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Riassunto esame Analisi del testo filmico e audiovisivo, prof. Pravadelli, libro consigliato Alfred Hitchcock: Notorius, Pravadelli Pag. 1 Riassunto esame Analisi del testo filmico e audiovisivo, prof. Pravadelli, libro consigliato Alfred Hitchcock: Notorius, Pravadelli Pag. 2
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Sequenza 28

Alicia si incontra con Devlin e le racconta anche della bottiglia, lui capisce che le prove sono in

cantina e chiede alla donna di prendere la chiave e convincere il marito a dare una festa.

Sequenza 29

I coniugi si preparano per la festa. È la famosa sequenza della chiave, dove lei molto abilmente se

ne impossessa. C’è molta suspense.

Sequenza 30

Un elegante dolly ci conduce nel salone della festa. Alicia fa finta di intrattenere una conversazione

casuale con Devlin. I due devono andare in cantina ma hanno paura che Alex possa scendere

poiché lo champagne stava finendo molto velocemente.

Sequenza 31

I due entrano in cantina. Si mettono a cercare tra le varie bottiglie e Devlin per sbaglio ne fa cadere

una. Nota che è piena di uno strano metallo che prende a campione da analizzare. Nel mentre c’è

un montaggio alternato con scene della festa in cui si vede lo champagne che sta terminando.

Sequenza 32

Alex scende in cantina. Devlin per mascherare il motivo della loro presenza lì, bacia Alicia,

scusandosi dopo con il marito dicendogli che era stata solo colpa sua.

Sequenza 33

Alex va verso la cantina, ma non trovando la chiave ci rinuncia.

Sequenza 34

I coniugi cercano di chiarire la situazione. Lui le fa credere che non è arrabbiato, ma la guarda con

sospetto.

Sequenza 35

Anche in camera da letto è anche sospettoso. Continua a guardare il mazzo di chiavi.

Sequenza 36

Si sveglia presto. Nota che la chiave è di nuovo al suo posto. Va in cantina e nota i cocci della

bottiglia rotta. È stato scoperto.

Sequenza 37

Alex chiede consiglio alla madre che “aveva sempre avuto ragione”. Lei suggerisce di non far

capire nulla a nessuno, bisognava solo far “ammalare misteriosamente” Alicia.

Sequenza 38

Alicia inizia ad essere avvelenata con il caffè. Primo piano della tazzina ce lo fa capire.

Sequenza 39

Alicia va, già stordita, dal capo dei servizi segreti per le nuove informazioni. Lui si complimenta con

lei e le comunica che hanno analizzato il metallo. Devlin si trasferirà a breve.

Sequenza 40

Alicia continua a bere il caffè e si sente sempre più male.

Sequenza 41

Alicia si incontra con Devlin. Lei è visibilmente malata, ma lui pensa che sia a causa di un eccesso

alcolico. Pensando che sia l’ultimo incontro lei restituisce il foulard all’uomo.

Sequenza 42

Alicia viene visitata in presenza di Alex e la madre. Il dottore va per prendere la tazzina di caffè,

ma per errore prende quella di Alicia. I due si innervosiscono e la donna capisce che la stanno

avvelenando. Esce dalla stanza e sviene.

Sequenza 43

Devlin è sulla panchina e aspetta la donna, nel mentre invece lei è a letto ammalata.

Sequenza 44

Devlin preoccupato per la donna decide di andare da lei.

Sequenza 45

Arriva alla casa. Chiede di Alex che è in riunione. Lo aspetta preoccupato per la donna.

Sequenza 46

Alla riunione si scopre che qualcuno sta controllando i loro movimenti. Uno di loro capiamo sospetti

di Alex.

Sequenza 47

Devlin si reca nella camera di Alicia. La vede morente e finalmente scopre che la stanno

avvelenando. In una lunga sequenza in cui lei cerca di vestirla per salvarla, lui le svela il suo

amore.

Sequenza 48

Scendono le scale. Alex e la madre li vogliono fermare, ma Devlin lo intimorisce dicendogli che

avrebbe rivelato tutto ai suoi amici. Così Alex lascia che escano dalla casa. Devlin non vuole

salvarlo e il film si conclude con l’uomo che va ad affrontare la sua morte.

- Soggettiva e identità. Dinamiche di sguardo, dinamiche di “gender”

In Notorius, Hitchcock si serve in modo sistematico della soggettiva, una figura principale nella

costruzione delle dinamiche intersoggettive del desiderio e della messa in opera dei processi che

definiscono il soggetto femminile e quello maschile. Da un lato crea suspense e dall’altro connota i

diversi personaggi (maschile e femminile): è dunque sessuata. Dunque il rapporto tra soggetto

guardante e soggetto guardato è in relazione al gender del soggetto dello sguardo: tale desiderio

cambia in base ai processi edipici e il desiderio dei personaggi. Ovviamente non ci sono degli

schemi precisi per ogni gender, anzi è un argomento talmente vasto che si è potuto arrivare solo

ad un disegno generale. La psicoanalisi fu molto importante come influenza per questa e le altre

opere del regista e proprio grazie a questa scienza molti studiosi, soprattutto una donna Laura

Mulvey (scrittrice femminista di uno dei saggi più importanti del femminismo nel cinema), ha messo

giù delle analisi molto interessanti riguardo al cinema classico. Secondo la donna, il personaggio

maschile è sia l’artefice dell’azione che il soggetto dello sguardo e risulta essere doppiamente

attivo. IL personaggio femminile è l’oggetto passivo sia dell’azione sadica che dello sguardo

voyeuristico del protagonista maschile. Quest’ultimo è anche il rappresentante simbolico della

legge, del giusto (in questo film è un agente) e il personaggio femminile è sempre la portatrice di

colpa (in questo caso una donna facile, che ama bere). La Mulvey afferma anche che lo sguardo

esprime sempre il punto di vista maschile quindi lo spettatore non potrà che non identificarsi con

esso e quindi partecipare all’osservazione, alla punizione e alla salvezza della donna. Ovviamente

non possiamo negare che in Notorius non ci sia un male system, lo sguardo maschile di Devlin e

