Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 22
Riassunto esame Didatti Speciale, prof. De Angelis, libro consigliato E come Educatore Pag. 1 Riassunto esame Didatti Speciale, prof. De Angelis, libro consigliato E come Educatore Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Didatti Speciale, prof. De Angelis, libro consigliato E come Educatore Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Didatti Speciale, prof. De Angelis, libro consigliato E come Educatore Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Didatti Speciale, prof. De Angelis, libro consigliato E come Educatore Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Didatti Speciale, prof. De Angelis, libro consigliato E come Educatore Pag. 21
1 su 22
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SOSTENITIVO

 

I protagonisti: Counselor, Cliente, Gruppo.

Il counseling è un processo che aiuta le persone a risolvere e gestire i problemi e a

prendere decisioni attraverso il dialogo e l’interazione.

In sostanza si tratta di “un’attività di competenza relazionale” che coinvolge 2

protagonisti: il counselor e il cliente, il primo persona esperta non legata al cliente,

addestrata all’ascolto, al supporto e alla guida, e il secondo soggetto che sente il

bisogno di essere aiutato.

offre il proprio tempo, le proprie competenze e il proprio rispetto nella

Il Counselor

relazione di counseling.

Ha diversi compiti:

Stabilisce i confini e le regole del setting

 Crea un clima di accoglienza

 Agevola il cliente

 Individua motivazioni e aspettative del cliente

 Mette in atto l’ascolto attivo e la comprensione empatica.

 è colui che richiede la relazione d’aiuto al counselor.

Il Cliente

Svolge i seguenti compiti:

Definisce l’obiettivo da raggiungere con il counselor

 Accetta e rispetta il contratto stabilito

 Individua le proprie aspettative

Il counselor può svolgere i suoi compiti in contesti di Gruppo (il gruppo permette di

lavorare anche sulle capacità di integrazione sociale e rispetto per le diversità)

Gli elementi della relazione d’aiuto di Counseling

Affinché la relazione di counseling abbia successo è necessario che il counselor

possegga alcune abilità comunicative fondamentali.

Queste abilità sono:

Empatia: condizione di immaginare sé stessi, essere un'altra persona e cosi

 condividere le sue idee distinguendo

Ascolto attivo: è una tecnica di comunicazione molto efficace che consente al

 counselor di comprendere il punto di vista del cliente senza imporre il proprio, è

un atteggiamento di grande sensibilità e apertura.

È caratterizzato dai seguenti elementi:

- Ricezione del verbale (il contenuto)

- Ricezione del non verbale (mimica, postura ecc.)

- Ricezione variazioni fisiologiche (rossore, sudorazione)

- Attenzione all’altro con domande (manifestazioni di interesse verso ciò

che il cliente esprime)

in sostanza l’ascolto attivo permette al counselor di conoscere meglio il cliente.

Accettazione incondizionata: è la piena accoglienza dei vissuti ed esperienze

 del cliente, senza dar spazio al giudizio.

Congruenza: sinonimo di genuinità, sincerità e autenticità;

il counselor è genuinamente sincero e aperto, che esprime se stesso, i propri vissuti

e le proprie emozioni.

Le fasi del colloquio di Counseling

Colloquio deriva dal latino “colloqui”, indica il parlar di 2 o più persone con una durata

limitata nel tempo.

Il colloquio è formato da 3 fasi fondamentali:

• Accoglienza: arrivo cliente

• Comprensione / sostegno : comprensione stati d’animo e sostegno dei vissuti

emotivi

• Verifica: ricapitolazione dell’incontro, verifica del valore.

Un Counseling particolare: l’ArtCounseling

Artcounseling si definisce come una pratica di considerevole aiuto per ristabilire

l’equilibrio interiore degli individui, la consapevolezza e la conoscenza di sé e per

riappropriarsi delle risorse personali attiabili nei momenti di disagio esistenziale.

In un intervento di artcounseling il counselor si serve di immagini:

• Esterne immagini scelte o create dal cliente (fotografie, disegni, didascalie,

macchie, ecc.)

• Interne frutto dell’immaginario del cliente

• “frutto di azioni” espressioni corporee o immagini in movimento, danze, ecc.

L’arte diviene quindi lo strumento con il quale l’individuo può entrare a contatto con le

parti più intime di sé stesso, favorendo la connessione tra mente e corpo.

I fattori terapeutici possono essere riassunti nelle 5 “C”:

potenziamento della creatività e della persona

1. Creatività trovare il modo di comunicare anche gli argomenti più difficili

2. Comunicazione

i vissuti negativi o difficili vengono accolti e contenuti nei

3. Contenimento

materiali artistici

è un momento di liberazione

4. Catarsi è possibile modificare alcuni comportamenti in modo positivo

5. Cambiamento

grazie all’espressione artistica

di Laura Profazi e Luana Vitale

CREATIVITÀ –

Introduzione

Lo studio della creatività interessa ambiti diversi concordi nell’affermare che la

La creatività ci accomuna tutti.

creatività è una dote naturale di ogni essere umano.

Secondo E. Fromm per fare un’esperienza creativa (ovvero avere la capacità di

capacità di percepire creativamente l’altro sviluppando un

“vedere” inteso come

rapporto empatico e profondo elaborare

e la capacità di “rispondere” inteso come

ed esprimere le proprie emozioni creativamente con una risonanza empatica, intensa

ed assoluta) è necessario avere 5 caratteristiche fondamentali:

• Capacità di meravigliarsi

• Capacità di concentrarsi sul presente

• Esperienza integrata di sé

• Tolleranza, armonia, integrazione

• Rinascita

Creatività: genio e follia

Il disagio psichico può essere occasione per il paziente di giungere pur nella sofferenza

con aspetti del proprio sé, che altrimenti resterebbero ignoti.

