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Estratto del documento

C)III

voce (Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni) e nella suddivisione

giusta tra quelle presenti se l’elemento patrimoniale è destinato ad essere oggetto di scambi

sul mercato.

È possibile anche che attività finanziarie della stessa specie siano in parte considerate

immobilizzazioni e in parte destinate alla vendita.

La valutazione delle partecipazioni

Le partecipazioni possono essere collocate o in attivo circolante o tra le immobilizzazioni. Per

qualificarle si guarda la quota di possesso: se si detiene una quota maggiore del 10% per le società

quotate, e maggiore del 20% per le società non quotate, le partecipazioni vanno tra le

immobilizzazioni (anche se è una presunzione e non una cosa certa, quindi potrebbero anche andare

in attivo circolante), altrimenti nell’attivo circolante.

1. L’iscrizione nell’attivo circolante avviene al minore tra il costo d’acquisto (+ oneri accessori) e il

valore desumibile dal mercato.

Per vedere il valore desumibile dal mercato bisogna fare una distinzione:

• nel caso l’azienda non sia quotata, non c’è un mercato per quelle azioni, quindi bisogna fare una

stima sul valore in base all’andamento dei risultati economici della partecipata;

• per le società quotate, invece, si ha il valore del mercato delle azioni.

Però c’è un problema: le valutazioni escono tutti i giorni, mentre il bilancio lo fai solo alla fine

dell’anno, quindi può essere che il valore al 31/12 non sia veritiero. Per avere un prezzo più

veritiero si prende in considerazione la media nell’ultimo mese borsistico, o nell’ultima settimana

se è eccessivo quello del mese.

Arrivati al prezzo, se il valore è più basso del valore di carico (del costo di acquisto), si fa una

D.19.a

svalutazione (scritture: del CE – F.do svalutazione partecipazioni nello SP).

2. Per le partecipazioni iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie:

si iscrive tra le immobilizzazioni quando c’è intenzione di fare un investimento duraturo (intenzione

di tenere l’azione per più esercizi). Il legislatore prevede un unico criterio di valutazione, il criterio

del costo.

Quando, invece, l’entità delle partecipazioni è tale da poter parlare di collegamento o di controllo,

oltre al criterio del costo c’è anche quello del patrimonio netto:

• Metodo del costo:

la partecipazione viene iscritta al valore del costo originario, cioè il costo di acquisto

comprensivo degli oneri accessori (costi di intermediazione bancaria e finanziaria). Se il

valore delle partecipazioni sta scendendo, bisogna capire il perché andando a vedere sia

l’andamento del mercato sia se l’azienda (la partecipata) ha delle perdite durevoli. In ogni

caso si fa la svalutazione (se successivamente mi accorgo di essermi sbagliato con la

svalutazione posso fare una rivalutazione).

• Metodo del patrimonio netto:

si usa nel caso in cui ci sia una situazione di collegamento o di controllo tra un’azienda

(partecipante) e un’altra (partecipata). Per distinguere tra collegamento e controllo c’è

l’articolo 2429:

Controllate:

• Sono società controllate le società in cui l’altra società esercita, nell’assemblea

ordinaria, il 50%+1 dei diritti di voto.

• è una società controllata quando la partecipante, nell’assemblea ordinaria, esercita

un’influenza dominante (quindi ci deve essere un apprezzamento da parte degli

amministratori se un’azienda ha influenza dominante o no)

• ci possono essere società controllate anche se si è in grado di esercitare un’influenza

dominante grazie a particolari vincoli contrattuali.

Collegamento:

quando una società è in grado di esercitare un’influenza notevole sull’altra.

Non è semplice distinguere tra dominante e notevole, per questo il legislatore non fa

distinzione sul metodo da utilizzare tra controllo e collegamento.

Quando c’è una situazione di controllo o collegamento si rettifica il valore iniziale di

caricamento della partecipata con la corrispondente frazione del patrimonio netto di essa

(valore della partecipata + il valore del patrimonio della partecipata che si modifica nel

tempo). Una delle cause di modificazione del patrimonio della partecipata può essere il

risultato economico di essa: se ha utile il patrimonio aumenta, quindi la partecipazione vale

di più, viceversa se ha una perdita il patrimonio diminuisce e la partecipazione vale meno.

Art. 2426: quando la partecipazione è iscritta per la prima volta in base al metodo del patrimonio

netto, il costo di acquisto superiore alla quota corrispondente del patrimonio netto può essere

iscritta nell’attivo.

Quindi, acquistando una partecipazione, se compri ad es. 40 azioni su 100 a 50€ e il patrimonio netto

è 100, vuol dire che gli ho dato 10 in più; e viceversa.

Come si procede:

si devono apportare alcune rettifiche extra contabili sul patrimonio netto per esprimere la situazione

a valori correnti rispetto a quanto espresso nell’ultimo bilancio di esercizio. È sul patrimonio netto

che risulta da tali rettifiche che si determina la frazione di capitale acquisita.

Se il costo di acquisto > frazione corrispondente del patrimonio netto differenza positiva.

Se il costo di acquisto < frazione corrispondente del patrimonio netto differenza negativa.

