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IMPRESE
6.1 Conoscere per decidere
L’esigenza di conoscere: i sistemi informativi
Per una consapevole partecipazione alla vita dell'impresa, tutti i soggetti coinvolti hanno il diritto e il
dovere di conoscere le condizioni del suo svolgimento, quali sono stati i risultati e quali sono le
prospettive in termini di economicità. Questa esigenza è condivisa da tutti i soggetti che forniscono
contributi e che si attendono ricompense come: i prestatori di lavoro, i conferenti di capitale di rischio,
fornitori, clienti e Stato.
- I prestatori di lavoro sono informati sulle prospettive di redditività e di sviluppo, sulla dinamica
organizzativa così da prevedere e programmare le proprie retribuzioni;
- I conferenti di capitale di rischio sono informati sulla redditività, sui livelli di rischio, su
eventuali progetti di aumento di capitale sociale, su andamenti delle quotazioni in borsa.
- I fornitori sono interessati a conoscere se l'impresa è in grado di fronteggiare i propri impegni e
a conoscere le sue prospettive di crescita;
- I clienti vogliono invece sapere se l'impresa offre dei prodotti affidabili e di alta qualità, dei flussi
continui di merce e assistenza tecnica;
- Lo Stato infine ha bisogno di disporre di informazioni per poter applicare politiche fiscali e di
incentivo allo sviluppo economico eque ed efficaci.
L'interesse a conoscere è poi particolarmente elevato per le persone che compongono il soggetto
d'istituto, ossia i soggetti le cui economie sono connesse direttamente a quella dell'impresa. Esigenze
di conoscenza fanno poi capo a coloro che esercitano il governo economico dell'impresa e a tutte
le persone che devono prendere decisioni giorno per giorno per assicurare lo svolgimento dell'azienda
secondo economicità, vale a dire:
- Gli amministratori: devono conoscere i potenziali di sviluppo dell'impresa e le condizioni dei
mercati finanziari per decidere se ricorrere a immissioni di capitale di rischio o di capitale di
prestito, in quale misura distribuire i dividendi e se progettare fusioni;
- Il direttore commerciale: per decidere a quali prezzi offrire i prodotti, conoscere i relativi costi
di produzione e i prezzi applicati dai concorrenti;
- il direttore di produzione e il direttore degli acquisti: necessitano previsioni di vendita, di
stime delle capacità produttive disponibile e i dati in merito alle scorte di magazzino per
programmare tempi e volumi di approvvigionamento.
- Il direttore amministrativo: analizza gli acquisti, le vendite e i mercati dei cambi per decidere
quali coperture dei rischi mettere in atto.
Per far fronte alle esigenze di conoscenza, le imprese costruiscono i sistemi informativi, i quali
devono rappresentare con precisione e con tempestività molteplici aspetti della vita aziendale.
La pluralità dei modelli di rappresentazione dell’economicità: la centralità del bilancio di
esercizio
I sistemi informativi forniscono dati e informazioni utili per valutare l’economicità dell’impresa, attraverso
i modelli: di equilibrio reddituale, monetario, istituzionale, della competitività, delle competenze e delle
risorse, del valore del patrimonio, ma soprattutto il modello del bilancio d’esercizio, che coglie gli
elementi essenziali dell’economia di un’impresa. La sua utilità è massima se lo si integra con altri
modelli che evidenziano gli aspetti cruciali della vita d’impresa. Ogni modello di rappresentazione
dell’economicità è utile per varie analisi e gli amministratori li usano per uno svolgimento adeguato del
governo economico.
6.2 Il modello del bilancio di esercizio 30
I contenuti essenziali: il reddito e il capitale
Il modello generale del bilancio fornisce risposte a due esigenze conoscitive fondamentali:
- capire se l’attività economica sta producendo degli utili o delle perdite attese (reddito);
- Conoscere di quali beni dispone l’impresa e quali diritti e quali crediti vanta (capitale).
Il bilancio di esercizio si compone di due sezioni complementari:
- la sezione del reddito di esercizio (conto economico) rappresentato tramite la tavola del
reddito di esercizio, nella quale troviamo gli input e i componenti negativi di reddito (perdite)
da una parte, e dall'altra troviamo gli output e i componenti positivi di reddito (gli utili). Per
differenza otteniamo il risultato residuale che equivale alla remunerazione dell'input capitale di
rischio.
- la sezione del capitale di finanziamento (bilancio), rappresentato tramite la tavola del capitale
di funzionamento, la quale rappresenta da un lato i valori delle attività dell'impresa, ossia dei
suoi beni e diritti (ciò che l'azienda possiede) e dall'altro, i valori delle passività, ovvero delle
sue obbligazioni (ciò che l'azienda deve). La differenza che si ottiene è denominata capitale
netto.
Alcuni concetti di base
Con la compilazione del bilancio e del conto economico la vita continuativa dell'impresa viene spezzata,
l'esercizio generale viene cioè scomposto in esercizi parziali riferiti a certi periodi di tempo.
