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La lirica in volgare

La lirica volgare, così come i suoi versi latini, è caratterizzata dalla voluptas e dalla docta varietas, e comprende rispetti continuati (serie di ottave legate tra loro) e rispetti spicciolati (ottave autonome, separate tra loro), canzoni a ballo e canzonette. Voluptas e docta varietas sono variamente costruite sullo schema di base della ballata.

Essa risponde in parte al proposito di Lorenzo di far nascere una nuova letteratura legata alla tradizione toscana, ma si mantiene lontana sia dall'espressionismo del Pulci sia dai grandi modelli della poesia amorosa del Duecento e del Trecento. Il Poliziano guarda invece alle forme più delicate e lievi della lirica d'amore popolare, di cui lo attraggono la semplicità dei ritmi, il repertorio di situazioni, la naturale propensione per la musica e la danza, a cui si sovrappone la sua sapienza letteraria.

Nelle sue liriche egli si allontana dalla poesia amorosa del 200 e del 300 e costruisce immagini di nitida e semplice perfezione.

  • Forme più delicate e lievi
  • La ballata Ben venga maggio! è un invito entusiastico ad afferrare la gioia della primavera e dell'amore popolare.
  • La cosiddetta "ballata delle rose" (I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino), riprende con sorprendente freschezza l'antico motivo della breve vita delle rose. Una figura femminile che incede armoniosamente tra i fiori, ne esalta la rigogliosa bellezza ed esorta ad afferrare l'ora che fugge: un invito che sembra rivolto a un'intera società.

LE STANZE PER LA GIOSTRA DEL MAGNIFICO GIULIANO DE' MEDICI

Nelle Stanze per la giostra del magnifico Giuliano de' Medici il Poliziano rilanciò la

del Medici, fratello minore di Lorenzo, che viene celebrato per la sua vittoria nella medicigiostra militare del 1475. Questa vittoria viene attribuita anche a un valore politico, legandola all'amore di Giuliano per la bella Simonetta Cattaneo. Tuttavia, Giuliano viene poi ucciso nella congiura dei Pazzi nel 1478, lasciando le stanze del poema incompiute. Il primo libro del poema contiene 125 ottave, mentre il secondo libro ne contiene 46. Le prime stampe del poema risalgono al 1494. Nel libro I, vengono esaltate Firenze, i Medici e Lorenzo, che viene definito "lauro", facendo riferimento all'alloro, simbolo di Apollo e della poesia. In questo libro appare anche la figura di Giuliano del Medici.(ribattezzato Iulo), immersa in una giovinezza "acerba", dedita alla caccia
  • Il giovane Giuliano
  • estranea a ogni esperienza amorosa.
Durante una battuta di caccia il dio Amore, per incontra, per opera di vendetta, conduce Iulo lontano dai compagni e lo fa incontrare con Simonetta, Apollo, Simonetta, di cui appare come una ninfa o dea, il cui incontro provoca nel giovane un turbamento si innamora.amoroso. Amore si reca intanto a Cipro, nel regno della madre Venere, della quale
  • Apollo si reca nel regno
  • viene descritto accuratamente il palazzo il poeta (sulle porte, opera di Vulcano, è della madre Venere.rappresentata la nascita di Venere e vari episodi mitologici che glorificano Amore).
  • Libro II: il libro si apre con Amore che esalta Lorenzo e prosegue con Venere che
  • dispone che Iulo, per conquistare Simonetta, dia prova del proprio valore nelle armi.
In sogno viene manifestato al giovane il suo destino e la

morte di Simonetta. Il poema dia prova del propriosi interrompe con l'invocazione di Iulo all'Amore, alla sapienza e alla gloria. valore nelle armi.Nel tessuto del poema si possono rintracciare numerosi e oscuri significati simbolici, • Sogno premonitore.tra essi si è pensato ad una rappresentazione, di origine ficiniana, del camminodell'anima verso la vita contemplativa, attraverso l'esperienza amorosa. In realtà isignificati si orientano in direzioni diverse e non sempre coerenti, in quanto al poetainteressa soprattutto creare una atmosfera allusiva. Mediante temi neoplatonici egliintende delineare una successione di movimenti, di figure, di immagini, che esaltino lagloria del suo eroe con la loro esemplare bellezza formale, come rivela l'episodio del Significatisogno di Iulo, in cui gli elementi simbolici sono più evidenti e scoperti. • Si orientano in direzioniTutti i luoghi descritti, quelli di caccia, il regno di Venere,

i paesaggi mitici raffigurati diverse.sulle porte del palazzo, sono caratterizzati da una natura ancora incontaminata e • Temi neoplatonici.lussureggiante, ma tale freschezza è destinata ad una morte precoce. La figura di LuoghiSimonetta appare superba e delicata, il cui ritratto ricorda alcune immagini femminili • Natura incontaminata edipinte dal Botticelli. lussureggiante.Dal punto di vista linguistico il Poliziano passa dal corrente linguaggio toscano a sottili Linguaggioriprese da Dante, Petrarca, Boccaccio (da quest’ultimo riprende e arricchisce l’ottava). • Toscano.Numerose sono poi le citazioni “umanistiche” da autori greci e latini, che conferiscono • Riprende Dante, Petrarca eal suo volgare toni preziosi e splendenti. Boccaccio.Una poesia così rigogliosa non poteva prolungarsi in più ampie misure narrative:doveva realizzarsi necessariamente nella successione di quadri perfetti, in cui si fissavail sogno dellaFirenze laurenziana, di una coincidenza perfetta tra valori umani e potere, tra parola poetica e dominio signorile. Sia per i suoi caratteri che per le reali condizioni storiche, la poesia del Poliziano non poteva avere seguito: il mito umanistico di Iulo/Giuliano, già turbato dalla precoce morte di Simonetta, veniva spazzato via dalla congiura dei Pazzi.

