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CONDIZIONE EQUILIBRIO MONETARIO

La quarta condizione da soddisfare affinché l’azienda possa svolgersi secondo economicità è il vincolo o la

condizione di equilibrio monetario.

Sarà compito della gestione finanziaria ricercare la copertura di tale fabbisogno, provvedendo alla raccolta dei

mezzi finanziari con vincolo di credito sufficienti per consentire lo svolgimento dell’azienda. Nei casi di più forte

squilibrio si rendono necessari interventi istituzionali di adeguamento del capitale proprio. Tale vincolo, in

particolari condizioni di gestione, può spingere l’azienda a ricorrere in misura eccessiva all’indebitamento

pregiudicano il suo equilibrio reddituale e la sua stessa sopravvivenza. Tale vincolo va rispettato considerando

attentamente i suoi riflessi sull’equilibrio reddituale. Si tratta quindi di ricercare tali equilibri in modo simultaneo.

I giudizi di economicità sono complessi non solo per le numerose condizioni che simultaneamente devono esser

rispettate ma anche e soprattutto perché essi sono incerti e rischiosi dal momento che investono il futuro

svolgersi delle operazioni. In un ambiente dinamico e mutevole, la dimensione rischio, intesa come volatilità dei

flussi reddituali, è di fondamentale importanza in queste valutazioni.

5.2.5 La “massimizzazione del profitto”

Se il principio di economicità si identifica con il criterio della massimizzazione del “profitto” che la dottrina

economica accoglie come fondamento delle posizioni di equilibrio nella teoria dell’impresa. L’assidua e attenta

osservazione della realtà conferma che l’adeguatezza di tale criterio appare non verificabile. Le imprese sono

istituti economici in cui convergono interessi molteplici, da quelli istituzionali (capitale-risparmio e lavoro) a quelli

condizionati, ad esse non “potrebbero durevolmente prosperare come sistema angustamente concepito in

funzione soltanto del profitto”. Il principio di economicità non si identifica con un criterio massimizzante ma si

traduce nel rispetto simultaneo delle condizioni favorevoli al durevole mantenimento e allo sviluppo dell’azienda,

intesa come mezzo per conseguire i complessi fini di istituto. Anche agli stessi conferenti di capitale proprio più

che dagli alti profitti sono attratti da prospettive di rimunerazioni durevoli e di solidi e interessanti sviluppi.

La massimizzazione del “profitto” è quindi uno schema semplificato della condotta delle imprese che una

disciplina come l’economia aziendale ancora alla realtà e volta a produrre proposizioni aventi valore normativo

anche se non assoluto, non può pienamente accogliere. Esso può essere solo una prima approssimazione dato

che se le imprese non realizzano dei profitti, alla lunga dovranno interrompere la produzione.

POSSIBILI DOMANDE

 L’economicità

o L’economicità delle imprese: il concetto e le condizioni affinché l’azienda di produzione sia gestita secondo

economicità.

o Il concetto di economicità. 35

o L’economicità delle imprese.

o L'economicità: a) la definizione; b) i legami con l'equilibrio istituzionale; c) l'economicità e le condizioni di

svolgimento delle imprese.

Capitolo 8 – I SISTEMI DI RILEVAZIONE E DI INFORMAZIONE

8.1 I processi di rilevazione: i sistemi informativi

Per svolgersi in modo consapevole, la gestione e l’organizzazione hanno bisogno di utilizzare dati e informazioni

che arrivano sia dall’interno dell’azienda che dall’ambiente in cui essa opera. La conoscenza è un fattore

fondamentale che tutti gli attori che operano in azienda devono possedere per gestire questa realtà in un

ambiente mutevole. Non solo, i dati e le informazioni costituiscono anche la base sulla quale si imposta e si

realizza l’investigazione scientifica avente per oggetto l’azienda. In questo paragrafo ci si sofferma ad affrontare i

seguenti temi: i processi che stanno a fondamento delle rilevazioni, gli oggetti della rilevazione e, infine, i diversi

utilizzi dell’informazione all’interno dell’azienda di produzione.

8.1.1 Le rilevazioni e i loro processi

La rilevazione – Il termine rilevazione trova in economia aziendale significati molto diversi. C’è chi assegna al

termine rilevazione un significato ampio intendendo con questo la determinazione qualitativa e quantitativa, la

classificazione, l’elaborazione, la rappresentazione e l’interpretazione dei fenomeni aziendali. Altri riservano al

termine rilevazione un’accezione più ristretta, intendendo solo la raccolta o la rappresentazione ordinata di dati

che quantificano determinati caratteri dei fatti o fenomeni oggetto di osservazione. Se l’attività d’impresa

determina la nascita delle quantità economiche, è la rilevazione che ha il compito di mettere a punto le logiche e i

metodi per raccogliere e rappresentare tali quantità. La ragioneria è la disciplina che si occupa delle rilevazioni e

determinazioni quantitative, studiando i metodi che risultano più adeguati per conseguire gli scopi conoscitivi

richiesti dall’investigazione scientifica e dalla pratica aziendale.

