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La diffusione del modello burocratico nelle aziende pubbliche
La diffusione del modello burocratico nelle aziende pubbliche è spiegata dai processi produttivi tipici di queste aziende, ovvero processi relativamente stabili caratterizzati da una buona dose di ripetitività che consente di specializzare il lavoro, sviluppare processi standardizzati e procedurali e accentuare la dimensione verticale della struttura attraverso la creazione di ruoli intermedi di natura gerarchica.
Tuttavia, essa introduce elevati livelli di rigidità nello sviluppo dei processi produttivi che mal si adattano a quelle situazioni di incertezza e dinamismo ambientale che richiederebbero integrazione e autonomia in luogo di divisione del lavoro e controllo.
Gli effetti del modello burocratico sono ravvisabili nella nascita di una classe professionale, la burocrazia, intesa come insieme di persone dotate di conoscenze comuni e uniformi.
I limiti del modello burocratico hanno spinto verso l'adozione di un modello alternativo, definito modello manageriale, che
Il testo si caratterizza per i seguenti aspetti:
- Sostituisce ad una gestione per atti una gestione per obiettivi e risultati;
- Introduce una divisione del lavoro orientata non solo alle competenze tecnico-operative, ma anche e soprattutto all'assunzione di responsabilità su aree di servizio o aree geografiche, e poi collega tali responsabilità ad un sistema di incentivi;
- Ricerca la migliore strategia per l'erogazione dei servizi, compresa quella di esternalizzare piuttosto che mantenere allorquando il beneficio netto sociale e i riflessi sull'equilibrio economico a valere nel tempo dell'azienda la prospettano;
- Suppone un sistema aperto attento alle dinamiche ambientali.
L'evoluzione da un modello burocratico ad un modello manageriale costituisce uno degli aspetti fondanti del paradigma del New Public Management. Il NPM ha segnato l'inizio di un processo di riforma che ha interessato logiche gestionali e organizzative.
caratterizzate dai principi dell'autonomia dei dirigenti, della separazione fra politica e gestione, della responsabilizzazione per i risultati gestionali, della pianificazione degli obiettivi e controllo dei risultati, della trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione. Il processo evolutivo del NPM attribuisce alla dimensione partecipativa un ruolo centrale. Questa dimensione racchiude altresì il passaggio da un sistema basato sul government ad uno basato sulla governance. Il termine governance viene spesso inteso come "sistema allargato di governo" riferendosi ad un circuito aperto nel quale tutte le parti (soggetti pubblici e/o privati), coinvolte nella partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica, e quindi nello svolgimento di compiti di interesse collettivo, entrano in contatto diretto tra loro scambiandosi informazioni, favorendo tra loro un rapporto interattivo costruttivo. Quarto: Il gruppo aziendale La nozione di gruppoUn gruppo aziendale può essere definito come un complesso economico costituito da più aziende, aventi in prevalenza la forma giuridica delle società per azioni, le quali, pur mantenendo la loro autonomia giuridica, vengono controllate da un medesimo soggetto economico che, avendo la facoltà di prendere le decisioni più opportune per il buon andamento del gruppo, coordina l'attività di ognuna secondo un indirizzo unitario; pertanto, schematizzando, affinché si possa parlare di "gruppo aziendale", si devono verificare le seguenti condizioni:
- esistenza di una pluralità di imprese;
- controllo, diretto o indiretto, da parte di un unico soggetto economico;
- unità di indirizzo.
L'idea è dunque quella di considerare il gruppo come un'unica entità che è sottoposta alla volontà di un unico soggetto economico e deve essere conosciuta per mezzo di
Specifiche informazioni sulla sua struttura finanziaria e patrimoniale nonché sulla formazione del suo risultato economico. Va rilevato che l'elemento dell'autonomia giuridica acquista un peso che non si può ritenere soltanto formale ma che è, al contrario, determinante per la concreta operatività ed esistenza del gruppo, e ciò per diversi motivi:
- Il gruppo acquisisce adattabilità e flessibilità di organizzazione;
- I rapporti di partecipazione consentono il controllo con impegni finanziari limitati;
- L'organo di governo riesce a meglio perseguire la specializzazione e/o integrazione delle attività economiche.
