Riassunto Esame Composizione Arch. I
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Cottage Konsoli
Scompare l’asse di simmetria, ambiente interno ma aperto e un elemento verticale della canna
fumaria. Tornerà sempre il tema dell’elemento di atrio o mediazione tra interno e esterno.
Villetta per vacanze girotondo
Produce progetti di concorso di piccole villette introducendo l’idea di piccoli cortili interni (patii).
Elementi e blocchi geometrici che ruotano intorno a spazi centrali di cortili i quali delimitano parte
integrante dei progetti. 38
Casa studio di Alavar Alto
Recinto di delimitazione e 2 blocchi (contrapposizione materica che contribuisce a differenziare gli
ambiti funzionali). Presenta un impianto a L, riveste la casa con listelli verticali di legno che
caratterizzano i prospetti. La zona studio ha una copertura a due falde inclinate che si incontrano
in una fascia orizzontale di collegamento (strutturale). 39
Atelier Alto, Tilimaki 20
Elemento ad L che definisce due spazi esterno di pertinenza, il cortile posteriore contiene un
volume piegato verso l’esterno per permettere l’ingresso di luce zenitale. La copertura è inclinata.
Aalto accoglie le istanze e le fa proprie, alla ricerca di un nuovo modo di esprimere il proprio
linguaggio architettonico, rappresenta un’alternativa al funzionalismo è errato, è corretto parlare
di una rivisitazione del contenuto teorico del funzionalismo.
Citazioni da “Un’architettura più umana”
Fondato sulla volontà di umanizzare il funzionalismo, non si contrappone al razionalismo, ma lo
supera in quanto quest’ultimo non è andato in profondità, le supera concentrandosi sulle
componenti umane e psicologiche.
Considera il funzionalismo come un allargamento del razionalismo e lo rende più umano.
Citazioni da “Domus, l’uscita di un ruscello di montagna”
Qui presenta il suo modo di progettare e non lo teorizza, poiché il suo approccio tiene conto di
sintesi dovuta ad una sensibilità progettuale, prima assimila ragiona e riflette sul tema e le funzioni
del progetto, cerca di dimenticare i problemi e disegna in modo quasi astratto dalla quale nasce
punto di partenza. 40
Villa Mairea, Noormarkku 1938-1939 (A.Aalto)
Realizzata per una coppia di imprenditori, collezionisti di opere d’arte, la moglie eredità una
industria di legno e fonda l’Artec che produce arredi in serie disegnati da Alvaro Aalto che non
risultano però razionali per l’uomo standardizzato Le Corbusieriano.
Residenza immersa in una foresta di pini, “La natura, non la macchina, è il modello più
importante” Cit. Alvaro Aalto.
Il controcampo dell’ingresso ovvero lo spazio di filtro (importante passaggio tra il mondo della
natura e i mondo dell’uomo) assume un valore di estrema raffinatezza realizzato con molti
materiali ma molti di mondo naturale, pavimento in pietra che solleva la casa rispetto al piano di
campagna, la struttura di questa casa è in parte pilastri acciaio e in parte in setti, viene utilizzato
prevalentemente il legno, anche l’estradosso della pensilina di copertura è in legno, quella
d’ingresso di pensilina è scomposta in due elementi in modo da permettere il passaggio della luce
zenitale, trasforma elementi standardizzati come pilastri in acciaio come elementi naturali visibili
nell’ingresso svolgono un ruolo strutturale ma collocati e raggruppati come un fascio di rami.
Schizzi di progetto
Le forme volumetriche sono estremamente razionali e semplici, successivamente questi volumi
vanno sempre più ad accogliere forme diverse ovvero forme concave e convesse con le quali
entrano in dialogo facendolo diventare meno freddo e meno razionale delle case puriste di Le
Corbusier.
L’impianto planimetrico è una L che include un patio aperto, il nucleo principale della residenza
sembra quasi distendersi attraverso dei prolungamenti dei solai che avvolgono l’intero sito.
Viene realizzata la piscina molto simile ai vasi in cristallo progettati dallo stesso.
La residenza presenta elementi curvilinei ottenuti smussando gli spigoli originariamente
ortogonali, una è la pensilina d’ingresso, un'altra è presente all’estremità della L dove è stata
realizzata una sorte di torre.
Il Braccio che avvolge il sito diventa un tetto verde, dalla copertura sorgono elementi verticali che
identificano le canne fumarie dei 3 camini della residenza.
PT
Il blocco principale costituito dalla zona giorno, un blocco rettangolare che corrisponde la zona di
servizio della zona giorno, la zona pranzo a contatto con l’ingresso si protrae verso il braccio
sorretto da elementi arretrati rispetto alla copertura dello stesso.
La torre è sollevata dal terreno mediante elementi strutturali dove la signora si diligeva con la
pittura, La pavimentazione distingue gli ambiti principale della casa, una per l’ingresso, una per
soggiorno e sistema di distribuzione che è a stessa della zona pranzo, una in pietra dello studio al
piano terra (sotto la torre).
Distribuzione funzionale
Pensilina d’ingresso con ingresso a quota ribassata rispetto alla zona giorno inscritta in una forma
geometrica, un elemento curvilineo che ricorda un elemento naturale delimita l’area d’ingresso
alla zona pranzo.
1°P
Le camere da letto ad impianto regolare subisce una deformazione verso l’esterno per catturare la
luce zenitale, la zona notte è servita anche da un grande terrazzo che copre la zona giorno
sottostante, un'altra scala porta al 2 piano dello studio che anch’esso rasenta un balcone ed ha un
fronte curvilineo eccezionale.