• Differenza positiva:

deriva da un maggior valore dell’attivo patrimoniale dato da plusvalenze latenti (cioè, potrebbe

esserci un motivo per cui il patrimonio della partecipata è stato modificato) o per la presenza di

avviamento. In entrambi i casi il valore espresso è il valore della transazione (valore di acquisto) e, a

partire dal primo bilancio successivo all’acquisto, deve essere ammortizzata per la parte attribuibile

ai beni. L’OIC 17 stabilisce che il valore della partecipazione appare in SP in voce unica comprensiva

cioè delle eventuali plusvalenza latenti o dell’avviamento. Se la differenza iniziale positiva non è

giustificata da plusvalenze latenti o avviamento, si fa una svalutazione (svalutazione partecipazioni a

partecipazioni), imputando il costo a CE.

Quando acquisto ho: partecipazione a banca 50

svalutazione a partecipazione 10

• Differenza negativa:

si ha quando si comprano partecipazioni per una frazione del patrimonio della partecipata maggiore

a quanto si è pagata la partecipazione. Ci sono due situazioni:

1) si è pagato di meno rispetto al valore reale della partecipazione perché si è fatto un buon

affare, allora si incrementa il costo di acquisto al valore rettificato della partecipazione

iscrivendo in contropartita tra le “altre riserve” (A.VI del passivo dello SP) una “Riserva di

partecipazioni acquisite”:

Partecipazioni a Banca 400

Partecipazioni a Riserva per 101

plusvalori su azioni

2) può essere che ho pagato meno perché l’azienda è in fase calante, cioè si prevedono risultati

negativi dalla partecipata. Quindi la differenza negativa rappresenta un fondo rischi e oneri

futuri di cui si mantiene memoria extracontabilmente (cioè metto da parte un fondo perché

so già che in futuro avrò perdite sul patrimonio netto). Viene poi utilizzato negli anni

successivi a rettifica dei risultati della partecipata con la stessa logica del “fondo di

consolidamento per rischi e oneri futuri”.

Esempio:

• acquisto partecipazione nella società Tirapacchi: 15.000€

• quota societaria acquistata 60% il patrimonio netto della partecipata è 20.000€. Per vedere

quanto avrei dovuto pagare bisogna fare delle rettifiche extracontabili sul patrimonio netto: (in

questo esempio le rettifiche sono:) rivalutazioni di immobili per 3.000 e riduzione crediti per

1.000 il patrimonio netto rettificato sarà 20.000+3.000-1.000=22.000 60% di

22.000=13.200 15.000-13.200=1.800. Questa differenza potrebbe essere data da un cattivo

affare (si svaluta) o dall’avviamento (ammortamento); noi ipotizziamo che sia avviamento.

Presupposto del metodo del patrimonio netto: il valore della partecipazione iscritta in bilancio deve

sempre riflettere il valore del patrimonio netto della partecipata.

Non è possibile fare riferimento in maniera meccanica al risultato economico conseguito dalla

partecipata, ma bisogna considerare alcune rettifiche:

 Mancanza, o differenza, di applicazione di leggi e principi contabili, quindi non è possibile

confrontare i bilanci e bisogna fare degli appositi adattamenti;

 Traduzione in un’unica moneta di conto (anche qui va tradotto il bilancio in moneta

nazionale);

 Eventi significativi posteriori alla data di chiusura (dato che il bilancio viene redatto al 31/12

ma viene approvato a giugno, in questo periodo ci possono essere degli eventi significativi);

 Operazioni intersocietarie (la partecipante rileva utili o perdite solo per la sua frazione di

patrimonio);

 Conseguenze delle rettifiche extracontabili

L’OIC 17 stabilisce che la variazione del valore della partecipazione sia imputata in fase di chiusura a

CE per poi costituire una riserva solo in un secondo momento. Pertanto in un primo momento si

rileva:

partecipazione a Rivalutazioni di partecipazioni

(Voce BIII 1a oppure BIII 1b) (Voce D.18)

Esempio:

VALUTAZIONE AL 31/12: Caso di utile della partecipata

partiamo dal risultato economico della partecipata 2.000€

frazione patrimonio 60%

Poi devo guardare le variazioni che ho fatto: ho fatto la rivalutazione di immobili (3.000€) e la quota

di avviamento (1800€), e li dovrò ammortizzare.

(-) Ammortamento rivalutazione €300 (perché si è ipotizzato sia in 10 anni) →

(-) Ammortamento avviamento €360 (se non ci dice nulla all’esame, è quello di ufficio di 5 anni

1800/5=360)

Utile netto €2.000 Partecipazioni

Utile netto da prendere in considerazione €1.340 15.000

804

Frazione del PN (60%) €804

L’iscrizione della partecipazione nel bilancio della partecipante:

partecipazioni in tirapacchi a Rivalutazioni di partecipazioni 804

Le rimanenze (cap. 7) - I)

Le rimanenze vengono collocate nell’attivo circolante C) al numero e vengono suddivise in cinque

sottogruppi:

1) materie prime, sussidiarie e di consumo (le materie prime partecipano direttamente al processo

produttivo, invece le materie sussidiarie e di consumo vi partecipano indirettamente);

2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati (i prodotti in corso di lavorazione sono materiali

non

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
52 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andrea.DF di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Lazzini Simone.