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RIASSUNTO DIAGRAMMI DI FLUSSO
Si può chiamare “problema” un qualsiasi processo in cui, partendo da una condizione iniziale
nota, si vuole arrivare ad una condizione finale desiderata oppure si vuol sondare a quale
situazione finale, si perviene. Una condizione nota è “misurata” da un insieme di dati mentre
le “misure”, che caratterizzano la condizione finale sono quelle che normalmente,
nell’impostazione del problema, si chiamano incognite. Quando si affronta la soluzione di un
“problema”, innanzitutto si selezionano le informazioni ritenute necessarie per risolverlo e
successivamente, con il “ragionamento” e le nozioni di cui si è dotati, si costruisce un
“procedimento risolutivo” individuando una sequenza ordinata e finita di operazioni da
eseguire sui dati iniziali ossia individuando un algoritmo. Per poter poi procedere verso la
soluzione di un problema dopo aver determinato l’algoritmo risolutivo adatto, occorre passare
alla fase di elaborazione, cioè all’effettiva esecuzione delle operazioni specificate
nell’algoritmo, le quali producono i risultati finali.
Il termine procedura indica una sequenza di azioni da compiere o di istruzioni da attivare per
raggiungere un determinato scopo.
Quando una procedura, rappresentata da una sequenza di istruzioni, può essere applicata ad
una vasta classe di situazioni, anche di origini diverse, allora si parla di algoritmo, ovvero di
procedimento ordinato e finito di istruzioni elementari.
Un algoritmo deve essere:
FINITO: vale a dire composto da un numero finito di operazioni elementari.
NON AMBIGUO: ogni situazione deve essere formulata in maniera chiara ed
eseguibile, interpretabile in modo univoco a prescindere dall’esecutore.
GENERALE: applicabile ad una classe di situazioni, anche di origini diverse.
Lo strumento che permette di progettare e di visualizzare gli algoritmi sia per la descrizione di
procedure di tipo matematico sia per illustrare sequenze di operazioni di altro tipo, è
rappresentato dal diagramma di flusso (flow-chart).
Il diagramma di flusso si presenta come un insieme costituito da:
Blocchi: utilizzati in diverse forme geometriche, indicano il tipo di istruzione da
eseguire.
Linee di flusso: realizzate mediante segmenti orientati (frecce) che descrivono
l’ordine con cui le istruzioni vanno eseguite.
L’insieme di tali simboli (blocchi e linee di flusso) rende trasparente sia la logica delle
istruzioni (o operazioni) che costituiscono l’algoritmo sia la successione secondo cui esse
vanno eseguite.
Le strutture fondamentali costruibili combinando blocchi è linee di flusso, sono:
Struttura sequenziale: è costituita da una successione ordinata di operazioni, e nel
diagramma di flusso si presenta come una successione di caselle rettangolari ciascuna
concatenata all’altra mediante linee di flusso.
Struttura di selezione: in essa la casella è invece utilizzata per rappresentare le
scelte tra due possibili operazioni da eseguire, ovvero per simbolizzare una decisione.
Struttura iterativa: è costituita da un insieme di operazioni che possono ripetersi,
tutte quante, anche più volte. Esse costituiscono il cosiddetto ciclo di flusso chiuso
(loop).
Con queste tre strutture si possono costruire diagrammi di flusso che rappresentano qualsiasi
algoritmo proprio per quanto complesso esso sia.
I diagrammi di flusso sono la rappresentazione grafica degli algoritmi; ovvero una traduzione
su carta, fatta mediante simboli convenzionali delle procedure operative che costituiscono
una struttura esecutiva. Quindi essi rappresentano un linguaggio grafico, fornito di un suo
codice e di sue regole linguistiche (sintassi).
Simbologia usata nei diagrammi di flusso
Inizio e fine
dell’algoritmo