Sebastian agisce su Alicia che viene vista da due punti diversi: donna devota e traditrice. L’uomo

alla fine arriva a salvarla, ma è lui che l’ha messa in pericolo in un primo momento e sempre lui

che le ha negato una relazione dall’inizio. Però è molto più complesso come processo, poiché non

ci troviamo in un vero e proprio cinema classico, dove la narrazione è più importante dei

personaggi, dove le storie vengono raccontate e basta, prediligendo così uno sguardo univoco. Ci

troviamo in un cinema che tende al moderno, ricco di autorialità e di elementi prevalentemente

moderni. Abbiamo la rappresentazione dell’esperienza dei personaggi che prevale sulla diegesi del

mondo narrato e l’identificazione non può che prediligere per il personaggio di Alicia. Infatti è con

lei che ci troviamo più in sintonia, da subito lei entra in “azione” per scoprire i giri loschi di

Sebastian, è lei che agisce per trovare i modi per arrivare ad alcuni scopi, è lei che rischia la vita;

quindi tendiamo a essere vicini a lei invece che a Devlin che è poco presente sulla scena e che

comunque non è mai un personaggio molto chiaro. Molto importante in questo film è appunto

l’identificazione: grazie alle soggettive noi riusciamo a identificarci con i vari personaggi e dato che

il vero scopo del film è la love story, abbiamo vari livelli di identificazione in base all’alternarsi dei

ruoli di gender presentati. Infatti la spy story è usata come pretesto per presentare una dinamica di

coppia molto complessa, dove appunto viene fatto prevalere il ruolo femminile. Infatti se si va a

fare un’analisi approfondita delle scene, troviamo Alicia presente in scene da sola molte più volte di

Devlin da solo; inoltre inizialmente è vista come oggetto e quindi vittima dello sguardo maschile,

cosa che si ribalta nel centro del film dove lei è parte attiva dello sguardo.

Il film quindi si apre con la macchina da presa su macchine fotografiche e flash. C’è un insieme di

reporter in fila ad aspettare fuori dall’aula per aspettare il verdetto del giudice. Sembra che stiano

aspettando l’imputato e invece ad un tratto troviamo una radiosa Alicia che in silenzio viene

accalcata dai fotografi. In questa prima sequenza quindi abbiamo la donna come oggetto di

sguardo, come oggetto di spettacolo: lo sguardo maschile è su di lei e la macchina fa esaltare la

sua grande bellezza. È seguita per due motivi: dal punto di vista sessuale, i reporter vogliono

estrapolare qualche gossip sulla vita privata di una ragazza famosa a Miami soprattutto per la sua

vita un po’ libertina; e dall’altro lato viene seguita da un punto di vista politico, poiché c’è un piccolo

gruppo dell’intelligence che poi manderà Devlin a pedinarla perché la vogliono contattare per una

possibile collaborazione. Dunque in questa prima sequenza, il film prende la piega del cinema

classico, la figura femminile presentata come mero oggetto delle attenzioni maschili e soprattutto

del loro sguardo. La seconda sequenza invece ci presenta un lungo piano sequenza nella casa di

Alicia intenda a dare una piccola festa. Qui troviamo la figura di quello che poi scopriremo essere

Devlin, di spalle. Ci sono due dinamiche da sottolineare: la prima è la vicinanza che lo spettatore

ha con l’uomo poiché ricrea quasi la situazione della sala cinematografica, fermo a guardare uno

“spettacolo” (Alicia in tutto il suo splendore); la seconda è un mettere a fuoco il comportamento

libertino della donna che viene visto come un comportamento immorale, ma che poi risulta

fondamentale per l’indagine legale dei servizi segreti (la guardano in malo modo per il suo modo di

fare, ma alla fine lo usano e gli è utile per i loro scopi), questo è vero e proprio esercizio di sadismo

sulla figura femminile.

Quindi nelle sequenze iniziali Alicia è sottoposta allo sguardo maschile, ma nella dialettica

hitchcockiana non sempre attivo/passivo coincide con la dicotomia maschile/femminile. Infatti con il

procedere del film, la situazione cambia. Alicia incomincia a essere soggetto guardante: nella

scena della macchina abbiamo delle soggettive sfocate a causa dell’alcool e il giorno dopo nel letto

abbiamo anche qui una soggettiva della donna ancora stordita che segue il movimento del suo

viso. Ma soprattutto nell’ultima lo sguardo maschile è ancora predominante su di lei, che sembra

quasi guardare ma non vedere. Le prime scene ambientate a Rio, mettono un attimo in pausa la

spy story, almeno per Alicia, per dare spazio all’altro filone, molto più importante che è appunto la

love story. Questa viene descritta in maniera totalmente diversa, si prediligono i piani sequenza, i

primi piani dove sono presenti entrambi i personaggi, le soggettive, proprio per sottolineare questo

sentimento forte che li unisce. È particolare che questi espedienti vengono utilizzati solo due volte

all’interno del film: nella lunga scena del bacio all’hotel e nella scena finale del salvataggio di Alicia

da parte di Devlin. La love story quindi viene messa in stand-by, pe ritornare alla parte thriller, dove

vediamo finalmente Alicia prendere il controllo dell’azi

Dettagli
A.A. 2017-2018
11 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecconimarta96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi del testo filmico e audiovisivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Pravadelli Veronica.