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L'ESERCIZIO DELLA PROPRIETÀ
Il contenuto della proprietà: godimento e disposizione l'insieme delle facoltà che spettano al proprietario per l'utilizzazione del Il contenuto del diritto di proprietà è Tali facoltà possono classificarsi in due categorie: facoltà di godimento e facoltà di disposizione ("il bene. proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose..." art 832). La facoltà di godimento è qualsiasi modo di impiegare la cosa e ricavarne utilità, che il proprietario possa attuare senza rinunciare alla proprietà della cosa stessa: ovvero quello che gli economisti definiscono il valore d'uso. un appartamento ne "gode" sia abitandolo, sia usandolo come ufficio, Ad esempio, chi ha la proprietà di sia prestandolo ad un amico, sia dandolo in locazione, sia anche tenendolo vuoto in attesa di decidere cosa farci. La facoltà di disposizioneè invece quella con cui il proprietario realizza il valore di scambio della cosa: cioène ricava delle utilità che può ottenere solo rinunciando alla proprietà o alla piena proprietà della cosa stessa.
Ad esempio, il proprietario tipicamente “dispone” della cosa se la vende, o la dà in usufrutto. Ne dispone anche se la regala, ma l’utilità non consiste in un corrispettivo economico. Ne dispone anche se ci costituisce sopra un’ipoteca a favore di un creditore: infatti l'ipoteca da al creditore che ce l'ha un potere molto intenso di aggredire la cosa, che può sfociare nella sua fuoriuscita dal patrimonio del proprietario (vedi cap 5).
I poteri di esclusione
Inoltre, dall’art. 832, risulta che i poteri del proprietario possono essere da lui esercitati in modo “pieno ed esclusivo”. La qualifica “esclusivo” significa che il proprietario ha la facoltà di escludere
ogni altro soggetto dal godimento della cosa, e di impedire interferenze altrui nel suo godimento: sono i cosiddetti poteri di esclusione. Ad esempio, la norma per cui il proprietario può in qualunque tempo chiudere il fondo (art. 841), e quella per cui non si può entrare nel fondo altrui per l'esercizio della pesca, senza il consenso del proprietario del fondo. Peraltro, i poteri di esclusione incontrano dei limiti. Ad esempio, il proprietario di un fondo non può impedire l'accesso al fondo: - per l'esercizio della caccia (a meno che il fondo non sia stato chiuso) - a chi vuole entrarci per recuperare oggetti o animali, salvo che il proprietario del fondo li consegni lui stesso. Inoltre, deve ammettersi che in certe zone (soprattutto in montagna) valga la regola del libero accesso nell'escursionismo fondo altrui, anche senza il preventivo consenso del proprietario, per svolgere attività come lo sci o la raccolta.di funghi: fonte di questa regola è la consuetudine. Altro limite: la proprietà di un fondo si estende sia allo spazio aereo sovrastante sia al sottosuolo. Tuttavia, il proprietario non può impedire che altri compiano, nel sottosuolo del suo fondo o nello spazio sovrastante, attività le quali si svolgano a profondità o rispettivamente ad altezza tale che egli non abbia interesse a escluderle (es passaggio di aerei). Inoltre, è vero che il proprietario di un terreno e del relativo sottosuolo spetta anche la proprietà di tutto ciò che vi si contiene, ma la regola incontra dei limiti: ad esempio per quanto riguarda le cose di interesse storico, archeologico, ecc.. che spettano allo Stato. I limiti della proprietà I limiti della proprietà si ripartiscono, tradizionalmente, in due categorie: - limiti nell'interesse pubblico, che sono quelli imposti dalla legge al proprietario per soddisfare superiori interessi dellacollettività o, secondo la formula della costituzione, per realizzare la funzione sociale. • limiti nell'interesse privato, I che, invece, sono quelli imposti al proprietario per soddisfare interessi di altri privati, generalmente proprietari di fondi vicini: vi appartengono il divieto degli atti emulativi, la disciplina delle immissioni e le altre regole sui cosiddetti rapporti di vicinato. Il divieto degli atti emulativi In base al divieto degli atti emulativi, "il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri" (art.833). Per ricadere nel divieto occorre: • Che l'atto rechi danno o disturbo ad un altro soggetto; • Che l'atto non corrisponda a nessun apprezzabile interesse del proprietario che lo compie; se invece un tale interesse esiste, l'atto è lecito anche se l'utilità che esso procura al proprietario è minore del danno o del disturbo cheesso reca ad altri• Che l’atto sia perciò sorretto dall’intento esclusivo di recare danno o disturbo ad altri.
