Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Mutualità tra i fornitori di beni e servizi
• Nasce ad iniziativa di soggetti che dispongono di un determinato bene, destinato a delle trasformazioni, con continuità e si interrogano su come valorizzarlo per ottenere il maggior ricavo possibile. Promuovono un'azienda che ne curi la trasformazione e, attraverso la vendita del prodotto ottenuto, dia loro quel che resta dopo aver coperto tutti i costi. Particolarmente adatto in agricoltura. Il fattore a remunerazione residuale è la materia prima, l'eccedenza dei ricavi sui costi viene divisa fra chi la offre.
6) Il modello filantropico-erogativo di produzione
Creato da soggetti mossi da interessi filantropici, religiosi, culturali, per raggiungere i quali mettono impegno personale e, a volte, risorse finanziarie, l'azienda è lo strumento per dare concretezza e continuità al loro impegno, volto alla sistematica diffusione di valori etici da loro sentiti. Forse anche più degli altri.
modelli aziendali anche questo ha bisogno di un animatore che sappia costruire un progetto e coinvolgere altri soggetti (persone fisiche o aziende, comprese le imprese capitalistiche). Generalmente la sua attività si concretizza nel cedere gratuitamente la propria produzione o nel consentire a soggetti bisognosi di acquistare beni e servizi i primaria necessità a prezzi inferiori a quelli correnti, o per dare opportunità di lavoro da persone che ne sono prive. Per svolgere la sua azione l'azienda offre atti di liberalità, per sostenerli deve poter contare su analoghi atti di segno opposto.
Possibili fonti da cui può trarre risorse: volontariato (presente in tutte le configurazioni, prestazioni di lavoro senza corrispettivo, possono essere rese non solo da persone fisiche ma anche da aziende), altri contributi volontari (in denaro o in natura, i danaro sono corrisposti o da soggetti stabilmente legati all'azienda, e dunque corrisposti con regolarità,
o da altri che ne sostengono liberamente l'attività), redditi di beni patrimoniali (patrimonio formatosi attraverso risparmi accumulati negli anni precedenti o attraverso cospicui donazioni una tantum, possono essere anche fabbricati/terreni/titoli di debito pubblico), ricavi e proventi di attività collaterali (parte della produzione delle aziende filantropiche può essere destinata allo scambio sul mercato), trasferimenti da enti pubblici (possono ricevere contributi dai Pubblici Poteri perché pensano che potenziare l'attività dell'azienda possa essere a favore dell'interesse generale della comunità).- AZIENDA EROGATIVA: Rende i suoi servizi senza alcuna controprestazione (e se la richiede è solamente simbolica per contrastare il rischio di sprechi insito ad un servizio gratuito), deve dunque poter contare su un sistematico flusso di risorse provenienti da soggetti che a loro volta non richiedono alcun compenso (e
Vogliono solamente sostenere l'attività). Oggetto dell'erogazione possono essere sia somme di denaro che beni/servizi. Entrambe decidono generalmente un determinato settore d'intervento. Hanno naturalmente due strutture produttive diverse, chiero ga denaro avrà una struttura leggera con poche persone, mentre per chi eroga beni e servizi è necessario una complessa struttura produttiva (e dunque costi rigidi), qui assume particolare rilievo il volontariato, sopratutto là dove si erogano prestazioni che risultano più efficaci quando le persone che le rendono sono particolarmente qualificate ed umanamente partecipi ai problemi degli assistiti.
Si fondano su un intreccio di atti di liberalità di segno opposto = la gestione si presenta come un succedersi di proventi (liberalità in entrata) e spese (liberalità in uscita). I proventi dovranno precedere le spese, essi sono variabili mentre le spese sono, almeno in parte, rigide.
Necessità di armonizzare gli uni con le altre. Distinzione delle aziende per caratteristiche dei proventi → distinguere le aziende che traggono le loro risorse da un patrimonio (Fondazioni) e quelle che non possono contare su tale patrimonio. Fondazioni = aziende erogatrici che per il loro finanziamento contano sul reddito di un patrimonio attribuito da chi le ha costituite e ne ha deciso i fini. Le altre aziende fanno invece conto sostanzialmente sui contributi di chi le ha costituite e di chi ne apprezza le finalità, in questo caso si devono evitare strutture produttive pesanti, ma optare piuttosto su costi flessibili e comprimibili. Il capitale (patrimonio) trae dunque la sua origine sempre da atti di liberalità (donazioni), chi dona rinuncia ogni diritto sulla cosa donata, può avere diritti di partecipazione alla gestione aziendale ma non può avere diritti sulla proprietà dell'azienda. È come se l'azienda appartenesse a se stessa.
Tant'è che quando viene liquidata il residuo non è diviso tra persone fisiche ma è donato a qualche altra istituzione erogatrice dello stesso genere. Il patrimonio ha l'unica funzione di concorrere al finanziamento della gestione. In sede di costituzione il patrimonio dovrebbe essere almeno pari al costo della struttura produttiva, purché si abbia la certezza che le spese di gestione possano essere coperte con altre contribuzioni periodiche, in caso contrario il patrimonio dovrà essere sicuramente maggiore, dovrà essere capace di fronteggiare gli investimenti (spese una tantum) e le normali spese d'esercizio.
