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ARPANET.

A determinare la sorte di Davies fu un contesto sfavorevole: in GB i finanziamenti alla ricerca

erano molto minori che in USA e le università non vennero coinvolte del progetto della rete. Le idee

concepite da Baran e Davies trassero la propria fecondità dal carattere multidisciplinare di

quell’ambiente, contraddistinto dalla convergenza di scienze diverse, e anche se i loro progetti non

furono selezionati furono successivamente recuperati.

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Licklider: La nascita dell’Information Progressing Techniques Office

L’ARPA (Advanced Research Projects Agency) era stata appena fondata presso il Dipartimento

di Difesa degli stati uniti quando il presidente Eisenhower costituì la NASA, a cui viene trasferita la

maggior parte dei progetti spaziali dell’ARPA, che si trovò a dover ridefinire i propri obbiettivi. La

fase di riassetto dell’agenzia si protrasse fino al ’61, quando a dirigerla fu lo scienziato Ruina.

Tra i nuovi settori di attività di questa fase vi fu il “command and control”, assegnato all’agenzia

da Brown, che aveva il problema di ricollocare un computer molto costoso costruito per SAGE. A

tale scopo l’ARPA finanziò la SDC (System Development Corporation) per un progetto di

elaborazione delle informazioni in sistemi di comando e controllo e l’ufficio preposto alla command

and control research fu rinominato IPTO (Information Processing Techniques Office), che rimase a

lungo un settore secondario dell’ARPA.

Licklider prese servizio presso l’agenzia nel ’62 e subito pose al centro dei progetti del suo

ufficio quello che chiamò “interactive computer”, nella sua breve permanenza impresse nell’IPTO

un’impostazione innovativa.

Psicoacustica e reti

Licklider, laureato in psicologia, era molto interessato al problema della percezione del suono e

svolse numerose ricerche a riguardo, come lo studio dell’incidenza dell’altitudine degli aerei e delle

distorsioni prodotte dai loro rumori sulle comunicazioni radio. I suoi interessi si estesero dalle reti

esterne di comunicazione tra esseri umani a quella interna che collega le orecchie al sistema

nervoso centrale, studiando le funzioni del cervello e delle reti neurali.

Gli studi di psicoacustica di Licklider riguardavano due reti di comunicazione interfacciate dalle

orecchie: una formata da più esseri umani connessi tra loro mediante la voce e l’udito, l’altra

costituita dal sistema nervoso.

A porre la macchina al centro della psicologia di quegli anni e a far crescere al suo interno una

“psicologia cibernetica” era innanzitutto il suo oggetto: il fattore umano dei sistemi uomo-macchina

come aerei, carri armati ed i meccanismi che dovevano neutralizzarli.

Se in tutte le guerre le comunicazioni avevano sempre svolto un ruolo essenziale, la loro

efficienza era decisiva per il funzionamento di catene di comandi di controllo durante la guerra

fredda. Il frastuono dei rumori delle esplosioni rendeva inadeguati gli strumenti di comunicazione

esistenti, a risolvere questo problema si dedicarono l’Electro-Acustic Laboratory ed il Psycho-

Acustic Laboratory, dove lavorava Licklider.

Tra il ’46 ed il ’53 si svolsero10 conferenze di fondamentale importanza per lo sviluppo della

cibernetica delle scienze cognitive, fra i temi in discussione centrali furono le analogie e le

differenze tra il computer ed il cervello umano da un lato e le teorie dell’informazione e della

comunicazione dall’altro.

Dopo essersi trasferito al MIT proseguì i suoi studi di psicolinguistica soprattutto sul piano

teorico, ma in questi anni i suoi interessi cominciarono a diversificarsi e si impegnò in

collaborazioni a progetti militari che gli offrirono l’opportunità di estendere i suoi interessi dalla

psicoacustica ai problemi inerenti all’informazione e alla comunicazione.

Dal ’54 Licklider lavorò alle interfacce uomo-macchina del progetto SAGE e ai sistemi

audiovisivi, ed in questo contesto il baricentro dei suoi interessi si spostò sempre più dalla

psicologia alle comunicazioni.

Man-computer simbiosys

Nel ’56 lasciò il MIT e divenne vicepresidente della BBN (Beranek, Bolt, Newmann), una

società di consulenza acustica, dove sul PDP-1 (un minicomputer) sperimentò per la prima volta

un sistema di Time Sharing.

Il suo punto di partenza erano stati i sistemi uomo-macchina e tra i sistemi considerati vi

figurava anche SAGE e sull’analisi delle sue caratteristiche si fondò la sua riflessione, che aveva

come obiettivo lo sviluppo ricerca scientifica.

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Nel ’57 scompose in parti il proprio lavoro di ricerca, per ogni area della conoscenza

tecnologica egli immaginava diversi thinking centers dotati di computer digitali e biblioteche e gli

operatori avrebbero parlato con la macchina servendosi di microfoni, ed il computer di ogni centro

doveva essere time shared fra molti utenti (uso simultaneo).

In un saggio nel ’60 si pose a metà strada fra chi vedeva nel computer una estensione

meccanica dell’uomo e gli appassionati dell’intelligenza artificiale, a cui quando fu a capo dell’IPTO

destinò una parte dei suoi fondi allo sviluppo della ricerca in quel campo.

