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Estratto del documento

L’idea di

Termine coniato da Foucault per indicare uno spazio reale (che ogni cultura ha

istituito) assolutamente differente da un qualsiasi spazio sociale. È uno spazio

ribaltarli

connesso agli altri spazi ma con la funzione di e contestarli. Per esempio, il

cimitero che separa lo spazio dei vivi da quello dei morti, oppure il manicomio che

separa la normalità dalla follia. non

Lo specchio è un’eterotopia perché vediamo noi stessi dove siamo realmente →

vi è l’idea di coesistenza (io in due spazi diversi) di origine ed essere, di essere e non

essere insieme (Heidegger) → il doppio è ciò che caratterizza la verità stessa in cui gli

eterno ritorno

opposti sono indistinguibili e solo la prospettiva di un può superare

questa radicale ambiguità annullando qualsiasi valore.

virtuale

L’eterotopia è una sorta di spazio , un non-luogo che ha il potere di

contrapporre spazi tra loro inconciliabili → per esempio lo spazio virtuale dello

specchio o del linguaggio vuoto

→ col linguaggio poetico si coglie il tra i vari epistemi e attinge dal dionisiaco,

quella totalità caotica originale contiene in sé tutto in modi indefinibile.

Mentre l’utopia è non luogo che si pensa nella dimensione del tempo, l’eterotopia è

altro

già presente nella dimensione dello spazio, ma è uno spazio non logicizzabile,

qualcosa al di là del dicibile che inaridisce pertanto il discorso → la nuova letteratura

assolutamente altro.

deve dare voce alla follia che è il tentativo di

sincronismo?

L’idea di

La storia che ricostruisce Foucault si basa sull’idea di sincronismo che isola e porta

sullo stesso piano i saperi di un’epoca escludendoli dal successivo sviluppo storico ed

eliminando ogni forma di positivismo e teleologia.

L’episteme nelle tre epoche?

somiglianza

Dall’epoca medievale della (in cui micro e macrocosmo sono appunto

rappresentazione

simili) si passa a quello della in cui l’oggetto rappresentato (la cosa)

e il modo di rappresentarlo (la parola) coincidono totalmente → essere e atto

conoscitivo coincidono proprio perché l’ordine delle cose non è contrapposto al

soggetto → l’essere conosciuto prevale sull’oggettività (influenza Heidegger).

È nell’ultima epoca, quella moderna, che rappresentazione e ordine scompaiono in

(episteme della storia): inconsci

favore della storia ora sono i processi storici a

strutturare il sapere. in superficie profondità,

Se prima il sapere si strutturava nello spazio ora si struttura in

in modo invisibile (inconscio) nel tempo.

Quali sono i tre saperi della modernità? scienza naturali

Linguistica, economia, biologia. Il problema di queste (non dello

spirito) è che da un lato mantengono il carattere deduttivo delle matematiche ma

dall’altro si fondano su un’episteme che conferisce ad esse un certo relativismo →

quindi non possono avere lo stesso grado di verità ma senza che esse siano semplici

favole, sono pur sempre saperi positivi.

Saranno l’etnologia e la psicoanalisi a sollevare l’importanza dell’inconscio, il

fondamento di follia che condiziona in modo essenziale ogni scienza umana → alla

base di ogni scienza vi è un linguaggio autoreferenziale, che parla di sé e quindi

libero e puro → di questo linguaggio deve occuparsi la linguistica: un linguaggio che è

struttura.

Perché questo linguaggio è fondante?

È un linguaggio che può essere formalizzato nella matematica → la matematizzabilità

delle scienze umane non è dunque nella misurabilità ma in queste strutture

“algebriche”. È tale linguaggio ad avvicinare il formalismo matematico alla pratica

letteraria.

Come cambierà la concezione della letteratura?

La letteratura è sempre più legata al mercato: comparsa diritto d’autore quindi l’idea

proprietà.

che rispetto al testo ci sia una

Quale tipo di storia del pensiero?

La storia che interessa a Foucault è quella in cui gli eventi colpiscono i concetti e non

gli uomini: è una storicizzazione della contingenza e delle esperienze che hanno

a priori

portato all’uomo e al suo pensiero attuale e non un’indagine sull’ storico. La

seriale

storia del pensiero deve essere condotta sul modello di una storia in cui gli

eventi si susseguono senza una necessità di fondo. Così vanno prese le distanze

dall’idea di una continuità nell’evoluzione del soggetto (la storia è discontinua) e

dall’idea di un uomo che reagisce meccanicamente ad eventi naturali, sociali e

politico-economici.

discontinuità

La storica? esplosioni,

L’episteme muta nelle varie epoche in modo discontinuo, per

modificando l’inconscio dei soggetti attraverso regole differenti. Proprio perché la

storia del pensiero non è continua, non si può analizzarla in modo unitario per

conferirle una sorta di complessiva organicità.

Qual è l’importanza di un’indagine storica?

