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I GRUPPI E I LEGAMI DI GRUPPO
Il gruppo rappresenta un insieme di imprese giuridicamente autonome, ma condotte secondo un
unitario disegno strategico (vi sono una pluralità di soggetti giuridici e unitarietà di soggetti
economici). Un gruppo può nascere:
da un unità aziendale dalla quale delle partizioni vengono scorporate e rese giuridicamente autonome;
da più unità aziendali preesistenti e giuridicamente distinte tra le quali viene creato un legame economico e
strategico.
Condizione essenziale per l’esistenza di un gruppo è l’esercizio del controllo da parte di un unico
soggetto economico su tutte le unità aggregate. La fonte del potere di controllo può avere natura:
contrattualistica, accordo tra aziende che rinunciano alla propria autonomia per unirsi in gruppo;
vincolistica, rapporti finanziario/commerciali in ordine al grado di rischio e alla portata che comportano
per una delle parti;
partecipativa, diritti di controllo e ditti di voto che consentono di scegliere i membri del consiglio di
amministrazione della partecipata e di decidere circa la gestione e le strategie di quella unità.
VANTAGGI E LIMITI DELLA STRUTTURA DI GRUPPO
La formazione di un gruppo viene considerata:
modalità di crescita esterna;
tappa fondamentale per l’evoluzione aziendale;
forma per realizzare un TRADE OFF tra:
- concentrazione di potere;
- adeguatezza alle caratteristiche dei processi produttivi e ambientali.
garantisce unitarietà economica, forte connessione con l’ambiente e conoscenze elevate.
CAP. 2 – IL SISTEMA DELLE OPERAZIONI E LA DINAMICA DEI
PROCESSI
Le operazioni aziendali sono azioni elementari svolte da diversi soggetti e con varie modalità
coordinate tra loro e rivolte al raggiungimento del fine aziendale (acquisto, trasformazione e utilizzo
dei fattori produttivi, la vendita dei prodotti realizzati, l'incasso di un credito, il pagamento di un
debito).
Ogni operazione ha dei
Presupposti
- insieme delle scelte, delle conoscenze, delle decisioni prese dai
soggetti che operano nell'azienda.
Oggetti -
- fattori produttivi, condizioni di gestione, i prodotti o servizi
finiti.
Risultati,
- Si esplicitano:
nelle modificazioni qualitative e quantitative sui fattori produttivi,
o sulle forze interne (insieme capacità umane, tecniche e finanziarie disponibili in azienda) ed anche sulle
o forze esterne (mercato ed in generale a tutto il mondo esterno con cui l'azienda interagisce), che
inseriscono, con la loro combinazione, dinamicità al sistema.
L'approccio sistemico per lo studio delle operazioni è caratterizzato da
• unitarietà e correlazione tra le varie operazioni
• dall'opportunità di isolare, seppur astrattamente, sub-sistemi di operazioni, cioè parti del sistema delle
operazioni aziendali che si prestano ad un'analisi autonoma, per approfondire le principali caratteristiche. I
sub-sistemi costituiscono aggregazioni di operazioni elementari in base a requisiti di omogeneità delle
stesse ed a determinati scopi di indagine.
Gli approcci possibili sono diversi:
• per aree funzionali: identifica i sub-sistemi operativi in base all'omogeneità delle operazioni da un
punto di vista tecnico, cioè in termini di risorse, di fattori produttivi usati, ma anche dalla comunanza di
conoscenze e competenze dei soggetti coinvolti.
Si possono distinguere le funzioni operative caratteristiche (ricerca e sviluppo,
o
marketing, produzione,...tutte dirette al perseguimento degli obiettivi della gestione
aziendale), dalle
funzioni ausiliarie o di supporto (pianificazione, controllo, finanza, amministrazione,...sono in posizione
o strumentale rispetto alle prime, ma hanno un ruolo fondamentale per il governo aziendale).
Tale approccio per aree funzionali ha come
- vantaggi: la comprensibilità e la facile applicabilità nei diversi contesti aziendali ed il fatto che in
un'organizzazione per aree funzionali ad ogni sub-sistema operativo corrisponde una certa unità
organizzativa.
- svantaggi: gestione scarsamente integrata, con gli operatori impegnati a massimizzare i risultati per
il proprio ambito di intervento, senza la necessaria cura delle interrelazioni con le altre aree funzionali
superiori o inferiori.
• per processi: si fonda sull'omogeneità del fine anziché sulle caratteristiche tecniche. Infatti ogni sub-
sistema presenta una propria ragion d'essere data dal raggiungimento di certi obiettivi collegati con le
finalità aziendali.
Tale approccio può riguardare:
le attività (nel senso di classi di operazioni svolte secondo successione, di solito causa-effetto o in una
o logica fornitore/cliente), oppure
i processi (nel senso di insieme ordinati – per tempo o obiettivo da perseguire – di attività interdipendenti
o svolte utilizzando input di varia natura aventi un obiettivo comune).
Tra le nuove tecniche utilizzate troviamo:
- total quality management e customer satisfaction (attenzione alle prestazioni garantite dal
prodotto nel soddisfacimento del cliente);
- activity based management e activity based costing (calcolo dei costi del prodotto, perseguimento
di efficienza ed efficacia gestionale).