Il suo obiettivo era una man-computer symbiosis che avrebbe facilitato la ricerca nel campo

dell’intelligenza artificiale ma al centro della quale doveva essere la componente umana. Allo

sviluppo di tale simbiosi mise mano realizzando il prototipo di un piccolo sistema time shared con

cinque user stations, a cui collaborarono diversi ricercatori. Uno dei primi programmi elaborati per

questo sistema serviva studiare la lingua tedesca, un altro facilitava l’esplorazione da parte degli

studenti delle relazioni tra le forme simboliche e grafiche delle equazioni matematiche, un terzo

aiutava a gestire una serie di operazioni di cura negli ospedali.

Libraries of the Future

Tra le funzioni dei suoi thinking centers Licklider attribuì un particolare rilievo all’information

retrieval e all’elaborazione di materiali bibliografici. Quando lasciò la BBN per l’ARPA il

coordinamento del progetto fu assunto da Swets ma fu lui a esporne i risultati finali in un volume

intitolato Libraries of the Future. Vi veniva reso esplicito che l’interazione da lui auspicata non era

soltanto fra uomo e computer, ma riguardava anche il corpus della conoscenza.

Per biblioteca intendeva un sistema la cui funzione primaria non è fornire documenti ma

informazione: le biblioteche del futuro sarebbero divenute sistemi precognitivi tali da facilitare

l’acquisizione della conoscenza.

Su tali basi precisò la sua concezione del corpus della conoscenza definendolo come un

insieme di entità connesse da relazioni in una rete relazionale e queste reti erano concepite come

reti semantiche.

La ricerca di Licklider sono un po’ segnalo un importante passo avanti rispetto alle precedenti

visioni, come quelle di Wells e Bush che partivano dal microfilm che consentiva di duplicare,

archiviare e visualizzare intere biblioteche. Quest’ultimo proponeva una macchina chiamata

Memex nella quale ogni individuo potesse archiviare tutti i libri, I suoi record e le sue

comunicazioni: aveva in tal modo prefigurato l’ipertesto.

Il sistema cognitivo era una rete, Il suo creatore pensava che una volta sviluppato avrebbe

potuto avere centinaia di migliaia di user stations, ma a differenza delle reti relazionali in cui

sarebbe stato organizzato corpus della conoscenza, questa aveva la struttura gerarchica.

L’attenzione era concentrata sulla natura del sistema e delle relazioni fra le sue parti, il

problema della struttura della rete che avrebbe dovuto connetterle non era approfondito ed essi

pensavano di ricorrere alle normali linee telefoniche.

In un saggio Licklider immaginò uno scenario nel quale la rete avrebbe permesso ad ogni

utente di avere sulla sua consol i materiali che gli occorrevano insieme al testo che stava

scrivendo, Il tutto sarebbe stato forma dinamica (cioè modificabile nel corso del lavoro) ed infine

anticipò il web 2.0.

L’IPTO da Licklider a Taylor: Una “rete intergalattica”

Il programma di Licklider era in realtà un programma di computing interattivo, fin dall’inizio

riorientò il programma della SDC affinché il computer che aveva ereditato dalla SAGE fosse adatto

per il time sharing. La SDC non disponeva delle competenze necessarie per effettuare tale

conversione e perciò può stipulato un contratto con la Information International Inc.

Attorno all’IPTO si formò una rete di centri di ricerca che comprendeva la SDC, le università

della California a Los Angeles e a Berkeley, il SRI (Standford Research Institute) e la RAND, la

colonna portante di questa rete fu il MIT.

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Licklider sfruttò il potere dell’ARPA inserire alcuni progetti in un unitario programma integrato

nel quale assunse un ruolo fondamentale di coordinamento, e per favorire la disseminazione delle

conoscenze tra i gruppi partecipanti al progetto furono organizzati incontri.

Uno dei primi problemi di questa rete intergalattica fu quello della compatibilità dei linguaggi di

programmazione che si prospettava più complesso per la gestione di una rete di computer.

Time sharing all’IPTO

Il lavoro procedette a partire dal MIT, nel cui Computer Center prese avvio il Project MAC, che

nello spazio di un anno produsse un sistema funzionante con un computer centrale al quale erano

connesse 24 stazioni remote nel campus dell’istituto. Contemporaneamente l’IPTO finanziò alla

University of California di Berkeley per un sistema time shared nel contesto del più vasto Project

Genie.

Ad essere sovvenzionato fu inoltre il Carnegie Institute of Technology che aveva sottoposto

all’IPTO un progetto nel settore dell’elaborazione delle informazioni.

Negli anni precedenti il gruppo di Carnegie Tech aveva lavorato in stretta collaborazione con la

Rand Corporation, il cui Computer Sciences Department entrò anche esso a far parte della rete

dell’IPTO, quel dipartimento aveva sviluppato il progetto di JOSS.

Infine, venne assegnato un contributo allo Stanford Research Institute per il progetto

Augmenting Human Intellect di Engelbart, anche se per quest’ultimo il time sharing non era una

priorità.

Grafica e dynamic Modeling

Quando nel ’65 Licklider lasciò l’ARPA, il settore di lavoro dell’IPTO nel quale lo scarto fra

elaborazioni teoriche e applicazioni concrete rimaneva maggiore era quello della realizzazione di

una rete a lunga distanza, mentre progressi di grande rilievo stati compiuti nello sviluppo del

computing interattivo.

Oltre alla Rand Tablet, un’altra interfaccia grafica era stata realizzata alla SDC ed anche

Project Mac si arricchì di un si

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MiRi_97_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Caglioti Daniela Luigia.
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