La zona studio è visibile non solo in pianta poiché presenta una copertura inclinata, dal prospetto
si nota come attraverso la differenza dei materiali viene identificato ogni elemento funzionale
dell’abitazione, è presente una pergola al 2 piano per poter far crescere la vegetazione, la stessa
che si ramifica lungo i pilastri intrecciati d’ingresso. 41
Dal prospetto d'ingresso si nota appunto il basamento di ardesia nera, si nota un forte contrasto
materico sebbene rese armoniche tra loro attraverso un funzionalismo identifica le zone, intonaco
bianco addolcito della zona notte, il legno per le zone collettive della zona giorno, anche il
parapetto del balcone della zona notte realizzato in legno Teak, i legni utilizzati sono di due tipi Tec
e pino.
Il fronte verso il cortile aperto si identificano le parti, si nota un elementi di transizione mediante
un infisso tra la zona notte e l’atelier della signora Maire realizzata in legno che si distacca dal
elemento più razionale in intonaco, si nota un elemento orizzontale progettato appositamente per
aumentare la fusione tra architettura e vegetazione,
Delle maioliche celesti identificano la cucina e caratterizzano l’angolo che poi si avvolge ad un
particolare camino che funziona anche da distributivo verticale.
La sauna realizzata con una tamponatura rivestita in legno e connessa alla vasca d’acqua.
Il prospetto corrispondente della zona servizi è più razionale, è più riferito ad una poetica
razionalista, in particolare la superficie unitaria intonacata in bianco grezzo.
Anche all’interno è utilizzato il legno anche come sistema di filtro attraverso bacchette in sequenza
non ritmica.
Il distributivo è realizzato in legno con il parapetto realizzato da filtro costituito da listelli di legno
come nella parete d’ingresso, la zona giorno è fortemente a contatto con il cortile, la scala è
realizzata unicamente con le pedate in legno, la prima pedata è addolcita invitando a salire, gli
elementi della scala sono sorretti una struttura metallica.
Anche gli elementi strutturali (pilastri)standardizzati li umanizza andando a mantenere cosi uno
stesso linguaggio più vicino alla natura infatti richiama una foresta, si presentano a gruppi di 2,3 o
anche da soli riprendendo la zona di filtro d’ingresso, vengono resi eccezionali, unitari e
fortemente identitari raggruppati in modo originale.
Molto particolare l’elemento di perimetro superiore della libreria che permette il filtraggio della
luce zenitale.
La zona soggiorno del livello superiore presenta un camino (in corrispondenza con quello
sottostante) presenta una vetratura allungata.
La zona studio presenta una copertura in parte vetrata in parte opaca. 42
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LOUIS I. KAHN: l’ordine e la geometria
Maestro del movimento moderno.
Riflessioni teoriche sulle funzioni dell’architettura. Principio di ordine universale. Svolge una
funzione critica nell’ambito dell’architettura moderna. Architetto Americano (anche se nasce
in Estonia ma subito con la famiglia s trasferisce in America).
1930- Kahn pittore: Villaggio di pescatori sulla costiera amalfitana.
1950, Roma: Kahn gioca sempre con la contrapposizione tra luce e buono. Ciò che guida
l’attività di Kahn è l’ordine universale; secondo Kahn l’uomo svolge 3 funzioni: apprendere,
comunicare, stare bene e sono questi i principi che guidano la sua architettura (ricerca
l’essenza negli spazi: è la scuola o la biblioteca l’essenza dell’apprendere umano; la strada è
l’essenza del comunicare umano in quanto stanza a cielo aperto; le piscine termali sono
l’essenza dello stare bene).
La forma evoca la funzione (lo spazio evoca la funzione che lo spazio deve accogliere).
Kahn considera le forme dell’architettura del passato esaltando il materiale naturale (coppie di
materiali in contrasto cromatici e materici). Esalta il tema della luce tra le colonne del
Partenone come la materia che si fa sostanza quando è illuminata dalla luce naturale.
Le forme del passato sono geometriche e in quanto geometriche semplici.
Un altro tema che guida Kahn è il tema della stanza ovvero la precisa suddivisione degli ambiti
(la stanza in quanto perimetro autonomo e distinto). Le stanze hanno pianta quadrata (il
quadrato è inteso come una non forma dal quale parte per la successiva distribuzione
funzionale come è l’unita compositiva). 46
Oser House
(Pietra+legno, materiali naturali usati con chiarezza, ordine e autonomia; 2 elementi
volumetrici autonomi). Volume maggiore che identifica ambienti da giorno e un secondo
volume giustapposto destinato alla zona notte. (Contemporaneamente Philipp Johnson
realizza la Glass house come esempio di completa opposizione che sottolinea invece la
modernità dell’architettura, elementi vuoti semplici bidimensionali diverso dalla struttura
massiccia e rude di Kahn) -> Kahn è critico nei confronti della modernità.
Al piano terra abbiamo gli spazi serventi: ambiti da giorno (definendo con una diversa
pavimentazione ma diversa funzionalità di una sotto stanza secondaria) -> l’ambito del camino
dall’ambito del soggiorno pranzo e cucina. Il fulcro della casa è intorno il focolare domestico. 47
Weiss House
Casa con un ampio orizzonte panoramico lontano; identità tra blocchi funzionai e spaziali. 3
blocchi principali con elementi di collegamento, ancora una volta gioca con un accoppiamento
di materiali differenti. Il blocco di rimessa delle automobili è formato da una scatola di legno su
basamento di pietra, la zona cucina è formata da una parete discostata che genera un vuoto
(un blocco che comunque comunica con il resto degli ambiti della casa), al centro della zona
giorno è presente un sotto ambito che contribuisce a creare un collegamento tra gli ambiti
funzionali interni (abbassamento del pavimento di circa un metro). Glie elementi di
collegamento tra i vari blocchi rappresentano una spina compositiva.
