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Riassunto di Storia della filosofia
Modulo 1: La filosofia antica e medioevale
Lezione 1 I Presocratici e Socrate
Introduzione
- È il termine greco che secondo la tradizione è stato creato da un dal filosofo Pitagora, vissuto tra il VI e il V secolo a.C ed in medio greco che ha avuto origine la filosofia come in maggioranza è stata intesa nella cultura occidentale.
- La filosofia nasce quale voglia di conoscenza e raffigura, come dichiara Aristotele, è l'espressione della curiosità dell'uomo, del senso di meraviglia, e di tensione si rivela nel momento in cui l'uomo riesce a dare, a trovare delle risposte importanti alla sua indagine.
- In conseguenza la filosofia è amore per la verità, per la conoscenza, per il sapere; la filosofia tenta di trovare una risposta alle domande, alle questioni eventuali degli uomini.
- Il pensiero filosofico sorge nel momento in cui l'uomo si chiede delle domande e tenta di dare delle risposte. La filosofia esprime inoltre il gusto di sapere per il sapere, senza lo scopo di giungere mete pratiche.
I Presocratici e Socrate
Presocratici
Normalmente si pensa che la filosofia sia nata nella regione dell'Ellade, nella penisola greca, però la speculazione filosofica affonda le radici nelle civiltà mediorientali, culture più antiche, come quella dei Caldei, dei Babilonesi, degli Egizi.
- Il bisogno di dare risposte parte alla nascita della scuola ionica.
Nel VI secolo a.C. si sviluppo nella Ionia, una regione lungo la costa della parte meridionale dell'Asia Minore la Scuola ionica, essa si un centro di riflessione conoscitiva molto importante.
Sappiamo che l'interesse della riflessione filosofica è rivolto soprattutto alla ricerca delle cause dei fenomeni naturali e quelli che sono le questioni della mente, della natura diciamo offre, delinea l'uomo. Voi tutti sapete che nel mondo greco tante chiarificazioni dei fenomeni naturali vengono date per merito dell'esistenza, della presenza degli dèi. La presenza d'rante divinità indica la necessità dell'uomo di trovare risposte ad eventi della natura umana.
- Nasce in questi modi il periodo dei Presocratici. I Presocratici sono un gruppo di pensatori, antecedenti a Socrate, che tra il VII e il V secolo a.C. si riunirono e operarono nelle colonie ioniche sulle coste dell'Asia Minore, Magna Grecia, Elea, Sicilia e si occupati del problema della natura, della realtà, mentre nella filosofia socratica è il problema dell'uomo a diventare predominante.
I presocratici concepirono la natura come un tutto vivente originato da un principio primo (motore immobile=Dio), origine di tutte le cose, venne individuato dagli Ionici con una sostanza materiale (l'acqua per Talete, l'aria per Anassimene); i Pitagorici lo individuano con il numero, gli Eleati con l'essere.
I "Presocratici" sono anche detti "Presofisti" poiché sono stati i primi che hanno se stessi al centro della riflessione filosofica della universal all'umono.
Fra il VII, VI sec. a.C. la scuola ionica ebbe i suoi centri più rilevanti in Mileto, Efeso, Colofone, Samo, Chio.
Il fondatore della scuola ionica è Talete di Mileto.
Le motivazioni che sono alle fondamenta dell'evoluzione del pensiero nella scuola di Mileto possono essere ricercate nella cultura greca dell'epoca che è abbondantemente esposta, narrata nelle opere di Omero, l'Iliade, l'Odissea.
Vediamo i mutamenti che caratterizzano questa tradizione greca collegata in particolare a quelle che sono le peculiarità di una comunità che rivolge, dà alla cultura, alla tradizione il bisogno della formazione dei giovani, della formazione del senso civico nella comunità.
Città di Mileto e la formazione del pensiero ionico
- Il primo centro in cui nacque il pensiero presocratico nel VII - VI sec. a.C. è in un gruppo di città ioniche sulle coste dell'Asia Minore; tra le città che visse un periodo importante per i presocratici (ionici) è Mileto.
Mileto è una città di frontiera, di commercio, di persone che navigano, avente Empori in Egitto e in altre parti, ove influiscono, rifluiscono differenti culture, che forma la propria vita, che si sostituisce governo “democratico”.
Sappiamo che in questa città si impongono differenti esigenze, richieste, spiegazioni dei fatti, dei dati naturali, molteplici, differenti. Queste spiegazione è ricercate per mezzo dell'utilizzo di misure, di calcoli, di scoperte scientifiche, derivanti dall'Egitto, dagli assiri ecc.; essa permette di rendersi conto della natura cioè dell'essenza (causa, natura, ecc.), dei fatti naturali, di intervenire su questi fatti tramite le tecniche.
In questa maniera l'uomo acquiesce l'abilità d'agire, dominare il mondo naturale.
I presocratici si suddividono per scuole e tendenze. in:
- Ionici (Pensatori di Mileto) Scuola di Mileto.
- Talete di Mileto, nacque a Mileto verso il 640 a. C. e morto verso 546 a.C.
Talete è il primo filosofo che sui tutti i libri di Storia della filosofia viene considerato il promotore della speculazione filosofica.
Talete va a cercare l'arché cioè il principio di tutte le cose, lo va ad identificare nell'acqua come sostanza liquida che è presente in tutti gli elementi.
