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CRIMINOLOGIA CLINICA

Analizza i fattori che provocano la nascita della condotta criminale nel soggetto; essa si concentra sulle motivazioni individuali che spingono il soggetto all'agire criminoso. La criminologia clinica si sviluppa verso il pensiero che diventerà l'ideologia del trattamento, secondo cui bisogna fare un trattamento sul soggetto che ha compiuto una scelta criminale in modo che possa avvenire la sua risocializzazione.

CRIMINOLOGIA CRITICA

Afferma che la criminologia clinica non interviene con abbastanza efficacia a colmare i limiti di funzionamento della società capitalistica, che creano disagio del singolo e disfunzionamento nei membri del gruppo sociale. Nel dopoguerra la sociologia criminale si sviluppa lungo due filoni.

CRIMINOLOGIA DEL CONSENSO

Presuppone l'accettazione dei cittadini della struttura sociale, e vuole ricondurre i devianti e i delinquenti alla conformità e al consenso. Fanno parte di questo filone le teorie...

multifattoriali o teorie dell'integrazione ambientale, che considerano congiuntamente l'individuo e il suo contesto sociale integrando individuo e ambiente. Queste teorie vogliono identificare le cause della criminalità e studiare le relazioni tra le diverse cause.

Fra le teorie multifattoriali troviamo:

Teoria non direzionale dei coniugi Glueck: essi confrontano due gruppi formati da 500 giovani minori, un gruppo di autori di reato e un gruppo di soggetti conformi; accoppiano due soggetti, uno di un gruppo e uno di un altro, creando due campioni omogenei, poi si soffermano sulle caratteristiche di questi giovani in base a:

  1. Caratteristiche fisiche/biologiche;
  2. Temperamento;
  3. Modalità psicologiche di funzionamento del soggetto;
  4. Caratteristiche della modalità di pensiero;
  5. Caratteristiche socio-familiari da cui i soggetti provengono.

Essi notano che i due gruppi si differenziano in modo molto preciso, perché gli autori di reato:

Hanno una struttura

fisica robusta, muscolosa e capacità fisiche vigorose;

  • Sono irrequieti e impulsivi e fanno fatica a controllare le reazioni;
  • Hanno modalità psicologiche sospettose, ostili, negative;
  • Hanno un pensiero concreto, pragmatico;
  • Appartengono a famiglie con genitori che hanno difficoltà a svolgere il ruolo genitoriale, sono poco interessati al loro compito educativo e a trasmettere ai loro figli dei modelli di comportamento conformi. Sono privi di aspirazioni, poco interessate allo sviluppo dei loro figli, e quindi poco disponibili ad essere una guida per loro.

Il sistema delle caratteristiche familiari ha più importanza degli altri quattro sistemi messi insieme.

Teoria dei contenitori di Reckless: fa riferimento ai vasi comunicanti.

Reckless parla di due aree di fattori che secondo lui influenzano le probabilità del soggetto di contenere le spinte anti-sociali:

Contenitori interni al soggetto: sono i fattori psicologici che

caratterizzano il funzionamento psichico del soggetto e• influenzano la sua struttura psicologica e la sua capacità di rapportarsi con l’esterno (es: forza di volontà, capacità di tolleranza alla frustrazione).

Contenitori esterni al soggetto: sono le caratteristiche dell’ambiente in cui si trova il soggetto; Reckless esamina il• funzionamento e l’influenzamento di ogni ambiente in rapporto alle agenzie di controllo sociale istituzionali e informali.

Reckless afferma che l’equilibrio fra questi due sistemi influenza le probabilità del soggetto di controllare le sue spinte anti-sociali in modo efficace o meno efficace. Più il soggetto è ben dotato del sistema dei contenitori esterni meno i fattori di disfunzionamento lo influenzano; viceversa meno il soggetto è dotato di caratteristiche che lo facilitano più deve avere un sistema di contenimento esterno ben strutturato.

