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Prefazione
Ricondurre i comportamenti umani ai soli filoni di pensiero di apocalittici e integrati è incorretto in quanto a questi due pensieri sono considerati troppo generici e di essere stati usati per polemiche improduttive. Inoltre, lo sviluppo di questi due atteggiamenti è dovuto ad un altro concetto generico e ambiguo: quello della cultura di massa. Infatti, se si considera la cultura come qualcosa riservato all'aristocrazia e che si oppone alla volgarità della folla, allora la cultura di massa è l'anticultura. Ma dato che nasce dalla presenza delle masse nella vita quotidiana si considera il fenomeno più evidente del contesto storico diventando il simbolo di una cultura irrecuperabile secondo il punto di vista dell'apocalittico. L'integrato ottimista risponde invece che si vive in un'epoca di allargamento dell'area culturale in cui finalmente si attua la circolazione di un'arte e di una cultura popolare.
sulla immagine dell'apocalisse va rilevata nella lettura dei testi cultura di massa, mentre quella dell'integrazione si rileva nei testi cultura di massa. L'apocalittico lascia intravedere al lettore l'esistenza di una comunità di superuomini capaci di elevarsi, però questo mondo non è fatto per il superuomo, ma è del popolo. Infatti, l'universo delle comunicazioni di massa è l'universo del popolo le cui condizioni oggettive sono fornite dall'esistenza dei primi media da cui nessuno sfugge. Gli apocalittici introducono il concetto di feticcio che la particolarità di bloccare il discorso irrigidendo il colloquio in un atto di reazione emotiva dando vita all'industria culturale. L'uso indiscriminato del concetto di industria culturale implica la capacità di accettare certi eventi storici e la prospettiva di umanità che sappia operare sulla storia. Nel nuovo contesto non siPuò più pensare alla cultura di massa, ma anzi la nozione di cultura di massa richiede una riformulazione e rielaborazione, tanto che diventa definizione di un ordine antropologico dei fenomeni comunicativi dialetticamente connessi all'interno di un contesto storico.
In particolare, la cultura di massa nasce quando le masse entrano come protagonisti nella vita sociale mettendo in circolazione il loro linguaggio ed elaborando proposte dal basso, anche se il loro agire non deriva dal basso.
L'ascesa delle classi subalterne e la partecipazione attiva nella vita pubblica e l'allargarsi dell'area di consumo delle informazioni ha creato la nuova situazione antropologica della civiltà di massa in cui tutti gli appartenenti alla comunità sono dei consumatori. Nell'analizzare la sua struttura ci si deve soffermare sia sulla forma del messaggio, sia definire in che misura la forma è determinata dalle condizioni oggettive dell'emissione.
bisogna stabilire per via empirica le differenti modalità di ricezione a seconda della circostanza storica ed esaminare quali operazioni siano possibili nell'ambito del contesto storico e quali richiedono diverse condizioni di base.CULTURA DI MASSA E LIVELLI DI CULTURA
Le modifiche degli strumenti culturali nella storia hanno spesso messo in discussione il modello culturale che le precedeva. Queste modificazioni, però, non possono mostrare la loro vera portata se non si considera che i nuovi strumenti agiscono in un contesto in cui l'umanità è profondamente cambiata.
Le accuse contro la cultura di massa hanno una funzione dialettica nella discussione del fenomeno. Sorgono infatti diverse posizioni come quella di Nietzsche, diffidente verso l'egualitarismo; Ortega Gasset, disprezzante verso le masse, solo apparentemente distingue il concetto di massa come gruppo gregale da quello di comunità di individui responsabile. Mentre i radicals
Gli americani polemizzano gli elementi di massificazione e provano un certo senso di diffidenza verso una forma di potere intellettuale capace di condurre i cittadini a una soggezione gregale. Esponente di questo movimento fu il canadese Macdonald che distinse 3 livelli di cultura: high, middle, low; egli rimproverava alla cultura di massa di sfruttare le scoperte dell'avanguardia e di banalizzarle a soli elementi di consumo. Inoltre, egli crede che un processo di elevazione delle masse a una cultura superiore fosse impossibile perché la frattura tra le due era definitiva.
I principali capi d'accusa mossi ai mass media:
- Si rivolgono a un pubblico eterogeneo evitando soluzioni originali
- Distruggono le caratteristiche culturali di ogni gruppo etnico
- Il pubblico a cui si rivolgono subisce le proposte senza promuovere rinnovamenti della sensibilità
- Sono sottomessi alla legge della domanda e dell'offerta
- Non provocano alcuno sforzo nel fruitore quando si diffondono
prodotti di cultura superiore- Incoraggiano una immensa informazione sul presente e intorpidiscono la coscienza storica- Incoraggiano una visione passiva e acritica del mondo- Sono fatti per il tempo libero e quindi sono studiati per un livello superficiale di attenzione- Tendono a imporre simboli e miti universali che riducono al minimo l'individualità- Lavorano sulle opinioni comuni- Si sviluppano sotto forma di conformismo- Si presentano come strumento educativo tipico di una società paternalistica. Si pensa, inoltre, che nel loro ruolo di controllo delle masse essi svolgano una funzione che in altre epoche era svolta dalla religione. Ci sono stati alcuni studiosi che invece hanno dimostrato la validità della cultura di massa come, per esempio, Dichter che ha svolto un'appassionata apologia verso la pubblicità. In difesa della cultura di massa è stato visto come essa non sia tipica del regime capitalistico, ma nasce nella società.