L’esempio più comune di atto emulativo consiste nell’edificazione di un muro nel proprio fondo, al solo scopodi togliere luce o vista al vicino. Nel divieto degli atti emulativi tradizionalmente si identifica una forma direpressione dell'abuso del diritto di proprietà.
Proprietà fondiaria e rapporti di vicinato
Gli autori del codice erano ancora legati alla vecchia idea che la proprietà di beni immobili sia la proprietà pereccellenza, ovvero la forma di ricchezza più importante dal punto di vista economico e sociale; infatti su 120articoli dedicati dal codice al diritto di proprietà, ben 82 riguardano la proprietà fondiaria.
Questo spiega la disciplina così minuziosa che nel codice ricevono i limiti al diritto di proprietà introdottinell’interesse dei proprietari
di fondi confinanti (cosiddetti rapporti di vicinato). I principali riguardano: la disciplina delle immissioni; le distanze legali; le luci e le vedute; lo stillicidio e la disciplina delle acque private. Le immissioni, diciamo che, l'art. 844 disciplina "le propagazioni derivanti dal fondo del vicino": il proprietario è tenuto a sopportarle, ma solo fino a che esse "non superano la normale tollerabilità". Spetta al giudice valutare se questa soglia è superata o meno. Il criterio della normale tollerabilità in certi casi è definito direttamente dalla legge: ad esempio, viene fissato il limite massimo in termini di decibel del rumore tollerato. E per rendere questa valutazione meno arbitraria e imprevedibile, la legge offre alcuni criteri, e precisamente: - La "condizione (ovvero bisognavedere se si tratta di una zona disabitata o di una zona residenziale); • La "priorità di un determinato uso": se costruisco e occupo una casa in prossimità di un preesistente impianto industriale, installato quando nella zona non c'erano abitazioni, la mia ipotetica lamentela per i fumi è meno fondata di quanto lo sarebbe rispetto ad un'industria insediata successivamente in un'area residenziale • "Contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà": si tratta di soppesare da un lato la misura del danno sofferto dal proprietario che subisce le immissioni, dall'altro le conseguenze che per l'economia di quella zona avrebbe la chiusura di quella attività; e la soluzione, in questo caso, può consistere in questo: le immissioni, benché superiori alla normale tollerabilità, sono consentite; ma chi le produce deve pagare un indennizzo aderivativo sono ad esempio la compravendita, la donazione, la successione ereditaria, mentre gli acquisti a titolo originario sono ad esempio l'occupazione, l'accessione e la prescrizione. La tutela della proprietà La tutela della proprietà è garantita dalla legge e può essere esercitata attraverso diverse azioni legali. Tra le principali azioni di tutela della proprietà vi sono: - L'azione di rivendicazione, che permette al proprietario di un bene di richiederne la restituzione nel caso in cui sia stato illegittimamente sottratto o detenuto da un'altra persona. - L'azione di manutenzione, che permette al proprietario di richiedere la rimozione di ostacoli o interferenze che impediscono o limitano l'esercizio del suo diritto di proprietà. - L'azione di demolizione, che permette al proprietario di richiedere la demolizione di costruzioni o opere realizzate in violazione del suo diritto di proprietà. - L'azione di risarcimento del danno, che permette al proprietario di richiedere un risarcimento economico per i danni subiti a causa di un'illecita interferenza o lesione del suo diritto di proprietà. La tutela della proprietà è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione e viene garantito attraverso l'intervento del giudice, che può adottare misure inibitorie o risarcitorie a tutela del diritto di proprietà.Il testo fornito presenta una caratteristica importante: ovvero chi acquista a titolo originario, acquista un diritto di proprietà pieno e libero dai vincoli che in ipotesi limitavano il diritto del proprietario precedente; inoltre fa un acquisto stabile, cioè che non può essere messo in discussione da eventuali irregolarità presenti nell'acquisto del proprietario precedente.
I modi di acquisto della proprietà a titolo originario sono l'usucapione, che può riguardare beni sia immobili sia mobili; e la regola "possesso che opera solo per i beni mobili non registrati."
Gli acquisti a titolo derivativo:
- Il contratto;
- La successione a causa di morte.
A differenza dei modi di acquisto a titolo originario, qui il titolo dell'acquisto è rappresentato per lo più da un atto.
In generale, valgono i principi per cui:- La proprietà non si acquista se il titolo è irregolare (e nei titoli derivativi, sono molte le possibili occasioni di irregolarità);
- chi la trasmette l'aveva acquistata a sua volta in base a un titolo irregolare;
- chi la trasmette non ce l'ha come proprietà piena: ciò si esprime anche con la formula per cui "nessuno può trasferire un diritto che non ha".