Tra le operazioni aziendali quelle che sono comuni a qualsiasi tipo di azienda sono:
• il finanziamento,
• l'acquisizione dei f.p. specifici
• vendita dei prodotti (tutte operazioni di gestione esterna, che prevede relazioni con gli stakeholders,
soggetti che nutrono un interesse verso l'azienda, come possono essere clienti, fornitori, concorrenti,
lavoratori, ... Con questi soggetti si possono instaurare flussi di tipo istituzionale o conoscitivo oltre a
quelli reali e finanziari, in entrata e in uscita. Le operazioni di gestione esterna danno sempre luogo o a
flussi bilaterali) oltre alla combinazione dei fattori produttivi (operazione di gestione interna, che
riguarda sempre un flusso reale unilaterale).
La gestione che si prende in considerazione riguarda un periodo che corrisponde all'anno solare e
viene denominata gestione di esercizio.
Nelle operazioni di gestione esterna i rapporti con i soggetti esterni possono riguardare flussi in
entrata o in uscita, reali o finanziari, a seconda del tipo di azienda e a seconda che si prendano in
considerazione i mercati di vendita o di acquisto dei f.p. o di acquisto del fattore generico (o
mercato finanziario).
La prima operazione di gestione riguarda il reperimento delle risorse monetarie, che avviene tramite
il finanziamento. Il capitale di finanziamento può essere :
Momento Momento della Restituzione dei
dell'acquisizione remunerazione mezzi monetari
Proprio o di rischio il capitale proviene Dividendi (dipendono non ha una data certa
dai soci dell'azienda dall’andamento
dell’azienda)
Capitale di credito proviene da un interessi stabiliti ha una data certa
(secondo un tasso
soggetto esterno contrattuale)
I processi economici di produzione riguardano l'insieme di operazioni sui fattori produttivi
specifici aventi come scopo la loro acquisizione, combinazione e trasformazione in prodotti
finiti destinati ad essere collocati sui mercati di vendita, da cui si otterrà il recupero delle risorse
monetarie, che poi saranno destinate ai mercati di approvvigionamento, per l'acquisizione di nuovi
f.p. specifici (capitale tecnico – fattori correnti o pluriennali – o fattore lavoro), che verranno
combinati e trasformati nuovamente in prodotti da immettere sui mercati di vendita.
Dall'integrazione tra processi di finanziamento e processi economici di produzione scaturisce la
correlazione tra
• fonti (l'afflusso di denaro in azienda)
• impieghi (deflusso di denaro dall'azienda).
Nell'osservazione delle operazioni aziendali gli obiettivi sono quelli di osservare e rilevare i flussi
generati dalle operazioni effettuate dall'azienda in un certo periodo per la necessità di monitorare
ciò che è accaduto per verificare le condizioni di equilibrio aziendale. I flussi possono essere
fisicotecnici, economici e finanziari.
• Per i flussi fisico-tecnici (o reali) si guardano i movimenti in entrata/uscita dei fattori produttivi e dei
prodotti finiti, sotto diversi aspetti (quantitativo, qualitativo, temporale). L'osservazione di questi flussi
causati dalle operazioni aziendali passa attraverso 4 momenti fondamentali:
acquisizione dei f.p., utilizzo dei f.p.,
o o
realizzazione dei prodotti finiti,
o o
vendita dei prodotti finiti.
I primi 2 momenti possono coincidere o meno (un fattore pluriennale non può far
coincidere i 2 momenti, mentre il fattore corrente può farlo), così come gli ultimi 2
momenti possono coincidere o meno (se si parla di un servizio ci sarà per forza la
coincidenza tra realizzazione e vendita).
• Per i flussi finanziari l'osservazione si rivolge ad un aspetto quantitativo, monetario o numerario,
riguardo l'uscita/entrata di denaro. L'aspetto numerario può sostituire un'entrata o un'uscita monetaria.
Tra i flussi finanziari bisogna anche considerare il doppio flusso monetario/finanziario che riguarda
sempre le operazioni (di credito o debito) di finanziamento.
• Per i flussi economico-reddituali misurano la formazione di flussi economici sotto forma di costi o
ricavi. L'aspetto quantitativo riguarda i costi di acquisizione e utilizzazione, e il ricavo di vendita e di
produzione.
È possibile riportare su uno schema i valori economici su base fisico-tecnica e finanziaria,
suddividendo i flussi su 3 livelli:
• flussi fisico-tecnici (comprendono l'acquisizione o la cessione di f.p. e di prodotti finiti),
• economici (comprendono costi di acquisto, di produzione e ricavi di vendita),
• finanziari (comprendono danaro, crediti e debiti di finanziamento/regolamento e capitale proprio).
I flussi di segno positivo o negativo riguardano:
• acquisizioni/cessioni (di f.p – input – o prodotti/servizi – output).
• consumi/produzioni (riguardano operazioni di gestione interna: per i consumi, se l'utilizzo dei f.p. coincide
con l'acquisizione si parla di acquisizione/consumi, altrimenti solo di consumo. Per le produzioni se c'è
coincidenza con la vendita si parla di produzioni/cessione, altrimenti solo di produzione).
• entrate/uscite (in senso stretto di denaro, in senso lato di movimenti bancari).
• impieghi/fonti (in senso lato comprendono sia la dimensione finanziaria sia quella economico-reddituale.
Le fonti riguardano l'afflusso di capitali monetari, gli impieghi riguaduano il deflusso di capitali monetari).
Esempi:
1. conferimento a titolo di capitale proprio:
fft: + f.p. generico (entrat