Ancora una volta gioca con un accoppiamento di materiali differenti. La contrapposizione tra
luce e ombra viene resa tramite un frangisole (particolare infisso che regola l’entrata di luce
nello spazio interno) più una pavimentazione non più resa riflettente bensì scura (con la
pavimentazione scura si cerca di smaterializzare l’interno). 48
Casa Fruchter
La zona d’ingresso è racchiusa tra 3 volumi con stessa base ma diversa altezza, la volumetria è
appunto differente, stessa base ma altezze diverse che distinguono i differenti ambiti
funzionali. 49
Casa de Vore
Unità compositiva del quadrato, presenta 6 pilastri per blocco, presenta un sistema di
passaggio che porta con un sistema di scale al piano successivo. 50
Casa Adler
Anche qui è presente l’unità compositiva del quadrato, ogni blocco presenta 4 pilastri, Anche
lo spazio esterno risponde all’unita del quadrato.
Gli step compositiva sono determinati da:
Distinzione spazi serviti/servirti.
Struttura (sistema strutturale di pilastri o muratura)
Struttura di copertura (piana o a falde inclinate) -> per la lettura prospettica. 51
Bath House
E’ stato realizzato con l’idea di uno spazio destinato al benessere (aperto ma protetto)
È composto da 4 quadrati che lasciano al centro un quadrato vuoto come patio, presenta una
copertura a padiglione, da notare i pilastri cavi di servizi o spazi di distribuzione. Utilizza
blocchetti d cemento e legno per la copertura (ricava un lucernario lasciato aperto che è inteso
come piccolo occhio genitale che contribuisce a creare questo gioco tra luce e buio. 52
Casa Esherick, 1959-1961
Ancora una forma compatta che individua delle fasce.
Ancora una volta ritorna alla forma unitaria-volumetrica.
Rapporto con il contesto: Philadelphia, destinata ad una donna appassionata alla lettura.
Presenta un volume stechiometrico assoluto e introverso (facciata molto chiusa), vuole
staccare e rendere autonoma l’architettura rispetto alla natura lungo la facciata che getta alla
strada mentre nei prospetti più interni le facciate sono aperte e più in relazione con il contesto
naturale.
L’alzato è suddiviso in due livelli, a sinistra abbiamo la fascia della zona giorno+zona notte al
livello superiore, al centro un asse funzionale e distributivo, e a destra la fascia della zona
giorno con sala lettura sviluppata solo su un livello, il verticalismo della casa è detto dalle
canne fumarie.
Il ritmo a fasce scandisce anche la suddivisione funzionale interna, con un ritmo A, B, C, B.
A, C spazi servienti, C e B spazi serviti.
Gli infissi da 60cm di spessore diventano elementi di arredo (da libreria). Infissi non apribili che
regolano l’omogeneità dell’edificio. Infissi a “T”. Viene utilizzato come materiale la pietra cava.
Ingresso laterale in pertinenza ad un piccolo vano chiuso frontalmente (gioco di ombre e luce).
Si possono notare due diversi tipi di prospetti.
Prospetti severi, quello verso la strada d’ingresso (è qui che troviamo le finestre a T), sono
assai diversi dai prospetti aperti a valle.
Il prospetto in corrispondenza del becco che si sviluppa a due livelli richiama un atteggiamento
più purista (con tante piccole e vicine bucature che si aprono i corrispondenza dei diversi spazi
interni). In questa casa non è presente il dinamismo. 53
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Casa Fisher (19060-1964+3anni per la realizzazione)
In questa residenza si nota il dinamismo dettato dal parametro di rotazione dell’elemento
quadrato di base. Formato da 3 elementi a base quadrata trasformati; legno+pietra (si torna
all’unione di materiali naturali autonomi). Dall’orientamento si distinguono la zona giorno e la
zona notte in modo da distinguere la qualità di luce che entra nell’edificio.
L’idea del quadrato come unità modulare e strutturale.
Il quadrato è una non forma. Torna ad una poetica più dinamica.
Il dinamismo in casa Fisher avviene attraverso la ricerca della semplicità, l’obbiettivo è la
ricerca dell’essenza.
La rotazione del blocco a 45° risponde ad obbiettivi che rispondono a concezioni ideali per
vivere (non è spinto solo dall’obbiettivo di creare il “bello”).
E’ suddiviso in:
Livello basamentale: Senso di radicamento al terreno (risolve il problema del dislivello)
realizzato in pietra che evoca l’antica costruzione del passato.
1° Livello e 2° Livello realizzati in legno.
Pietra+Legno sono dei materiali primi (la pietra dialoga con la natura; il legno con gli alberi
circostanti)
2 blocchi principali: Z notte+ Z giorno (blocco parallelo alla strada fuori stante)
1 piccolo blocco: si distacca dai primi due e crea un ambito esterno di pertinenza (l’Area
d’ingresso).
I prospetti a valle hanno bucature e prevale il senso di vuoto (spazi aperti e illuminati) diversi
dai prospetti a monte? Che hanno bucature più ridotte.
C’è un gioco di contrapposizione tra pieni e vuoti.
La rotazione determina una percezione dinamica (dal varco si procede diagonalmente nella
zona giorno-> si ha infatti una finestra in corrispondenza al termine dell’asse distributivo
diagonale).
Il perno della composizione della zona giorno è il camino realizzato in pietra. Nell’ambito
dell’infisso si distingue infisso mobile. Fissò per regolare la distribuzione della luce nell’interno
dell’edificio.
Il processo costruttivo del camino è simile al processo costruttivo del basamento come se
continuasse e fuoriuscisse nella zona giorno. 56
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IL RAPPORTO CON LA TOPOGRAFIA: progettare in pendenza
Profilo del terreno+volume. In tema al profilo topografico del contesto. Giustapposizione tra
forma costruita e forma del terreno (esempio Villa P in R). Dalla giustapposizione si passa al
ridisegno del profilo del terreno.
