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PROLOGO

È esplicitato che la missione di Enea è voluta dal fato e dalle divinità.

PROFEZIE

  • Nel libro I è presente la profezia di Giove e Venere sul fato di Enea.
  • Nel libro IV la maledizione di Didone, che preannuncia l'odio eterno tra Roma e Cartagine.
  • Nel libro VI c'è la profezia di Anchise sul futuro di Enea e del popolo romano.
  • Nel libro VIII c'è la descrizione dello scudo di Enea, su cui è incisa la battaglia di Anzio.

Nell'Eneide c'è il messaggio che la morte può essere sconfitta soltanto se l'eroe riesce a tornare alle proprie origini.

TEMI

Virgilio mette in atto una vera e propria drammatizzazione delle vicende, privilegiando la soggettivizzazione (filtra cioè la narrazione attraverso i sentimenti dei protagonisti, commentando le situazioni).

FINALE

Vi è una possibile interpretazione negativa. Enea e Giunone sono dominati dal furor. Nel testo

c'è un'oscillazione di Virgilio tra un'empatia oggettiva con i personaggi e la sua personale simpatia per alcuni di loro (questo evidenzia la Pathos, nell'Eneide è natura polisemica del poema). Per il conseguimento del fondamentale privilegiare la connotazione (cioè il significato metaforico nascosto), alla denotazione (cioè al significato).

RIASSUNTO LIBRO II

Il poema si apre con la frase "Arme virumque cano" (canto le armi e l'eroe = riferimento all'Iliade e all'Odissea), seguita dall'invocazione della Musa.

Enea, figlio di Anchise e della dea Venere, parte da Troia in direzione del Lazio, per fondare una nuova città e dare vita ad una nuova stirpe.

Giunone è arrabbiata con i troiani per una serie di motivi:

  • Ha perso la gara di bellezza contro la madre di Enea;
  • Cartagine è destinata alla distruzione, a causa di una stirpe nata dalla relazione tra Zeus ed Elettra;
  • Ganimede è

Stato scelto come coppiere al posto di sua figlia Ebe. Enea e i suoi compagni per sette anni navigano al largo della Sicilia. Poi Giunone li vede e chiede ad Eolo di scatenare una tempesta, che fa affondare la nave dei Lici e il loro capo Oronte. Nettuno a questo punto, pur non simpatizzando per i troiani, interrompe la tempesta per rispetto al valore di un eroe come Enea. A flotta può quindi sbarcare in Libia. Qui il re degli dei invia Mercurio a Cartagine, con il compito di assicurarsi che venga riservata una buona accoglienza ad Enea e ai suoi compagni. Venere, assunte le sembianze di una cacciatrice, si manifesta ad Enea per spiegargli le vicende della città, fondata dai fenici emigrati a seguito della regina di Tiro, Didone. Poi ordina al figlio Cupido di prendere le sembianze di Ascanio.

LIBRO II

Enea racconta la sua storia al popolo di Didone: Ulisse è entrato a Troia con un cavallo di legno, da cui nella notte sono usciti i soldati achei che hanno saccheggiato e distrutto.

La città lamenta di non aver dato ascolto, insieme al suo popolo, alle profezie di Cassandra e Laocoonte). Enea è stato salvato dal fantasma di Ettore ed è fuggito, dopo aver avuto l’ordine dalla madre Venere, con il padre Anchise ed il figlio Iulo.

LIBRO III 2

Enea racconta di aver costruito una flotta di navi con cui era approdato con i compagni in vari luoghi del Mediterraneo.

Nella prima tappa ha incontrato l’anima di Polidoro, figlio di Priamo, al quale fa avere sepoltura;

Nella seconda tappa Enea chiede all’oracolo di Apollo in quale terra deve recarsi. La risposta sta nella frase “Antiquam exquirite matrem”. Credono allora di doversi recare a Creta, ma questa non è la terra giusta. Poi vanno nelle isole delle Arpie. Successivamente nell’Epiro, dove incontrano Andromaca, la moglie di Ettore, che si è risposata con Eleno, profeta che gli suggerisce di recarsi in Italia. Superate Scilla, Cariddi e il ciclope Polifemo.

arrivano a Trapani, dove Anchise muore. A questo punto avviene la tempesta scatenata da Giunone.

LIBRO IV

Didone si innamora di Enea e lo comunica ad Anna, che la dissuade. Giunone allora propone a Venere il matrimonio tra i due. Lei acconsente ed ecco Enea e Didone partire per la caccia ed appartarsi in una grotta.

Ma Mercurio intima ad Enea di andarsene. Questi allora decide di partire in segreto, ma Didone se ne accorge e lo maledice. Distrugge tutte le cose di Enea, poi si uccide con la sua spada.

LIBRO V

Enea ti imbatte in una tempesta, che sta portando le navi verso le coste sicule. Vi approda, accolto dal re Alceste. È trascorso un anno dalla morte di Anchise, a Trapani, ed Enea vuole celebrarlo con un banchetto e dei giochi funebri (corsa con navi, gara di corsa, incontri di pugilato, gara di tiro con l'arco e sfilata di fanciulli a cavallo).

Giunone invia poi Iride, che si presenta dalle donne troiane, dicendo loro di bruciare le loro navi.

Capito l'inganno le donne scappano.

Nel bosco per il rammarico ed Enea invoca Giove, che manda una pioggia torrenziale. Laute ed Anchise, in sogno, consigliano ad Enea di ripartire, lasciando lì in Sicilia chi non se la sente di ripartire. Le due parti troiane poi si salutano. Ad opera del dio sonno muore Palinuro.

LIBRO V

Enea e i compagni arrivano in Campania, e si recano al tempio di Apollo. La sacerdotessa di Apollo gli dice che sbarcherà nel Lazio, ma non prima di aver affrontato odio e guerre. La sibilla guida Enea nel regno dell’Ade. Sull’Acheronte incontrano Palinuro, non sepolto. Caronte ostacola il loro ingresso ma, una volta passato Cerbero, incontrano Didone ed Anchise (che gli mostra le ombre degli uomini che rinasceranno nella loro nuova città).

Il viaggio di Enea nell’Ade si conclude: risale così nel regno dei vivi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher s.remondini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Lo Monaco Francesco.