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Tale caratteristica, da un lato, favorisce stabilità, controllo, rapidità decisionale e
chiarezza delle attribuzioni e delle comunicazioni, ma dall’altro provoca
insu ciente motivazione e partecipazione da parte dei dipendenti, che non vedono
valorizzate appieno le proprie competenze e potenzialità.
Struttura plurifunzionale
Tipica di imprese poco diversi cate
da un punto di vista tecnico-
commerciale, che crescono e si
integrano verticalmente. Il lavoro
svolto all’interno dell’azienda è
suddiviso in tre livelli:
- Direzione generale, che ha il
compito di determinare gli indirizzi
di fondo dell’attività d’impresa
de nendo le strategie competitive
e controllare e coordinare l’operato
delle aree funzionali;
- direzioni delle aree funzionali (direzioni della nanza, del marketing, della
produzione), ciascuna delle quali risulta impegnata in via esclusiva nello
svolgimento di una delle attività fondamentali dell’impresa (divisione orizzontale
del lavoro orientata all’input). Hanno il potere di programmare e gestire le attività
a loro attribuite, impartire direttive e valutare i dipendenti;
- unità operative (pubblicità, vendite, stabilimenti 1 e 2), che devono realizzare in
concreto, in condizioni di e cienza, le direttive elaborate dai livelli superiori.
(vendite Italia e vendite
Possono essere a loro volta articolate su più livelli
estero). 46
fi ffi ff ffi fi ffi fi Economia aziendale
In termini di divisione verticale del lavoro, questo modello si caratterizza per un
accentramento
sostanziale dei processi di decisione, coordinamento e controllo,
che rimangono in capo alla Direzione generale. Le comunicazioni avvengono
prevalentemente in senso verticale. Tuttavia, la struttura plurifunzionale presenta
decentramento selettivo
un a favore degli organi di line, che godono di una delega
di potere decisionale limitata alla speci ca area funzionale da questi diretta.
Il vantaggio di questo modello è da ricercare nell’elevato tasso di ottimizzazione
dell’e cienza dell’intero sistema, in quanto:
- privilegia la specializzazione delle singole funzioni;
- la suddivisione del processo produttivo in diverse attività elementari attribuisce
maggiore velocità e destrezza nell’esecuzione dei compiti, incrementa la
produttività ed assicura livelli qualitativi costanti;
- proprio grazie alla scomposizione del processo produttivo, favorisce la
creazione di economie di scala;
- garantisce rapidità nell’assunzione delle decisioni.
Gli svantaggi si connettono all’elevata specializzazione delle funzioni che penalizza
l’e cacia della struttura plurifunzionale, dal momento che ciascuna unità
organizzativa si comporta secondo schemi di lavoro sostanzialmente diversi, per
conseguire obiettivi di erenti. Ciò irrigidisce il funzionamento della struttura,
rendendola poco reattiva ad eventuali cambiamenti dell’ambiente e del contesto
competitivo di riferimento.
Struttura multidivisionale
Adottata in imprese di medio-
grandi dimensioni che operano in
aree geogra che di erenti, con un
portafoglio prodotti diversi cato e
con un ampio target. In queste
imprese le attività vengono
dunque raggruppate in senso
orizzontale e organizzate in
divisioni (divisione prodotto A,
prodotto B). Le divisioni sono
impegnate in modo diretto ed
esclusivo della gestione del
particolare output assegnato loro,
e sono perciò gestite da un
manager dotato di alcuni poteri
formali. Le divisioni possono
essere ulteriormente scomposte in
(produzione,
aree funzionali
marketing Italia ed estero, vendite
Italia ed estero).
I responsabili di divisione dirigono
autonomamente la particolare area 47
ffi ffi fi ff ff fi fi Economia aziendale
d’a ari a datagli come se fosse un’impresa a sé stante:
- assumono scelte di tipo strategico-competitivo;
- programmano, gestiscono e controllano interamente tutti i processi produttivi
delegati alla divisione;
- ciascuno di loro è responsabile nei confronti del vertice aziendale in termini di
risultati operativi ed economici conseguiti.
Si tratta perciò di un decentramento di tipo parallelo: ogni divisione è indipendente
dall’altra e gestisce autonomamente l’area d’a ari di propria competenza.
(direzioni personale, R&S,
È prevista inoltre la presenza degli organi di sta
piani cazione, nanza), che creano le condizioni a nché le divisioni realizzino la
loro funzione, attraverso attività di assistenza. decentramento delle
I vantaggi della struttura multidivisionale sono legati al
responsabilità di pro tto, il quale:
- consente di gestire e coordinare attività aziendali diverse in termini tecnico-
produttivi, oltre che di mercato;
- attenua il carico di lavoro della Direzione generale;
- sviluppa l’autonomia decisionale dei dirigenti delle divisioni, aumentandone la
motivazione;
- favorisce lo sviluppo di competenze specialistiche all’interno delle singole
divisioni.
