vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
STRINDBERG
Con lui ha iniziato la drammaturgia chiamata 'DRAMMATURGIA DELL'IO' (costituirà il quadro della letteratura drammatica nei anni avvenire). Questo tipo di drammaturgia ha radici nell'autobiografia (dato che come disse lo stesso autore "ognuno conosce una sola vita: la propria"). Per lui il dramma soggettivo si identifica con la teoria del romanzo psicologico come storia quindi dell'evoluzione propria dell'anima. Opere: Il padre (1887), Verso Damasco (1900), Il sogno (1901), La strada maestra (1909). Con Il padre ha iniziato la sua evoluzione (potremmo dire anche rivoluzione del dramma). Strindberg cerca di associare lo stile soggettivo a quello naturalistico, ma nessuno dei due è pienamente realizzato, dato che le intenzioni di queste due drammaturgie sono opposte: il naturalismo prese un orientamento conservatore, salvaguardando il formato tradizionale. Quindi alla base del nuovo piano stilistico rivoluzionario stava l'idea CONSERVATRICE: sottrarre il dramma alla minaccia dell'evoluzione storico-spirituale.trasferendolo/salvandolo in uno spirito arcaico. Il padre appare un dramma FAMILIARE dove padre/madre lottano x l'educazione della figlia. In realtà consiste ne rappresentazione del personaggio principale (padre)/tutto si svolge intorno a sua soggettività anche quando lui non è presente fisicamente (anche quando è tema de discorsi de 2 donne) → quindi lontana da naturalismo (oggettivo). Con questo cambio di prospettiva perde significato anche il principio delle 3 unità. L'opera infatti non si fonda su UNITÀ d'azione, ma su quella de IO → azione diventa irrilevante x rappresentare sviluppo psichico; anche unità tempo/spazio non importanti. Tutto è visto dalla prospettiva del padre. La più forte: esperimento MONODRAMMATICO → dramma rappresenta accadimenti psichici segreti limitandosi solo a personaggio centrale, o considerando tutto da suo punto di vista (drammatica dell'io); però personaggio unico.qui non è incarnazione autobiografica di Strindberg. L'azione secondaria (ne presente) serve da sfondo a analisi de azione primaria: "la signora X, attrice, sposata, incontra in un caffè per signore la signorina Y, attrice, nubile". Qui ciò che si intreccia con gli eventi attuali (riflessi interiori/passato) è rappresentato in un lungo monologo della signora X. Strindberg trova la forma che più gli si addice nello "STATIONEN DRAMA" ("dramma a tappe"). La tecnica A TAPPE può corrispondere alle intenzioni tematiche de drammaturgia soggettiva, eliminando così contraddizioni che avevano provocato ne forma drammatica. Nell'opera soggettiva importante è dare rilievo al personaggio principale che spesso rappresenta l'autore stesso → forma drammatica però così si distrugge. Nel dramma a tappe → protagonista cui si narra evoluzione si stacca da personaggi che incontra lungo.letappe suo cammino (essi si vedono solo perché entrano nella sua prospettiva). Qui anche il monologo perde suo carattere eccezionale (che aveva ne dramma tradizionale). Arriva anche l’UNITÀ DELL’IO (non di azione). Continuità azione si ha con successione di scene (tenute insieme solo da cammino dell’io). Tutto ciò mette in questione possibilità del DIALOGO: ne La strada maestra, a tratti passa da dialogo a narrazione a 2 voci (viandante/cacciatore). Con subentrare de itinerario soggettivo cadono unità tempo/luogo. Verso Damasco: c’è un principio d’ordine meccanico (però estraneo all’opera). Personaggi de trilogia di Damasco sono emanazioni soggettive dello Sconosciuto→questo è paradosso perché ribaltarsi soggettività in una sorta di oggettività. Inconscio si affaccia all’io cosciente come qualcosa di estraneo. Come lo Sconosciuto confessa all’inizio
dell'opera: durante il suo cammino incontra esseri che più sono lui stesso più gli sono estranei → soppressione dialogo, come la Signora che può dire allo Sconosciuto solo cose che già sa (perché è sua proiezione). Da punto di vista temporale → rapporto tra soggettivo/oggettivo corrisponde quello passato/presente. Passato, divenuto interiore, si riflette come un presente estraneo. Qui dramma a tappe rasenta la tecnica analitica di Ibsen. Il sogno: dramma onirico. Struttura opera simile sogni. Infatti sogni/dramma a tappe coincidono x struttura: successione scene cui unità deriva dall'io del sognatore. Nel Sogno in pp è mondo umano (nell'oggettività in cui appare alla figlia de dio Indra). Successione delle scene è quella della "RIVISTA" (opposta a dramma), che è rappresentazione che ha luogo per chi è al di fuori di essa. Ecco perché il Sogno che comprende in séanche spettatore, assume struttura epica de contraddizione soggetto/oggetto. La figlia di Indra esprime distacco epico da umanità nella formula "quanta pena mi fanno gli uomini!", che diventa un Leitmotiv. Figlia di Indra incontra individui a cui l'umanità si presenta, oggettivamente, per la loro stessa professione, quindi in grado di descrivergliela molto bene (l'Avvocato, seconda incarnazione dell'autore, il Poeta, terza, e anche l'Ufficiale, che assume anch'esso epico distacco). Il Sogno è quindi una rappresentazione epica sugli uomini. Questa struttura "PRESENTATIVA" anche ne La sonata degli spettri, celandosi dietro tradizionale dramma sociale. Anche qui c'era rivelazione drammatica di un passato chiuso in se stesso. Se, in Ibsen quella rivelazione avviene unendo passato a azione attuale, e se nell'atto unico di Strindberg si trovava nel monologo, nella Sonata degli spettri si ha fusione questi 2.procedimenti: l'io monologico