L'IMPRESA FILANTROPICA
La destinazione della produzione è lo scambio di mercato ma con finalità diverse da quelle del profitto o del tornaconto personale. Le finalità possono essere sostanzialmente due: dare opportunità di lavoro ad individui che non riescono ad inserirsi in un normale
circuitoproduttivo; offrire beni e servizi che né lo stato né le imprese producono (o producono a prezzi inaccessibili) e la cui assenza lascia scoperti dei bisogni essenziali a discapito soprattutto delle fasce più deboli.
Si basano largamente sul volontariato, che ha due funzioni = economica (disporre di una risorsa importante conferisce all'impresa sociale una certa possibilità di manovra per accrescere la remunerazione di chi vi lavora, contenere i prezzi, aumentare la dimensione per rendere più incisiva la missione) + etica (umanizzazione dell'attività aziendale).
Come in tutte le imprese è necessario che vi siano, accanto a fattori a remunerazione contrattuale, fattori a remunerazione residuale, per poter fronteggiare il rischio generico d'impresa; hanno bisogno di sostenere una struttura produttiva con costi rigidi e, essendo aperte al mercato, sono esposte all'eventualità che i ricavi non siano sufficienti.
Per coprirli; al contrario delle imprese capitalistiche, però, i fattori a remunerazione residuale hanno generalmente un tetto massimo, che non va oltre alla congrua remunerazione, in modo da escludere ogni forma di profitto (non profit), a volte va anche al di sotto per escludere ogni compenso per il rischio, e a volte è proprio nullo. Il surplus non viene attribuito a nessun soggetto ma viene lasciato all'impresa, in caso di liquidazione dell'azienda viene destinato a istituzioni analoghe.
Aziende non-profit: 1) non conseguibilità del profitto = sono non profit quelle aziende in cui è fisiologicamente escluso il conseguimento del profitto (aziende mutualistiche di autoproduzione, in cui un avanzo di gestione indica che gli aderenti hanno pagato qualcosa in più e questo in più viene restituito agli aderenti + aziende erogatrici, un avanzo segna che le risorse acquisite sono superiori alle spese, si forma dunque un risparmio utilizzabile per
spese future = la produzione non è destinata allo scambio di mercato); 2) profitto non distribuibile, queste aziende non perseguono il profitto ma non sarebbe fisiologicamente impossibile (in questa categoria rientrano anche le imprese filantropiche)7) REDDITO E PROFITTO NEL MODELLO CAPITALISTICO DI PRODUZIONE Reddito d'impresa = eccedenza dei ricavi sui correlativi costi, indipendentemente dal fatto che tali costi siano espressi da remunerazioni fisse, variabili o subordinate = il reddito è sia una grandezza residuale, sia un flusso di risorse destinato a compensare le remunerazioni residuali. Impresa = il reddito è l'incremento che subisce il capitale per effetto della gestione. Il reddito va posto in relazione con il tempo (in quanto si tratta di un flusso) = reddito (o utile) d'esercizio (reddito relativo ad un arco di tempo, generalmente un anno). La conoscenza del reddito, indeterminato se non fosse riferito a un arco di tempo, è di grande importanza.Importanza per prendere le decisioni (almeno fino a quando l'impresa è in funzionamento, quando viene liquidata il reddito sarebbe il risultato complessivo di tutta la sua esistenza ma sarebbe un'informazione non più utile alla gestione), è utile anche nel momento di costituzione (anche se naturalmente si parla qui non di reddito conseguito ma reddito conseguibile) = si stima i redditi attesi negli anni successivi, almeno fino a dove è possibile formulare previsioni attendibili (7-10 anni), oltre i quali è impossibile avere stime puntuali ma ci si limita a prospettare le possibili tendenze e a illustrare le ragioni che le fanno apparire soddisfacenti.
Profitto e reddito designano due fenomeni differenti. Il profitto si pone in relazione con la proprietà quale responsabile della gestione dell'impresa e assuntrice del rischio, il reddito costituisce nel suo complesso il compenso della proprietà = il profitto è incorporato
nel reddito e può essere individuato solo dopo una sua scomposizione. Reddito può essere concettualmente scomposto in:- compensazione base del fattore/i a remunerazione residuale (compenso che dovrebbe comunque essere loro corrisposto anche in assenza del rischio d'impresa);
- remunerazione per il rischio;
- quel che resta sta ad indicare che l'impresa è in grado di remunerare i fattori in posizione residuale in misura superiore a quella ritenuta congrua (nonostante non sia necessario è proprio questa terza parte che costituisce la molla dell'impresa).
- pratiche "anticoncorrenza", l'impresa riesce a controllare il mercato di riferimento e a imporre prezzi più alti (i Pubblici Poteri dovranno qui contrastare questa attitudine per ripristinare un'effettiva concorrenza);
- particolare.La nostra azienda si distingue per la sua capacità innovativa che le consente di avere una relazione costi-ricavi migliore di quella dei concorrenti. Il nostro profitto è pienamente giustificato e risponde alle logiche economiche e del mercato.