◆ LONTANO DA FIRENZE: LA FAVOLA D'ORFEO

All'indomani della congiura il Poliziano sostenne la causa di Lorenzo con il libello Lontano da Firenze latino Commentarium Pactianae Coniurationis, per cui seguì la famiglia medicea in • Dopo la congiura dei Pazzi brevi soggiorni in varie località della Toscana, periodo in cui, forse, compose la egli sostenne Lorenzo con raccolta dei Detti piacevoli, rifacendosi alla tradizione della facezia. Nel dicembre 1479 Commentarium Pactianae si allontanò improvvisamente da Firenze e si ipotizza che la causa fu o un dissidio con Coniurationis la moglie di Lorenzo (Clarice Orsini).

o il rifiuto di Lorenzo a condurlo con sé in una 1479: si allontanò damissione a Napoli che mirava a staccare gli Aragonesi dall’alleanza col papa, o per la Firenze.preoccupazione di mettersi in salvo, dato che il potere dei Medici appariva pericolante. Giugno 1480: forseSoggiornò a Bologna, Padova e Venezia e poi a Mantova, protetto dal cardinale compose la FavolaFrancesco Gonzaga, ed è qui che probabilmente compose per uno spettacolo di corte d’Orfeo.la Favola d’Orfeo, di cui la datazione è incerta, ma potrebbe trattarsi del giugno 1480.Si tratta della messa in scena della vicenda di Orfeo, il mitico poeta delle origini, di cui,seguendo Virgilio e Ovidio, il Poliziano rappresenta il dolore per la morte di Euridicee la sua discesa agli Inferi, dove egli ottiene dagli dèi infernali la liberazione dell’amata, La favola di Orfeoa condizione che non si volti a guardarla prima di aver raggiunto il mondo dei vivi, che
  • Rappresenta il dolore diperò lui non rispetta. Orfeo, disperato, rinuncia agli amori femminili, ma viene punito Orfeo e la sua discesa.dalle Baccanti, che lacerano il suo corpo e si scatenano in un canto in onore di Bacco.
  • Orfeo non rispetta laEgli fa affidamento ad elementi scenografici che ripropongono schemi in uso nelle condizione proposta daglisacre rappresentazioni e nelle mascherate mitologiche allora diffuse in vari centri dei.italiani. Nell’operetta si succedono momenti idillici ed encomiastici, motivi pastorali e
  • Orfeo viene punito dallegrotteschi, mentre elementi realistici e comici, accompagnati da alcune forme Baccanti.linguistiche di origine settentrionale, proiettano il mondo mitico in uno spazio più
  • Si succedono momentiquotidiano. Il testo appare come una provvisoria critica alla fiducia nella potenza della idillici ed encomiastici.parola poetica, infatti, in Orfeo possiamo scorgere lo stesso poeta, nella perdita

diEuridice la perdita della bellezza e della giovinezza, nello scatenamento dionisiaco delle Baccanti l'esplosione di una forza irrazionale che mette in dubbio, sia pure per il breve spazio di uno spettacolo, l'equilibrio umanistico di bellezza, poesia e storia.

RITORNO A FIRENZE

Nell'estate 1480 il Poliziano, per volere di Lorenzo, torna improvvisamente a Firenze, come professore di eloquenza greca e latina e con i suoi studi e il suo insegnamento rafforza il prestigio dei Medici. Egli divide il suo tempo tra i corsi universitari e gli studi nella sua villa di Fiesole, ma continui sono i contatti con Lorenzo e i suoi viaggi Ritorno a Firenze di rappresentanza, di ricerca e di studio: si reca a Roma nell'84 e nell'86, e tra il giugno e il luglio del '91 in Emilia e nel Veneto, insieme a Pico della Mirandola. Firenze per volere di Egli manifesta interesse per studi più concreti e applica il metodo filologico umanistico.

Lorenzo alla ricostruzione di molti testi greci e latini, convinto che in ogni parola dell'uomo • Manifesta interesse per(testi filosofici, giuridici, medici) sia depositato un profondo sapere storico e, inoltre, studi più concreti.estende a nuovi campi di conoscenza il suo gusto per la varietas. Sotto l'influenza di • Estende il suo gusto per laPico della Mirandola egli si impegna nello studio della filosofia e della logica varietas a nuovi campi.aristotelica. Abbiamo una serie di appunti manoscritti dei suoi corsi universitari e di • Sylvae: Manto, Rusticus,prolusioni accademiche in versi e in prosa, di cui quattro costituiscono le Sylvae, Ambra, Nutricia.poemetti in esametri che si rifanno a Stazio: Manto (sulle Bucoliche di Virgilio), • Miscellanea: operaRusticus (sulla poesia georgica), Ambra (su Omero), Nutricia (cioè il "baliatico", il filologica in cui rese noti isalario della nutrice; sulla storia della poesia, come

fondamento di civiltà). Egli stesso, nei suoi studi, decise di rendere noti i risultati dei suoi nuovi studi in una grande opera filologica, i Miscellanea (Cose miste), che offre interpretazioni di parole precise, ma si apre a Cose
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DocuCalMG di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Ordine Nuccio.