Edoardo Souto de Moura
-Casa unifamiliare a Cascais. (Criticismo nei confronti del tema dell’astrattismo moderno.
L’architetto è fortemente legato alla tradizione più massiccia).
Volume appoggiato al terreno, elemento basamentale che si incastra nelle curve di livello sul
quale si innalza il volume parallelepipedo a base rettangolare, con un sola piano organizzato
nelle diverse funzioni abitative.
Il fronte d’ingresso è completamente aperto (in corrispondenza della parte più alta). Vetrate
che mettono i relazione interno ed esterno. Volume scatolare astratto che nella scelta
materica si distacca dall’elemento basamentale arretrato rispetto l’abitabile.
Scatola prevalentemente chiusa sugli altri 3 lati. Cornici che sui fronti hanno differenziazione
materica (ceramiche bianche sul fronte opposto all’ingresso).
Blocchi realizzati in pietra nella parte basamentale, Primo piano destinato a funzioni di
supporto (1 piccola asola che sottolinea la struttura massiccia del volume scatolare).
Al livello superiore abbiamo una precisa articolazione del livello giorno (nodo tradizionale
dell’abitare). Presenta elementi volumetrici che fuoriescono in corrispondenza del disimpegno
determinando punti in cui entra la luce zenitale. 58
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-Casa unifamiliare a Moledo
Il profilo del terreno è un terrazzamento. Non c’è più l’idea di scatola ma abbiamo un
elemento di copertura + una successione di elementi bidimensionali. Fronte posteriore che
entra in relazione con lo spazio del terreno (terreno con muro di contenimento), in pianta
forma tradizionale rettangolare; prospetto d’ingresso con ampia vetrata, entrambi i prospetti
laterali hanno vetrate a tutta altezza. 61
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-Due abitazioni unifamiliare, Ponte de Lima
Stesso parallelepipedo collocato in due posizioni distinte con distinte inclinazioni, per due
diverse abitazioni, ruotate per motivi legati alla luce zenitale e per il rapporto con il contesto
ambientale.
1) Scatola incastrata nella pendenza. Spazialità mono piano, Volume scatolare con un
prospetto completamente aperto in corrispondenza del terreno.
2) Scatola assecondante le curve di livello, presenta una spazialità più complessa con 2 livello
(vetrate non visibili all’esterno in quanto l’elemento ingloba e copre la zona degli ambiti
interni), presenta lastre di rame in copertura. 63
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17/03/17
Joanopolis House/ UNA Arquitetos Sao Paolo, Brasile, 2008
Si colloca in una posizione paesistica di rilievo panoramico, dal sito emerge un elemento
simbolico, verticale bianco razionalista, si nasconde nelle curve di livello, la residenza è composta
da pochi elementi (ricorda case a patio di Van Der Rohe), il perimetro della pertinenza comprende
spazi interni e esterni, su questo recinto è collocato l’elemento di copertura dello spazio interno.
Presenta 3 ingressi, l’accesso laterale è realizzato attraverso il non chiuso recinto, il recinto e la
tamponatura di casa sono uguali realizzati con pietre per una maggiore integrazione con la natura,
l’unica differenza è che quello a sinistra presenta la soletta di cemento del solaio dello spazio
chiuso interno.
La torre (elemento simbolico) ha il compito di contenere un grande serbatoio di acqua per
soddisfare le risorse idriche della residenza, questo unico elemento volumetrico entra in casa
forando l’elemento di copertura. L’estradosso della copertura è trattato con un prato per una
maggiore integrazione con la natura. Il perimetro del muro si ritaglia per formare due basamenti, il
livello esterno è complanare con il livello utile della superficie interna. Al basamento sottostante è
stato ritagliato un volume, volutamente realizzato diversamente con cemento a faccia vista per
creare un volume costruito che è totalmente separato dall’altro elemento, i due sono connessi
mediante una scala esterna però al volume appena descritto.
In pianta è possibile osservare come (a quota minore) i muri di contenimento svolgono funzioni
componentistiche oltre a elle funzionali, da notare la distinzione della campitura di muro di
contenimento e muro in cemento, gli ambienti all’interno del volume a quota inferiore sono
illuminati e arieggiati mediante un foratura orizzontale, volume destinato come sala hobby.
A quota superiore nella pianta è opportuno rappresentare anche gli spazi esterno in quanto parte
della progettazione stessa delimitati dalle mura perimetrali, la spezzata del muro crea un atrio d
ingresso con la rampa in asse con le due bucature da vanti in modo da cogliere a primo impatto il
panorama, lo spazio interno è diviso dall’esterno mediante vetrate a tutt’altezza scorrevoli, a
destra c’è la zona servizi(bagno/lavanderia) con un suo relativo spazio esterno cosi come a sinistra
la zona notte.
Sul terrazzamento arriva la scala (della scala hobby), elemento di cemento della sala hobby è
utilizzato per una piscina e parte come solarium, andando così a realizzare un prospetto in pianta.
Il terrazzamento è delineato dal piano sottostante mediante una panca di legno sorretta da asole
in cemento andando così a formare un bel vedere.
Il prospetto è realizzato mediante un’alternanza di elementi di tamponatura e elementi finestrati,
le tamponature rivestite in legno sono volte a identificare servizi (zona notte e bagno/lavanderia)
sono inoltre scorrevoli in modo da chiudere completamente a parte della zona notte.