dedrammaturgia soggettiva appare, travestito da dramatis personae, agli uomini di cui deve svelare il passato misterioso (è il direttore Hummel=io epico; 'che conosce tutti ma nessuno lo conosce veramente'). Ma Strindberg non si è reso conto di ciò e conclude il II atto con il tradizionale smascheramento dellosmascheratore, con il suicidio di Hummel. Il III atto è salvato dal ruolo della cuoca che riprende il ruolo di Hummel. La struttura epica esiste, ma è ancora mascherata tematicamente e quindi esposta agli sviluppi dell'azione. Quindi in Strindberg il PRIMO NARRATORE MUORE perché non è riconosciuto per quello che è (a differenza di Ibsen, dove le dramatis personae devono morire perché mancano di un narratore). MAETERLINCK DRAMMA STATICO. Per dramma tradizionale la situazione è solo spunto de azione, ma in Maeterlinck è il TEMA stesso a privare uomo dePossibilità di passare all'azione; l'uomo rimane nella sua situazione in uno stato di assoluta passività finché non sopraggiunge la morte. I Ciechi (1890) è una delle sue opere più importanti, nel quale si narra di un gruppo di ciechi, 6 uomini e 6 donne, separati da un albero, condotti lì da un prete il quale però si trova morto in mezzo a loro, ma essi non lo sanno. Cecità sta a significare impotenza/solitudine umana, ma è l'unico elemento allo stesso tempo che permette dialogo (i ciechi cominciano a chiedersi del loro destino e fanno domande e risposte). In quest'opera la forma linguistica si scosta dal dialogo e diventa più corale. Il linguaggio si fa autonomo (sparisce il suo carattere drammatico che è quello di essere legato a un punto di vista preciso). Il linguaggio diventa quindi riflesso dello stato d'animo che domina in tutti. La sua distribuzione in battute riflette l'incertezza nervosa del non-sapere (intermittente). Qui i personaggi sono solo.
oggetti in fondo (non soggetti di un’azione).Tema: l'uomo abbandonato proprio destino senza via di fuga.Altra opera: Interno (1894)→famiglia che verrà scossa da morte figlia. Famiglia anche qui non è soggetto deazione, ma OGGETTO EPICO di colui che deve comunicare loro morte figlia: il Vecchio. Prima dirlofamiglia ne parla con uno Straniero, davanti finestre casa famiglia (che ancora non sa).In questo momento si SCINDONO 2 PARTI: persone mute dentro casa/quelle che parlano ne giardino.Riflette divisione SOGGETTO/OGGETTO (implicita ne fatalismo di Maeterlinck).Proposito Maeterlinck rappresentare drammaturgicamente esistenza umana come appariva ai suoi occhi lospinse a introdurre l'uomo come oggetto passivo/silenzioso de morte, in una forma letteraria che lo esigeinvece soggetto parlante/operante. Quindi da questo atteggiamento si denota la sua tendenza all'EPICA.HAUPTMANNSua prima opera Prima dell'alba (1889) presenta una problematica nuova:
Dal punto di vista tematico, il drammaturgo sociale cerca di rappresentare le condizioni economico-politiche che influenzano la vita individuale. Questo implica la trasformazione delle condizioni estranee in una realtà interumana, ovvero l'inversione o la risoluzione di un processo storico sul piano estetico. Dal punto di vista formale, questo tentativo presenta delle sfide. La trasformazione delle condizioni estranee in una realtà interumana richiede un'azione che renda attuali le condizioni esterne. Questa azione, che cerca di mediare tra la tematica sociale e la forma drammatica prestabilita, si rivela problematica sia dal punto di vista tematico che formale.daquello formale. L'azione rappresentativa qui non è drammatica, perché si riferisce a qualcosa fuori dalla drammaturgia stessa e perde il suo carattere di assolutezza. Il dramma sociale invece contrasta con l'esigenza di assolutezza della forma drammatica: i personaggi rappresentano migliaia di uomini che vivono nelle loro stesse condizioni, la loro situazione rappresenta un'uniformità condizionata da fatti economici. La loro sorte funge da esempio, è solo un mezzo di dimostrazione/testimonianza della presenza del IO EPICO. Ne "I tessitori/Prima dell'alba" ha cercato di risolvere la problematica del dramma sociale. Nella seconda opera si mostrano contadini della Slesia arricchiti col carbone, finendo per condurre una vita piena di vizi (i quali li sottraggono al rapporto interpersonale isolandoli). L'unico personaggio attivo è il genero che approfitta della decadenza della famiglia per sfruttarla. L'azione drammatica deve avere origine al di fuori di essa, quindi viene aggiunto unnteresse sociologico. Loth è un personaggio estraneo alla famiglia Krause, un sociologo che si avvicina a loro per studiarli. La sua presenza introduce un elemento di tensione e drammaticità nella narrazione, poiché la famiglia viene esaminata e analizzata da un punto di vista esterno. Attraverso il personaggio di Loth, il lettore/spettatore viene a conoscenza della famiglia Krause in modo graduale. Loth osserva e studia i membri della famiglia, cercando di capire le dinamiche e le relazioni che li legano. La sua prospettiva sociologica offre una visione oggettiva e distante della famiglia, mettendo in luce aspetti nascosti e sottintesi. L'utilizzo dei tag html può aiutare a evidenziare alcuni elementi del testo. Ad esempio, si potrebbe utilizzare il tag per enfatizzare le parole "personaggio estraneo" e "sociologo", sottolineando l'importanza di questo ruolo nella narrazione. Inoltre, si potrebbe utilizzare il tag per evidenziare le parole "gradualmente" e "oggetto di interesse sociologico", sottolineando l'approccio graduale e analitico di Loth nei confronti della famiglia Krause.