industriale e quindi è propria di una democrazia popolare; infatti si è diffusa presso delle masse che prima non avevano accesso ai beni culturali dando così maggior accesso anche all'informazione, tanto che i mass media propongono l'informazione senza alcuna discriminazione. All'accusa di diffondere prodotti di intrattenimento non positivi, si è risposto che è naturale che in alcune occasioni, forme di intrattenimento siano state sostituite da altre inferiori. Inoltre, l'omogeneizzazione del gusto avrebbe una funzione di decongestione anticolonialista. Infine i mass media, sensibilizzano l'uomo contemporaneo nei confronti del mondo e non è vero che sono stilisticamente conservatori perché costruiscono un insieme di nuovi linguaggi introducendo nuovi metodi di parlare, nuovi stilemi e schemi percettivi. Questa difesa però pecca di liberismo culturale in quanto viene dato per scontato che la persuasione data.dalla circolazione libera sia naturalmente buona. Si avanzano proposte per un controllo pedagogico-politico delle manifestazioni più deteriori e dei canali di trasmissione; raramente si tiene in considerazione che, dato che viene prodotta da un potere economico, rimane sottomessa alle leggi economiche. Pertanto, l'errore degli apologeti è stato di ritenere che la moltiplicazione dei prodotti dell'industria sia di per sé buona, mentre l'errore degli apocalittici è stato di pensare che la cultura di massa sia radicalmente cattiva per il solo fatto di essere industriale. Il problema della cultura di massa però è che è manovrata da esecutori specializzati che forniscono ciò che è più smerciabile. Una data situazione storica viene irrigidita in un modello in cui le contraddizioni originarie si sono composte in un massiccio sistema relazionale puramente sincronico, ma si ignora che al suo interno continuano adcorrispondono a una livellazione classica, i 3 livelli non sono separati ma interconnessi. La cultura democratica ha portato alla valorizzazione della diversità culturale e alla promozione dell'inclusione sociale. Inoltre, la cultura democratica ha favorito lo sviluppo di una coscienza critica e la diffusione di informazioni e conoscenze accessibili a tutti. Tuttavia, è importante sottolineare che la cultura democratica non può prescindere dalla responsabilità individuale e collettiva. Ogni individuo ha il dovere di contribuire attivamente alla costruzione di una società più giusta e equa. La cultura democratica implica anche il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché la promozione della partecipazione politica e sociale. In conclusione, la cultura democratica rappresenta un valore fondamentale per la società contemporanea. Essa favorisce la diversità, l'inclusione e la partecipazione attiva dei cittadini. Tuttavia, è necessario un impegno costante da parte di tutti per garantire la sua effettiva realizzazione.Rappresentano 3 gradi di complessità, pertanto esistono prodotti che nati ad un certo livello risultano consumabili anche ad un livello diverso e i 3 livelli non coincidono con i 3 livelli di validità estetica perciò la trasmissione di stilemi da un livello superiore a uno inferiore non significa che necessariamente siano compromessi ma si può assistere a una evoluzione del gusto collettivo.
Bisogna riconoscere che nei valori estetici si è verificata una specificazione dei livelli di tipo analogico e la differenza di livello tra vari prodotti non costituisce a priori una differenza di valore, ma una differenza del rapporto fruitivo nel quale ciascuno si pone.
In linea di diritto non esiste alcuna differenza di classe sociale o di livello intellettuale in quanto si può essere uno diverso in qualunque momento. Solo accettando la visione dei vari livelli come complementari e fruibili si può aprire una strada a una bonifica culturale dei mass media.
La lotta tra la cultura di proposta e di intrattenimento si stabilisce attraverso una tensione dialettica fatta di intolleranze e reazioni violente. Le direzioni di ricerca lungo le quali è possibile stabilire un'analisi scientifica dei mass media sono: - la ricerca tecnico-retorica sui linguaggi tipici e sulle novità formali introdotte da fumetti, tv e romanzi gialli e di science-fiction; - una ricerca critica sulle modalità e gli esiti dei travasi di stilemi; - l'analisi estetico-psicologico-sociologica di come le differenziazioni di atteggiamento possano influire sul valore del prodotto fruito; - l'analisi critico-sociologica dei casi in cui le novità formali agiscono come semplici artefici retorici. Pertanto, si è proposta una serie di ricerche possibili attraverso cui si portano elementi di discussione in un dibattito sulla cultura di massa che tenga conto dei mezzi espressivi del contesto culturale e del sottofondo politico. LA STRUTTURA DELnon esiste una definizione precisa di ciò che è considerato cattivo gusto. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali che possono aiutare a identificare ciò che potrebbe essere considerato come tale. Una delle principali caratteristiche del cattivo gusto è l'eccesso. Ciò significa che un oggetto o un'opera d'arte può essere considerato di cattivo gusto se è troppo elaborato, troppo colorato o troppo appariscente. L'eccesso può essere considerato come una mancanza di misura e di equilibrio. Un altro aspetto del cattivo gusto è la mancanza di raffinatezza. Ciò significa che un oggetto o un'opera d'arte può essere considerato di cattivo gusto se è realizzato con materiali di bassa qualità o se è realizzato in modo approssimativo. La mancanza di attenzione ai dettagli e la mancanza di cura nella realizzazione possono essere considerate come segni di cattivo gusto. Infine, il cattivo gusto può essere associato a scelte estetiche discutibili. Ciò significa che un oggetto o un'opera d'arte può essere considerato di cattivo gusto se presenta combinazioni di colori o forme che sono considerate poco armoniose o poco piacevoli alla vista. Le scelte estetiche possono essere soggettive, ma ci sono alcune combinazioni che sono generalmente considerate di cattivo gusto. In conclusione, il cattivo gusto può essere individuato attraverso l'eccesso, la mancanza di raffinatezza e scelte estetiche discutibili. Tuttavia, è importante ricordare che il gusto è soggettivo e ciò che può essere considerato di cattivo gusto da una persona potrebbe essere apprezzato da un'altra.