Teoria del controllo o del legame

La teoria sociale di Hirschi evidenzia l'importanza delle spinte anti-sociali che caratterizzano il genere umano, e si chiede quali tratti individuali portano il soggetto a contrastare le spinte anti-sociali che caratterizzano il suo gruppo sociale. Secondo Hirschi esistono quattro fattori di condizionamento positivo nel contrastare le spinte anti-sociali:

  • Attaccamento: legame psicologico tra il soggetto e figure affettive;
  • Impegno: impegno del soggetto all'interno del gruppo sociale;
  • Coinvolgimento: collocazione del soggetto all'interno del gruppo sociale;
  • Fede: atteggiamento interiore del soggetto che lo porta a cogliere il valore morale delle norme della cultura sociale.

La teoria della vergogna differenziale di Breithwaite afferma che tutti gli individui sottostanno a un controllo sociale effettuato tramite l'esposizione alla vergogna, che può essere:

  • Stigmatizzante: favorisce altre derive criminali;
  • Reintegrativo: favorisce

L'inserimento sociale del soggetto se la punizione è riconosciuta equa.

CRIMINOLOGIA DEL CONFLITTO: analizza le lotte tra gruppi e individui per quanto riguarda la genesi dei fenomeni criminali e la definizione di un fatto come delittuoso.

Teoria delle bande criminali di Cohen: spiega le dinamiche che nelle grandi città portano alla delinquenza dei giovani delle classi più sfavorite. La loro delinquenza nasce dal conflitto con la classe media: loro non possono raggiungere i vantaggi e il successo che hanno i loro coetanei, quindi sperimentano frustrazione, insuccesso e umiliazione. Per questo essi mettono in atto collettivamente il meccanismo difensivo della formazione reattiva, che sostituisce un sentimento che provoca angoscia col suo opposto. Così le norme e gli ideali irraggiungibili della classe media non sono più ambiti ma rifiutati e disprezzati.

Teoria delle bande giovanili di Cloward e Ohlin: sostiene che le condizioni economiche e sociali

sfavorevoli diventano unalimitazione delle opportunità, quindi può essere detta anche "teoria delle opportunità differenziali". Le bande giovanili nascono dal bisogno di aggregazione tra soggetti con problemi di adattamento e possono essere di tre tipi: - Bande criminali: sono formate da giovani che inizialmente si dedicano ad attività appropriative illecite ma con l'inserimento nella sottocultura della delinquenza abituale diventano professionisti della delinquenza comune. - Bande conflittuali: si dedicano alla violenza e al vandalismo e vogliono distruggere i simboli irraggiungibili del successo. - Bande astensioniste: sono formate da giovani che cercano di evadere dalla società tramite l'abuso di droghe e alcol. CRIMINOLOGIA DELLA REAZIONE SOCIALE: comprende teorie secondo cui la delittuosità, la devianza e l'emarginazione nascono da stigmatizzazione e discriminazione. Teoria dell'etichettamento o

Il labelling approach di Becker, Kitsuse e Lemert: ritiene che il deviante non sia tale perché commette certe azioni, ma perché la società etichetta come deviante chi compie quelle azioni. La devianza viene creata dalla società stessa. Questa teoria evidenzia il disfunzionamento della cultura sociale e dell'ordinamento giuridico, che provoca il disagio di molti membri del gruppo. Secondo questa teoria la struttura e la cultura sociale sono un sistema di valori con un funzionamento imperfetto; essa evidenzia le caratteristiche politiche della società capitalista, il ruolo delle classi dominanti su quelle disagiate e la cattiva coscienza del legislatore nella società capitalista, che opera a vantaggio delle classi privilegiate danneggiando quelle disagiate. L'ordinamento giuridico ha un ruolo criminogenetico su alcuni dei membri del gruppo sociale, soprattutto su chi appartiene alle classi svantaggiate. Esso diventa uno strumento di controllo.