D’altro canto, essa presenta anche alcuni svantaggi:
- necessità di maggiori risorse da ripartire fra le singole divisioni;
- l’alto numero di divisioni esistenti implica una maggiore necessità di organi e
procedure di controllo;
- molti servizi specialistici appaiono duplicati, a causa delle diverse unità che
svolgono le medesime funzioni ma in riferimento a divisioni di erenti;
- possono generarsi con itti di interesse poiché i responsabili di ogni divisione
tenderanno a privilegiare ciascuno la propria per l’assegnazione e distribuzione
delle risorse comuni.
Struttura a matrice
Adottata in imprese che
producono su commessa,
secondo programmi di produzione
di volta in volta diversi. Questo
modello coniuga gli aspetti
positivi dei due modelli
precedenti, introducendo una
suddivisione basata sia sul criterio
funzionale che su quello
divisionale.
Caratteristica fondamentale del 48
ff fi ffi fi fi fl ff ff ffi ff Economia aziendale
gruppi operativi (caselle
modello a matrice è la duplice linea di comando dei singoli
centrali). Essi sono infatti alle dipendenze sia del direttore di progetto sia di quello
di funzione.
Direzione generale
La svolge un ruolo di assistenza, coordinamento e controllo
dell’intera attività dell’impresa. manager
La responsabilità delle singole commesse è di volta in volta a data ad un
di progetto di prodotto (divisioni master, imprese, PA, banche, internazionale),
o
che ha il compito di dirigere, coordinare e gestire le risorse dell’azienda per tutta la
durata del progetto. È responsabile in termini di risultati conseguiti, ma non ha
autorità gerarchica sulle risorse attribuite ai progetti di sua competenza. In
cosa quali
sostanza, istruisce i singoli gruppi operativi sul deve essere fatto e in
tempi. direttori di funzione (aree strategia, controllo, organizzazione,
Sono invece i
marketing) ad avere speci che responsabilità e autorità rispetto alle risorse che
occorrono per la realizzazione dei progetti. Interagendo e coordinandosi con il
rispettivo manager di progetto, i direttori di funzione mettono a disposizione e
gestiscono le risorse che appartengono al proprio dipartimento e che devono
essere impiegate nella realizzazione dei diversi progetti, pur non gestendo
direttamente i processi produttivi. In sostanza, istruisce i singoli gruppi operativi sul
“come” le singole azioni devono essere svolte, in modo da garantire l’e cienza
dell’intero sistema.
I vantaggi della struttura a matrice sono molteplici:
- combina un uso ottimale delle risorse ad un e cace coordinamento delle
attività;
- è dotata di essibilità organizzativa ed operativa, poiché le risorse possono
essere facilmente movimentate da un progetto all’altro, nonché impiegate
contemporaneamente in più progetti;
- notevole di usione del potere.
Naturalmente, sono presenti anche alcuni svantaggi:
- la duplice linea di autorità può generare con ittualità con conseguente ritardo o
rallentamento nei processi di decisione e, quindi, perdite di e cacia e di
e cienza. Ciò è tuttavia facilmente risolvibile selezionando lavoratori con un
adeguato orientamento al lavoro in team;
- origina nel personale esecutivo inserito nei diversi progetti un senso di
precarietà. 49
ffi ff fl fi fl ffi ffi ffi ffi Economia aziendale
Plurifunzionale Multidivisionale A matrice
Divisione del Accentramento del potere Decentramento del potere Di usione del potere
lavoro verticale
Divisione del Sia per input che per
lavoro Per input Per output output
orizzontale - Sviluppo di - -
competenze Motivazione dei manager E cienza
- -
Vantaggi specialistiche E cace coordinamento di Flessibilità
- -
E cienza produzioni diversi cate E cace coordinamento
- Economie di scala
- Limitato sviluppo della -
motivazione e delle Limitata e cienza:
capacità manageriali duplicazione delle attività e - Con itti fra i resp. di
- Scarso orientamento quindi dei costi progetto e di funzione
-
Svantaggi all’output Possibili con itti fra - Doppia linea di autorità
- Di coltà di divisioni - Senso di precarietà
-
coordinamento in Di coltà di coordinamento
aziende di maggiori all’aumentare delle divisioni
dimensioni 50
ffi
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ffi
ffi ff
ffi
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Sistemi operativi
I sistemi operativi (insieme allo stile di comando, vedi p. 56) costituiscono le c.d.
variabili organizzative non strutturali, che rappresentano l’aspetto dinamico
dell’organizzazione, in contrapposizione all’aspetto statico descritto invece dalla
struttura organizzativa. L’analisi dei sistemi operativi tende a de nire in che modo
le unità operative devono svolgere le attività per raggiungere gli obiettivi aziendali.
I principali sistemi operativi sono quelli:
- di gestione del personale;
- informativi e di comunicazione;
- decisionali, di piani cazione, programmazione e controllo.
Sistemi di gestione del personale
Il capitale umano è un elemento vitale per l’organizzazione in grado di apportare,
oltre al proprio contributo lavorativo, interessi, idee, valori, cultura, conoscenze,
esperienze.
I sistemi di gestione del personale sono tra i sistemi organizzativi più complessi,
sia perché questa responsabilità si presenta di usa tra una serie di soggetti
(direzione risorse umane, manager di line, direzione generale, eventuali consulenti
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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