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TAVOLA DEI VALORI POST ASSESTAMENTI DELLA PRODUZIONE OTTENUTA

Il reddito di esercizio

Nella tavola dei valori precedente il risultato di periodo secondo la configurazione costi e ricavi della produzione ottenuta è 1417.

La situazione non evidenzia separatamente il capitale ed il reddito. Si formano così il conto economico (aree 5 e 10) e lo stato patrimoniale (tutte le altre aree).

La differenza fra l'area 5 e l'area 10 costituisce il reddito di esercizio: se area 10 > 5 si ha l'utile di esercizio. Se area 10 < 5 si ha una perdita di esercizio.

La collocazione del risultato di periodo nella situazione patrimoniale è dal lato delle fonti in caso di utile e dal lato degli impieghi nel caso di perdita. Viceversa nel conto economico.

L'utile di esercizio rappresenta l'autofinanziamento che controbilancia l'incremento netto degli impieghi generatosi per effetto del risultato positivo conseguito.

La perdita esprime il decremento netto di capitale.

Es:

Un'azienda che fabbrica tavoli con capitale sociale di 1500. Per fare 100 unità di produzione a 15€ ciascuna. Delle 100 prodotte, 75 vendute a 24€ l'una. 20 in rimanenza, 5 per uso interno. Tutte quelle non vendute sono valutate a 15€ l'una.

Stato patrimoniale e conto economico:

L'incremento netto di capitale è di 675€.

Supponiamo ora che i costi di produzione siano 2500, con tutte le altre condizioni identiche: L'erosione netta di capitale è pari a 325€.

La riapertura:

All'inizio del nuovo esercizio lo stato patrimoniale e il conto economico si comportano diversamente. Il documento del patrimonio dell'impresa a fine periodo costituisce la base di partenza del prossimo. Esso espone infatti il patrimonio dell'azienda all'inizio dell'esercizio. Il conto economico alla fine del suo esercizio invece esaurisce la sua funzione. Lo stato patrimoniale all'inizio del nuovo esercizio è uguale all'esercizio precedente (alla fine).

Il conto economico si azzera. Nello stato p. Le aree 4 e 9 sono aree di transito, in quanto i costi e ricavi in esse contenute rimangono solo temporaneamente. All'invio del nuovo esercizio i valori contenuti nelle aree 4 e 9 tornano nelle loro aree di Provenienza, con un movimenti di valori inverso a quello di fine esercizio. Tali valori presi dalle aree 5 e 10 dell'esercizio procedente sono trasferiti nelle stesse aree ma dell'esercizio successivo. In questo modo i costi e ricavi sospesi sono ripresi nel periodo successivo, e quindi fanno parte del reddito di tale esercizio. Si verificano si seguenti movimenti di valori:

  • Il costo della materia a fine esercizio viene trasferito nell'area 5 dell'esercizio successivo con denominazione: Esistenze iniziali di materie
  • I risconti attivi sono trasferiti nell'area 5 del succ. esercizio con denominazione: spese per servizi
  • Il valore dei prodotti in rimanenza viene trasferito (con segno positivo) nell'area 5 d.s.e.
ovvero in negativo nell'area 10 (a seconda della configurazione di contoeconomico) con la denominazione: esistenze iniziali di prodotti. Con riferimento all'area 9: Il valore dei risconti passivi e degli altri ricavi anticipati viene trasferito nell'area 10 d.s.e. con la denominazione Ricavi. Il conto economico eredita quindi costi e ricavi dell'esercizio precedente che erano stati temporaneamente "posteggiati" in attesa del cambio periodo, fra le spese anticipate e i ricavi anticipati dello stato patrimoniale dell'esercizio precedente. Abbiamo quindi visto che le aree 4 e 9 alla fine dell'esercizio accolgono i ricavi e costi anticipati che poi andranno a finire nelle aree 5 e 10 del nuovo esercizio. In questo caso i costi e ricavi di quell'esercizio vengono trasferiti a quello successivo. non di competenza Il magazzino materie e merci, prima iscritto nell'area 4 all'inizio del nuovo periodo è trasferito tra i costi.dell'esercizio con la voce: Esistenze iniziali di materie (merci). Si riduce quindi la voce materie in magazzino per aumentare la voce esistenze iniziali di materie. I risconti attivi (passivi) sono trasferiti alla voce di costo (ricavo) corrispondente del nuovo esercizio. Si riduce quindi la voce risconti attivi/passivi per aumentare la voce costo/ricavi. Analogamente avviene per le rimanenze finali di prodotti (finiti, semilavorati ed in corso di) che all'inizio dell'esercizio vengono trasferite dall'area 4 all'area 5 (nella configurazione a costi e ricavi della produzione venduta), ovvero dall'area 4 all'area 10 con il segno meno (nella configurazione a costi e ricavi della protezione ottenuta), sempre utilizzando la denominazione esistenze iniziali. Il costo di utilizzazione dei fattori produttivi è dato dalla somma fra costi ripresi (CR) e costi di acquisto (CA), dedotti i costi rinviati all'esercizio successivo (CS9CU = CR + CA - CS).produzione ottenuta) e si sottrae alle rimanenze finali di prodotti (RF). In questo caso, il CPV aumenta e il VP diminuisce. La diminuzione di magazzino: si somma ai costi (CPV) si sottrae ai ricavi (VP) e si somma alle esistenze iniziali di prodotti (EI). In questo caso, il CPV diminuisce e il VP aumenta. È importante tenere conto di queste variazioni nel calcolo del costo della produzione venduta e del valore della produzione, in quanto influiscono sul reddito dell'azienda.

