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Per far chiarezza identifichiamo i diversi tipi di costo come : costi preventivi ,che l’impresa

presume di sostenere in un dato periodo , i costi consuntivi , computati a posteriori una volta

terminato il periodo di riferimento, i costi standard, sono valori ideali che l’impresa utilizza

come parametro di riferimento , i costi normali sostenibili in condizioni di normale

svolgimento dei processi produttivi .

- La variabile temporale genera un complesso fenomeno di comunanza dei costi di impiego

che richiede processi di attribuzione necessariamente soggettivi , ciò è gravato anche dal

fatto che con il trascorrere del tempo e il mutare dell’osservatore possono risultare diverse le

valutazioni . Un particolare problema di comunanza dei costi nel tempo è riferito ai costi del

reddito il quale richiede procedure tese a ricondurre il valore dei consumi sostenuti ai

periodi individuati in funzione dei soli ricavi che hanno contribuito a conseguire ; tale

processo di assegnazione dei valori ha una duplice rilevazione in quanto valorizza il capitale

come misura in moneta dell’insieme dei servizi disponibili e assegna una quota di reddito al

periodo. A tal punto quindi si ha la possibilità di individuare tali costi nei valori espressi in

bilancio , ma per far ciò è necessario effettuare una distinzione tra : costo ,riferito

meramente all’approvvigionamento dei fattori produttivi aziendali , onere interpretato come

consumo di risorse aziendali non inerenti all’attività produttiva poiché da riferire a gestioni

finanziarie e perdita la quale può riguardare sia aspetti economici sia finanziari . In

riferimento al problema della comunanza nello spazio ciò si manifesta ogni volta che un

costo di impiego è riferibile contemporaneamente a diversi oggetti di indagine distinti ,

quindi si rende opportuno procedere all’analisi di oggetti di costo di diversa natura su cui

verificare il livello di efficienza o di altri oggetti di minore estensione . Quindi la scelta degli

oggetti di costo intermedi e la costruzione di idonei flussi informativi risulta essere

fondamentale .

- Il sistema patrimoniale teorizzato da Fabio Besta si pone l’obiettivo di indagare lo stato

della ricchezza aziendale in maniera continua , ciò consiste nel rilevare come ed in quale

misura la gestione abbia influito sulla composizione e sulla sostanza del sistema aziendale;

ciò si estende anche alla misura del reddito considerato come incremento/decremento che

subisce il capitale netto aziendale per effetto della gestione . Besta riconduce la rilevazione

dei fatti di gestione a due principali aspetti : l’aspetto patrimoniale , ovvero la variazione

generata dall’attività di gestione sul valore e sulla composizione degli elementi patrimoniali

e l’aspetto economico , da intendere come variazione netta del patrimonio aziendale rilevata

nei netti . Ne consegue una distinzione dei possibili riflessi delle operazioni aziendali in fatti

modificativi , in cui si ha una variazione patrimoniale , permutazioni patrimoniali in cui si

verificano due variazioni e fatti misti in cui si rileva l’eccedenza delle componenti attive o

passive sulle opposte variazioni correlate . In tale eccezione la rappresentazione del reddito

avviene secondo la logica dei risultati lordi , attraverso l’attribuzione delle poste a costi e

costi .

- Il sistema reddituale di Gino Zappa , ha ad oggetto il reddito in luogo del patrimonio , egli

muove dalla nozione di capitale da intendersi come valore unitario da apprezzare in senso

prospettico , ponendo quindi l’ottica di analisi in senso economico . Il capitale assume la

natura di patrimonio che risulta dalla capitalizzazione di redditi futuri . Il sistema di reddito

prevede che i fatti di gestione vengano analizzati sotto due profili : il profilo finanziario ,

relativo alla variazione dei mezzi monetari e dei mezzi sostitutivi della moneta e il profilo

economico relativo alle cause delle variazioni degli elementi finanziari ; da ciò ne consegue

una distinzione dei possibili riflessi in fatti modificativi , permutazioni finanziarie e fatti

misti . Mentre nel sistema del Besta il risultato di periodo si rileva come sommatoria delle

variazioni nette patrimoniali , nel sistema reddituale questo si assegna come differenza tra il

complesso dei ricavi e dei costi di competenza sostenuti nel periodo considerato .

- Le differenze presenti tra i due modelli sono riferite a : diverso modo di contabilizzare i

costi , nel sistema patrimoniale il momento dell’acquisizione rappresenta un vero

investimento mentre il fenomeno del costo si concretizza con l’impiego , nel sistema

reddituale il fenomeno del costo ha invece inizio ogni volta si rilevi una variazione

numeraria passiva non compensata ; diverse logiche di rilevazione dei fatti di gestione ,le

rilevazioni nell’approccio reddituale colgono in maniera sistematica solo i fenomeni di

esterna gestione , per quelli interni si ha il loro apprezzamento solo in occasione

dell’assestamento periodico ; diversa considerazione del rapporto tra capitale e reddito .

