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Estratto del documento

Le opere latine→1) l'Africa, poema latino iniziato a Valchiusa, incompiuto. Petrarca intendeva

rinnovare la tradizione dell'epica latina e per farlo sceglie un episodio glorioso della storia romana:

dalla prima spedizione in Africa alla battaglia di Zama, col rientro trionfale di Scipione. Come

modelli prende Virgilio, Lucano ma anche Tito Livio (aveva iniziato già dagli anni venti una sorta

di edizione critica degli Ab urbe condita. Sebbene circolassero solo pochi brani, questi bastarono a

garantire la fama a Petrarca perché il tema del riscatto romano era letto allegoricamente come

auspicio per l'Italia trecentesca.

Petrarca scrive “fu amata da molti ancor prima di essere conosciuta; ma iniziatala, la interruppi

distratto da altre occupazioni”.

2) Il De viris illustribus→ nel progetto originale doveva essere una raccolta di biografie dei grandi

personaggi da Romolo a Tito. Anche questo è incompiuto. Alla biografia di Scipione viene concesso

un lunghissimo spazio, è lunga quanto le altre messe assieme. Questa e l'Africa nascono e

procedono in parallelo: uno è un progetto grandioso, ridare vita all'epica latina; l'altra ha radici in

una tradizione che a partire da Svetonio non si era mai interrotta. La novità di Petrarca sta:

-nel diverso rapporto con le fonti→ non si limita a riprenderle, ma fa opera di storiografo e filologo,

emendandole dagli errori.

-nell'atteggiamento laico di fronte ai personaggi ritratti, apprezzati per le loro virtù umane.

-rigida selezione dei biografati “non si parla di medici né di poeti o filosofi, ma soltanto di coloro

che si distinsero per le virtù militari o per il grande amore di patria”.

Petrarca lo riprese alla fine degli anni cinquanta, aggiungendo una sezione di personaggi extra-

romani (orientali, biblici, dal mito greco), anche questa incompiuta.

3) I Rerum memorandum libri→ intrapresa nel 1343, si tratta di una raccolta di aneddoti, sul

modello dei factorum et dictorum memorabilium libri di Valerio Massimo, che avrebbero dovuto

illustrare le 4 virtù cardinali: giustizia, prudenza, fortezza e temperanza. La materia è tratta dalla

storia romana e contemporanea. Anch'esso è rimasto incompiuto, probabilmente per il suo carattere

troppo caotico e dispersivo, privo di un vero interesse storiografico.

4) Il Secretum→ abbandona l'epica e la storiografia per orientarsi verso un più profondo

coinvolgimento soggettivo. Il titolo originale era De secreto conflictu curarum mearum, si ispira

alla Confessioni di Agostino per il contenuto e per la forma ai dialoghi di Cicerone: mette in scena

una conversazione tra lui e Agostino al cospetto della Verità. Inizialmente Agostino esorta Petrarca

a riflettere sulla morte ed a orientare la vita al bene; poi vengono passati in rassegna i peccati

capitali, in particolare quelli che più affliggono Petrarca: lussuria, ambizione, accidia (→ una sorta

di debolezza che gli impedisce di prendere la strada del bene: è da questa debolezza che deriva la

più profonda insoddisfazione di Petrarca); si insiste sulle tentazioni della carne e sulla fama terrena,

Agostino dice che l'amore per Laura l'ha allontanato, non avvicinato a Dio. Per quanto riguarda la

letteratura, deve abbandonare le opere laiche e dedicarsi alla meditazione sui testi sacri, poiché la

morte non è lontana. La voce di Agostino rappresenta la complessa psicologia petrarchesca e i due

dialoganti sono gli aspetti complementari e antitetici della personalità dell'autore.

4) Da qui in poi la carriera letteraria di Petrarca segue almeno in parte le direttive del Secretum,

scrive:

-Salmi penitenziali in cui confessa il proprio smarrimento

-De vita solitaria in cui elogia la solitudine e l'otium intellettuale

-De otio religioso in cui fa il paragone tra la vita felice dei monaci e le pene di chi, come lui, è

ancora coinvolto nel mondo.

-Bucolicum carmen: 12 egloghe di cui si serve per parlare, sotto un velo allegorico di temi come

l'amore per Laura, l'ambizione letteraria, i rapporti con i Colonna..

-De remediis utriusque fortunae: concluso quando è a Verona, è una sorta di guida alla retta vita, ti

dà insegnamenti per far fronte alla buona e cattiva sorte. La Ragione dialoga con la Gioia e con la

Speranza, poi col Dolore e col Timore. La Ragione, che corregge gli eccessi in tutti e due i sensi, si

ispira sia alla Bibbia che ai saggi di età classica→ il De remediis parla della vita umana in tutte le

sue manifestazioni ed ebbe grandissima fortuna in tutto il Rinascimento.

- De sui ipsius et multorum ignorantia: replica a quattro giovani filosofi che dicevano che il poeta

è un uomo buono ma ignorante.

Lettere→ sono lettere di forte impegno concettuale e dense di insegnamenti filosofici, di riflessioni

morali.. Che non sono semplici lettere si capisce dal fatto che Petrarca quando le riunisce nel libro

le ritocca, riscrive brani e ne scrive alcune ex novo retrodatandole. Inoltre alcune sono indirizzate a

grandi personaggi dell'antichità, Seneca, Livio, Sallustio. Sono tutte scritte in latino, riunite in

raccolte (restano un piccolo numero di Disperse, alcune di dubbia attribuzione):

-Familiares: 350 lettere scritte nell'arco di quarant'anni, illustrano la vita e l'evoluzione intellettuale

del poeta. Parla di sé ma usa la lettera anche come strumento di riflessione.