Numerosi studi sulla creatività sottolineato l’importanza dell’esperienza della malattia

mentale per lo sviluppo delle attitudini immaginative e della produzione creativa.

Nella tradizione le caratteristiche di originalità, creatività e eccentricità hanno

contraddistinto le personalità geniali, più scrittori e poeti che pittori, scultori e

architetti. Alcuni studi indicano che tali personalità hanno più alto rischio di sofferenza

psichica o morte per suicidio.

La relazione tra creatività e follia costituisce un enigma, le riflessioni su tale

argomento evidenzia come nell’attività filosofica e politica, artistica e letteraria

manifestino un temperamento melanconico, più inclini a stati depressivi e apatici.

Esistono alcune situazioni nelle quali gli individui leggermente paranoici riuscirebbero

meglio dei sani ad acquisire la leadership in un gruppo.

Nell’anoressia nervosa invece si riconosce una particolare tenacia nel raggiungimento

dei propri obiettivi (vedi danza e modelli).

Un’altra ipotesi sostiene che la malattia mentale, per le sue doti meditative, favorisca

di per sé la creatività,

Art Therapy permette all’individuo, attraverso il gesto artistico, di riappropriarsi del

suo mondo simbolico e la comunicazione con sé stesso.

Creatività: gioco del cervello

Negli ultimi anni, gli studi effettuati sulla parte della corteccia celebrale dedicata alla

vista, hanno potuto confermare l’ipotesi che il cervello sia un organo creativo (1/3 del

cervello è dedicato alla visione). Contrariamente a quanto si è pensato prima, l’area

visiva non è concentrata in una sola area celebrale, ma bensì ci sono molte aree ed

ognuna è dedicata ad una specifica caratteristica per l’elaborazione del cervello come

il colore, la profondità, la forma, i volti, la grandezza, ecc.

Anche l’illusione è una creazione del cervello. La capacità celebrale di formare

immagini mentali e ricombinarle in una sorta di continuo caleidoscopio nel quale sono

compiute delle associazioni logiche, ma anche fantasticherie ed emozioni, tutto ciò è

alla base della creatività.

Creatività: linguaggio ed intelligenza

La capacità linguistica è una condizione necessaria e uno strumento indispensabile per

lo sviluppo della creatività.

Se il linguaggio non esistesse, sarebbe impossibile sviluppare un pensiero creativo ,

confrontarlo con quello degli altri ed elaborare informazioni per ipotizzare sintesi

nuove.

La capacità di sviluppare linguaggi, è un fenomeno creativo che necessita di 3 tipi di

intelligenza:

• l’intelligenza imitativa

• intelligenza combinatoria

• intelligenza creativa

La capacità di trovare soluzioni ai problemi: problemsolving

Il soggetto creativo riesce a riformulare il problema da risolvere.

In conclusione, intelligenza e creatività risultano essere concetti distinti anche se

collegati tra loro.

di Francesca Passarini

CURA –

Il termine “cura”: accezione e significati

La cura è l’interessamento costante e premuroso per un oggetto che impegna il nostro

animo.

Dedicare cura alla famiglia o all’educazione dei figli, prendersi cura di qualcuno o di

qualcosa sono accezioni che fanno assumere alla cura il significato di attenzione,

impegno e riguardo.

Il termine cura può far riferimento all’insieme di mezzi terapeutici e alla guarigione.

In senso spirituale rimanda al sacerdote come curatore.

La cura viene attribuita al ruolo femminile di accudire i figli, rimanda all’ambito

sanitario.

In entrambi i casi la cura viene pensata e interpretata come una pratica di assistenza (

mi sostituisco a te, mi occupo di te).

L’EDUCATORE PROFESSIONALE ha il ruolo della cura educativa.

La “cura di sé” come pratica concreta ancorata

Come disse Platone “se conosciamo noi stessi potremmo anche conoscere la cura di

noi stessi, ma se non ci conosciamo, non conosceremo neppure quella.

L’avere cura di sé rappresenta il nostro legame con l’esistenza ed esprime il delicato

rapporto tra il nostro essere, qui ed ora, in carne ed ossa, ed il nostro poter divenire, in

relazione ad esso.

Secondo Heidegger, infatti, la cura si presenta come l’inevitabile rapporto tra

“effettività”, ciò che siamo in questo momento, e “possibilità”, ciò che possiamo

essere.

La cura forma, favorisce e promuove l’autoformazione.

Dal curing al caring

Il benessere fisico del soggetto rimane l’obiettivo da raggiungere, al quale si aggiunge

il benessere intellettuale, spirituale e emozionale.

Questo cambiamento di tensioni segna un passaggio:

dal curing (curare, guarire.) riferito alla cura del medico, al caring (preoccuparsi,

prendersi cura) che va oltre la malattia.

Mentre il curing considera la persona come semplice contenitore dell’oggetto di

indagine il caring si concentra sul portatore del disagio specifico, per poi arrivare alla

persona e alla valorizzazione delle sue risorse e potenzialità, partendo dal suo disagio

fino a prescindere da esso.

La cura in

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
22 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sbrale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof De Angelis Barbara.