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Estratto del documento

-NEL TITOLO TERZO SEZIONE 2 PA, AUTONOMA CONSIDERAZIONE. ALCUNI

PRINCIPI DI IMPARZIALITÀ E BUON ANDAMENTO SONO I 2 CANONI

FONDAMNTALI CHE DEFINISCONO L’AMMINISTRAZIONE. Art. 97 e 98 spazio di

relativa autonomia. Poi terzo modello nell’ art. 5 e titolo v che lo sviluppa.

17-10-2018 DIRITTO AMMINISTRATIVO

Sul piano strettamente formale, tali atti non sarebbero qualificabili come regolamenti e non

soggetti a… (lezione precedente)

Qual è il regime giuridico applicabile a questi atti?

Escludiamo l’applicazione della disciplina propria dei regolamenti del c.6 art. 117 e dell’ art. 17

della legge 400/1988?

La giurisprudenza risponde negativamente, ritiene che i predetti atti abbiano natura

sostanzialmente regolamentare. Ritiene prevalente il dato sostanziale. Dice se hanno natura

sostanzialmente regolamentare sono soggetti alla disciplina propria dei regolamenti.

Applicabile art. 177 c.6 e art. 17 legge 400/1988.

Come la giurisprudenza giunge ad affermare che i regolamenti hanno natura

sostanzialmente regolamentare ?

Tali atti sono caratterizzati da innovatività, astrattezza, generalità, hanno natura di atti di

normazione secondaria.

FONTI SECONDARIE REGIONALI

Le fonti secondarie regionali non sono un numero chiuso, tipizzato dalla Costituzione, non

possiamo ricavare dalla Cost. una risposta alla domanda della definizione, non sono un numero

chiuso e tipizzato e quindi secondo autorevole dottrina sono un fenomeno vasto, vario e

complesso su cui non è facile condurre un discorso unitario.

La fonte secondaria regionale per eccellenza sono i regolamenti regionali.

Il fondamento della potestà regolamentare regionale è in una norma di legge.

L’esercizio della potestà deve essere autorizzato dalla legge regionale. Perchè la legge

regionale è approvata dal consiglio regionale, i cui membri sono eletti dai cittadini, quindi la

legge è espressione della volontà popolare e quindi il regolamento non può che essere

autorizzato dalla legge regionale.

IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIOEN DEI REGOLAMENTI REGIONALI

Sono deliberati dal Consiglio regionale, oppure dalla Giunta regionale se la legge regionale

attribuisce il potere regolamentare alla Giunta regionale.

Di conseguenza se la legge regionale non prevede nulla sarà deliberato dal Consiglio, se invece

dice qualcosa, la Giunta ha la potestà regolamentare.

Sono emanati dal Presidente della Giunta regionale.

FONTI REGIONALI SECONDARIE

IL RIPARTO DI COMPETENZA (già trattato)

FONTI DEGLI ENTI LOCALI

La prima fonte sovraordinata a tutte le altre è lo statuto comunale e provinciale.

Il contenuto dello Statuto è tipizzato dall'art. 6 del decreto legislativo 267/2000. Ovvero il

testo unico dell'ordinamento degli enti locali.

Art. 6 tipizza il contenuto dello statuto.

Fra i contenuti obbligatori previsti dall'art.6 ricordiamo tre profili e cioè:

1.lo Statuto disciplina le norme fondamentali di organizzazione del Comune o della

Provincia. Es. di norma fondamentale che individua il numero di assessori della giunta

comunale o provinciale nei limiti previsti dalle disposizione di legge, altro profilo di norme

fondamentali sono le forme di garanzia e partecipazione delle minoranze, oppure i modi di

esercizio della rappresentanza legale in giudizio

2.i criteri generali di organizzazione del comune o della provincia. Es. Possono essere i

principi in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi

3. le forme di partecipazione popolare.

Ma qual è la posizione dello statuto nel sistema di fonti del diritto, quali sono i limiti

all’autonomia statutaria?

L’Autonomia statutaria ovvero il potere del comune o della provincia di adottare gli statuti

trova fondamento in una norma costituzionale ovvero nell’art. 114 c.2 della Costituzione,

che dice: “ I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con

propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione.”

Limiti all’autonomia statutaria

sono le norme costituzionali, è evidente che lo statuto non può che essere conforme alle norme

costituzionali

norme aventi fonte nella legge statale e aventi ad oggetto la materia elettorale, gli organi di

governo e le funzioni fondamentali di comuni, provincie e città metropolitane

la LEGGE LA LOGGIA, LEGGE 131 DEL 2003, contiene l'adeguamento dell'ordinamento

repubblicano all’annovellato TITOLO V DELLA COSTITUZIONE. ALL'ART.4, DICE

PRINCIPI GENERALI IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE DELLE PA..

Il limite è ricompreso nel primo quindi sarebbe una ripetizione. Norme costituzionale aventi ad

oggetto organizzazione delle PA, una specificazione del primo limite. Lo Statuto nel sistema

delle fonti dice la Cassazione è sovraordinato ai regolamenti degli enti locali ed è atto normativo

atipico con caratteristiche specifiche di rango para-primario o sub-primario, detto da Cassazione

civile sezioni unite 12868 del 2005.

I REGOLAMENTI DEGLI ENTI LOCALI

FONDAMETO COSTITUZIONALE DEI REGOLAMENTI DEGLI ENTI LOCALI

ART. 117 COMMA 8 COST. “ I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà

regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni

loro attribuite.”