La torre al piano della residenza è volto a ospitare la funzione della cucina, mentre a destra i servizi
(bagno e lavanderia), il disimpegno per andare in zona notte è aperto verso il prospetto d’ingresso,
si nota un pacchetto distributivo, un pacchetto servente, il pacchetto della camera da letto e il
pacchetto del bagno che subisce un ritaglio per creare una loggetta privata, arretrata rispetto alla
tamponatura del bagno, la torre è simmetrica rispetto la parte che ospita, ma asimmetrica rispetto
il complesso, dal patio ingresso si nota il forte distacco tra mura perimetrali (in pietra) e il
“Portale” lasciato in cemento armato. 65
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Casa rocas (Cile 2013) -Marcio Kogan
Ancora una volta stratificazione di elementi di terrazzamento. Pietra naturale che caratterizza il
recinto ed il piano di copertura. Elemento basamentale+elemento scatolare leggero, realizzato con
lamine di legno disposte in verticale. L’elemento di base come elemento di ombra sul quale poggia
la scatola lignea. La scatola superiore è leggermente in aggetto all’elemento basamentale.
Qui il ridisegno delle curve di livello è all’interno della casa, si ripete come prima la tamponatura in
pietra ma qui anche il solaio. L’ingresso della casa è fortemente segnato dall’ombra in quanto la
scatola superiore in aggetto, la scatola superiore in legno sembra galleggiare sull’ombra.
La composizione è realizzata da due parallelepipedi con 3 lati. 68
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Casa a Villa Romana, San Paolo, 2006
Da un gruppo di architetti Brasiliani. Lotto in fortissima pendenza. Volontà di creare una terrazza
panoramica sul contesto urbano, presenta due volumi autonomi, con quello più compatto che
descrive l’unità residenziale. 70
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Casa a Sant’Abbondio 2012
Massa geometrica scavata, stereometria della forma, roccia che si presenta costruita dall’uomo
(cemento armato) e si integra con il contesto. Contesto suggestivo, è un blocco uni cemento
armato a faccia vista che si colloca su un forte, si affaccia sul lago di Lugano, vista la forte
pendenza le auto rimangono nel piazzale adiacente all’accesso carrabile. Si pensa subito
all’elemento compositivo, è un prisma incastrato nel pendio e nella sezione riproduce l’andamento
del dislivello, le disposizioni delle bucature (unitarie) sembrano disposte casualmente ma disposte
secondo una regola geometrica, si percepisce una stratificazione su tre livelli nel suo insieme crea
un’immagine unitaria. Il blocco si innesta nella pendenza, la pianta asseconda il terreno quindi le
superfici della pianta vanno rastremandosi verso il basso.
Il soggiorno presenta una delle bucature maggiori a tutt’altezza che dà la proiezione esterna di
tutto l’ambiente del soggiorno. Alla base si ha un muro di contenimento in cemento armato
creando così un posto auto dal quale poi parte un percorso per arrivare al livello (superiore)
dell’entrata.
La regola geometrica degli infissi si ripete anche sui due prospetti laterali, si hanno 3 prospetti utili
mentre 1 è completamente contro terra, sul prospetto ovest si sviluppa la scala esterno che su
ogni pianerottolo presenta l’ingresso al livello corrispondente (la scala esterna si blocca al 1°livello
e entra dentro la casa).
La pianta ha una base rettangolare, la copertura ha una funzione di terrazza panoramica. Nella
pianta di copertura si identificano dei vuoti volti a formare dei patii andando a formare il 4
prospetto mancante. La copertura presenta una vetrata con lo scopo di ringhiera.
Gli spazi si articolano in due fasce, una corrispondente alla fascia con le bucature della copertura,
l’altra fascia è relativa alla zona cucina, pranzo, soggiorno, divise da un infisso scorrevole. Tutto il
perimetro ha un immagine monolitica, con muri molto spessi per creare la percezione della massa
scavata. (Cemento armato faccia vista sia esterno che interno). Nella zona del soggiorno al 3°
livello si nota il blocco che ospita il focolare domestico.
L’atmosfera risulta spartana, minimale, pavimento realizzato in cemento battuto, il solaio e le
pareti verticali sono in cemento faccia vista. La scala che scende al livello sottostante è vicina alla
zona cucina, ciascuna rampa presenta un pianerottolo di relazione verso l’esterno.
2° Livello, presenta la zona notte
1° livello due stanze da letto si proiettano all’esterno attraverso due bucature.
Il punto d’ingresso ospita il posto auto affiancato da un muro. 73
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Villa P in R. Stephane Beel (Belgio 1991/1993)
Poggia parte del volume sulla parte superiore del lotto, mentre parte del volume sospeso
(appoggiato su dei pilastri), è situata in un bosco al quale c’è una relazione intensa.
L’elemento di ingresso è un vuoto realizzato una pausa di pieno, andando a realizzare una
spazio esterno ma interno riservato, andando a realizzare un fuoco centrale del progetto, è un
volume compatto tagliato dalla rampa d’ingresso.
La pianta racconta la distribuzione funzionale ma non solo, è una organizzazione generale zona
notte/giorno, spazio servito/servente, divide la pianta in due, un braccio che rappresenta la
zona notte, una L per la zona giorno.
C’è una rapporto tra pieni e vuoti per relazionarsi con l’esterno, nella zona giorno ha realizzato
uno spazio da filtro tra interno e esterno. 77
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INTERNO / ESTERNO – ARCHITETTURA / NATURA
Une Petit Maison, Lago Corseaux, Svizzera, 1923.1924, Le Corbusier
La sua idea era quella di progettare una piccola casa per i suoi genitori. Recinto del lotto con
mura perimetrali che individuano spazi aperti intesi come stanze a cielo aperto. (Con la
particolare finestra nel prospetto che affaccia sul lago). L’edificio è inteso come una scatola per
abitare “scatola stesa sul suolo”, la scatola è a un solo livello.
Inserisce la finestra a nastro come uno degli ambiti interni della casa (come cuore della
composizione). I materiali: volume intonacato di bianco, geometrico distaccato rispetto la
natura.
Quando 30 anni dopo riprende il progetto riveste la casa con lastre di lamiera metallica.
(Richiama l’idea di una nave).
