Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 22
Riassunto esame di Storia dei sistemi economici, prof. Bonoldi, libro consigliato L'Europa verso il mercato globale, Cattini Pag. 1 Riassunto esame di Storia dei sistemi economici, prof. Bonoldi, libro consigliato L'Europa verso il mercato globale, Cattini Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di Storia dei sistemi economici, prof. Bonoldi, libro consigliato L'Europa verso il mercato globale, Cattini Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di Storia dei sistemi economici, prof. Bonoldi, libro consigliato L'Europa verso il mercato globale, Cattini Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di Storia dei sistemi economici, prof. Bonoldi, libro consigliato L'Europa verso il mercato globale, Cattini Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di Storia dei sistemi economici, prof. Bonoldi, libro consigliato L'Europa verso il mercato globale, Cattini Pag. 21
1 su 22
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA RIVOLUZIONE DEL NEOLITICO

Un grande balzo: la rivoluzione del Neolitico

Da alcuni considerata una la più grande rivoluzione proto-economica della storia: gli uomini, da cacciatori-

raccoglitori, diventano stanziali. La fine del nomadismo implica la possibilità di iniziare ad accumulare risorse

(capitale), in quanto riesco a soddisfare i miei bisogni oltre il livello di sussistenza. Questo ha permesso la

creazione di relazioni sociali più stabili e strutturate, oltre a far sviluppare il concetto di divisione del lavoro in

base alle competenze/capacità. Nascono figure nuove e specializzate: artigiani, sacerdoti, guerrieri…

Nascita dell’agricoltura -> origine della civiltà

8000-5000 aC: domesticazione di piante e animali in Medio Oriente (mezzaluna fertile), Asia, Sudamerica ->

cambiamento del regime alimentare

Carattere di sedentarietà: prima nascono villaggi stabili, poi evoluitisi in città. Ciò comporta una crescita della

popolazione esponenziale, lo sviluppo del lavoro suddiviso per competenze, la nascita dei primi scambi

commerciali e delle prime forme di istituzione (religione, diritto, arte…).

CAPITOLO 1

IMPERO ROMANO NEL II SECOLO d.C.

L’80% circa ella popolazione dell’attuale UE vive in territori che nel II secolo d.C. facevano parte dell’Impero

romano. Essi concedevano alle popolazioni locali autonomia purché esse riconoscessero la sovranità

dell’Impero. C’è inoltre un’importante integrazione economica, garantita dall’ampiezza della rete di

comunicazione romana, dalla sicurezza della costante presenza militare, un abbastanza articolato sistema

giuridico ed una moneta unica. La fine dell’Impero romano segna la disintegrazione dello spazio economico

precedente, non vi sono più legioni che presiedono i confini, inizia a decadere l’infrastruttura romana

(acquedotti, strade, struttura giuridica) e dunque inizia una fase di disintegrazione economica. Una

conseguenza è un calo del reddito del PIL pro-capite (813-1742$ a parità di potere d’acquisto, rispetto ai

355$ attuali).

La grande maggioranza dei componenti di una società tradizionale, dediti all’agricoltura, all’allevamento e

alla caccia e raccolta di frutti spontanei, soddisfa una limitata scala di bisogni individuali e collettivi

producendo da sé sia beni di consumo sia quelli d’investimento (autarchia), indispensabili per continuare i

cicli produttivi annuali di piante e animali. Secondo le stagioni le medesime persone sanno essere pastori e

contadini, cacciatori, pescatori, raccoglitori di frutti spontanei, senza traccia di un’apprezzabile divisione del

lavoro. Di norma, la terra appartiene in solido all’intero gruppo di abitati che la sfrutta secondo ritmi lavorativi

stagionali che impegnano quanti si adoperano per riprodurre ogni anni cereali, legumi e frutti che, in base

all’esperienza, garantiscono la sopravvivenza dell’intera comunità. Abitazioni e strumenti di lavoro sono il

