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CERCHIATURA TRAMITE TUBOFORMA IN ACCIAIO
Anche questo può dare un confinamento attivo trasversale da esercitare sul calcestruzzo non viene fornita un agente espansivo genera per contrasto con un tuboforma. Preve attorno alla colonna da confinare, per poi iniettare nterstizio tra il tubo e il pilastro un materiale espansivo (di solito una malta fluida) che, nella fase di presa e indurimento, aumentando di volume mette in trazione il tuboforma e in compressione il calcestruzzo. Si ottiene così un confinamento attivo edipende dalla capacità espansiva della miscela e dalle caratteristiche geometrico-meccaniche del sistema tuboforma-pilastro. Se si utilizza resina epossidica, che con uno strato sottile ha il solo scopo di riempire gli interstizi tra tubo e colonna in cls, si ottiene un confinamento passivo. Una complicazione consiste nel fatto che il tuboforma deve essere diviso longitudinalmente in due pezzi, molto pesanti, da unire tra loro in opera tramite saldatura o.
flange verticali imbullonate.
La cerchiatura dei PILASTRI RETTANGOLARI può essere eseguita:
CERCHIATURA CON ANGOLARI E CALASTRELLI
- Prevede di ottenere il confinamento del pilastro tramite quattro angolari disposti per tutta la sua altezza e funzione quella di collegare tra loro in orizzontale gli angolari, realizzando così gli anelli. I calastrelli possono essere saldati direttamente sugli angolari oppure collegati tramite malta cementizia (no resina epossidica perché potrebbe volatilizzarsi durante la saldatura) al pilastro dopo che la superficie di questa sia stata pulita e, se necessario, 132
CERCHIATURA CON PROFILI METALLICI
- metallici a C che corrono su due o su tutti e quattro i lati del pilastro passanti inserite nel cuore del pilastro. Vengono utilizzati profili a C in quanto hanno una rigidezza flessionale che può aiutare il comportamento in esercizi del pilastro. Questi non funzionano come rinforzo flessionale (placcaggio) poiché tele armatura
La seconda fase è importante adottare un materiale e tempi di maturazione adatti a ridurre il più possibile questo fenomeno. Se il calcestruzzo del getto di prima fase ha età avanzata, un modo approssimato a favore dei fenomeni viscosi del getto utilizzato per il rinforzo consiste ancora al fattore [ t; t )], dove è il coefficiente di viscosità, che deve essere trascurato nelle verifiche allo SLU0 di pressoflessione, per effetto del comportamento non lineare del calcestruzzo quando soggetto a livelli elevati di tensione.
FASI ESECUTIVE
- È importante una particolare cura e precisione durante la fase di posa in opera che devono essere eseguite da personale qualificato. Le fasi esecutive sono:
- Realizzazione del puntellamento delle travi e del solaio gravanti sul pilastro per permettere lo scarico elemento e per poter lavorare in condizioni di sicurezza
- Demolizione del copriferro del calcestruzzo, sia esso lesionato o no, e rimozione delle
deltamponamenti confinanti con il pilastro stesso
tramite resine epossidiche di fessure nel nucleo del calcestruzzo, se presenti, e correzione barre longitudinali
delle barre longitudinali e delle staffe aggiuntive da inghisare nella fondazione
della casseforma ed esecuzione del nuovo getto, con conseguente maturazione
della casseratura e delle eventuali puntellature del solaio e delle travi
la cura dei particolari è essenziale sia in fase di progetto che in fase di camiciatura. Visto che il momento massimo flettente nei pilastri agisce alle loro estremità, è importante che in corrispondenza degli orizzontamenti (cui dovrà essere aderente) e venga giuntata con collegamenti meccanici che ne garantiscono adeguatamente ancorata alle fondazioni (solitamente per mezzo di un ancoraggio chimico). La posizione dei fori longitudinale aggiuntiva
Per le fasi di progettazione dei parametri della progettazione può portare a risultati del rinforzo deludenti.
Pareti di controvento:
Gli interventi inerenti alla costruzione o al rinforzo delle pareti di controvento riguardano principalmente i carichi orizzontali, quali vento e sisma.
Ripartizione delle azioni orizzontali:
Le azioni orizzontali agenti sugli edifici sono, infatti, contrastate dalle pareti di controvento, ovvero elementi strutturali molto rigidi nel loro piano medio e molto deformabili flessionalmente in direzione perpendicolare al controvento di due ordini di grandezza (nella direzione del piano medio).
Le ipotesi del problema sono:
- I solai sono infsolai lignei con orditura semplice (se però è doppio ordito o possiede un assito composto da due strati incrociati di assi chiodate tra loro).
- I solai sono ben collegati alle pareti, valida se il controvento è vincolato bilateralmente al solaio in modo continuo o discreto.
- Trascuro la rigidità torsionale delle travi alla.
De Saint Venant. Non si considerano elementi scatolari (corpi scala chiusi). Valuad un carico orizzontale dovuto al vento (figura). Si scelgono degli assi di riferimenti arbitrari, ma di solito sono paralleli ai piani medi delle pareti di controvento e tra loro ortogonali. Si avrà:
Si caSi trascura il contributo resistente dato dalla rigidezza torsionale alla De Saint Venant delle singole pareti di controvento perché è normalmente piccolo rispetto a quello offerto dal taglio. Queste azioni risultantio). Indicando la singola parete con il pedice i, si hanno le coordinate x e yi idella posizione del baricentro della i-esima parete, nel sistema di riferimento assoluto x-y, e le componenti di taglio V e V della i-esima parete scomposte secondo gli assi x e y. Nel caso di legge costitutiva elastica xi yi i idel baricentro della i-esima parete di controvento nella direzione dei suoi assi principali, identificati con una segnatura superiore. -esima parete sono ruotati di
unibuti deisingoli tagli in relazione a tale sistema. In realtà, per semplicità di esposizione si considerano le pareti di controvento in funzione delle componenti di spostamento in direzione.
Il sistema è composto da tre equazioni differenziali alle derivate.
Si tratta di un sistema complesso. Tuttavia, si può semplificare il problema se si fa coincidere il sistema die y, poiché in questo modo i coefficienti non appartenenti alla diagonale principale della matrice dei coefficienti del sistema risolvente risultano identicamente nulli. Questi termini rappresentano i momenti statici dei momenti e vengono trascurati quando hanno un valore di due ordini di grandezza inferiore rispetto al più grande nella medesima direzione. Avremo quindi:
Così facendo si è operato un disaccoppiamento delle equazioni differenziali del sistema che quindi possono essere risolte indipendentemente. Le condizioni al contorno, necessarie per ottenere le costanti
diz=0 e delle derivate seconde per z=L (in totale sononon può ruotare e traslare) si possono ricavare le componenti di spostamentoG, G Gdelle singole pareti attraverso le due equazioni. Si avranno le seguenti azioni interne:
Abbiamo quindi preso le azioni orizzontali e le abbiamo ripartite nei controventi.
CONSIDERAZIONI
1. : Nella pratica si determina il punto più lontano dal baricentro e si calcola lo spostamentoessendo il punto più lontano, subirà lo spostamento maggiore. Ottengo lo spostamento globale massimo inottenere un sistema efficiente è 3: una in direzione x, una in direzione y (pe alla traslazione) eopporsi alla rotazione , è necessaria la presenza di due forze di taglio cheabbiano un braccio per ottenere la coppia. Se tutte le econvergente in un unico punto non si avrebbe braccio di coppia e quindinon intercetti la retta di inte