• Il cost accounting

- Il sistema della produzione di massa si sostanzia nella crescita della produttività del lavoro e

dell’efficienza tecnica degli impianti che determina la progressiva contrazione dei costi

rendendo possibile la diminuzione dei prezzi di vendita ; l’incremento della dimensione

quindi genera esigenze informative che si riflettono nel perfezionamento degli strumenti di

controllo della gestione :

1 Orientamento alla massimizzazione del reddito di periodo tramite efficienza tecnico-

produttiva , si sviluppa essenzialmente nelle grandi imprese che tendono ad un utilizzo ottimale

senza eccessivi sprechi dei fattori produttivi ; risulta quindi logico che in tal caso le analisi

verranno indirizzate a porre in evidenza i singoli rendimenti dei fattori produttivi . I maggiori

esponenti di tale approccio sono Ford e Taylor : il primo individua il principale mezzo per

l’incremento della produttività nel processo di trasformazione e nei tempi di lavorazione ,

assegna ad ogni operaio compiti specifici correlati ad un sistema di punizioni/premi ; il secondo

invece introduce nell’impresa una sorta di ufficio analisi dei tempi con l’obiettivo di occuparsi

dello sviluppo di metodi per definire i ritmi di lavoro . Se si prescinde dai vari approcci tuttavia

si individua il fatto che esiste una contrapposizione tra una situazione di ottimo tecnico e una di

massimo economico , la quale deve essere oggetto di armonizzazione per non creare un prodotto

pessimo .

2 Stabilità della tecnologia a disposizione e realizzazione di una gamma di prodotti , le imprese

sono orientate a ricercare economie di scala e di integrazione ,considerate come leve di

efficienza e redditività : le prime riguardano la riduzione dei costi unitari come conseguenza

dell’aumento dimensionale dell’azienda , le seconde riguardano l’integrazione di attività

dissimili all’attività principale svolta . Una delle problematiche principali riguarda

l’individuazione delle combinazioni produttive che consentano di ripartire equamente i carichi,

in riferimento a ciò molti esponenti hanno prodotto notevoli contributi sulla dinamica dei costi

di produzione al variare dei volumi operativi , portando all’individuazione di classi di costo

(proporzionali ,progressivi ,degressivi ,regressivi).In un impresa che realizza beni omogenei,

volumi produttivi inferiori alla normale capacità hanno come riflesso un aumento

dell’incidenza dei costi fissi , in riferimento a ciò la breack-even analisys si pone come relazione

tra costi ,redditi e volumi operativi e attraverso la costruzione di specifici diagrammi si pone

l’obiettivo di accertare il minimo livello di attività aziendale che assicuri l’equilibrio della

gestione . Oltre ad esso sono presenti anche misure di costo più stabili associate ad altri studiosi

come : Harris con il variable costing in cui si pensa che massimizzando il margine di

contribuzione complessivo si assicura il miglior utilizzo della struttura aziendale e un livello di

reddito più elevato ; Gantt il quale indaga sulla capacità produttiva , computando una

distinzione tra costo evitabile e costo inevitabile suggerendo poi l’implementazioni di report

informatici.

3 La predominanza dei fattori produttivi elastici e scarsa incidenza dei costi sostenuti per attività

di supporto , in tale eccezione è forte l’impatto delle discipline statunitensi le quali offrono

criteri di riparto dei costi comuni , costo pieno industriale e costo pieno di produzione vengono

valorizzati impiegando tecniche sofisticate ; gli strumenti utilizzati si connotano per i seguenti

aspetti : approccio di tipo normativo, in cui gli sforzi sono indirizzati a perfezionare le tecniche

esistenti , il volume produttivo inoltre viene guardato come la principale determinante del

sostenimento dei costi comuni e come tale utilizzato come criterio per il riparto dei prodotti ,

(l’analisi è rivolta al breve periodo) . Tali aspetti rappresentano le caratteristiche principali

dell’insieme di tecniche manageriali tradizionali riconducibili alla definizione di cost

accounting.

4 Un tipico utilizzo del cost accounting concerne il supporto informativo nella definizione dei

prezzi di vendita , generalmente la configurazione più idonea è quella di costo economico-

tecnico in quanto in esso vengono ricompresi tutti i consumi. Il metodo prevalente nella

fissazione del prezzo viene individuato nel cost plus pricing attuato aggiungendo un margine al

costo pieno complessivo , tale mark up deve collocarsi tra un valore minimo e un valore

massimo . Le modalità di fissazione differiscono a seconda che ci si riferisca ad imprese che

producono in serie o su commessa , le prime vengono influenzate dal contesto competitivo , le

seconde invece hanno la necessità di conoscere il costo pieno complessivo in un tempo

precedente alla consegna attraverso l’impiego di coefficienti di allocazione che stimino i costi

generali e il grado di attività dell’impresa .Il secondo utilizzo del cost accounting attiene il

controllo dell’attività di gestione tramite la comparazione tra costi consuntivi e costi standard, è

da sottolineare come lo strumento dei costi standard non sia prevalentemente riferito ad aziende

che svolgono trasformazioni standardizzate . Concettualmente è possibile distinguere i costi

standard come : standard di base , utili a dare un giudizio sulla performance d’impresa e costi

standard correnti che invece sono validi per un periodo di tempo limitato . Gli standard di base

impiegati per l’analisi dell’efficienza aziendale sono classificabili come normali , ovvero

determinati da studi sulle modalità ottimali di sfruttamento della capacità produttiva e come

teorici ,corri

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A.A. 2017-2018
18 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mirkonumero di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Santini Fabio.