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-LE TECNOLOGIE

Sotto il profilo tecnologico, L'Italia è sicuramente il paese europeo che presenta le strutture più

avanzate in campo cinematografico. Sarà attivo ungran numero di stabilimenti cinematografici e

teatri di posa, nei quali si muovono quadri specializzati altamente competenti. Si riesci a stare a

passo con le continue invvovazione che cinema americano. L'affermazione dei nuovi parametri

tecnologici aveva alzato gli standart spettacolari, aumentando di conseguenza anche le aspettative

del pubblico. L'elevato numero di figure di altissimo profilo che vanno affermandosi in quel

periodo, sopratutto nel campo della direzione della fotografia che costruisce la regia tecnica dei film

:da Di Palma, da GATTI a STORARO.

-IL QUADRO POLITICO-ECONOMICO

La situazione legistava al cinema è segnata sopratutto dalla legge del 31 luglio 1959 n.897, che

prevedeva una serie di limiti alla diffusione del cinema americano che regolava un minimo

contributo (dai parte dei bancari) e dei premi al produttore (da parte dello Stato). Si trattava di un

contributo relativamente modesto e che incoraggiava le case di produzione a diversificare la natura

dei prodotti e a impostarli sotto un'etichetta di genere. La televisione andava ad assumere un ruolo

concorrenziale, il periodo che va '50 alla metà del decennio è caratterizzato dalla preoccupazione

degli autori e produttori in richiesta e tutela da parte dello Stato.

Una legge approvata nel 1965: contrastare la colonizzazione straniera, valorizzare la produzione di

qualità, stabilire un sistema di aiuti che privilegi l'intenzionalità artistica senza sganciarsi

completamente dalla resa commerciale, offrire sostegno a una serie di instituzioni culturali . Il

cinema è sempre più concepito come un'area a rischio dal punto commerciale. Il peso della censura

è ancora molto forte.

-IL MERCATO, LE SALE E LE PRASSI DI CONSUMO.

Dal punto di vista del marketing, gli anni attorno al 1958 sono il periodo di massimo splendore del

cinema italiano sonoro.

In Italia si produranno molti titoli fino al 1976, rispetto l'America. Nel 1978 però si ha un calo, e si

aveva un forte presenza di pellicole americane (gli apparecchi televisivi erano presenti orami in

tutte le case).

Il cinema continua a essere percepito come fenomeno di cultura a livello di massa, e non più solo da

ristrettissime cerchie di èlite. Si assiste ad una segmentazione del pubblico, non più solo in funzione

della gerarchia.

-GLI AUTORI, I FILM, I GENERI E GLI STILI.

Ci sono più tendenze, almeno 4 tipologie di autori che lavorano parallelamente:

1- i maestri del passato, ROSSELLINI, DE SICA, ZAMPA o DE SANTIS che continuano a

realizzare film, tendando di esplorare territori inediti.

2-autori affermatisi negli anni '50 che sono nel pieno della loro maturità espressiva ANTONIONI,

FELLINI, e quelli che esordiscono nel segno di una nuova nouvella vague italiana, PASOLINI,

BERTOLUCCI.

3-figure che segnano un percorso sotto il profilo autoriale ma nell'ambito dei generi come LEONE o

DARIO ARENTO

4- i registi “medi”, che medi non sono, che si muovono con un cinema disposto a dialogare con il

pubblico e che possono essere definiti popolari: RISI, GERMI, SCOLA, o con venature più

drammatiche come PETRI O ROSI.

Si hanno molti generi (western all'italiana, peplum, avventura ecc..)

In Italia i principali incassi della stagione sono 4 film : FELLINI con LA DOLCE VITA,

VISCONTI con ROCCO E I SUOI FRATELLI, COMENCINI con TUTTI A CASA, DE SICA con

la CIOCIARA.

Il cinema di FELLINI e di VISCONTI, sono veri e propri superspettacolo d'autore, fenomeni di

costume (anche se con problemi con la censura). De Sica e Comencini devono molto alle dive come

la spelndida interpretazione di Sophia Loren in la ciociara.

Il gusto del pubblico è indirizzato verso la commedia italiana interpretata da divi.

7.TRE SISTEMI

In un testo di fine anni '80, CASSETTI proponeva di gettare uno sguardo retrospettivo sul cinema

italiano degli anni '60 in poi. In particolare, ci preme di quel saggio la distinzione fra dimensione

“feriale” delle televisione e quella “festiva” del cinema. Un fenomeno in cui la tv è pronta ad

approfittare di film sugli eventi del mondo (politica, catastrofi) per rilanciare l'audience. Il cinema

pensa a sé stesso come arte o cultura “alta” e un altro cinema meticci e poco riconosciuto, ma utile

per capire ciò che accade nella cultura dei media e nel sociale.

-IL SISTEMA MEDIALE

Pensiamo a provare la società come una campo nel quale da un lato ci sono individui e gruppi con i

loro desideri e aspettative, dall'altro le ideologie e programmi.

Gli elementi sono in relazione tra di loro e nel mezzo ci colleghiamo i medi, dove prevedono una

“core culture”(cultura dominante), che occupa una spazio centrale. Negli USA, è chiaro che il luogo

privilegiato di questa cultura centrale è la TV, e solo ad alcuini film era concesso una ridotta fetta di

questa sezione. Nel contesto Italiano, il cinema pensava di avere un'influenza come la tv, ma questa

anamolia è destinata a finire nel 1976, e il cinema si organizzò attorno ad un modello fittizio capace

di raggiungere grande espansione.

