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Estratto del documento

TRAMA

-La vicenda si svolge al tempo che gli arabi passarono lo stretto di Gibilterra e

occuparono la Spagna insediando anche Parigi. Orlando torna in occidente con

Angelica e combatte con Rinaldo perché tutti e due sono innamorati di lei.

Carlo Magno affida la ragazza a Namo e la promette a chi dei due sarebbe

stato il più valoroso in battaglia. Angelica fugge facilitata dalla confusione che

c’è a Parigi e scappa in un bosco dove incontra Rinaldo. Appena lo vede

scappa via e arriva ad un fiume dove trova Ferraù che si era allontanato dalla

battagli per dissetarsi e gli chiede protezione. Ferraù e Rinaldo si scontrano e

intanto Angelica scappa di nuovo così decidono di inseguirla e di rinviare la

sfida a quando l’avranno ritrovata.

-Intanto Bradamante va alla ricerca del suo amore Ruggero che è trattenuto

nel castello di Atlante. Atlante aveva cresciuto Ruggero e lo trattiene perché sa

che se si sposerà con lei i suoi parenti lo uccideranno. Bradamante viene

aiutata a cercarlo dalla maga Melissa che la porta sul sepolcro del Mago

Merlino e qui viene a sapere che si sposerà con Ruggero e darà vita alla casa

d’Este. Poi la maga la guida al castello di Atlante e le da alcuni consigli per

liberarlo. Riesce a liberarlo ma Atlante fa un ultimo incantesimo cioè fa rapire

Ruggero da un ippogrifo, lo porta dalla maga alcina che lo seduce e trattiene.

La maga melissa corre in suo aiuto, gli dona un anello magico che fa diventare

invisibili così riesce a fuggire.

-Intanto Angelica è prigioniera dei pirati, viene salvata da Ruggiero e gli ruba

l’anello e fugge.

-Orlando è alla ricerca di Angelica e viene portato al castello di Atlante da

un’illusione. Seguendo questo cavaliere che gli sembra di vedere entra nel

castello ma non la trova.

-Il re saraceno Abramante attacca Carlo Magno. Una notte soldati, Cloridano e

Medoro, escono dall’accampamento per seppellire un soldato ma vengono

sorpresi dai soldati di Carlo Magno. Cloridano muore e Medoro resta ferito.

-Medoro viene curato nella casa di un pastore da Angelica, si innamorano e

incidono i loro nomi sugli alberi e su una roccia. Quando Medoro guarisce

vanno nel Catai, paese d’origine di Angelica.

-Astolfo aiuta Ruggero e Bradamante a ritrovarsi e Atlante muore per il

dispiacere.

-Orlando arriva in un bosco e vede le scritte fatte sugli alberi. Subito cerca di

convincersi che sia un’altra Angelica e che Medoro sia un nome usato per

riferirsi a lui, ma poi su una grotta vede incisa una scritta in arabo e capisce

che Angelica lo ha tradito con Medoro. Orlando chiede alloggio a un pastore e

anche nella sua casa trova incisi i nomi dei due innamorati. Il pastore

vedendolo triste gli racconta la storia dei due ragazzi. La notte non riesce a

dormire, va nel bosco e si sfoga piangendo e urlando. La mattina arriva alla

grotta e dalla rabbia la taglia con la spada poi si spoglia, si corica per terra e

resta li per 3 giorni. Il 4° giorno va fuori di senno e taglia tutti i rami.

-Astolfo per aiutarlo scende negli inferi, sale nel paradiso terrestre e poi va

sulla luna con San Giovanni Evangelista. La luna è uguale alla terra. Viene

condotto in una valle tra due montagne dove si trova tutto quello che viene

perso sulla terra per causa della fortuna o del tempo. Arriva ad un monte dove

viene conservato il senno delle persone che è contenuto in un’ampolla con

sopra l’etichetta col nome. Prende l’ampolla di Orlando e trova anche la sua.