Quindi prevede espressamente che gli enti locali abbiano potestà regolamentare per disciplinare

l'organizzazione e lo svolgimento funzioni attribuite agli enti locali dalla legge statale o

regionale. Es. Funzioni in materia edilizia, urbanistica.

La disposizione è interpretata dalla Corte costituzionale nel senso che i regolamenti statali e

regionali non possono disciplinare l'organizzazione e esercizio delle funzioni attribuite agli

enti locali dalla legge statale o regionale. Riservato ai regolamenti degli enti locali.

I regolamenti statali o regionali possono disciplinare? No perchè lo dice la Corte costituzionale.

Conseguenza dell'interpretazione della Corte?

Nelle preleggi art. 4 si prevedeva che i regolamenti degli enti locali non potessero contenere

norme contrarie a quelle dei regolamenti statali.

Tale disposizione si intende tacitamente superata per la Corte Costituzionale.

Molto più problematico un altro punto, i regolamenti statali e regionali nulla possono prevedere

ma le legge statale o regionale può prevedere qualcosa. Una sorta di concorrenza?

Esiste una riserva in via esclusiva o esiste una competenza concorrente tra i Regolamenti

degli Enti locali e legge statale e regionale?

La Corte Costituzionale risponde dicendo la legge statale o regionale può disciplinare

l'organizzazione e l’ esercizio delle funzioni degli enti locali esclusivamente se sussistano

specifiche esigenze unitarie o se si vuole esclusivamente nell’ipotesi in cui sia necessario per

garantire requisiti minimi di uniformità. Laddove ci siano esigenze minime o di unitarietà lì

interviene la legge statale e regionale. Sentenza 246 del 2006, corollario dice art. 4 preleggi è da

ritenersi non più vigenti.

Sentenza 372 del 2004 dice l'ultima cosa.

18/10/2018 DIRITTO AMMINISTRATIVO

Il tema delle ordinanze di necessità e urgenza

La natura è alquanto dubbia, alcuni ne sostengono la natura normativa, altri quella

amministrativa.

I caratteri fondamentali delle ordinanze di necessità e urgenza

Alcune disposizioni di legge attribuiscono a determinate autorità amministrative il potere di

emanare ordini per la cura di specifici interessi pubblici, nell'ipotesi di necessità e urgenza,

nelle situazioni di emergenza.

Ad esempio l’interesse alla tutela dell'ordine pubblico, all’ incolumità pubblica, alla sicurezza

urbana.

Quali sono gli elementi comuni?

1.Il primo è: il contenuto delle ordinanze non è predeterminato dalla legge, perchè le

situazioni di emergenza non sono prevedibili. Devono essere idonee alle mutevoli esigenze di

necessità e urgenza.

2.Un secondo elemento caratterizzante: hanno l'efficacia di derogare alle disposizioni

normative vigenti. Si tratta di ordinanze che possono essere quindi non solo preter legem, oltre

la legge, perchè non solo disciplinano fattispecie non previste dalle disposizioni di legge, ma

anche possono essere contra legem. Nel senso che le ordinanze possono prevedere precetti in

contrasto con quelli previsti da una disposizione di legge.

Esempio sono: le ordinanze previste dall’ art. 2 del TESTO UNICO DELLE LEGGI DI

PUBBLICA SICUREZZA, approvato con regio decreto 773/1931, ancora vigente.

Art. 2 prevede che nel caso di urgenza o di grave necessità pubblica il prefetto ha il potere di

adottare provvedimenti indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico e sicurezza

pubblica. Il presupposto delle ordinanze di necessità e urgenza, è una situazione di emergenza,

urgenza e grave necessità utilizzata nella norma e fa riferimento alle situazioni di emergenza.

Interessi pubblici da tutelare: ordine pubblico e sicurezza pubblica.

3.Terzo elemento ovvero il contenuto non è predeterminato dalle disposizioni di legge, la

disposizione normativa può essere reinterpretato. Ex. Art. 2 ha potere di adottare ordinanze per

tutelare ordine pubblico e sicurezza pubblica nelle ipotesi di emergenza.

Altro esempio art. 54 comma 4 del TESTO UNICO DELL'ORDINAMENTO DEGLI

ENTI LOCALI, ovvero il decreto legislativo 267/2000. Esso attribuisce al sindaco come

ufficiale di governo, il potere di adottare provvedimenti contingibili e urgenti, nelle ipotesi

di grave pericolo per l'incolumità pubblica o sicurezza urbana. Il presupposto è una

situazione di emergenza, utilizzando la formula del grave pericolo.

Interessi pubblici da realizzare: ordine pubblico e sicurezza pubblica.

Il contenuto del provvedimento non è tipizzato dalle disposizioni di legge, reinterpretiamo

art. 54: il sindaco ha il potere di adottare ordinanze per tutela ordine pubblico e sicurezza

pubblica nelle ipotesi di ordine pubblico e sicurezza pubblica.

Problemi

Le ordinanze sono forieri di dubbi di compatibilità con il principio legalità sostanziale o di

attribuzione inteso come specificazione del principio di legalità (sentenza 115/2011). Il principio

di legalità sostanziale è il principio secondo cui la legge non solo attribuisce potere di

adottare provvedimenti, ma determinano anche il contenuto e le modalità di esercizio del

potere in modo da mantenere costantemente una pur elastica copertura legislativa

dell'azione amministrativa.

STUDIA BENE PER ESAME QUESTE ORDINANZE DI NECESSITA’ E URGENZA!

Le ordinanze di necessità o urgenza incontrano dei limiti o no?

Il contenuto: hanno contenuto eterogeneo, ma il potere non può che incontrare nu

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
70 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marty0807 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Moro Sergio.