promozione dell'uguaglianza e dell'equità sociale. VIRTÙ DI VERITÀ La virtù di verità riguarda l'onestà e l'integrità nelle relazioni umane. Essa implica la sincerità, la trasparenza e la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa. VIRTÙ DI CORAGGIO La virtù di coraggio riguarda la capacità di affrontare le sfide e le difficoltà con determinazione e audacia. Essa implica la capacità di prendere rischi e di difendere ciò in cui si crede. VIRTÙ DI SAGGEZZA La virtù di saggezza riguarda la capacità di riflettere criticamente sulle proprie azioni e di prendere decisioni ponderate. Essa implica la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e la capacità di imparare dagli errori. VIRTÙ DI AMORE La virtù di amore riguarda la capacità di provare empatia e compassione verso gli altri. Essa implica la capacità di mettersi nei panni degli altri e di agire per il loro bene. VIRTÙ DI RESPONSABILITÀ La virtù di responsabilità riguarda la consapevolezza delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Essa implica la capacità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e di agire in modo etico e responsabile. VIRTÙ DI TOLLERANZA La virtù di tolleranza riguarda la capacità di accettare e rispettare le differenze e le diversità degli altri. Essa implica la capacità di convivere pacificamente con le opinioni e le culture diverse dalla propria. VIRTÙ DI GENEROSITÀ La virtù di generosità riguarda la capacità di condividere e di aiutare gli altri. Essa implica la disponibilità a dare senza aspettarsi nulla in cambio e la volontà di contribuire al benessere degli altri. VIRTÙ DI UMILTÀ La virtù di umiltà riguarda la consapevolezza delle proprie limitazioni e la capacità di riconoscere il valore degli altri. Essa implica l'umiltà di imparare dagli altri e di accettare i propri errori. Queste virtù sono fondamentali per promuovere relazioni sane e armoniose tra le persone e per contribuire alla costruzione di una società più giusta e solidale.che ciascun carer ha con se stesso, modo tale da equilibrare e bilanciare- creativamente le conflittuali esigenze di compassione e autonomia, virtù e potere.

Held: distinguendo tra le due figure della Cura, chi la fornisce (care provider) e chi la riceve (carereceiver), mettendo in guardia di fronte alle possibili derive della relazione, afferma: "chi riceve la Cura è rinforzato nel suo potere (empowered) di sviluppare minori bisogni di Cura. Quando invece il bisogno di Cura si mantiene nel tempo, le pratiche dovrebbero evolvere in modo tale da evitare che la destinazione di Cura diventi dominazione.

La cura ha un tempo. Il tempo della cura è indicatore della sua efficacia. La cura educativa, al contrario delle terapie mediche e psicologiche, non ha tempo preciso. Il binomio tempo-risultati non si adatta alla cura educativa. La cura educativa è una sfida che agisce e sfida confini convenzionali e tradizionali. Il passaggio dal dovere essere al poter essere

avviene attraverso la cura, attività concreta. L'etica dellacura attraverso la decisione e la mediazione pedagogica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Barons98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Conte Carmine Moreno.