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(PREVALENZA DELL’ELEMENTO ESTETICO PIUTTOSTO CHE L’ELEMENTO STRUTTURALE).
Modo di definire lo spazio attraverso semplici elementi tradotti in costruzione.
Spazialità continua, flessibilità interno e rapporto interno/esterno sono i principi del metodo
costruttivo moderno.
Fino agli anni ’30 degli architetti emigrano in America (Mies Van Der Rohe) si ha anche un
trasferimento culturale e portano con se un dibattito architettonico e si innestano nella cultura
America. Nel 1932 si ha la teorizzazione dell’arte moderna al MoMa considerato da studiosi come
momento di culmine di tale fenomeno per poi perdere di significato e creatività andando avanti.
Altri critici non lo considerano così.
Gli oggetti del quotidiano prodotti in serie possono diventare arte, dimostrazione è Campbell’s
Soup Cans, Andy Warhol.
In termini architettonici consiste nel prendere prodotti seriali nati per altri scopi e interpretarli
artisticamente all’interno dell’architettura, con obbiettivo di far scendere l’architettura dal
piedistallo e metterla a servizio della comunità.
Utilizzando materiali semplici e economici dell’industria, per renderla accessibile per tutti.
Si esce dal concetto di casa minima (concezione europea) di estremo funzionalismo, ma il sogno
americano interpreta grandi spazi per cucinare con elettrodomestici (si andavano sviluppando in
questo periodo) 137
Casa Schreder (Rietveld, 1923/1924 Olanda) Manifesto del Neoplasticismo
Astrazione, strategia compositiva antigravitazionale.
Architettura antigravitazionale e anti cubica, assenza di materia.
Collocata sulla testata terminale di una serie di case a schiera.
Elementi bidimensionali ortogonali e piani collegati tra loro senza mai far intravedere l’idea di un
cubo chiuso. Fondamentale è l’elemento cromatico (tramite la scala dei grigi contribuisce a
smaterializzare la struttura); mentre altri elementi figurativi rosi e gialli non strutturali che
rendono meglio l’idea di un edificio cubico che si apre ed esplode.
1°P: Casa funzionale in quanto adattabile a diversi modi di abitare. Edificio con salai in legno, travi
a doppio T accoppiate (il cemento armato viene adoperato solo in corrispondenza dei cordoli).
Dai prospetti si intravede la contrapposizione di elementi opachi e vuoti, e ancora elementi
bidimensionali. Si percepisce una composizione dinamica e antigravitazionale.
Nel prospetto che affaccia alla strada di grande rilevanza è l’elemento bidimensionale grigio scuro
che sembra essere perfettamente inglobato all’infisso retrostante. L’intonaco contribuisce a
rendere questo gioco di dinamismo e antigravitazionalità delle parti.
Analizzando nel particolare le parti di giunzione, non abbiamo la giunzione tramiti bullonature tra
due elementi tagliati in modo complanare ma gli elementi sembrano slittare tra loro (riferimenti
alla “sedia rosso-blu”.
Dalla scala architettonica agli elementi di arredo si ripete il principio teorico della corrente
neoplastica (sempre rivolto all’uso di pochi colori degli elementi collegati tra loro non tramite
giunzioni degli elementi tagliati ma slittamenti).
I pavimenti con diversi colori che contraddistinguono i diversi ambiti funzionali. Pannelli che
scorrono lungo delle guide che suddividono i vari spazi ma rendono l’idea di un ambiente
completamente aperto e smaterializzato. 138
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Casa Kaufmann (Richard Neutra, 1947)
Tematica della residenza unifamiliare. Corrente neoplastica che arriva fino in America. Elementi
bidimensionali di copertura che dalla planimetria rendono l’idea di una realtà bidimensionale che
si apre e decompone.
Un solo piano destinato agli ambienti interni. Adopera anche internamente grandi superfici
vetrate. Molti riferimenti alla casa in campagna di Van De Rohe.
Fronte chiuso sul quale si addossano spazi funzionali (dei servizi ovvero camere da letto e cucina),
e fronte aperto sul lato opposto (destinata invece alla zona giorno), su questo fronte si ha
l’ingresso alla residenza.
Il contesto paesaggistico è quello della California, la residenza cerca di comunicare con l’ambiente
esterno tramite questa esplosione e scomposizione del cubo chiuso di partenza e anche tramite
l’utilizzo di due differenti elementi materici.
Il particolare di una parete chiusa tramite una serie di lamelle che permettono di far filtrare la luce
nell’interno.
Verso l’interno dell’edificio: Elemento verticale + elemento di copertura che delineano lo spazio
destinato all’ingresso dell’edificio. Appena dentro si entra una visione prospettica in cui l’angolo
rivolto alla zona giorno viene completamente svuotato e invece sull’angolo opposto si apre
l’ambiente distributivo che conduce alla zona notte.
Più volte si ripete l’elemento dello spigolo ad angolo svuotato in quanto si ripetono parete verticali
vetrate che si contrappongono alle pareti opache che svolgono unicamente una funzione
strutturale. Dai prospetti si intravede la leggera stratificazione su piani diversi dei livelli di
copertura (simbolo che garantisce a dare ad ogni elemento una propria entità volumetrica) Fa
parte di un programma abitativo americano (con l’idea di dare maggiore importanza alla
spazialità). 140
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Stahl House- Case Study #22, Pierre Koenig, Hollywood 1959
Koenig appartiene a una cerchia di artisti che definiscono lo spazio attraverso l’uso di elementi
dell’industria. I destinatari sono la famiglia media americana, del ceto medio-borghese con 2-3 figli
e senza servitù, una macchina, lo spazio dell’automobile diventa parte del progetto poiché
pensato.