Gli spazi funzionali: decide di distribuire i vari elementi del bagno in diverse collocazioni, la
stanza a cielo aperto è il fulcro, in quanto è uno spazio interno delimitato che denota anche la
poetica dell’ambiente. 80
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Casa sul Lago d’Iseo (Giorgio Grassi 1962)
Il volume in corrispondenza del lago quasi come se l’acqua fosse invitata ad entrare.
L’elemento di mediazione tra terra e acqua è dato da un piccolo pontile. Presenta un corpo
volumetrico che viene scavato, elementi astratti che formano delle logge scavate dal
parallelepipedo esterno. Lo scavo contribuisce ad una precisa articolazione degli spazi
funzionali interni. 82
Villa Varenna a Fiumelatte (Lecco) di Giulio Mimoletti
“Stanza per uno scapolo”. Prevale la frammentazione degli elementi, non ce più l’elemento
assoluto volumetrico. Il muro è l’asse unitario degli ambienti e spazi interni. 83
Villa Daniele Calabi (Rua Traupù a San Paolo 1945-1946, Daniele Calabi)
Prevale il senso di chiusura (piccole bucature profonde) e il vuoto viene descritto da un portico
che si contrappone alla struttura massiccia e diviene il cuore panoramico dell’edificio. Questa
grande bucatura si affaccia ad un cortile interno (patio).
E’ presente un prospetto elementare (pieno e massiccio che si contrappone alla stanza vuota
di passaggio). 84
Geres House (Portogallo 2015, Carvallo Arovjo)
Contesto di isolamento nella natura. Elemento di base + asola (elemento di vuoto) +elemento
di pieno volumetrico (scatola rivestita di legno con ambienti che si aprono al panorama con
persiane che chiuse donano compattezza volumetrica all’intera scatola).
L’ingresso è compost da una porzione di terrazza in cemento armato faccia-vista. C’è un senso
della massa dal cemento / senso di leggerezza attraverso l’elemento scatolare sollevato e
vuoto (il sollevamento è sottolineato dalla grande asola sottostante). 85
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Picture Window House (casa cornice, Izu, Shizuoka, Giappone, Shigeru Ban)
“Residenza per coloro che hanno bisogno di accoglienza post-terremoto”.
Tema della casa panoramica. Parallelepipedo e senso di semplicità. L’obbiettivo è creare
un’inquadratura orizzontale alla vista sull’oceano. La zona giorno in una terrazza panoramica +
la zona notte in un volume leggero e sollevato ad un livello superiore.
Asola (con solaio di base che fuoriesce dalla base creando un aggetto di ampiezza pari alla base
del parallelepipedo, come una cornice che si ritaglia nel paesaggio) +Volume leggero (con
rivestimento in alluminio, l'avelle di alluminio).
Il soggiorno è un ambiente in cui predomina luce e aria. La struttura portante è realizzata
tramite travi tralicciate reticolari che determinano anche la partizione degli ambiti interni. 87
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Roof House (Kanagawa prefetture, Giappone, 2009)
Copertura come terrazza panoramica-->pranzo all’aperto (piccoli gradini che determinano
proprio uno spazio aperto come ambito di vita collettiva). Presenta un impianto a C, formato
da zona giorno, notte e bagni, a chiudere la C la zona dei servizi. 89
90
Santiliana Beach House. (Perù, 1999, Henry Ciriani)
Solidi che hanno formula geometrica pura. Relazione tra interni ed esterni (ha come
riferimento la spiaggia, l’oceano). L’oceano diviene il punto di fuga. L’obbiettivo è quello di
inglobare la presenza dell'oceano nella struttura architettonica (il mare nella casa). Prisma che
si innalza su un basamento chiuso. Solido che si spezza e definisce spazi interni ed esterni
(sottrazione di parti); il solido si smaterializza (grande cornice che dà all’oceano), il materiale
utilizzato è il cemento. Nelle facciate si ha alla sommità un nastro fuoriuscente rispetto l’infisso
sottostante. 91
92
INCLUDERE” IL PAESAGGIO: Accezioni di case a patio
Il rapporto tra interno e esterno è un tema centrale negli spazi abitativi e non (come il padiglione
all’esposizione di Barcellona) di Mie Van Der Rohe. Farnsworth-house-Case Reich Wolf. Mies
ragiona su un progetto di case a patio (da docente con i suoi studenti all’IIT di Chicago).
Case a patio-> Case con stanze a cielo aperto (luce zenitale che illumina gli spazi interni). Patio che
prende una collocazione perimetrale per accentuare la relazione tra interni e esterni.
Casa di montagna sulle alpi meridionali 1934
Presenta degli elementi di vuoto e pieni che si affiancano tra loro. Grande cortile con forma
geometrica regolare, due lati comunicano con gli ambienti esterni e i restanti con gli spazi chiusi.
Gli elementi strutturali si riducono a pilastrini (elementi che analizzati in pianta si riducono a
puntini). Pavimenti e soffitti che comunicano con soli pilastrini (spazi perfettamente inquadrati e
rappresentabili in prospettiva centrale). Le pareti perimetrali esterne sono realizzate mediante
vetrate che fanno da tramite tra interno e esterno.
Nelle case a patio l’artista gioca con i recinti perimetrali.
1) Zona d’ingresso che fuoriesce dal recinto. Spazio interno che confina con un ampio patio a
destra e ancora a sinistra. Grande soggiorno che comunica tramite una leggere parete
curva con la cucina. I vari ambiti della casa sono comunicanti tra loro (forte senso di
continuità). Il soggiorno comunica con un’ampia vetrata in corrispondenza del lato opposto
al garage (o posto auto).
