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3.5.1. IL CAPITALE: NOZIONE E CARATTERI
a. Il capitale è un valore, o meglio, è un fondo di valori. Ciò esprime l'opportunità di omogeneizzare, mediante un parametro monetario, grandezze che potrebbero essere espresse anche mediante misurazioni loro proprie.
b. Il capitale è indeterminato. Tale caratteristica indica che, a seconda dello scopo che si vuole raggiungere, si possono mutare i parametri di valutazione e, talora, anche i componenti patrimoniali stessi.
c. Il capitale è la ricchezza pertinente ad una data azienda e deve essere attribuito al soggetto proprietario da una necessaria relazione di disponibilità. Il capitale assume un significato fondamentale per la determinazione contabile, vale a dire per addivenire alla nozione di capitale di bilancio o di funzionamento.
6.1. CONOSCERE PER DECIDERE
6.1.1. ESIGENZA DI CONOSCERE: SISTEMI INFORMATIVI
Tutti i soggetti coinvolti nell'impresa hanno il diritto e il dovere di conoscere le
Condizioni del svolgimento e quali sono stati i risultati e quali sono le prospettive in termini di economicità. Questa esigenza di conoscere è condivisa da tutti i soggetti che forniscono contributi e che si attengono ricompense, prestatori di lavoro, conferenti di capitale di rischio, fornitori, clienti, Stato.
Per far fronte alle esigenze di conoscenza, le imprese costruiscono e gestiscono i sistemi informativi - strutture e procedure che raccolgono, conservano, elaborano e distribuiscono i dati e le informazioni aziendali.
6.1.2. LA PLURALITÀ DEI MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL'ECONOMICITÀ
L'economicità può essere apprezzata secondo più prospettive, ricorrendo a più modelli:
- Modello dell'equilibrio reddituale, o della redditività - capacità di coprire i costi con i ricavi.
- Modello dell'equilibrio monetario e della connessa gestione finanziaria - capacità di rispettare
strategia competitiva, l'impresa deve analizzare con molta cura quali sono le attese dei clienti attuali e potenziali, quali nuove attese potrebbero essere suscitate, in quali misura gli attuali prodotti propri e della concorrenza soddisfano tali attese e quali spazi di mercato sono destinati a restringersi o ad aprirsi.
Le attese più critiche sono denominate "fattori critici di successo" (FCS). I potenziali FCS sono differenti per varie classi di prodotti e per differenti insiemi di clienti. I fattori critici di successo possono essere variamente collegati agli elementi del sistema di prodotto. I FCS possono differire anche profondamente a seconda del mercato e del settore di attività economica.
10.3. SISTEMA DI PRODOTTO E VANTAGGIO COMPETITIVO
10.3.1. VARIABILI COMPONENTI IL SISTEMA DI PRODOTTO
Occorre configurare il nostro sistema di prodotto e, a tal fine, possiamo operare su 4 elementi:
- Caratteristiche materiali, suddivisibili in:
- Attributi fisici
- Elementi immediatamente percepibili, da un punto di vista sensoriale estatico; →
- Attributi tecnico-funzionali consentono al SP si svolgere determinate funzioni d'uso;→
- Attributi estetici possono qualificare variamente gli attributi fisici.
- Servizi collegati ai beni offerti, distinti in:
- Servizi pre-vendita informazioni di supporto alla scelta, consulenza diretta in fase di selezione, possibilità di richieste personalizzate, reperibilità.→
- Servizi post-vendita consegna, installazione, addestramento all'uso, assistenza in caso di guasti, manutenzione, riparazioni, fornitura di pezzi di ricambio, ecc.→
- Caratteristiche immateriali l'immagine e la reputazione di un sistema di prodotto.
- Prezzo e altre condizioni contrattuali in termini di sconti, modalità e tempi di pagamento, modalità e tempi di consegna, assicurazioni, garanzie e penali.
10.3.2. VANTAGGIO COMPETITIVO: DIFFERENZIAZIONE E
COSTO→Vantaggio competitivo insieme dei tratti (elementi) che distinguono il sistema di prodotto di unadeterminata azienda da quello dei concorrenti. Esistono 2 tipi fondamentali di vantaggio competitivo:
- Vantaggio di differenziazione offerta di un SP diverso da quello della concorrenza (omigliore) in uno o più aspetti. Si può ritenere realizzato quando si traduce in un "premio di prezzo", che deve mantenersi superiore ai maggiori costi che l'azienda deve probabilmente sostenere per poter offrire un sistema di prodotto differenziato.