(produzione ottenuta)Il decremento di magazzino: si somma ai costi (c&r produzione venduta) si sottrae●ai ricavi (produzione ottenuta)

CU = CA - INCR (+DECR.)

CV = CP - INCR. (+DECR.)

VP = R + INCR. (-DECR.)

Il capitale di rischio

L’utile dell’esercizio può essere destinato a riserva nei limiti prescritti dalla legge o dallostatuto e la parte restante può essere distribuita ai soci.

Quando l’utile si distribuisce la dinamica dei valori è la seguente: si riduce l’utile incontropartita alla liquidità.

L’utile non distribuito e non destinato a riserva diviene l’utile degli esercizi precedenti, lostesso vale per la perdita.

Nel capitale di rischio possiamo trovare le seguenti voci:

Le riserve si suddividono così:

DI UTILI: legale, statuaria, straordinaria

DI CAPITALE: riserva di sovrapprezzo delle azioni

DI RIVALUTAZIONE: riserva di rivalutazione

Le riserve di utili si formano grazie all’utile

dell'esercizio. Dinamica dei valori: si riduce la voce di utile dell'esercizio ed aumenta in contropartita la voce riserva.

Le riserve di capitale sono costituite da apporti di risorse proveniente dai soci. Dinamica dei valori: aumenta la liquidità in contropartita alla riserva, con risorse provenienti dai soci.

Riserve di rivalutazione: si generano a seguito di un incremento di valore dell'attività, di regola quelle immobilizzate. Dinamica dei valori: aumenta il valore delle immobilizzazioni in contropartita alla riserva.

Le riserve legale, statuaria e straordinaria appartengono alla categoria delle riserve di utili, la riserva di sovrapprezzo delle azioni invece è una riserva di capitale e la riserva di rivalutazione è una riserva costituita a seguito di un aumento di valore delle immobilizzazioni.

La riserva legale e statuaria appartengono alle riserve obbligatorie (2430 cc)

La riserva di sovrapprezzo delle azioni si genera quando vengono

sottoscritte azioni ad un valore superiore a quello nominale. La differenza fra questi due valori costituisce la riserva. ES: La società X delibera un aumento di capitale sociale a pagamenti di 1200 ed emette 100 azioni dal valore nominale di 10 con sovrapprezzo di 2 ciascuna. Tavola dei valori:
Azioni Valore nominale Sovrapprezzo
100 10 2
Ottavo: La metodologia delle rilevazioni contabili I postulati La rilevazione delle operazioni di gestione con il metodo della partita doppia necessita dei Conti (o mastri o nastrini) per effettuare le registrazioni in base all'oggetto. L'insieme dei conti costituisce il libro mastro e il libro giornale per la rilevazione cronologica delle operazioni. Un conto è strutturato in 2 sezioni contrapposte, a sinistra DARE a destra AVERE. Il conto registra tutte le operazioni che hanno interessato quella specifica voce di bilancio (cassa, banca, c/c, crediti, impianti ecc) in base all'oggetto secondo un approccio verticale. Il libro giornale registra tutte le operazioni avvenute in base all'oggetto secondo un approccio cronologico.

Una certa data a prescindere dall'oggetto, secondo un approccio orizzontale.

La rilevazione contabile in partita doppia si basa sui seguenti principi:

  1. Principio della dualità della serie dei conti: devo esistere 2 conti, il primo accostato all'oggetto e il secondo al soggetto.
  2. Secondo un principio di causa (soggetto) ed effetto (oggetto).
  3. Principio del movimento antitetico delle sezioni dei conti: le sezioni devono muoversi in senso antitetico, ovvero se la variazione di un segno è iscritta in una sezione del conto, nell'altra ci dovrà essere la situazione opposta.
  4. Principio del movimento antitetico delle serie dei conti: i conti accostati al soggetto e all'oggetto devono muoversi in senso antitetico, ovvero se la variazione di un conto di una serie è iscritta in una sezione, la variazione dello stesso segno ma di un conto di una serie diversa deve essere iscritta nella sezione opposta.

Il conto cassa registra in dare le variazioni positive (es.

entrata) ed in avere quella negative (uscita).

In contropartita il conto Ricavi registra la variazione positiva (ricavi) in avere e quella negativa (costi) in dare.

La teoria delle causali economiche

Le serie dei conti rispondono ad un principio di causa ed effetto: da un lato i conti accessi alle causali e dall'altro quelli che rilevano l'effetto correlato. L'oggetto della variazione è il numerario, ovvero i valori che rappresentano le disponibilità liquide:

I valori numerari certi: sono la cassa e la banca c/c.

I valori numerari assimilati: sono i crediti e i debiti di dilazione

I lavori numerari presunti: sono i fondi rischi ed oneri

La contabilità registra i movimenti del numerario, misura attraverso le causali di variazione. Le causali di v. del numerario sono di due tipi: Economico- Finanziari

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Publisher
A.A. 2022-2023
55 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ElenaTrento di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Di Lazzaro Fabrizio.