La filosofia ha il compito di offrire una diagnosi dell’attualità e perché questo si

uscire

compia è necessaria un’indagine storica. Infatti la storia offre la possibilità di

dal proprio tempo per prenderne distanza dal momento che l’uomo tende a leggere il

regole

passato sulla base delle che il suo tempo gli offre.

Archeologia del sapere?

Perché il linguaggio diventa così importante in

pensiero

Il si struttura in linguaggio: ciò che interessa a Foucault non è la lingua (e i

possibili enunciati) ma il discorso ossia gli enunciati che effettivamente vengono

formulati.

Infatti il discorso non è espressione neutra ma è l’espressione di regole e condizioni

tipiche dell’epoca e del contesto. Per questo un archeologo del sapere deve occuparsi

dello scarto tra ciò che si potrebbe dire (secondo le regole grammaticali e logiche) e

ciò che effettivamente viene detto → in quello spazio riposa il pensiero: l’enunciato

non parla solo dell’oggetto ma anche del soggetto che enuncia proprio perché la

parola è un atto interpretativo. → il discorso è da trattare come un evento che si

colloca nel piano del già detto ed influenzando ciò che verrà detto.

genealogia forma

In questo senso la è un discorso che esso stesso il suo oggetto:

l’indagine della follia non parte da un’essenza della follia ma è essa stessa a definire

un concetto di follia disponibile alla conoscenza scientifica.

Cosa ha a che fare la scienza con questo?

Anche l’interesse scientifico è espressione di un determinato momento del pensiero:

l’oggetto di studio scientifico prima di essere un oggetto della natura è oggetto

pre-oggetto

dell’esperienza di una particolare cultura: è un intermedio tra opinione e

conoscenza → qui vi è sapere e l’archeologo deve cogliere le condizioni di possibilità

che precedono il discorso scientifico rispetto a uno storico della scienza che si occupa

delle modificazioni interne della disciplina. Il sapere è possibilità di conoscenza

contenendo in sé già delle conoscenze → il sapere si riferisce all’uomo e l’uomo è un

allotropo trascendentale che è soggetto-oggetto del suo studio scientifico e proprio

per questo il sapere viene prima della scienza

Che cos’è quindi l’enunciato?

Non è un semplice atto linguistico, una semplice frase: non ha una definizione teorica

trascendentale

o materiale (non è qualcosa) potremmo definirlo di natura ovvero

funzione d’esistenza di segni linguistici

esiste operativamente come assegnando al

segno uno spazio ed un tempo concreto.

In quanto funzione l’enunciato condiziona il significato della frase ma al tempo stesso

collocandosi materialmente in un tempo e uno spazio materiali esso stesso è

influenzato.

L’insieme degli enunciati detti in una certa epoca è definito archivio e l’archivio si

da dentro

modifica infatti ogni nuovo enunciato modificherà quelli futuri e le regole di

a

quelli futuri e proprio per questo l’archivio può essere storicizzato analogamente all’

priori: l’a priori non sfugge alla storia anch’esso è influenzato; il trascendentale e le

condizioni di possibilità della conoscenza sono storicizzate → l’a priori condiziona

trascendentalmente

l’archivio: sebbene l’archivio sia un insieme di regole sugli

empiricamente

enunciati è anche un insieme di enunciati (natura empirico-

trascendentale dell’archivio).

volontà di verità?

Perché una

Foucault si interroga sulla possibilità di concepire l’anelito alla verità come un

qualsiasi evento che sia storicamente comparso nell’uomo. Un evento senza dubbio

caratterizzante di tutto il successivo pensiero Occidentale; ma la domanda che ci si

pone è: perché il vero è preferito rispetto al falso? Quando compare una volontà di

verità

verità che influenzerà tutto il successivo sapere? → la si fa oggetto

dell’archeologia.

Per giungere alla verità, la volontà deve essere libera, pura per accogliere l’oggetto →

prospettiva

la volontà di verità si esprime nella libertà dal condizionamento della

(nicciana) → la conoscenza deve liberarsi del condizionamento soggetto-oggetto.

verità conoscenza?

Che rapporto sussiste tra e

inventata

La verità è stata più tardi rispetto alla verità ed è solo successivamente che

la conoscenza viene messa al servizio della verità. La conoscenza è dunque da

considerarsi un processo storico e solo quando essa è liberata dal rapporto soggetto-

prospettiva

oggetto (caduta di ogni nicciana) è sapere.

La concezione del potere per Foucault?

Il potere nella concezione foucaultiana non deve essere analizzato a partire dalle sue

forme istituzionali e politiche bensì nella quotidianità e nelle forme sociali: infatti il

potere non è le forme politiche che son sole sue manifestazioni. Il potere si sviluppa

attraverso una dialettica con la resistenza: dove c’è potere c’è resistenza, ed è solo

attraverso questa contrapposizione che si manifesta e si riproduce. internamente

Il potere condiziona i corpi a partire da infiniti centri, li modella

di

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Publisher
A.A. 2017-2018
16 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MichaelTosi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della storia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Iofrida Manlio.