2) Perimetro circoscritto con un elevato muro. Diversi materiali per muratura perimetrale e
solaio di copertura che sottolinea la forte bidimensionalità del solaio rispetto agli elementi
verticali. Vetrata in comunicazione con il patio esterno. Tra gli ambienti interni c’è un forte
senso di continuità (spazi privi di porte separatrici). I prospetti cambiano a seconda degli
spazi funzionali interni attraverso ampie vetrate in corrispondenza dello spazio principale
del soggiorno diverso dalla struttura muraria che distacca gli ambienti intimi interni dal
patio esterno.
3) Tre corti. Piccolo via letto d’ingresso che divide in due ambienti il patio esterno principale.
Spazi interni domestici comunicanti tra loro. Soggiorno tra due patii.
4) I due patii esterni comunicano tra loro mediante uno spazio interno. Ampie vetrate che
illuminano naturalmente gli spazi interni. La continuità del pavimento mette in relazione
interno e esterno. Ancora una volta differenza matelica tra gli elementi verticali e
orizzontali tra gli elementi verticali e orizzontali. I pilastri portanti ci rimandano a quelli
utilizzati nel padiglione tedesco all’esposizione di Barcellona.
Tema della casa standardizzabile-> realizza dei progetti in cui ipotizza un quartiere con case a
patio ripetute in serie. 93
Casa Goldenberg
Metodo compositivo basato sulla non forma:
Dallo slittamento-distaccamento della forma e dell’unità del quadrato-> fa esplodere il
quadrato che diviene ora elemento generatore. Inizia il gioco delle ombre, dalla diagonale
come asse. Utilizza dei nodi per introdurre luce:
*Articolare le coperture con sfalsamenti delle falde
*Un solo piano con spazio centrale che illuminare dal quale fuoriesce l’elemento verticale della
canna fumaria.
*Non sono semplici finestre ma è come se c’è un alternanza di pannelli e vuoti.
In questa residenza si nota il dinamismo notabile dal parametro della diagonale del quadrato
come elemento dinamico che costituisce l’asse. 94
Casa sperimentale sull’isola di Muuratsalo
Perimetro con un recinto che viene smaterializzato (posto un muro in laterizio). Copertura
inclinata verso la zona giorno. All’interno della corte è posto un focolare. La muratura della corte
ha diverse coloriture.
Alavar si trasferisce e il suo studio viene spostato. 95
Villa triennale di Milano 1933 (villa studio per un’artista alla mostra dell’esposizione)
Fu realizzata da Luigi Figini e Gin Pollini per la mostra dell’abitazione, è un prototipo, perché
costituito e poi rimosso dopo 3 mesi.
Siamo negli anni 30’, nei primi anni del dibattito architettonico, in pieno periodo razionalista.
I progettisti sicuramente conoscevano le case a patio di Van Der Rohe, conoscevano il portato
del dibattito architettonico razionalista per lo più purista ma anche il modo di abitare italiano,
tutto ciò fu compiuto in questo prototipo, dai prospetti si nota il purismo (finestra a nastro) e il
razionalismo (muro intonacato di bianco).
La residenza include al proprio interno elementi naturalistici come l’albero che ne è un fulcro,
si legge l’aggregazione volumetrica, si nota la distinzione tra intonaco bianco e recinto in
mattoni che riporta ai recinti delle case a patio di Van Der Rohe.
Si basa su due materiali, con caratteri diversi, ovvero il prisma cubista (è evidente come si
collega al cielo e al terreno, secondo una linea netta, evidente espressione razionalista) e il
carattere tra pieni e vuoti a contrasto con la muratura sia per la cromatura che si deve
relazionare con la natura intorno.
C’è una volontà dei progettisti di chiudere la relazione con l’esterno ma di aprirla verso
l’interno (i patii), in modo da renderla più intima.
Si articola su patii uno aperto e l’altro parzialmente, c’è un ambito esterno circoscritto in parte
e riempito da 3 volumi prismatici, uno in zona giorno, e uno in zona notte.
Questa composizione volumetrica corrisponde poi alla descrizione della pianta.
Il fulcro compositivo è rappresentato dallo spazio esterno, il patio minore è visibile direttamente
(attraverso una vetrata a tutta altezza di cristallo) dall’ingresso ed ‘è in asse con l’entrata stessa.
L’altro patio è di pertinenza della zona notte e in parte della zona giorno, la zona giorno è il
rettangolo trasversale ed è un volume unico articolato nello spazio a livello funzionale ma senza
interromperlo, gli ambiti privati rimangono comunque isolati (opposti all’entrata d’ingresso) e si
affacciano su un punto più chiuso e entrano in comunicazione diretta attraverso una bucatura al
patio maggiore, questo patio si compone in due parti definito da un pannello in muratura , dunque
la zona giorno vive tra due patii ed è diviso a livello funzionale attraverso dei pannelli, questa
residenza è regolata da una griglia strutturale modulata costituita di pilastrini a forma di doppia U,
in parti coincide con il perimetro ma a volte no, questo mi consente di aprire a mio parere le
bucature sul perimetro, ci sono inoltre degli incroci nello spazio aperto, i pilastrini sono quindi
presenti solamente nel patio minore poiché presenta la copertura.
La copertura del patio minore non copre tutto, due rettangolo in corrispondenza con la
finestra tura dell’atelier e della cucina non sono coperti, ciò permette alla luce zenitale di
illuminare il patio e la scultura del cavaliere (a ridosso della cucina).
All’ingresso la vista è limitata da pannelli che proiettano obbligatamente la vista verso il patio.
I pilastri sono neri, in contrasto con il resto bianco. L’atelier è diviso dall’ingresso da un
pannello in parte ma anche da una tenda in tessuto.
Il patio maggiore presenta una parete astratta colorata di bianco, la parete è curvilinea e si
apre dalla zona notte, presenta attraverso un’opera d’arte una quinta prospettica a chi sta
nella zona giorno, la parte “riservata” presenta una piscina, il fulcro di questo patio è l’albero
“pruno rosso” che era già presente sul sito e viene inglobato all’interno della residenza.
