Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DOPO INTRODUZIONE STAMPA
Dopo l’introduzione della stampa a caratteri mobili in occidente nel 1455 da parte di
Gutemberg (già presente in Cina dal 1000 ca.):
• Aumento esponenziale di libri
• Soprattutto cambia il rapporto fra autore, opera e manufatti che la diffon-
dono:
o Diffusione del testo con maggior efficacia
o L a priorità diventa il commercio, che ne determina modi e tempi della
pubblicazione
I difetti della stampa erano le maestranze poco alfabetizzate, in mano alle quali il
testo poteva essere diffuso in un assetto poco fedele alla formulazione originaria.
Quando l’invenzione del libro a stampa giunge in Italia è in mano a tipografi di area
germanica, umili artigiani che non conoscevano l’italiano.
Fasi del lavoro tipografico
Fasi che maggiormente influenzano la resa tipografica.
1. Il manoscritto veniva segnato in corrispondenza delle sezioni di testo che co-
stituivano le forme di stampa.
2. Composizione. Il testo veniva passato al compositore, che prelevava i singoli
caratteri di piombo e li allineava su uno strumento detto compositoio, da cui
le righe venivano riversate nella forma di stampa. Poi la forma veniva im-
pressa al torchio. Il progresso del lavoro quindi dipendeva dalla velocità
dell’artigiano nel pescare i caratteri.
3. Inchiostrazione. La forma di stampa veniva inchiostrata sbattendovi sopra dei
mazzi (potevano togliersi alcuni caratteri). Dopo di che vi si appoggiava il fo-
glio che veniva pressato.
4. Revisione. Le bozze di stampa erano controllate dal personale interno alla
stamperia, e le relative correzioni erano ospitate da un elenco detto errata
corrige in calce al volume.
Possibili correzioni in fase tipografica: varianti di stato
Le correzioni tipografiche sono definite della forma tipografica:
i cancellandum sono le porzioni di testo precedenti la correzione, i cancellans sono
le stesse porzioni corrette.
Queste variazioni potevano avvenire sia per motivi accidentali che per modifiche in-
tenzioni dell’autore.
Per questo è importante ricostruire le varie fasi del procedimento, che può rivelare
un intervento di autore non documentato.
Le varianti di stato entrano nella constitutio textus e andranno interpretate.
(Il supporto (carta o pergamena) era la voce di spesa più onerosa, quindi i fogli di
stampa sbagliati non venivano scartati, ma coesistevano con quelli successivi. )
NB A questo proposito è stato definito il concetto di esemplare ideale: che rappre-
senta lo stato più avanzato dei fascicoli, ovvero una ricostruzione storica della forma
delle copie.
Nuova definizione della volontà autoriale
L’avvento della stampa impone una nuova e diversa definizione di volontà d’autore:
l’autore è obbligato ad intervenire solo sulla sostanza del testo. I suoi orientamenti
linguistici verranno presi in considerazione solo la prima volta che il suo manoscritto
viene utilizzato. Ogni revisione d’autore dovrà essere oggetto di edizione a sé stante.
Volontà d’autore
L’autore licenza spesso versioni non definitive della sua opera o che ritiene tali con il
passare del tempo.
Motivi:
• Licenza artistica
• Rapporto con il contesto (morte di un dedicatario, urgenza di trattare un argo-
mento,
• Ritocchi espressivi e cambiamenti strutturali
Es. adelchi, manzoni
Ma non sempre la nuova versione cancella la precedente: spesso si intrecciano e so-
vrappongono.
Variante d’autore: le lezioni introdotte dall’autore per modificare una determinata
parte del testo. Non sono necessariamente autografe. Possono essere:
• Sostitutive: se l’autore le indica chiaramente come superamento delle versioni
precedenti
• Destitutiva: se elimina il testo senza proporre alternative
• Alternative: se lascia in piedi due o più alternative senza approdare ad una
scelta definitiva
Ma l’attribuzione dei vari interventi è molto difficoltosa, pertanto occorre dare il
massimo rilievo a momento in cui l’autore ha posto un consolidamento a causa delle
esigenze di pubblicazione.
Nell’era del manoscritto le scadenze erano imposte da mecenati o committenti, ai
tempi dell’officina tipografica la concorrenza imponeva ritmi più veloci.
(anche per questo nel secondo Quattrocento si sviluppano violente invettive contro
gli stampatori, visti come avidi e ignoranti).
Ambedue le tipologie hanno l’effetto di sottrarre il testo all’esclusivo controllo dello
scrittore.
ERA DELLA STAMPA
Le varie fasi dell’elaborazione dell’opera letteraria hanno un importante valore di di-
scrimine (separazione): l’autore infatti spesso assume le edizioni precedenti come
supporti per sviluppi ulteriori o rielaborazioni.
o / Ma un autore che abbia già sorvegliato l’edizione di un testo a stampa e
prende quell’edizione come riferimento per il lavoro successivo, raramente ri-
controlla minuziosamente la stampa in ogni suo punto: così ne ‘legittima’ gli
errori e manchevolezze.
Il passaggio tipografico con il tempo verrà affrontato sempre più con disinvoltura;
fra Otto e Novecento alcuni scrittori consegnavano agli editori testi ancora allo stato
di abbozzi. In tali condizioni è difficile ricostruire l’effettiva stratificazione degli inter-
venti autoriali. La “fenomenologia della volontà d’autore”.