Poi lascia la luna e viene condotto ad un palazzo.

-Ruggero si converte al cristianesimo e si sposa con Bradamante.

Incipit: tecnica dei poemi cavallereschi. Protasi (1-12), invocazione (13-16),

dedica ottave 3 e 4 e narrazione ottava 5 in poi.

Nei primi 2 versi dice che racconterà cavalieri, armi e audaci imprese

(tradizione carolingia) ma anche amori, dame e cortesie (bretone). Ai versi 3-8

sfondo storico Carlo-Arabi. Ai versi 9-12 Orlando e la sua follia. Dai primi 2 si

capisce che c’è un programma oggettivo, mette in primo piano l’oggetto della

ricerca. Sfondo vero della guerra ma invenzione della follia e dell’amore.

L’autore stesso dice di scrivere una cosa originale, che non è mai stato detto

prima. Stile epico, molto elevato. Forte chiasmo versi 1-2. Sintassi

latineggiante, 3-4 inversione passaron i mori, d’africa il mare, complemento

oggetto prima di specificazione. Seconda ottava, invocazione. Annuncia la

novità di cui parlava prima. 13-16 racconterò queste cose sempre che mi sia

lasciato un po’ d’ingegno dalla donna (Alessandra) che amo, che mi sta

facendo perdere il senno come Orlando. Non si rivolge alle muse, ma alla

donna amata. È un’invocazione originale, privata, caratterizzata da autoironia.

Lo stile si abbassa, colloquiale, ironico, registro basso. Strofa 3-4 dedica rivolta

ad Ippolito D’este (figlio di Ercole I). Ippolito gli garantisce di vivere bene

finanziandolo, può ripagare solo con le parole, è suo servo, dedica piena

d’ironia, emblema della forza della libertà rinascimentale. Ruggero è

capostipite d’Ippolito. Laude (laus, laudesi) parola latina, preziosa, “quel”

latinismo, “il ceppo vecchio” abbassa il tono. Ruggero è musulmano. Vi

racconterò le sue imprese se mi ascoltate, se mi permettete che i miei versi

abbiano un piccolo posto nei vostri pensieri e nei vostri impegni.

Astolfo sulla luna: dopo esser sceso nell’inferno vola sull’ippogrifo sulla

montagna del paradiso terrestre, incontra s Giovanni evangelista e gli dice che

devono andare sulla luna e recuperare il senno d’orlando (ama Angelica,

pagana, quindi è stato punito con la pazzia). Il viaggio è frutto d’immaginazione

e meditazione, di fantasia e di razionalità. Prime strofe all’insegna della

meraviglia, poi inizia la riflessione frutto della moralità e ripensamenti di

Ariosto venati da ironia. Elenco dettagliato delle cose che si perdono sulla terra.

Astolfo arriva sul carro di Elia, guidato da s Giovanni. Paesaggio antitetico e

complementare alla terra. Trova tutto quello che gli uomini perdono sulla terra

o per colpa propria o per il caso o per il passare del tempo. Immenso archivio di

vanità umane, speranze svanire, desideri inappagati, lacrimi, sospiri, il senno

(liquore sottile e molle che evapora se l’ampolla non è ben chiusa). La più

pesante che incontrerà sarà quella del senno di Orlando. Aggiunge quattro

cavalli rossi al carro di Elia, il carro decolla e arriva in mezzo al fuoco eterno

(che non arde per l’intervento del santo). Luna come una specie di acciaio che

non ha macchia, uguale o forse più piccolo di quello che c’è sulla terra.

