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Canti del Purgatorio.

Canto II: Spiaggia ai piedi della montagna del Purgatorio dove arrivano le anime per

iniziare la propria espiazione. Casella.

Canto III: Antipurgatorio dove ci sono le anime morte scomunicate. Anime sgridate

da Catone per essersi fermate ad ascoltare la canzone di Casella, paragone

ripidità con le coste ligure, Manfredi figlio di Federico II, scomunicato si

pentì in punto di morte e gli chiede di raccontare tutto a sua sorella.

Canto V: Antipurgatorio, le anime dei morti violentemente attendono la loro

espiazione. Dante si allontana dalle anime dei pigri, ma si accorgono della sua

ombra, ma Virgilio non vuole che si fermi ancora, incontrano le altre anime,

Jacopo del Cassero, Bonconte da Montefeltro, Pia dei Tolomei.

Canto VI: Antipurgatorio, anime che trascurano i loro beni spirituali. Inizia con

similitudine di un vincitore a Zara che dona parte della vincita per liberarsi

dalla folla a se stesso che ascolta le preghiere delle anime, qui viene

spiegato il motivo per cui le anime chiedono le preghiere, Sordello da Goito

di Mantova abbraccia Virgilio, apostrofe contro l'Italia (guerre civili, non

c'è un regno di pace, Giustiniano aveva dotato l'Italia di leggi appropriate,

ma nessuno le fa giustamente applicare, uomini di chiesa con potere

temporale, conclude con Firenze ironicamente immune da questi mali).

Canto VII: Antipurgatorio dove ci sono le anime che per negligenza rimandano

all'ultimo giorno la confessione. Sordello chiede di presentarsi capisce che

sta nel Limbo, spiega le ragioni del suo viaggio e chiede informazioni per

raggiungere il Purgatorio, gli farà guida fin dove gli è concesso, occorre

però fermarsi per la notte, passa in rassegna i principi negligenti come

Filippo III e Carlo I D'Angiò da qui inizia un invettiva: la virtù non si

eredita dai padri, ma discende da Dio.

Canto VIII: Antipurgatorio, negligenti, tramonto, vede un'anima che incita alla

preghiera, Dante invita il lettore a stare attento alla allegoria semplice

per presentare gli angeli (tutte le anime guardano in alto e ci sono due

angeli con spade infuocate, ma senza punta le loro vesti e le loro ali sono

come foglie verdi appena nate), su invito di Sordello vede Nino Visconti

che gli chiede quando è morto, solite preghiere, lo sguardo di dante è

attratto da tre stelle le virtù teologali (fede, speranza e carità), mentre

si spiega Sordello fa vedere l'avversario, cioè il serpente che viene

spaventato dagli angeli, Corrado Malaspina continua a fissare Dante, poi

gli chiede di informarlo sulla sua terra, ma non l'ha mai visitata, ma ci

sono regnanti che si ispirano a ideali cavallereschi, risponde con una

profezia (dante troverà ospitalità a Malaspina durante l'esilio nel 1306).

Canto XI: prima cornice dove ci sono le anime dei superbi che hanno un masso per non

alzare la testa. Il primo del Purgatorio dove si parla con le anime, Dante è

coinvolto. Si apre con preghiera, Omberto Aldobrandeschi rappresenta

arroganza delle case nobiliari, il peccato riguarda tutta la sua famiglia,

subito il secondo Oderisi da Gubbio, orgoglio dell'artista, paragoni con

coppie di artisti tra cui i due Guido dove Dante viene visto come migliore, il

terzo è rappresentato da Oderisi, Provenzan Salvani , presunzione del

politico, si mise in pazza a mendicare per salvare un suo amico.

Canto XIII: seconda cornice, anime degli invidiosi. Volano tre anime: la prima dice le

parole pronunciate da Maria durante le nozze di Cana, la seconda le

parole di Pilade e la terza le parole di <cristo agli Apostoli. La loro pena è

di essere trasportati da esempi di carità e fermati da quelli dell'invidia,

gli occhi cuciti con il filo di ferro. Chiede se c'è qualche italiano ed esce

Sapia da Siena, prego dio che vincessero i senesi, i senesi hanno vinto

quindi ha detto che non temeva più dio, ma poi si è pentita ed è salita

grazie alle preghiere, chiede di dire l'identità di Dante rispose rivelando

i suoi peccati lieve invidia e superbia, è ancora vivo, si stupisce solite

preghiere.

Canto XVII: Accidiosi (corrono gridando esempi di accidia perduta). quasi tramonto,

mentre segue Virgilio visioni: progne trasformata in usignolo, Haman

crocifisso sulla stessa croce per Mardocheo, la regina Amata si impicca

per non vedere sua figlia sposata con Enea. Luce lo colpisce e si diffonde

l'invito a salire nella quarta cornice è l'angelo della pace. Digressione

sull'amore: amore per i beni terreni, amore che pecca per mancanza o

che pecca per eccesso di vigore.

Canto XIX: quarta cornice salita alla quinta anime avari e prodighi poco prima

dell'alba appare in sogno a Dante una donna balbuziente, pallida e

deforme, ma si trasfigura ed assume un portamento dritto, dice di essere

una dolce sirena che fa smarrire i marinai di Ulisse, non fa in tempo a

finire che appare una santa donna vicino a Dante, si rivolge a Virgilio per

mostrargli la vera natura della ragazza, gli squarcia le vesti e mostra il

ventre della sirena, per il cattivo odore Dante si sveglia, riprende il

cammino. Dante ha visto la strega che personifica i peccati dei gironi

superiori, per liberarsene basta guardare oltre il suo canto e le sue vesti.

Virgilio chiede la via da seguire e Papa Adriano risponde, Dante si è

inginocchiato per riverenza, ma il papa lo fa alzare perché siamo tutti

uguali di fronte a Dio.