frutto di un abile utilizzo di risorse naturali e materie prime disponibili nell’ambiente. La confezione domestica

di tessuti comporta la coltivazione e la lavorazione di fibre tessili vegetali e l’allevamento di animali, oltre a

una diffusa padronanza delle tecniche di filatura e tessitura. Le tecnologie applicate nel lavoro agricolo sono

elementari. Il raro capitale privato e la bassa produttività de lavoro, dovuta a ritmi lenti e a ripartizioni

elementari dei compiti, fanno si che la limitata produzione complessiva dipende soprattutto dalle mutevoli e

imprevedibili condizioni meteo-climatiche. Limitate scorte di beni alimentari esigono in genere unica gestione

comunitaria. Il fallimento dei raccolti incombe ogni ano sugli uomini e un deficit di riserve di cibo può causare

catastrofi demografiche. Se gli scambi con estranei si limitano a qualche bene non riproducibile come il sale

o a oggetti tecnologicamente evoluti come i metalli grezzi, all’interno delle società tradizionali le relazioni di

compravendita sono relativamente rare e la moneta, quando c’è assolve molto più il ruolo di misura e riserva

di valore (tesoro) piuttosto che mezzo di scambio. Presso le società tradizionali l‘organizzazione sociale è

imperniata su tre cardini: la parentela, il genere e i gruppi di età. La parentela assicura ai vincoli di sangue

(consanguineità) il primato tra i legami sociali e alle alleanze matrimoniali il ruolo di fondamentale collante

sociale e culturale. Mancando di legami genetici, difficilmente gli stranieri stabiliscono durature relazioni

sociali. Ogni aspetto della vita comune è profondamente influenzato dalle relazioni mantenute fra clan

familiari. Le attitudini conservative si spiegano come forme di difesa contro chi osa contestare saldi principi

generali che rimandano a quanto collettivamente è pensato come ordine naturale. Il lavoro applicato a

potenti fonti energetiche inanimate, assicura una crescente produttività. Il dominio di transazioni contrattuali,

facilitate dal generale ricorso alla moneta e al credito, e dall’altra parte da un’accentuata divisione del lavoro

specializzato favorirono l’affermazione in Occidente del sistema capitalistico tra il 1814 e il 1941. Il proposito

di intraprendere e produrre per vendere piuttosto che per consumare e tornare a seminare quanto s’era

riusciti a riprodurre promosse gradualmente valori sociali e stili di vita che mutarono in profondità

comportamenti e idee. Combinando terra, capitale e lavoro salariato gli agricoltori-imprenditori svolsero il

ruolo di quarto fattore produttivo. L’incontro quotidiano dell’offerta e domanda di merci, originando un prezzo

d’equilibrio ogni merca trattata, divenne il luogo ideale e reale d’incontro tra produttori e mercanti che

offrivano in vendita i loro prodotti e quanti intendevano acquistare in quantità di derrate agricole divenute

merci. Il mercato di libera concorrenza aperto a chiunque, in basi a usi e costumi commerciali in formazione,

autoregolò il gioco quotidiano delle transazioni e degli scambi. Dal 1700 in alcune regioni dell’Europa

occidentale, l’avvento di un capitalismo agrario e poi proto-industriale derivò tanto dall’allocazione ottimale

dei fattori produttivi (terrà, capitale, lavoro e imprenditorialità), quanto alla distribuzione della ricchezza

mediante l’incontro tra domanda e offerta sul mercato aperto a tutti (concorrenziale), reso efficiente grazie

all’uso della moneta e del ricorso al credito e della pubblicazione di prezzi quotidiani. Le società tradizionali,

imperniate sulla parentela, sul genere e sui gruppi d’età presentano strutture relativamente elementari e

stabili. Le società tecnologiche si articolano in classi, ceti, partiti politici, sindacati, movimenti, associazioni,

club ecc. Diversamente da quel che capita presso le società tradizionali, dove lo status individuale si

acquisisce con la nascita (status ascrittivo), nelle società tecnologiche dipende principalmente dalle attività e

funzioni svolte da ogni persona, sicché col tempo va soggetto a miglioramenti o peggioramenti (mobilità

sociale).