Circa il secondo aspetto, relativo al soggetto economico, l'organo da cui partono le direttive ed i programmi di gestione è dato dalla cosiddetta "holding" o "capogruppo", sono "holding pure" le società che non
effettuano nessuna produzione, diretta o indiretta, di beni o servizi, ma si occupano solamente dell'amministrazione degli stock azionari delle controllate di cui detengono il possesso, mentre le "holding miste", oltre al controllo delle società del gruppo, svolgono un'attività industriale o commerciale. Relativamente al terzo requisito, fra gli studiosi di economia d'azienda si sono create due distinte correnti di pensiero; una sostiene che il coordinamento e l'integrazione delle attività produttrici implica l'eliminazione delle capacità decisionale delle singole aziende, mentre l'altra asserisce che ogni nucleo aziendale, sebbene sia inserito nell'ambito di una struttura di gruppo, non perde la sua capacità decisionale. In base a quest'ultimo orientamento, le unità che compongono il gruppo subiscono soltanto una limitazione, ma non una totale perdita, della loro autonomia decisionale.autonomia. L'opposta tesi considera il gruppo come fosse un' unica impresa nella quale il soggetto economico dirige e amministra le singole aziende considerandole come parti complementari adesso, lasciando alle singole unità spazi irrilevanti di autonomia decisionale. Tuttavia, dirimane evidente che la nascita e l'evoluzione dei gruppi aziendali trae origine dai processi produzione economica posti in essere dalle imprese nell'attuale contesto competitivo e dai connessi fattori innovativi presenti in campo tecnologico, politico, sociale e culturale. I processi di formazione dei gruppi aziendali possono essere originati da vari fenomeni, tra i quali i più rilevanti sono:
- Accordi tra aziende che, al fine di stabilizzare e formalizzare i rapporti tra esse, decidono di dotarsi di una direzione unitaria;
- Processi di scorporazione di attività svolte da unità indivise di aziende di più vaste dimensioni cui si vuole dare autonomia giuridica.
Per usufruire di vantaggi di varia specie. La configurazione dei gruppi aziendali
Le preferenze accordate alla costituzione di gruppi aziendali trovano origine nella considerazione dei vantaggi finanziari da essa rivenienti, ossia:
- Possibilità di controllare complessi aziendali vasti ed articolati con investimenti di entità relativamente contenuta;
- Più ampie opportunità di raccolta dei capitali.
In altri termini, tramite la struttura di gruppo, il soggetto economico può controllare attività economico-produttive di vaste dimensioni pur investendo capitali inferiori a quanto gli sarebbe altrimenti necessario, in virtù dei collegamenti diretti ed indiretti fra le singole società.
Per quanto concerne, poi, la seconda specie di vantaggi finanziari, questa si concretizza nella possibilità che i gruppi hanno di attingere al mercato del credito tramite le diverse unità giuridicamente autonome, il che consente loro di differenziare.
ed ampliare notevolmente le fonti di finanziamento. In ogni caso, attraverso la costituzione di gruppi aziendali si perseguono vantaggi anche, e soprattutto, in termini organizzativi e strutturali, ossia: - Opportunità di interazione verticale o orizzontale nel contesto competitivo di appartenenza; - Possibilità di espandere all'interno del gruppo, attraverso le correlazioni derivanti dall'unitaria gestione, i benefici derivanti dallo sfruttamento economico di licenze, marchi, brevetti e agevolazioni di varia natura concesse dallo Stato; - Diversificazione delle condizioni di trattamento del personale dipendente nei distinti settori di attività grazie all'autonomia giuridica delle singole imprese; - Possibilità di ottenere, attraverso opportune politiche dei prezzi interni di trasferimento, l'alleggerimento del carico fiscale complessivo di gruppo. Inoltre, sempre nell'ottica organizzativa, i gruppi godono del fondamentale carattere della flessibilità.Tanto che essi difficilmente mantengono inalterata la loro configurazione nel tempo. Infatti, la continua trasformazione dei rapporti intercorrenti fra la capogruppo e le controllate permette al management di rispondere con tempestività ad ogni evoluzione di mercato o produttiva.
Il mezzo principale attraverso il quale si può acquisire il controllo su un'altra impresa è quello del legame partecipativo, mentre secondarie, soprattutto nel quadro del nostro ordinamento giuridico, sono le altre fattispecie.
Tuttavia, le partecipazioni possono essere di vari tipo e, più precisamente:
- Partecipazioni dirette
- Partecipazioni indirette
- Partecipazioni collaterali
- Partecipazioni reciproche
Una partecipazione diretta si ha quando la "holding" possiede direttamente una interessenza in uno o più società; in quest'ultimo caso la morfologia del gruppo è di tipo
‘’stellare’’. Una partecipazione indiretta si ha, invece, quando una società partecipa al capitale di un’altra attraverso una o più società intermedie. Nella partecipazione indiretta, Alfa controlla Gamma per tramite di Beta; Alfa è la holding. Tale impostazione può assumere una maggiore complessità in presenza di più sub-holding, adottando la cosiddetta configurazione a cascata, in cui la holding controlla due sub-holding, le quali, a loro volta, controllano altre società. Una partecipazione collaterale si può riscontrare quando una holding ha interessenze in due società, una delle quali, a sua volta, detiene una partecipazione nell’altra. Alfa possiede direttamente partecipazioni sia in Beta che in Gamma; inoltre, in virtù della partecipazione diretta di Beta in Gamma, Alfa possiede, indirettamente, un’ulteriore quota di Gamma; pertanto, il controllo di Alfa su Gamma èarole azionarie tra le due società.