L’esercizio generale, gli esercizi particolari, l’esercizio annuale, i cicli di operazioni
I concetti cardine sui quali si fonda la costruzione del bilancio di esercizio sono:
- l’esercizio generale
- gli esercizi particolari
- l’esercizio annuale
L’esercizio generale è composto dall'insieme di tutte le operazioni messe in atto durante l'intera vita
dell'impresa. L'arco temporale scelto per delimitare l'esercizio parziale si chiama periodo
amministrativo ad è solitamente pari ad un anno.
La continuità dei processi economici d’impresa fa sorgere valori comuni a due o più esercizi annuali e
che devono essere spezzati quando si redige il bilancio d’esercizio, come le condizioni produttive
pluriennali e le rimanenze d’esercizio. 31
Le rimanenze finali sono le produzioni in corso con le quali si apre l’esercizio del periodo amministrativo
successivo che, rispetto all’esercizio precedente, entrano come input e per questo motivo sono
denominate rimanenze iniziali.
Il principio di competenza
Nella costruzione del reddito d’esercizio il problema del frazionamento di valori comuni a più esercizi, si
risolve applicando il principio di competenza. Secondo il principio di competenza, nella tavola del
reddito devono essere rappresentati solamente i valori di tutti gli output prodotti dall'esercizio e gli input
utilizzati e assorbiti per produrre tali risultati. In sua mancanza devono essere rappresentati solo i valori
prodotti nell’esercizio e i valori utilizzati per produrre.
I costi, i ricavi e i componenti positivi e negativi di reddito
La tavola del reddito è costituita non da costi e ricavi bensì da componenti positivi e negativi di reddito.
Tra questi, però, solo alcuni componenti positivi sono ricavi e solo alcuni componenti negativi sono
costi. Il costo è il prezzo pattuito per ottenere la disponibilità di un fattore produttivo, che è quindi un
componente negativo di reddito. Il costo di acquisto di un bene pluriennale non è invece una
componente negativa del reddito di un singolo esercizio annuale. La quota di ammortamento è un
componente negativo di reddito, ma non è un costo, bensì una quota di un costo pluriennale.
Analogamente il valore delle rimanenze finali è una componente positiva di reddito, ma non è un ricavo.
Il reddito di esercizio, il risultato reddituale, l’utile e la perdita di esercizio
Il reddito di esercizio è l'insieme dei componenti positivi e negativi di reddito suscitati dagli accadimenti
che si sono svolti in un certo periodo di tempo e che sono tra loro coerenti secondo il principio di
competenza. Il reddito di esercizio è l'insieme di tutti i valori della tavola del reddito.
Il risultato reddituale è uno di tali valori e, a seconda del suo segno si denomina utile o perdita di
esercizio. Esso rappresenta la remunerazione di una condizione di produzione (il capitale di rischio).
Il capitale di funzionamento
Il capitale di funzionamento è l'insieme di valori delle attività, delle passività e del capitale netto. Si tratta
di uno schema costituito per ordinare l’insieme delle condizioni di produzione di proprietà dell’impresa
in un certo momento, ossia le attività, l’insieme delle obbligazioni e degli impianti nei confronti dei vari
soggetti che hanno fornito i contributi, cioè le passività.
L’unitarietà del sistema dei valori di bilancio
Il bilancio di esercizio è un sistema unitario di valori. Il reddito di esercizio e il capitale di funzionamento
sono due sottosistemi di valori tra loro complementari e strettamente correlati.
6.3 Il reddito di esercizio
Gli input e gli output dell’esercizio
La tavola del reddito mette a confronto il valore degli input e quello degli output, consentendo di
misurare il risultato reddituale dell'impresa. Ci mostra quindi quanto abbiamo ottenuto dall'attività
economica e quanto abbiamo remunerato i vari soggetti.
Nella struttura del reddito d’esercizio occorre disporre in buon ordine i componenti negativi di
reddito, ossia il valore delle condizioni di produzione secondo il principio di competenza, e i
componenti positivi di reddito, ossia i valori ottenuti dall’attività economica.
I tipici input e i componenti negativi di reddito sono: Materie prime, Servizi, Immobili, Impianti,
Macchinari, Attrezzature dell’impresa a cui corrispondono le Quote di ammortamento, le
immobilizzazioni di terzi che originano canoni di Locazione o fitti passivi, il lavoro fornito dai prestatori di
lavoro come stipendi, contributi e quote T.F.R., i beni pubblici statali sotto forma di tributi vari e imposte
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sul reddito, i mezzi monetari apportati a titolo di capitale di prestito da terzi che originano interessi
passivi, la copertura dei rischi garantita a fronte di premi assicurativi, le rimanenze Iniziali e il capitale di
rischio che è remunerato con l’utile o la perdita d’esercizio.
I tipici output sono invece: i prodotti finiti e venduti che danno origine ai ricavi di vendita, la produzione
in corso ossia le rimanenze finali d’esercizio, gli interessi attivi della gestione patrimoniale, i dividendi, le
plusvalenze e i fitti attivi.
Uno schema generale
Uno schema base della tavola del reddito d’esercizio include gran parte degli input, degli output, dei
corrispondenti componenti positivi e negativi di reddito, che caratterizzano le imprese manifatturiere e
commerciali.
Quando alcuni pagamenti sono effettuati anticipatamente e quando il periodo di riferimento non
coincide con il periodo dell’esercizio, si formano i risconti