In molte regioni dell’Europa medievale, moderna e contemporanea, la vendita di prodotti agricoli era quanto

mai casuale e imprevedibile per la semplice ragione che l’offerta di prodotti concerneva solo scorte

eccedenti. Il comportamento economico dei contadini diretti coltivatori autarchici piuttosto che un’offerta di

merci, si risolveva in una domanda di moneta da tesaurizzare, tenuto conto anche della scarsa utilità di

scorte alimentari attaccabili da muffe. L’effetto sui prezzi della combinazione dei bassi rendimenti medi e

delle forti oscillazioni annuali delle qualità raccolte impediva perfino ai latifondisti di prevedere le loro

eccedenze, la loro offerta, quanto i prezzi.

Fino ai primi dell’ottocento, nell’Europa continentale raramente gli individui potevano essere privati

proprietari assoluti d’immobili, così da poterne liberamente disporre. Su terreni e edifici esistevano

stratificazioni di diritti di possesso e d’uso al vertice delle quali c’era un titolare, un dominus, investito di una

signoria feudale. Intorno all’abitazione fortificata del signore c’era la pars dominica, il territorio di diretta

competenza del feudatario, dal quale egli ricavava le risorse necessarie per la sopravvivenza, utilizzando

anche la forza lavoro dei contadini, legati da corvet. Intorno alla pars dominica c’era la pars massaricia, la

fetta di territorio dedicata ai contadini, ai quali veniva affidata in gestione una parte di territorio che poteva

gestire per conto proprio. L’economia curtense è caratterizzata da: incertezza politica e frequenti violenze;

relazioni di mercato limitate; basso livello della tecnologia e una popolazione scarsa e dispersa sul territorio.

CAPITOLO 2

Nel ‘200 la popolazione era in crescita, la retribuzione del fattore lavoro tendeva a calare, poiché non c’era

incentivo a pagare molto per ottenere manodopera, vista la vasta offerta. Il fattore terra diventa sempre più

scarso, relativamente alla popolazione, chi detiene proprietà terriere tende ad arricchirsi

Fino al 300 c’è un riscaldamento della temperatura, in seguito poi inizia un periodo di raffreddamento che

influisce sulla produttività dell’agricoltura. Il mondo orientale produce beni di fattura pregiata richiesti da

alcuni centri europei molto ricchi, un ceto sottile in cima alla scala sociale. Questi beni arrivano tramite il

mondo arabo che intercetta e rivende i prodotti nei grandi porti. L’argento scavato nelle miniere europee

serve a compensare le forti importazioni.

Le vie commerciali, almeno inizialmente, sono le vie d’acqua, principalmente in Mediterraneo, il Baltico

(flussi di materie prime come pellicce, legname ecc.).

Il mutamento tecnologico è lento, non costituisce la regola, ma non manca.

Le principali innovazioni sono la rotazione triennale, l’aratro pesante a ruote, l’uso dei cavalli per il tiro, una

maggior impiego del ferro per gli strumenti agricoli e la diffusione dell’allevamento e di nuove colture.

La diffusione della rotazione triennale e delle altre scoperte tecnologiche portarono a un incremento della

produzione, e quindi l’intensificarsi dei rapporti di mercato, una crescita della popolazione, la facilitazione alla

formazione di centri urbani ed una maggiore disponibilità di fattori per altre attività. Particolarmente

importante in campo agricolo poiché innalza la produttività del lavoro. Con produttività lavorativa si intende

l’output per ora lavorata, sempre stato un problema per le società del passato. Anche nel medioevo c’è

innovazione tecnica, nascono gli occhiali e l’aratro pesante a ruote.

L

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
22 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher olicausa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dei sistemi economici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Bonoldi Andrea.