La classificazione delle rilevazioni – Un’ormai classica suddivisione delle rilevazioni è quella che considera lo

strumento utilizzato per la raccolta delle quantità economiche. Si parla di rilevazioni elementari quando si ha

riguardo ai documenti originari di raccolta (fattura, nota di accredito, bolla di spedizione, ecc.); di rilevazioni

contabili quando si utilizza il conto (tavola a due sezioni che accoglie valori con segno); rilevazioni statistiche

quando si utilizzano altri strumenti di raccolta diversi dal conto come tabelle, grafici, diagrammi, schede, ecc. Le

rilevazioni elementari e quelle statistiche vengono denominate nel loro insieme rilevazioni extra-contabili. Nel

linguaggio odierno, l’insieme di questi processi di rilevazione costituisce il complessivo sistema informativo

aziendale. Si vuole in particolare mettere in evidenza l’attività di rilevazione con le connesse tecnologie e modalità

organizzative di raccolta. In tal modo si separa l’attività di rilevazione sia dalla realtà che si intende rappresentare

(le combinazioni economiche) sia dal risultato che l’attività di rilevazione determina, cioè dal sistema delle

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informazioni. Con quest’ultima espressione si intende far riferimento all’insieme dei dati e delle informazioni ,

interni ed esteri all’azienda, passati e previsti che scaturisco come output dal sistema informativo.

3 Si distingue tra il dato e l’informazione, considerando il primo come espressione immediata di un fenomeno economico

prescindendo dalla sua idoneità a supportare processi decisionali; il secondo invece viene inteso come insieme di dati

elaborati in modo da aumentare la razionalità della decisione.

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I processi di rilevazione – Era necessario mettere a punto una metodologia coerente con il fenomeno complesso

che si intendeva rilevare: il metodo della partita doppia. La sua applicazione comporta una serie di processi di

raccolta dei valori derivanti dallo scambio: emissione delle fatture, registrazione dei loro estremi in appositi

registri, rilevazioni dei valori in un libro giornale e in un libro mastro. In sede di chiusura dell’esercizio, vanno

svolti processi di rielaborazione per inserire i valori stimati e congetturati derivanti dalle valutazioni delle

operazioni ancora in corso. Infine, occorre avviare processi di rappresentazione dei valori nelle sintesi di bilancio.

La stessa rete dei processi di rilevazione si può riscontrare in tutte le aree funzionali dell’azienda che per la loro

operatività hanno bisogno di raccogliere dati e informazioni per scopi di conoscenza e di decisione.

8.1.2 Gli oggetti di rilevazione

Se si ha riguardo al risultato del processo di rilevazione si ha il sistema delle informazioni.

 Una prima classificazione è quella che distingue le informazioni in relazione ai livelli decisionali ai quali esse

danno un supporto conoscitivo. Si individuano così tre insiemi di informazioni che sono di rapporti

rispettivamente:

- attività di pianificazione strategica: si tratta di informazioni prevalentemente esterne che servono ad

orientare l’azienda nelle decisioni sul posizionamento strategico;

- attività direzionale: si rilevano dati e informazioni in prevalenza interni che servono per impostare il

processo di programmazione e controllo;

- attività operativa ed esecutiva: si tratta di informazioni analitiche necessarie per lo svolgimento

dell’attività corrente (anagrafe dei clienti, caratteri degli ordini di vendita, ecc.).

 Una seconda distinzione del sistema delle informazioni fa riferimento alle aree funzionali in cui queste

sorgono e vengono prevalentemente utilizzate. Si hanno così il sottoinsieme de:

- le informazioni logistiche;

- le informazioni commerciali;

- le informazioni di produzione;

- le informazioni per la ricerca e lo sviluppo ecc.

8.1.3 Le finalità della rilevazione

Nell’azienda di produzione le finalità perseguite con la rilevazione sono essenzialmente le seguenti:

a) informative o indicative: si tratta di attirare l’attenzione degli operatori aziendali sui fenomeni e sui fatti

aziendali.

b) prescrittive o decisorie: evoca l’utilizzo dell’informazione per intraprendere una scelta, per indicare una via

da percorrere che, sulla base delle informazioni disponibili, viene giudicata più conveniente o più opportuna.

Se la prima finalità richiama l’attenzione sui problemi che via via si manifestano nella conduzione d’azienda,

questa seconda è volta a risolverli, favorendo l’individuazione delle vie di soluzione.

c) valutative o di controllo: fa riferimento alla rilevazione dei risultati. In questo caso, l’informazione assolve ad

una funzione di apprezzamento dell’attività svolta. Si parla, talvolta, di una funzione di controllo per

intendere la “riconsiderazione di quanto è avvenuto” sulla scoperta nono solo del risultato conseguito ma del

confronto tra questo risultato e quanto avremmo dovuto fare se ci fossimo comportati secondo una certa

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ipotesi, cioè rispettando un dato obbiettivo. Non basta quindi accertare il risultato per giudicare un’azione,

un comportamento. Il giudizio deve scaturire da un confronto con un obbiettivo programmato. Da qui

l’importanza dell’informazione presuntiva costruita sulla base di ipotesi di svolgimento della gestione futura.

8.2 Dalla contabilità generale alla contabilità direzionale

8.2.1 La contabilità generale

Dopo aver presentato il sistema di contabilità generale, il sistema ordinato di scritture ch

Dettagli
A.A. 2015-2016
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.possenti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fasana Giuseppe.