Descrizione veloce della superficie lunare (72). Immaginario collettivo,

desiderio di scoprire nuovi mondi, realtà letteraria eco di dante. Motivazioni di

astolfo sulla luna, controfigura di Ariosto. Personaggio che esprime il pensiero

dell’autore, ha fantasia, creatività poetica, è un uomo del suo tempo. Tramite

astolfo, Ariosto può esprimere le sue riflessioni ironiche e morali. Ma Ariosto

non fa il moralista, si limita a descrivere questa situazione umana con sorta di

comprensione soprattutto nei confronti della follia umana. Dal 73 astolfo non

sta a descrivere il paesaggio perché è lì per scopo pratico, non ha intenzione

moralistica. Dal 74 parla non solo di cose che vanno e vengono ma anche di

cose che coinvolgono l’uomo moralmente, cose perse che si possono ritrovare

in un vallone. Tumide vesciche, sacche che scoppiano per il contenuto. Prende

in considerazione l’ambiente della corte, contro le sudditanze dei servi.

Minestre versate -> elemosine lasciate dopo la morte, dono di Costantino al

papa che era falso. Vena fantastica, ironica, morale con cui Ariosto descrive

questa missione sulla luna.

Astolfo, fedele compagno di Orlando che vorrebbe restituire il senno al

paladino, raggiunge la luna in groppa all’Ippogrifo, il favoloso cavallo alato,

accompagnato e guidato da San Giovanni Evangelista. Qui giunto, Astolfo ha

modo di osservare tutto ciò che vi è raccolto, un campionario ricco e variegato

da cose perdute sulla terra. Non si tratta solo delle ricchezze e della gloria dei

regni antichi; ci sono anche le lacrime e i sospiri degli innamorati, il tempo

perso dagli uomini e i loro progetti mai realizzati. Significativamente, egli vede

centinaia di ampolle che contengono il senno di altrettanti uomini: questo da

intendere che sulla Terra siano rimasti ben pochi uomini saggi. Qualcuno il

senno lo perde in amore, in ricchezze, in onori, altri nelle speranze dei signori,

altri ancora spendendo i propri soldi pagando indovini, in astrologhi e in poeti.

Astolfo con sua grande sorpresa, vide l’ampolla che conteneva quella

piccolissima parte de suo senno che aveva perduto e con l’assenso di San

Giovanni Evangelista, ne annusò il contenuto e tutto a un tratto pareva che

ogni cosa fosse tornata al proprio posto.

Umanesimo europeo

Thomas More ed Erasmo da Rotterdam integrano il pensiero umanistico con il

cristianesimo. Erasmo rivede il testo del Vangelo con gli originali greci, vuole

riscoprire il verso senso delle scritture. Martin Lutero frattura con la cultura

precedente, quella cristiana e l’impero di Carlo V ha inizio la riforma

protestante, Lutero prende delle posizioni radicali, nega l’autorità del papa,

sostiene il sacerdozio universale, rifiuta l’autorità della chiesa romana, sostiene

la libera interpretazione delle scritture. Aderiscono i paesi del mondo tedesco

che si ribellano al potere del clero che aveva numerose proprietà feudali.

Nonostante l’opposizione di Carlo V la riforma dilaga e si diffonde in Inghilterra

dove Enrico VIII promuove lo scisma anglicano e si pone al capo della chiesa

inglese. In Francia c’è l’ideologia di Calvino. Frattura epocale, scissione paesi

europei. Chiesa cattolica attua una controriforma promossa dal Concilio di

Trento (154—1563).

In Italia gli stati italiani perdono l’autonomia e passano sotto il dominio

spagnolo nel 1559 con la pace di chateau-cambresis, situazione invariata per

150 anni. Sono indipendenti solo la rep di Venezia, il ducato di Savoia e piccoli

stati come Mantova, Genova, parma e Lucca. Si va spegnendo la vita

intellettuale delle corti, i principi mecenati hanno una grave situazione

finanziaria, fine del rinascimento. Nuova ideologia da vigore, diffidenza verso il

libero pensiero, imposizione dei dogmi. Viene emanato il documento

Professione di Fede (professio fidei) di Trento, si sintetizzano le dottrine

teologiche cristiane. Viene resa obbligatoria l’adesione a tutti (clero, a chi

esercita professione). Si combatte i

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
67 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fedekdc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Da Rif Bianca Maria.