Secondo Aristotele, Talete ricavò questa convinzione avendo esaminato che il nutrimento di tutte le cose è umido; ciò ciascun germo di tutte le cose ha natura umida e che l'acqua è il principio della natura, di quello che è umido.
Senz'acqua non si ha umidità e in conseguenza non si sarebbe la vita perché questa è conservata dall'acqua.
L'acqua è principio di vita, causa del tutto, è qualcosa cosa di divino; si comprende perciò per quale motivo Platone dica che secondo Talete tutto è pieno di dèi.
E inoltre l'acqua che è principio di vita, di nutrimento, è comprensibile perché questa sostanza sia nominata forza vitale, e poi anima o materia vivente.
Rappresentante della scuola di Mileto.
Pare che abbia scritto un libro intitolato Sulla natura, questo scritto probabilmente era un trattato di geografia, di cui forse faceva parte anche una tavola geografica.
Egli individuò il suo archè nel non finito (apeiron). L'infinito vale a dire che Anassimandro asserisce “che tutto quello che è infinito poiché è quello che delimita il finito”. Deve essere infinito poiché se fosse finito anch'esso avrebbe la necessità di qualcosa che lo definisce ecc.
Pure restando l’apeiron di Anassimandro l’infinito che è quello che delimita il finito, esso avrà un tentativo di risposta più universale, più coinvolgente di coloro che sono le entità, le identità naturali.
Queste principi infinito abbarracca, comanda ciascuna cosa, essendo divino, immortale, eterno.
Infatti gli uomini non hanno origine dalla natura, poiché non sanno nutrirsi da sé; hanno avuto origine da altri animali a causa delle trasformazioni.
a) Anassimene vissuto fra il 585/80 e il 528/4.
Esso è l'ultimo rappresentante della scuola di Mileto; identificai il suo archè nell’aria. L’aria è un principio determinato che consente a tutte le cose di essere, di riuscire a trovare una individuazione esclusiva, particolare.
Per Anassimene l’aria è soffio vitale, indefinito, principio vitale da cui si crea tutto; l'aria si individua condensandosi o rarefacendosi, quale aria, acqua, terra, fuoco, pietra ecc.
L’aria tramite la sua condensazione, darebbe vita alle cose, e per mezzo della sua rarefazione ne costituirebbe la morte.
In questo maniera, le trasformazioni del mondo vengono spiegate quali trasformazioni dell’aria, dal momento che tutte le cose costituiscono l’universo non sono che aria in un differente grado di densità.
Diciamo che questo concetto sintetico nella prima parte della nostra dibattita l’interesse si dirige verso l’individuazione di ciò che in greco è nominato Ta onta vuole dire “le cose nel loro essere, ossia la riflessione concerne il mondo fisico nel loro essere.
Tutto ciò che concerne il mondo fisico nel loro essere.
2. Pitagorici (Scuola pitagorica) Nel VI secolo a.C., La civiltà greca è cresciuta sotto il profilo politico, economico commerciale, e si allarga costruendo le colonie della Magna Grecia, che diventano luoghi in cui la speculazione filosofica e avvantaggiata.
La figura più importante è stata quella di Pitagora.
Pitagora nacque a Samo, intorno 571-570 a.C. circa e morì nei primi anni del secolo V.
Pitagora venne in Italia ove a Crotone costruì una scuola che portò un notevole influsso filosofico, un notevole influsso religioso, politico.
Egli trasmise le sue dottrine tramite l’insegnamento orale. A motivo di questo non è plausibile discernere Pitagora dai Pitagorici (i suoi discepoli), pertanto è necessario parlare di dottrine di Pitagorico e della scuola pitagorica.
Pitagora è la persona che ha sottolineato, che ha portato la riflessione intorno al numero.
Il tema principale della filosofia dei pitagorici è il numero. Il numero I Pitagorici sono reputati i creatori della scienza matematica ossia furono i primi ad elaborare i suoi elementi essenziali (linea, punto,ecc.) e a reputarli autonomamente dalle loro applicazioni pratiche.
La filosofia dei pitagorici era un riflesso della loro matematica
I Pitagorici asseriscono che il numero è sostanza di tutte le cose poiché tutta la realtà è rappresentata tramite i numeri.
Il mondo è perciò un ordine misurabile e tramite il numero è plausibile spiegare, per esempio gli avvenimento del cosmo e della natura. Limite e illimitato Per i Pitagorici i numeri si dividono in due specie: pari e dispari,eccetto il N.1 che fa parte di ambe due le specie poiché 1 aggiunto a un n. dispari crea un n.pari ed aggiunto ad un n. pari crea un n.dispari.
Il n. pari è illimitato, invece il n. dispari è limitato.
Limite e illimitato sono i principi primi da cui nascono i numeri che per questo motivo sono una sintesi dell’uno con il limitato (n. dispari),o dell’1 con l’illimitato (n. pari)
Dato che dai N. provengono tutte le cose, esse sono una sintesi di limite e illimitato.
L’anima Pitagora è stato il primo filosofo ad insegnare la dottrina della metempsicosi in base a cui per espiare una colpa originaria, l'anima è costretta a reincarnarsi diverse volte successivamente in corpi di uomini o di animali.
Questo vuol dire che i pitagorici reputano l’anima immortale, esiste prima del corpo ed eterna! L’anima è divina rispetto al corpo ed è contraria e corruttibile, mortale.