Uno stile di vita basato su un equilibrio psico-fisico, a contatto con la natura, comodi (spazi grandi),
distante dal funzionalismo.
La produzione architettonica è sostenuta dall’industria siderurgica e di elettrodomestici.
Nasce l’idea della casa a catalogo però per la fascia medio-bassa ovvero per tutti (a contrario di
Wright che era per i ceti alti),
Semplicità del processo costruttivo, materiali diversi, coperture piane, e lo strumento del concorso
che rende ignoto il progettista appunto progettato per un qualunque uomo.
Impianto ad L che si colloca sul margine del pendio, nell’articolazione dello spazio è semplice,
successione di ambienti che formano uno spazio unitario, 2 spazi principale, 1 zona giorno (con i
suoi ambiti) collocata in testata con visione panoramica migliore, si ha un camino ben diverso da
quelli in pietra di Wright ma attinente al metodo compositivo, l’altro braccio prende la zona notte
con un blocco di servizio nel punto di intersezione tra i due ambienti, a seguirsi si hanno due
ambienti riconducibili a una camera patronale e un soggiornino o un'altra camera se c’erano dei
figli.
La pianta rappresenta un’abitazione mono piano, con copertura piana, si ha uno slittamento in
modo da individuare ogni elemento della composizione, tale effetto si ha attraverso la copertura
che aggetta rispetto le tamponature della casa, il punto d’ingresso si colloca nell’intersezione dei
due ambiti, ma ‘ingresso vero nella casa sia dalla zona notte dove segue un percorso per arrivare
all’ingresso di casa, percorso caratterizzato da elementi bidimensionali che funzionano da ponte
per passare sullo specchio d’acqua.
Elementi di struttura bidimensionali che fuoriescono leggermente dal piano di copertura.
Il nucleo della casa è spostato all’esterno. 142
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Casa Skywood (Middlesbrough, Inghilterra, 1996-1998, Graham Philips)
Effetti spaziali piuttosto che successione di ambienti chiusi. Scatola di vetro.
La natura circostante è determinata da un grande lago artificiale con un piccolo sentiero
che si articola poi nel bosco circostante.
La struttura è composta di setti murari ortogonali che non si toccano e sembrano cercare di
entrare a contatto e delineare meglio i caratteri dei sentieri circostanti. L’elemento di
copertura è un elemento bidimensionale orizzontale autonomo. Nessun elemento di base,
nessun collegamento tra copertura e setti murari (piccolo infisso che collega il setto alla
coperturaAnnullamento della forza di gravità). 144
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Bacopari House (San Paolo, 2012, UNA Arquitetos)
Lotto chiuso su 3 lati. Sviluppo longitudinale. L’unico prospetto aperto è quello di testata. 2
setti longitudinali nei quali vengono ritagliate delle bucature, presenta 3 patii, e in mezzo a
questi patii si colloca la casa, la casa si sviluppa per 13,5 metri.
Pareti strutturali realizzate in cemento armato gettato in opera (e quantomeno per
l’interno non rifinite con intonaco, si nota la cassaforma). 146
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Vittorio Gandolfi, Soggiorno per tre allievi architetti.
Realizzato su costa sabbiosa, interpreta in modo estremo tra interni e esterni, c’è un sistema
costruttivo con degli elementi molto leggeri, presenta una struttura con tralicci metallici, presenta
una pianta quadrata suddivisa in 3x3 campate quadrate avente un perimetro totale di 4,5m per
lato, presenta un ingresso sul lato che poi ripeta verso l’interno, la residenza si compone di due
ambiti principali, un piano giorno nel primo solaio e un ambiente notte disposto quasi come una
torre, i letti sono a castello appoggiati sui tralicci, ci sono delle lastre che fuoriescono dal travetto
principale andando così a realizzare dei trampolini.
Al primo livello, si hanno 3 sgabelli con area comune, di fronte un area servizi (cucina e bagno), al
piano superiore si hanno 3 scrivanie, 3 armadi e i letti a castello, i tutto è collegato con una scala
che consente l’accesso all’ultimo letto a castello e al 3 piano. Nell’ultimo livello è pensato come un
tetto giardino che presenta un trampolino. 148
LO SPAZIO PER ABITARE: UN LABORATORIO DI RICERCA
Ha come oggetto lo spazio per abitare e investe le tecniche costruttive ovvero diventa un
laboratorio di ricerca per realizzare architettura.
Garden and House (Tokyo 2013, Ryue Nishizawa).
Riconducibile a un comporre per piani, I Giapponesi consentono lo sviluppo di tali ricerche n
quanto promosso dall’intero sistema amministrativo che individua dei lotti in città per poi
realizzare delle ricerche e sperimentazioni. Nishizawa la realizza in un lotto urbano, molto stretto e
realizza questa residenza che è più un manifesto verso una famiglia che sta cambiando
profondamente, pensata per 2 scrittrici, che condividono lo spazio per abitare e per lavorare, la
casa non è più il luogo dove si abita solo ma è anche luogo di lavoro.
Innovazione spaziale riferita a innovazione sociale.
Altro tema è la ricerca progettuale tra interno e esterno, qui architettura e natura cercano una
nuova integrazione, non si ha più contrapposizione tra i due, ma si cerca di sfumare questo limite,
di rende