-IL SISTEMA CINEMATOGRAFICO

Anche il sistema cinematografico prevede che al proprio interno vi sia una “core culture” (cultura

dominante), una produzione che si rivolge ad un pubblico eterogeneo e che abbiamo già fatto

coincidere con una produzione impostata sulle commedie interpretate da divi popolari.

Il cinema d'autore è frequentato dalla classe ( questo cinema ha una vocazione artistica,

affiancandosi ad altre forme spettacolari che hanno sempre rifiutato di essere condiderate media).

Stili di vita diversi, periferici con sguardi rivolti al centro, qui ci sono le sale di terze e quarta

visione, qui passano film che riprendono generi americani o formule di successo della core culture,

per eleborare la cui accessibilità è di livello più basso.

-IL SISTEMA DEI GENERI.

Per classe si intende la segmentazione del pubblico che si opera sulla base di vari stili di vita e che

si rivolge a tipi di film a partire da una sensazione che ciascuno avverte in mertito a qualche propria

caratteristica specifica. Cosi le pellicole condividono il destino ambiguo di farsi interpreti di un

senso di inedeguatezza, di ribellione, alle quali segue una riconciliazione. I musicarelli, sono il

luogo dove i giovani si riconoscono come gruppo omogeneo nel segno della nascente industria

discografica e dove manifestano l'insofferenza per il grado di inferiorità , di una cultira patriarcale,

ma scoprono di non essere poi cosi diversi dagli adulti. Il wester è un altro archetipo in cui queste

figure alienate, in fine, si riconciliano nel segno del pacifismo. Stesse discorsi di ribellione/

restaurazione di trovano nel poliziesco. Il peplum è invece un terrirorio mitologico in cui il concetto

di superoismo assume la forma plastica del benessere fatta a corpo (attraverso una cura di se). I

rapporti di genere servono per neutralizzare gli effetti dirompenti dell'emancipazione femminile.

8.L'ERCOLE IN COTTAFAVI (artificiale).

Nel 1957 avvengono due fenomeni destinati a segnare la fase terminale della carriera

cinemamatografica della carriera di VITTORIO COTTAFARI, e a determinare una trasformazione

radicale nell'assetto dei generi cinematografrici nel nostro Paese. Il regista, delusa del fallimento

della coproduzione italo-spagnola di FIESTA BRAVA, decide di iscriversi a uno stage della RTF

francese per intraprendere una seconda carriera come regista televisivo.

Nello stesso anno FRANCISCI ritorna sui territori del film storico-mitologico che aveva già

percorso assieme ad altri colleghi a metà degli anni '50, iniziando le riprese di un film, LE

FATICHE DI ERCOLE, destinato ad affermarsi come modello produttivo e, dunque, estetico, per

gli anni a venire.

Le fatiche di Ercole si apre con un omaccione delle sembianze anatomiche assolutamente inedite

per l'epoca impegnato a sradicare un albero per bloccare dei cavalli impazziti dalla della biga

condotta da una ragazza disperata. Dopo questa azione di forza, l'incontro con la ragazza (anche lei

vestita con una minogonna succinta per l'epoca). I muscoli sempre oliati, le minigonne delle

ragazze, hanno fatto la fortuna del genere.

Gli Ercole e i Maciste propongono allo spettatore italiano un universo completamente nuovo. E' un

mondo dove la malnutrizione e la povertà non hanno più diritto di cittadinanza e non sarò più

possibile immaginare il corpo maschile attraente come ricoperto di muscoli sottili e peli trascurati.

Aspetto psicologico: l'uomo autosufficiente, concentrato sulla cure di se ( o sulla cucina come lo

spot di carosello), appagato da un nuovo tipo di equilibrio perfettamente raggiunto fra il proprio

essere e i propri instinti. Un equilibrio che non vacilla neppure con l'irruzione di una donna, di una

femme fatale, non cade vittima della seduzione. Questo è l'Ercole dei primi anni '60.

-LA FORZA DELL'AUTORE

Concentriamoci, l'opera di uno specifico regista che ha realizzato alcuni dei film più interessanti

del peplum.

Per COTTAFAVI alla fine degli anni '50 realizza prodotti audiovisivi utilizzando un mezzo e un

linguaggio completamente nuovi, di ritornare al cinema al cinema sia pure all'interno di un genere

particolare, dove è possibile godere di una certa autonomia creativa e sperimentale sul piano

tecnologico e linguistico.

Nel 1958, COTTAFAVI, si trova a capo di una coproduzione messe in piedi, fra l'Italia, Spagna e

Francia, da un (bizzarro produttore come Zingarelli e De Blasi).

Il budget è basso e la sceneggiatura procede di pari passo alle riprese, utilizza anche il colore( e

grande formato paronamico) , cosi COTTAFAVI può realizzare un cenrto stile organizzativo

spaziale che verrà poi utilizzato nei film successivi. LA RIVOLTA DEI GLADIATORI( 1958),

presenta una struttura narrativa che ricorrerà anche nei film a carattere storico, con un personaggio

“qualsiasi” (scoprirà poi che i gladiatori e la regina sono i veri tiranni). Al termine dell'avventura

tutti i personaggi troveranno la morte, mentre il protagonista, il giovane romano riuscirà a scampare

alle insidie disseminate sul suo cammino. La struttura alterna il comico al drammatico, ponendo

qualche considerazione di natura politico-sociologica rivolta al presente. COTTAFARI gioca con la

dimensione degli attori, coincolgendo anche un nano, quello che sarà il suo attore “feticcio”, usato

come un pretesto giullaresco e messo a confronto com la massa erculea in un gioco di false

prospettive. Il tempo delle azioni si dilata quanto i personaggi storici, rec

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
11 pagine
5 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Donato-93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema italiano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Manzoli Giacomo.