Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 1 Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Esame di Storia e Comunicazione del Tempo Presente - Prof Giovagnoli Pag. 26
1 su 30
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAPITOLO I

­

La Globalizzazione

La storia è una forma di conoscenza, una conoscenza che non tratta solo il passato, ma lo valorizza e

fondamentalmente crea un nesso tra esso e il presente per comprendere a fondo e scoprire il

collegamento che hanno con il futuro. Il presente è formato da processi e fenomeni che sono iniziati

nel passato e che continuano nel futuro. La globalizzazione è un lampante esempio di tutto ciò, un

fenomeno che è iniziato tanto tempo fa, ma ancora molto attuale e in continuo cambiamento.

È un processo profondo e radicale che influisce sulla vita di milioni di persone che si trovano

stravolta la loro vita quotidiana.

Tuttavia la globalizzazione ha anche degli aspetti negativi: facilita le reti terroristiche, mina la

ll’11

sicurezza e conseguentemente si è più esposti. Un esempio pratico sono i fatti accaduti

settembre 2001 con l’inevitabile inizio della guerra in Afghanistan.

Storia e Comunicazione nel Tempo Presente – Dispensa Personale di Matteo Ferrario

3 È comunque molto difficile definire la parola “globalizzazione” perché ognuno insiste su aspetti

diversi: chi sulla politica (A. Sen), chi sull’economia (I. Clark) e chi sulla cultura (U. Beck).

In ogni caso la globalizzazione non comporta la unificazione nel mondo, più che altro crea

un’indipendenza globale. Questo processo si potrebbe definire con il termine Glocal, ovvero il

globale che entra nel locale e non l’unificazione del mondo, per l’appunto.

Approfondimento – L’attentato alle Twins Towers

 La mattina dell’11 settembre 2001 due aerei di linea americani si schiantarono contro le Twins

Towers, gli edifici più alti di New York, nonché sede di uffici e banche, sempre molto affollati.

Lo schianto provocò l’incendio e il crollo dei due edifici, causando la morte di migliaia di civili.

Quello stesso giorno un altro aereo era stato dirottato, anch’esso carico di passeggeri per colpire

il Pentagono, ministero della Difesa americano. Un quarto aereo, forse diretto verso la Casa

Bianca, precipitò in Pennsylvania dopo una violenta colluttazione tra alcuni passeggeri e i

dirottatori. I kamikaze erano tutti provenienti da paesi arabi e tutti affiliati a un’organizzazione

terroristica internazionale detta Al Qaeda. Questa rete terroristica, con a capo Osama Bin­Laden,

si ispirava all’integralismo islamico, motivo per cui, già in passato gli Stati Uniti sono stati

vittima di attacchi simili sempre da parte degli stessi.

L’attentato dell’11 settembre destò non solo negli U.S.A., ma anche in tutto il mondo, enorme

impressione. Tutte le nazioni dopo questo avvenimento si sentirono vulnerabili nel vedere una

grande nazione essere colpita sul proprio territorio per la prima volta. Sia l’attacco terroristico in

sé, sia la reazione degli altri paesi e sia l’inevitabile guerra che gli Stati Uniti iniziarono contro

Bin­Laden, sono tutti processi messi in moto dalla globalizzazione.

Per comprendere meglio gli aspetti principali della globalizzazione analizziamo come funziona oggi

un’impresa o un’azienda multinazionale.

Secondo questo procedimento, la globalizzazione dovrebbe renderci tutti uguali, ma non si può

cambiare, per lo meno, non in tutto. Alcune abitudini rimangono, alcune ci rendono uguali, ma solo

per alcuni aspetti o solo in alcuni momenti. Anche se il processo di globalizzazione è ancora in

corso, non sta seguendo in tutto e per tutto la logica dello schema sopra indicato. Dietro ai cibi e ai

vestiti importati c’è la cultura del paese che li ha prodotti che non potrà mai essere sostituita o

dimenticata. Magari vengono cambiate, ma in modo parziale o inaspettatamente, anche per via della

mentalità (es: i giapponesi sono moderni e tecnologicamente all’avanguardia, ma hanno ancora una

mentalità molto tradizionale).

Nel caso della musica, la globalizzazione è generazionale, combina il vecchio e il nuovo, quindi si

può dire che modifica le differenze.

Tuttavia globalizzazione non vuol dire libertà. Si possono fare molte più cose (possibilità di scelta),

però non sono tante quante vorremmo. Molti stati e paesi quando importano determinate merci o

servizi tendono a fare una selezione preventiva e ci arrivano solamente i prodotti preselezionati tra

cui scegliere. Quando le possibilità diventano troppe, diventa quasi un peso per noi dover scegliere.

Quindi, in fin dei conti, siamo obbligati a scegliere non liberi.