Il percorso delle variazioni è spesso tutt’altro che lineare, e una distinzione fra le di-
verse fasi di elaborazione rischia di rivelarsi incerta e approssimativa.
In alcuni casi, l’autore non licenzia la sua opera, lasciandola incompiuta, o in assetto
provvisorio per vari motivi.
La volontà d’autore richiede strumenti e metodi diversi da quelli della tradizionale
critica del testo.
filologia d’autore
La è l’indagine finalizzata alla ricostruzione e rappresentazione
dell’iter compositivo di un’opera. È una disciplina di fondazione italiana.
Tipologie dell’intervento autoriale, cioè delle varianti d’autore:
o All’interno del medesimo manufatto
o Fra diversi testimoni
Una distinzione difficile da formulare è quella fra:
• Stesure: diverse sessioni correttorie che si risolvono in un assetto conserva-
tivo del testo, mantenendone le coordinate strutturali
• Redazioni: fasi di elaborazione in cui il testo è licenziato per la pubblicazione.
Le redazioni successive quindi potranno non condividere le coordinate strut-
turali o formali (es. revisioni di carattere linguistico).
NB alcune delle opere più importanti della letteratura italiana sono attestate in re-
dazioni multiple d’autore (es. Orlando furioso di Ariosto e Promessi Sposi di Man-
zoni).
QUINDI le varianti accumulate nel corso di una stesura sono di norma rappresenta-
bili in modo sovrapponibile
Nella redazione, al contrario, si mette in discussione proprio la griglia sequenziale
delle varianti, e quindi non possono essere rappresentante in apparato. Però la re-
dazione diventa talvolta il lavoro compiuto, e quindi idoneo alla circolazione. È la vo-
lontà ultima.
Fattori di influenza nella volontà d’ autore
o Censura
In alcuni casi la volontà d’autore devi fare i conti con un contesto ostile che ne con-
dizionano o distorcono l’espressione, come la censura o la forzatura ideologica.
Nel cinquecento controriformato, ad esempio, sono molti gli autori che introducono
tagli o ampie correzioni nel timore di non ricevere l’imprimatur della Chiesa o di ri-
correre alla condanna ecclesiastica.
(es. Torquato Tasso- Gerusalemme liberata)
Il clima di paura e intransigenza della Controriforma diede origine a vari fenomeni di
autocensura.
In altre parti d’Italia la censura operava con motivazioni diverse da quelle religiose.
• L’autore compie quindi delle correzioni coatte, cioè imposte per forza.
o Ragioni di opportunità o leggi di mercato
QUINDI le correzioni imputabili a tali pressioni andrebbero tenute distinte dal flusso
di autonoma elaborazione del testo, anche se autografe.
Edizione critica
Prodotto finale del lavoro di ricostruzione del testo.
L’edizione critica deve rappresentare la migliore approssimazione alla lezione origi-
naria, offrire cioè una motivata ipotesi su come doveva essere il testo originale per-
duto; ma anche offrire un’efficace sintesi dei dati tradizionali di partenza, desunti
dalla documentazione superstite.
L’obbiettivo fondamentale è quindi quello di offrire un reading text quanto più pos-
sibile fondato. Ma la validità del lavoro è quindi segnata dalla natità e quelità dei
dati offerti.
Duplice obbiettivo
Deontologia dell’attività editoriale
L’editore deve compulsare (consultare con minuziosità) tutte le testimonianze utili,
e deve mettere a disposizione del lettore tutti gli elementi necessari per un possibile
controllo dell’operato.
Attraverso:
Un’introduzione in cui si spiega l’attività istruttoria del filologo (in collane
1. orientate ad un pubblico generale può bastare una nota al testo)
Apparato: collocato in posizione immediatamente confrontabile (a piè di pa-
2. gina o nel margine), raccoglie le varianti di tradizione che l’editore ritiene utili
ala giustificazione delle scelte compiute.
▪ Negativo
▪ Positivo
Se l’edizione adotta un testo base (testo privo di varia lectio), è buona regola segna-
lare graficamente le parte del testo che non rispecchiano questa fonte. In questo
tipo di edizione il corsivo è adottato per segnalare tali parti. E le parentesi quadre
indicano le integrazioni.
Es. in sua merze[de] m’ave riceputo
Problema dell’omogeneità linguistica tradizioni romanze
Problema che si applica soprattutto alle , in cui regioni vicine
impiegano varietà linguistiche divergenti che hanno inoltre un rapporto instabile fra
grafia e pronuncia.
Con testimonianze tanto eterogenee non esistono metodi efficaci per restituire la
patina linguistica originaria.
La soluzione adottata è di solito quella di adottare il sistema di rappresentazione di
un unico testimone, il ‘ bon manuscrit’ (sia pure con un margine di oscillazione e po-
limorfia), distinguendo graficamente le porzioni di testo in cui esse viene corretto
con altri testimoni, solitamente in corsivo. Conviene per queste edizioni critiche sce-
gliere il testimone più conservativo o comunque più “qualificato” dal punto di vista
linguistico e seguire quello. (analogie con il metodo del testo base).
Apparato critico
Collocato in posizione immediatamente confrontabile (