- Vantaggio di costo quando il SP di un'azienda è ottenuto con costi unitari particolarmente bassi e che consentono di offrirlo ai clienti ad un prezzo significativamente più basso di quello dei concorrenti.
10.5. SISTEMA DI PRODOTTO E FORMULA COMPETITIVA
In sintesi, nelle aziende o nelle combinazioni economiche parziali di successo, la formula competitiva presenta una serie di caratteristiche:
a.
Un SP dotato di un vantaggio concorrenziale di costo o di differenziazione; b. Un mercato di cui sono stati compresi a fondo i FCS;Il prezzo è un elemento cruciale del SP e delle condizioni dello scambio.
Le scelte in merito ai prezzi da praticare ai clienti sono, dunque, particolarmente critiche.
Da esse possono dipendere le risposte, sia dei clienti, che dei concorrenti attuali e potenziali.
La relazione tra prezzo e quantità domandate, è fondamentalmente una relazione di tipo inverso.
Prezzi elevati comportano una domanda bassa, mentre prezzi bassi stimolano volumi elevati di domanda.
Le quantità vendute non dipendono solo dal prezzo, ma sono influenzate anche da altri fattori, tra cui:
a.
Prezzo dei beni simili o fungibili: la quantità domandata di un determinato bene risente delle variazioni dei prezzi di beni considerati simili o fungibili in misura inversa.
Prezzo dei beni complementari: se due beni sono tra loro complementari, la loro curva di domanda sarà influenzata (nella stessa direzione) dai prezzi degli altri beni collegati.
Livello di reddito dei consumatori: laddove il reddito pro capite è basso, la domanda di questi beni è molto ridotta, se non addirittura nulla, mentre aumenta man mano che il reddito sale.
Pubblicità: le campagne pubblicitarie producono effetti di aumento della domanda di un determinato bene a parità delle altre condizioni. L'effetto che hanno sulla curva di domanda è quello di farla "spostare".
11.1. STANDARDIZZAZIONE, UNIFORMAZIONE E MODULARITÀ
11.1.1. STANDARDIZZAZIONE E RIDUZIONE DEI COSTI
Le scelte di standardizzazione dei processi, dei componenti e
Dei prodotti sono la premessa logica e pratica per la messa in atto dei sistemi industriali moderni. La manifestazione più evidente è rappresentata dalla produzione di prodotti standardizzati, ossia dalla produzione di grandi volumi di beni aventi caratteristiche identiche e per periodi di tempo relativamente lunghi.
La standardizzazione dei prodotti e dei processi implica anche la standardizzazione dei componenti, che ha 2 manifestazioni:
- Riduzione delle tolleranze di fabbricazione dei vari componenti, per far sì che gli stessi componenti si adattino perfettamente gli uni agli altri senza dover intervenire volta per volta con aggiustamenti ad hoc.
- Fenomeno di uniformazione dei componenti, che si manifesta quando uno stesso componente può essere utilizzato per realizzare prodotti differenti o comunque per differenti applicazioni.
Quando i componenti di un bene assumono un livello di complessità significativo, si tende a denominarli "moduli".
Modularizzare articolare un bene complesso in più sottoinsiemi (moduli) che possono essere prodotti ed anche progettati indipendentemente ma che poi devono poter funzionare assieme, formando il bene complesso.
11.1.2. I BISOGNI DI STANDARDIZZAZIONE ESPRESSI DAL MERCATO E LE ESTERNALITÀ DI RETE
In molti casi, i fenomeni di standardizzazione assumono rilevanza non solo per il loro effetto sui costi, ma anche per il loro effetto sulla soddisfazione dei bisogni di mercato.
Si parla di presenza di esternalità di rete, e le sue fonti possono essere ricondotte a:
- Le esternalità di rete possono essere generate dall’effetto diretto del numero di utenti sulla capacità del bene di generare valore per il cliente;
- In altri casi possono essere legate alla presenza di prodotti complementari che devono condividere gli stessi