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Principi di decisione e Paradosso di San Pietroburgo

C;• Seguirebbero il principio di dominanza, per il quale, se le opzioni in esame sono uguali tra loro su tutte le caratteristiche ma una è superiore alle altre su una sola caratteristica, allora questa deve essere preferita;
• Si atterrebbero al principio di invarianza: se un'alternativa è preferita alle altre in un dato contesto, la preferenza non può variare per il modo in cui le alternative vengono messe a confronto;
• Seguirebbero, infine, il principio di indipendenza o assioma della cosa sicura. Questo prevede che se c'è un qualche stato del mondo che conduce allo stesso risultato qualunque sia la scelta che si fa, allora la scelta non dovrebbe dipendere da quell'esito.
Paradosso di San Pietroburgo - Questi assiomi sono stati criticati e ne è stata messa in dubbio la capacità descrittiva. La storia dei dubbi inizia nel 18° secolo con il Paradosso di San Pietroburgo. Nicolas Bernoulli immaginò che in un

casinò della città si potesse partecipare a un gioco di sorte, molto semplice, che prevedeva:

  1. Il lancio di una moneta;
  2. La continuazione del gioco finché esce <<testa>>;
  3. Il raddoppio del premio ogniqualvolta esce <<testa>>;

In questo gioco, quindi, si lancia una moneta, se esce <<testa>> si vince un ducato, se esce <<croce>> il gioco si interrompe. Se è uscita <<testa>>, oltre a tenere il ducato, si tira una seconda volta. Se esce nuovamente <<testa>> si vincono altri quattro ducati e così via. Il problema è noto come <<paradosso>> perché poche persone sono disposte a pagare somme enormi per giocare, anche se il valore atteso del gioco (ovvero il ritorno che in media ci si deve aspettare se il gioco fosse effettuato un numero infinito di volte) è effettivamente infinito. Uno scommettitore <<razionale>> non dovrebbe rinunciare alla

Possibilità di raddoppiare qualsiasi somma. Poiché in questo gioco a ogni lancio il guadagno raddoppia, mentre la probabilità di successo si dimezza, l'aspettativa di guadagno relativa a ogni situazione è sempre la stessa. Ecco perché l'aspettativa di guadagno totale diventa infinita. Perciò lo scommettitore dovrebbe essere disposto a puntare il massimo pur di poter partecipare al gioco. Ma, ecco il paradosso, questo contrasta con l'ovvia osservazione che più si paga per giocare e minore è la probabilità che si possa guadagnare più di quanto si sia pagato. Dunque, nessuno scommettitore avveduto accetterebbe una scommessa, per quanto elevata, quando l'utilità procurata risulta sconosciuta. Daniel Bernoulli propose una soluzione della questione posta dal paradosso affermando che quanto più denaro si ha a disposizione tanto minore sarà l'utilità di

un'ulteriore quantità di ducati. Bernoulli dimostrò che l'utilità attesa del paradosso non è infinita muovendo dall'idea che il denaro ha un valore soggettivo. Si tratta dei primi accenni all'idea di utilità marginale.

Con il tempo il modello normativo ha subito vari attacchi che l'hanno profondamente indebolito.

Paradosso di Allais - Un altro paradosso che possiamo citare è quello di Maurice Allais, che costruì una delle più convincenti prove a dimostrazione dell'incapacità predittiva della teoria dell'utilità attesa. Allais mostrò come i comportamenti dei soggetti economici possono essere contrastanti quando essi si trovano a scegliere fra eventi probabili ed eventi certi. Esso può essere compreso con l'aiuto di un esempio che lo stesso Allais ha utilizzato: si supponga che un soggetto economico abbia una forte avversione al rischio (v.) per

cui egli preferisce un guadagno certo ed immediato di 100 milioni piuttosto che l'alternativa di ottenere 500 milioni con una probabilità dell'89%. Ma secondo Allais questo comportamento non corrisponde sempre alla realtà. Infatti, egli sostiene che il soggetto, tra un investimento che gli frutterebbe 500 milioni con probabilità del 10% ed uno che gli frutterebbe 100 milioni con probabilità dell'11% sceglierebbe la prima alternativa. Tale conclusione, comprovata da una serie di problemi di scelta a cui Allais sottopose vari soggetti, inficia la teoria dell'utilità attesa.

Paradosso di Ellsberg - Il paradosso di Ellsberg vuole mostrare come gli individui violino la teoria dell'utilità attesa. Il problema è volto a spiegare l'effetto ambiguità, ovvero l'effetto dell'incertezza attraverso un esperimento con un'urna. Un'urna contiene biglie rosse, verdi e nere. Si conosce la