Canto XXIII: Dante guarda tra le foglie per vedere chi è la voce misteriosa, ma

Virgilio gli dice di proseguire, incontrano anime magrissime, ricordano

Erisitone che si mangia da solo e gli ebrei da Gerusalemme una donna

tentò di mangiare il proprio figlio. Uno lo riconosce benedicendo

l'incontro è Forese gli spiega la magrezza (nell'acqua e nei frutti c'è

una sostanza che li rende magri) dopo spiega perché è vivo, addita

l'ombra di Stazio che ormai purificata lascia il monte che fu scosso per

annunciare la sua liberazione.

Canto XXIV: dante e Forese riprendono il loro cammino spedito parlando, chiede

notizie della sorella Piccarda, è santa, indica un po di anime, dante sceglie

di parlare con Bonagiunta desideroso di parlare, Gentuccia mormorato e

poi detto come salvatore di Lucca e poi definizione dello Stil Novo.

Forese parla di suo fratello che è andato all'inferno prima di congedarsi

e poi Dante raggiunge Virgilio e Stazio. Alberi con anime vicine che

gridano preghiere i tre poeti si avvicinano ad un albero, ma una voce gli

dice di allontanarsi e grida esempi di golosità puniti (centauri combattuti

da Teseo, Ebrei che bevono troppo e furono rifiutati per combattere una

guerra) angelo che vigila al limite della cornice e li invita a salire al girone

successivo.

Canto XXVIII: giardino dell'Eden, strada interrotta da ruscello, dall'altra parte c'è

una donna bellissima che canta e cogliendo i fiori, dante vuole che si

avvicini, è Matelda e venuta per soddisfare ogni domanda di Dante

(come possono esserci l'acqua ed il vento? Il monte del purgatorio fu

scelto per essere la dimora dell'uomo, altissimo per non avere le

perturbazioni , ma l'aria colpisce gli alberi e li fa spargere su tutta la

terra. Il ruscello non nasce da una sorgente alimentata da piogge, ma

riceve da dio tanta acqua quanta ne perde. Ci sono due fiumi ne l

purgatorio: il Lete oblio dei peccati, Eunoè fa ricordare solo le opere

buone compiute.

Canto XXX: è invocata Beatrice, carro con angeli per accogliere Dante, si volge verso

Virgilio per avere conforto da questo smarrimento, ma Virgilio non c'è più

e piange, ma Beatrice lo richiama e lo esorta a tenersi le lacrime per una

più grande sofferenza che proverà, gli angeli lo difendono, ma il suo

dolore deve essere grande quanto le pene e furono tante perché tanto

pur avendo ogni disposizione al bene andò comunque verso il male.

Canti del Paradiso.

Canto I: mezzogiorno del 13 aprile 1300. proemio con esposto argomento, nel cielo di

Dio ha visto delle cose che non riesce a ridire, segue l'invocazione ad Apollo

se lo assiste in questo compito Dante potrà aspirare alla corona d'alloro.

Tutto è pieno di luce e fissano il sole, è colpito da una dolce armonia e vuole

sapere le cause, Bea gli spiega che stanno salendo al Cielo più veloci della luce.

Come può Dante traversare l'aria e la sfera del fuoco? Ogni corpo segue il suo

destino seguendo l'istinto divino che lo muove anche se ovviamente si ha il

libero arbitrio e quindi la possibilità di sbagliare, ma adesso è libero dal

peccato e quindi tende verso Dio.

Canto III: incontra per la prima volta delle anime beate, qui di coloro che fecero voto

di castità e non lo mantennero perché furono sopraffatta dalla violenza

altrui. Sembrano immagini riflesse perché hanno talmente tanta luce che

non si distinguono i bordi. Piccarda, monaca, ma costretta dal fratello

Corso a sposarsi. Il discorso ha due temi: la felicità delle anime e la vicenda

di Piccarda. Costanza d'Altavilla, suora, ma costretta al matrimonio per

politica. Le anime comunque esprimono la loro felicità attraverso il canto

della Vergine, le anime fluiscono via cantando, a Dante viene in mente

l'acqua che contiene dentro i pesci, emerge così il tema della purezza,

tranquillità interiore e pace.

Canto VI: canto politico. Secondo cielo (mercurio) dove ci sono gli spiriti attivi per il

bene il cui amore per Dio deviò verso fini terreni soprattutto verso la fama.

Giustiniano che parla della funzione e della validità dell'impero come

istituzione voluta da Dio per la felicità degli uomini, è il simbolo di colui che

interviene per conservare la comunità degli uomini attraverso le leggi.

L'impero finirà solo col giudizio universale come la Chiesa. Comincia poi

Giustiniano a descrivere la nascita dell'impero e della Chiesa: per gli uomini

c'è un unico fine (la felicità) che è affidata da Dio ad entrambi, ma con

funzioni diverse. Ma l'impero comunque si realizza quando aiuta la chiesa a

fondarsi e le dà Roma come sede.

Canto X: quarto cielo, del Sole, spiriti sapienti. Dodici di essi si dispongono attorno a

loro cantando e danzando. San Tommaso d'Aquino si fa avanti per soddisfare

ogni desiderio del poeta, condanna la corruzione dell'ordine di San Domenico,

dice gli altri nomi dicendo brevemente le caratteristiche di ognuno.

Canto XI: inizia con una dolorosa riflessione sulla vanità dei beni terreni. San

Tommaso riprende per chiarire i dubbi che vede in Dante riguardanti alcune

sue frasi. Parla dei due ordini Francescano e Domenicano, attraverso San

Francesco, per far capire che D

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Publisher
A.A. 2016-2017
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annaangelo96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Beniscelli Alberto.