CAPITOLO II

­

Storia della Globalizzazione

Il termine globalizzazione si riferisce a processi di ampia portata che toccano la vita quotidiana di tutti. Tiene

insieme il piano razionale e quello dei sentimenti. Indica sia grandi avvenimenti che piccoli avvenimenti

personali. Dentro la parola globalizzazione possiamo individuare tre caratteristiche principali:

• Estensione

Storia e Comunicazione nel Tempo Presente – Dispensa Personale di Matteo Ferrario

4

• Intensificazione

• Rapidità dei processi

Da questa interpretazione, ne derivano definizioni che intendono descrivere il mondo contemporaneo, anche

se tali definizioni si rivelano limitative nel dare una chiave interpretativa complessiva. Nel dibattito sulla

globalizzazione ci sono tre ulteriori questioni al centro:

• Se la globalizzazione implichi il superamento dello Stato­nazione

• Se la globalizzazione conduce o meno all’uniformità culturale del mondo

• Se la globalizzazione comporti o meno una nuova concezione di spazio tempo

La globalizzazione può essere utilizzata come concetto di tipo descrittivo per spiegare processi ampi di

trasformazione che si sono svolti sul lungo periodo. Processi di ampia interazione politica, economica,

culturale e militare che hanno una lunga storia. Quindi può essere intesa come un processo:

In oltre, il processo della globalizzazione non rispetta i confini, ma penetra nelle nazioni. Anche il fatto che

vengano usati termini inglesi nel linguaggio comune è una prova a favore di quanto appena detto. Cambia

anche il modo di vedere lo spazio e il tempo: processi politici, culturali, mutamenti delle concezioni.

Gli storici si sono occupati poco di globalizzazione, concentrandosi maggiormente sulla storia della propria

nazione. Ci sono, però, degli ambiti della ricerca storica che possono essere utili per costruire una storia della

globalizzazione. Essi sono principalmente: la storia dell’economia mondiale, delle migrazioni, delle relazioni

internazionali, dell’imperialismo e del colonialismo, della decolonizzazione e la storia delle missioni.

Oggi si studiano le relazioni tra un paese e l’altro, gli scambi economici tra un’area e l’altra. Prima, invece,

come già detto, si tendeva a studiare esclusivamente, o quasi, la storia e l’evoluzione della propria nazione.

Negli anni ’90 c’è chi ha iniziato a fare la World History (o Global History): si tratta un tentativo di

esaminare le relazioni tra popoli, stati e civiltà non esclusivamente dal punto di vista della politica di potenza

o dell’economia, come ad esempio la storia dell’argento o dello zucchero, dove si seguono passo per passo i

vari percorsi che il prodotto ha fatto nella storia. Ci fa vedere le sovrapposizioni, le connessioni: è una storia

di reti, vengono studiate le relazioni create da contatti stabili. Un importante impulso alla world history è

venuto dalle analisi del sociologo americano Immanuel Wallerstein e al suo concetto di “sistema­mondo”,

formulato negli anni ’70.

Più che considerare il mondo come un “tutto” astratto, la storia prova a descrivere le interazioni osservabili

tra individui, gruppi e comunità.

In questo contesto il concetto di rete ha una sua validità, se intesa come stabilità e sostegno istituzionale delle

interazioni. Questo concetto di rete, tuttavia, ha dei limiti:

× Tende ad appiattire le relazioni, non dando conto della loro profondità e intensità. Ad esempio, gli

scambi non si distribuiscono con uniformità nel globo.

× Non dà conto degli orientamenti imposti alle relazioni. Molte di esse sono unidirezionali, triangolari,

come anche gli scambi stessi.

La storia della globalizzazione indaga principalmente su quegli “spazi” di interazione dove si sviluppano

scambi e reti. Si pongono quindi alcune questioni: in primis, l’estensione e l’importanza degli scambi e delle

relazioni (l’emigrazione italiana non è quella francese; i prodotti cinesi prima erano un lusso, oggi non più).

In secondo luogo, le reti si differenziano per intensità e velocità dei contatti (dipende dai mezzi tecnici e

condizioni organizzativo­istituzionali). In fine, la durata e la frequenza delle interazioni (le relazioni possono

indebolirsi e anche esaurirsi).

I confini tra epoche diverse solitamente coincidono con eventi rilevanti dal punto di vista politico­sociale. La

centralità dello Stato e della politica nella storia contemporanea ha segnato anche le sue periodizzazioni:

1789, 1914, 1945 e 1989.

Tuttavia è possibile tracciare una periodizzazione capace di descrivere il processo di “messa in rete” del

mondo:

Storia e Comunicazione nel Tempo Presente – Dispensa Personale di Matteo Ferrario

5

Si può dire che la globalizzazione abbia avuto inizio con la scoperta dell’America, ovvero l’inizio di scambi

commerciali. Nel 1750­1880 ci sono i grandi stati che accelerano i processi di globalizzazione. Nel 1880­1945

si ha una evoluzione tecnologica, una fase di intensificazione. La terza fase è ancora in corso dal 1945. Lo

scopo è quello di unire tutto il mercato mondiale con addirittura una moneta unica, un mercato sempre più

immediato e integrato. CAPITOLO III

­

La Storia Europea

Con il progredire della globalizzazione è mutata la stessa visione e concezione della storia. In

particolare è entrata in crisi una concezione della storia formulata nel XVIII secolo e che in forme

più o meno diverse, è rimasta valida fino al XX secolo. Questo tipo di idea viene chiamata “storia

universale”.

Fin dall’antichità si è cercato di scrivere una storia capace di abbracciare le vicende dell’intera

umanità. Tuttavia con l’avvento del cristianesimo, la storia europea si è diversificata e fatta

influenzare. Questa “rivoluzione storiografica” del cristianesimo ha introdotto una nuova concezione

della storia, definendo un inizio (creazione), un evento centrale (nascita di Cristo) e un fine ultimo

(la salvezza).

La storia europea, quindi, si può dire che è definita sotto tre aspetti principali:

• Sacra

• Unive

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
30 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher teo.21maggio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e comunicazione del tempo presente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Giovagnoli Agostino.