di biglie rosse, pari a 1/3 del totale. In un primo esperimento, a una persona è chiesto di scommettere sull'estrazione di una biglia rossa contro una verde. In un secondo esperimento, si chiede, invece, di scegliere tra le due scommesse: 'estrazione di una biglia rossa o nera', contro 'estrazione di una biglia verde o nera'. Secondo la teoria dell'utilità attesa, scommettere sulla biglia rossa nel primo esperimento significa che si attribuisce alla verde una probabilità di estrazione inferiore a 1/3. Per cui, coerentemente con tale scelta, secondo la teoria dell'utilità si dovrebbe poi scommettere sulla coppia rossa-nera, che ha una probabilità attesa maggiore di 2/3. Invece, la maggior parte delle persone sottoposte al test tende a scegliere la prima scommessa nel primo esperimento, e la seconda (verde-nera) nell'altro. Sono state date diverse spiegazioni di questo paradosso, nell'ambito dellateoria delle decisioni, per lo più basate sul concetto di incertezza e di percezione soggettiva della probabilità. Gran parte delle decisioni in ambito legale vengono prese in condizioni di incertezza piuttosto che in condizioni di rischio. Questo produce, dunque, degli effetti importanti. In un esperimento a un gruppo di soggetti veniva riferito che "sulla base di un database di verdetti e sulla sua personale e ampia esperienza, il suo avvocato pensa che ci sia il 50% di possibilità che il giudizio si risolva a suo favore"; a un altro gruppo di soggetti si diceva che, "dopo molte esitazioni, la migliore stima del suo avvocato è di circa il 50% di possibilità; data la natura del caso, però, egli è incerto se fornirvi quel numero". Si chiedeva quindi ai partecipanti di decidere se affrontare o meno la causa. In entrambi i casi si suppone che la probabilità sia del 50% ma gli individui, in genere, tendono a non

prendere in considerazione posizioni incerte o ambigue come la seconda. Infatti, le persone spesso prendono decisioni differenti a fronte di un rischio o di un'incertezza. Ad esempio, quando le probabilità di vincere sono 50-50, dove le probabilità sono relativamente certe (situazioni di rischio), gran parte di coloro che assumono il ruolo di convenuti si orienta ad assumersi il rischio di portare avanti la causa.

Se le stesse possibilità di vincere sono fornite in una situazione di incertezza, una discreta maggioranza di partecipanti all'esperimento manifesta l'avversione all'ambiguità e sceglie di cercare una transazione.

3. L'approccio descrittivo

Simon analizzando in maniera sistematica il comportamento decisionale degli individui nelle organizzazioni, osservò che questi non si attengono ai criteri imposti dalle teorie normative. Più che fare scelte ottimali, le persone possono effettuare scelte soddisfacenti.

vuoi per i vincoli imposti dalle organizzazioni vuoi per quelli imposti dal sistema cognitivo umano. Vengono in questo modo poste le basi per affrontare lo studio delle decisioni con un approccio descrittivo, approccio che consente di descrivere come effettivamente gli individui prendono le decisioni.

4. I profili cognitivi: qualità della decisione e quantità delle opzioni

Generalmente riteniamo che avere a disposizione diverse opzioni sia positivo e che più opzioni si hanno a disposizione più sia probabile fare una buona scelta. Le teorie normative, infatti, prevedono che si debbano individuare tutte le alternative rilevanti. In realtà avere molte alternative complica il processo decisionale rendendo necessario utilizzare strategie di semplificazione. Una strategia comunemente utilizzata è quella dell'eliminazione per aspetti, che consiste nel prendere in considerazione un particolare aspetto (o caratteristica) della decisione ed eliminare tutte

Le alternative che non lo contengono. Pensiamo, ad esempio, ad un ragazzo che debba decidere a quale corso di laurea iscriversi. Probabilmente prenderà in considerazione una serie di possibilità individuata sulla base di informazioni raccolte da diverse fonti. Sulla base di queste informazioni, potrà individuare un certo numero di opzioni. Per esprimere una scelta dovrà effettuare una comparazione tra le diverse alternative rispetto ad alcune caratteristiche. Una strategia a cui lo studente potrà far ricorso è quella di procedere a una semplificazione sistematica: Supponiamo che lo studente abbia individuato come caratteristiche salienti: l'obbligo di frequenza, il numero degli iscritti, numero dei fuoricorso, entità delle tasse. Successivamente potrebbe valutare che la caratteristica più importante sia l'obbligo di frequenza e quindi eliminerà quelli che lo richiedono. In seguito, potrebbe decidere di preferire un

corso di laurea con pochi iscritti e quindi eliminerà quei corsi che hanno molti iscritti. Procederà in questo modo finché non rimarrà una sola alternativa.
  1. La teoria del prospetto

Kahneman e Tversky hanno proposto la teoria del prospetto per rispondere ai limiti descrittivi della teoria dell'utilità attesa. Un prospetto è un'alternativa, o corso d'azione, che può produrre conseguenze. Il prospetto è determinato dal valore delle sue conseguenze, ponderato in base alla loro probabilità di occorrenza. La teoria del prospetto, così come la teoria dell'utilità attesa, attribuisce un valore soggettivo alle conseguenze. Questo valore si determina in base a una funzione di valore, che incorpora alcune peculiari assunzioni sul modo in cui le persone valutano le conseguenze. La teoria assume inoltre che le probabilità degli esiti incidano in modo non lineare sul comportamento del

decisore.lOMoAR cPSD| 7389389 Per render conto dell'impatto non lineare delle probabilità sulla decisione, la teoria del prospetto introduce una peculiare funzione di ponderazione, che trasforma le probabilità oggettive in probabilità soggettive. Questa funzione di ponderazione è rappresentata dal tag html à.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
43 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaryUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto civile e scienze cognitive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Bona Carlo.