La zona giorno si suddivide (partendo dall’alto) la zona pranzo, la zona per esposizione
suddivisa da pannelli in tessuto grigio, infine il soggiorno che è separato dalla zona studio
attraverso un mobile 96
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Casa al Villaggio del Giornalisti 1933-1935
Fu realizzata da Figini poco dopo da quella vista prima, sempre a Milano, questa volta si parla
di una casa ancora di più urbana e quindi ancora di più introversa, l’esigenza era di realizzare
una casa che potesse rappresentare una sperimentazione sull’architettura razionalista in Italia,
realizza quindi un parallelepipedo alzato da pilotis con all’interno (staccati da terra) due patii.
Il primo livello d’ingresso è accessibile da terra attraverso una scala, composizione
riconducibile al 2° modo di comporre di Le Corbusier.
Il parallelepipedo non è completamente chiuso in copertura ma rimane aperto sui bordi in
modo da permettere alla luce zenitale di illuminare direttamente i due patii.
La struttura si articola su due livelli ma con una sola residenza.
All’interno possiamo notare come il solaio intermedio non copre l’intero parallelepipedo
andando così a realizzare un patio a 1° piano, mentre l’altro patio sta al 2° piano.
Il cornicione è assente, il volume non finisce come un parallelepipedo ma ha un volume
aggiunto (si nota dal prospetto minore), si nota anche come i pilastri suddivisi sue due file sono
arretrati rispetto al perimetro della casa.
Il volume è alto 6,5m e sollevata da due file di 6 pilastri a base quadrata andando a formare un
parallelepipedo di 18x5,5 m. La scala ripidissima lavora sulla porzione a sbalzo ovvero non al
centro (tra le due file di pilastri) ma tra pilastro o tamponatura. 99
100
Casa Sert 1958
Fu realizzata nel 1958 in Massachusetts da Sert, la realizzo per se stesso, presenta 3 patii due ai
lati e uno al centro, il tutto circondato da un recinto perimetrale, i due trasversali con delle
forature in legno, mentre i due longitudinali in muratura.
La casa vive su questi 3 patii che articolano la zona giorno, l’ingresso e servizio, e la porzione a
copertura piana che apre su la zona notte un paio privato.
L’ambito notte (a dx dell’ingresso) e l’ambito giorno sono collegati attraverso due ponti poiché
spezzati dal patio centrale. La casa nella zona notte incanala attraverso un elemento sollevato
aperto la luce zenitale esterna in modo di avere una percezione diversa all’interno.
La zona giorno presenta un patio più grande, mentre la zona notte più piccolo. 101
Casa Max Define, Eduardo de almeida, San Paolo, 1976-1978.
L’architetto è della scuola paulista alla ricerca di un atmosfera intima e confortevole.
Il lotto presenta una leggera pendenza. Piano abitativo che viene appoggiato su una quota e
rimane ibero nella zona del terreno in pendenza (tema del vuoto e del tipo di “spazialità” da
realizzare). La casa non è al centro del lotto ma assume una posizione strategica (volontà di
creare un giardino privato).
Il fronte in relazione alla strada è riservato agli ambiti e spazi di servizio mentre quello in
relazione al giardino è riservato ad ambiti intimi e conviviali.
Nella casa prevale il tema della massa (parallelepipedo H=4mt e L= 26,75 ma), nella zona di
basamento ci sono ambienti di servizio, e elementi di struttura (3 file di pilastri), le scale di
accesso con dilatazione della prima pedata simbolo di invito ad entrare nella casa. Ancora una
volta nel cuore (si genera una circolarità funzionale) del progetto prevale il vuoto. 102
103
LA CASA INTROVERSA
Casa Jordì-Cantarell. (Pùbol, Girona, 1997)
Si sposta in basso per inquadrare unicamente il castello. Prisma (parallelepipedo) che si
appoggia alle ali laterali della bucatura (intesa come una corte). Volume che si appoggia,
l’interno presenta piante molto semplici. 104
105
Casa de Blas
La casa si trasforma in una terrazza panoramica. Riferimenti all’architettura del passato.
Articolata in 2 parti: una parte inglobata nel declino e un’altra parte che affaccia a 360°
all’estero. Impianto a base rettangolare. La parte superiore è definita soltanto da una leggere
copertura e descrive un ambiente unitario. L’elemento di collegamento tra la parte
basamentale e la parte superiore è attraverso una rampa unica. 106
Casa per il fine settimana (Nishizawa)
Non esiste un distributivo, è una casa mono piano, scarsissima relazione interno/esterno, presenta
3 patii con collocazione strategica, dividendo lo spazio unitario in 3 ambiti, tutto ciò permette di
costruire una spazialità fortemente introversa, esternamente sembra una scatola di metallo,
mentre l’interno è quasi del tutto ligneo. 107
Casa guerriero (Alberto Baeza 2004)
Volume semplice astratto, prisma bianco, copertura piana, 2 elementi di relazione con l’esterno un
asola e 2 cipressi.
Situato in una zona isolata in completo contrasto con l’esterno, completamente introversa,
sembra quasi calato su questa pianura, lo spazio interno coperto è di circa 1/3, mentre il restante
è delimitata dal perimetro ma completamento a contatto con l’esterno in quanto assente la
coperture di questi due ambienti agli estremi opposti del prisma.
La zona abitabile è collocata al centro, con altezza di 8 metri per il blocco unitario centrale che
svolge la funzione di zona giorno, mentre le parti ribassate rappresentano il collegamento tra
l’interno ed il giardino interno che ospitano la zona servizi e zona notte.
Il prisma dall’esterno è un 33x18x8m. 108
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Raincy44 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Composizione architettonica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof Percoco Maura.
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