-Sine nomine: 19 lettere che non hanno destinatario, omogenee per tema: questioni politiche e

religiose, duri attacchi alla curia avignonese.

-Epystole: 66 lettere in esametri, argomenti vari, carattere da privato a filosofico.

-Seniles: 125 lettere, dal 1361 alla morte.

-Posteritati: “ai posteri”, è una lunga lettera, una sorta di autobiografia in cui il poeta giustifica la

sua vita e le sue opere, forse doveva concludere il libro delle Seniles.

I Trionfi→ iniziati a comporre a Milano, quest'opera poetica in volgare lo accompagnerà fino alla

morte, resterà incompiuta. Poema in terzine chiaramente ispirato alla Commedia di Dante, Petrarca

passa in rassegna gli spiriti del passato e riflette sul suo amore per Laura. Ebbe fortuna larghissima,

come il Canzoniere, per due motivi:

-i dati autobiografici dovevano suscitare molta curiosità

-l'unione di cultura classica e cristiana: rappresenta personaggi del mondo greco-latino in una

struttura ordinata secondo i principi della morale cristiana.

È articolata in 6 trionfi, suddivisi in canti ed è il resoconto di una visione: il poeta si ritrova

smarrito, compie un percorso scandito da una lunga schiera di defunti. Contempla prima il

Trimphus Cupidinis (vede Sofonisba e Massinissa, Dante e Beatrice, lui e Laura..); poi il Trimphus

pudicitiae che sconfigge l'amore, la pudicizia è sconfitta dalla Morte (Triumphus mortis, dove c'è

morte di Laura e dialogo in sogno tra lui e lei), la morte dalla Fama postuma (Triumphus fame). Gli

ultimi due canti sono il Trimphus temporis e il Triumphus eternitatis: la visione dell'eternità si

conclude non con una preghiera a Dio ma con la speranza di ricongiungersi a Laura in paradiso. “se

fu beato chi la vide in terra/ or che fia dunque a rivederla in cielo?”.

Il Canzoniere→ durante la sua vita Petrarca raccolse più volte le poesie in volgare. Di queste forme

provvisorie del Canzoniere, restano tracce nella tradizione manoscritta e gli studiosi le hanno

indicate col il nome del probabile dedicatario. Quello che noi chiamiamo Canzoniere è la redazione

definitiva così come è consegnata al manoscritto Vaticano Latino 3195, parzialmente autografo e

intitolato da Petrarca Rerum vulgarium fragmenta. Non mirava solo a migliorare la qualità formale

dei testi ma teneva di conto anche degli effetti complessivi sull'insieme dell'opera. La forma

definitiva è quella di un diario, in cui lui parla in prima persona. Sono 366 componimenti tra sonetti,

canzoni, sestine, ballate e madrigali. Non è però scandito in sezioni metriche come lo erano i libri di

poesia prima di Petrarca, i metri si alternano liberamente. È diviso invece in due sezioni→ 263 testi

in vita di Laura, 103 in morte di Laura. L'allestimento del libro è basato sulla cronologia dell'amore

di Petrarca per Laura e sulla continuità tematica, non sulla cronologia di composizione di testi.

Se non è un romanzo in versi, è comunque un racconto dotato di inizio, svolgimento e fine. A

sottolineare lo svolgimento ci sono i “testi di anniversario”, scritti di anno in anno nella ricorrenza

del primo incontro con l'amata. La svolta tragica in questa storia di amore è la morte di Laura

durante la peste del 1348. inizialmente si dispera, poi gradualmente la scomparsa dell'amata si

trasforma nella possibilità di rielaborare la sua figura esaltandola sul modello della Beatrice

dantesca.

La morte di lei si collega inevitabilmente a quello dell'assenza e poi a quello della memoria, uno dei

temi più originali del canzoniere. La morte di lei porta anche a una trasfigurazione di Laura, come

l'ha definita De Sanctis→ lei perde i tratti ambigui e complessi che la caratterizzavano da viva e

diventa portatrice di un significato definitivo, quello di orientare le scelte del poeta nella sua vita

sulla Terra. Questa trasfigurazione è il compimento di un'evoluzione psicologica: il sentimento di

insufficienza è tale che lo costringe a una mutazione→ leggere l'amore in chiave

provvidenzialistica, come chiave d'accesso a nuovi valori religiosi (rinuncia, pentimento,

conversione). Questa nuova donna interviene in prima persona a consolare il poeta.

Uno stadio intermedio tra la passione terrena e l'adesione al nuovo orizzonte religioso è l'immagine

di un amore puro, privo di tensione fisica.

La lontananza comporta un'esperienza di smembramento e allo stesso tempo di verifica. Inoltre la

distanza tra i due è aumentata dal narcisismo di lei, chiusa e totalmente appagata dalla sua

bellezza→ la difficoltà a entrare in relazione è data anche dal non riuscire a rompere questo circolo

di autosufficienza.

La memoria poi è uno dei temi più innovativi del libro→ la relazione impossibile nella realtà, è

affidata al potere rievocativo e rielaborativo della memoria. Torna sugli stessi momenti, li rivive, li

complica. Il libro si chiude con la canzone alla Vergine (che rappresenta l'incarnazione del più alto

modello di femminilità che Laura è andata piano piano determinando) su una nota di pentimento→

è un libro di poesie d'amore ma riordinate da un autore che ormai ha allontanato da sé l'amore per le

creature terrene, lo ha sublimato nell'amore di Dio (la canzone si colloca idealmente subito prima

del sonetto proem

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
120 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chochang19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ciccuto Marcello.