sociale che favorisce le classi dominanti: la commissione di un reato viene vista come espressione di disagio e sofferenza di coloro che appartengono alle classi sociali svantaggiate. Cambia anche il modo di vedere l'autore di reato, che non è più visto solo in modo negativo ma come un "capro espiatorio": egli focalizza su di sé l'attenzione del gruppo sociale distogliendola dalla criminalità che favorisce le classi sociali dominanti. Il "capro espiatorio" ha la funzione di rinforzare la cultura sociale convenzionale nel gruppo sociale. Il consolidamento della devianza si realizza attraverso alcuni eventi:

  1. Una certa condotta suscita reazioni sociali;
  2. La reazione diventa sempre più intensa;
  3. Quanto più la reazione è severa, tanto più il soggetto è stigmatizzato;
  4. Il soggetto colpito dallo stigma orienta in senso sempre più oppositivo il suo atteggiamento che diventa abitudine.
stigmatizzazione fa sì che il soggetto che si è comportato in un certo modo finisca per riconoscersi nell'etichetta che gli è stata data e non modifichi più la sua condotta. Il concetto di devianza cambia, si distinguono: - Devianza primaria: condizione del soggetto che non è stato etichettato come deviante dalla reazione sociale, cioè che pur avendo commesso un reato non è stato scoperto; egli è inserito in modo conforme nel gruppo sociale. - Devianza secondaria: condizione del soggetto che è stato etichettato come deviante dalla reazione sociale, cioè che ha commesso un reato ed è stato scoperto; le sue opportunità di inserimento nel gruppo sociale sono ridotte ed egli avrà molte difficoltà ad inserirsi in modo conforme nel gruppo sociale. Criminologia critica: afferma che la criminologia clinica non interviene con abbastanza efficacia a colmare i limiti di funzionamento della.società capitalistica, che creano disagio nel singolo e disfunzionamento nei membri del gruppo sociale. Essa propone un nuovo significato del concetto di devianza: la devianza è la lotta della classe operaia per costruire il socialismo. La devianza diventa una lotta sociale che propone valori alternativi. TEORIA DELLA DEVIANZA: fu elaborata da Matza. Matza critica la teoria delle sottoculture criminali, perché non si può pensare che esistano sistemi di valori che si contrappongono a quelli a cui aderiscono i soggetti che rispettano la legge. I teorici delle sottoculture pensano che la sottocultura delinquenziale minorile derivi dalla costruzione di un codice di comportamento che è una conseguenza dell'accettazione di valori antagonisti a quelli dominanti. Per Matza invece non si può pensare che la condotta delinquenziale nasca da una situazione in cui il soggetto definisce giusto il suo comportamento. Secondo Matza l'attivitàe, che è un processo psicologico attraverso il quale una persona cerca di giustificare o razionalizzare il proprio comportamento deviante. Questo può avvenire attraverso la minimizzazione delle conseguenze negative del proprio comportamento, la negazione della responsabilità o la colpevolizzazione degli altri. La delinquenza può essere anche influenzata da fattori sociali, come la mancanza di opportunità, la disuguaglianza economica o l'appartenenza a gruppi devianti. Questi fattori possono contribuire a creare un ambiente favorevole alla delinquenza. È importante sottolineare che la delinquenza è considerata un comportamento deviante e illegale dalla società e dal sistema giuridico. Le auto-giustificazioni del delinquente non sono accettate come valide da queste istituzioni e possono portare a conseguenze legali. In conclusione, la delinquenza è causata da auto-giustificazioni che il delinquente considera valide, ma che non sono accettate dalla società e dal sistema giuridico. I meccanismi di giustificazione del comportamento deviante sono spiegati dalla razionalizzazione, un processo psicologico che cerca di giustificare il proprio comportamento deviante.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
19 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gre.tilocca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Pietralunga Susanna.