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IL CONFLITTO DELLE INTERPRETAZIONI

Le motivazioni della falsa confessione: azione gratuita o “ragion di

mercatura”. E' una novella problematica e ambigua, che ha sollecitato

diverse interpretazioni → v'è chi, come Benedetto Croce e Luigi Russo hanno

visto nella confessione un'azione del tutto gratuita, mossa dal compiacimento

disinteressato della beffa, e in Ciappelletto una sorta di puro artista, e chi,

come Giovanni Getto e Vittore Branca ha sostenuto che Ciappelletto è spinto

dalla “ragion di mercatura”, quel principio che induce a subordinare

qualunque sentimento all'interesse.

L'atteggiamento dell'autore verso Ser Ciappelletto e la celebrazione

dell'industria: altrettanto problematico → celebrazione della virtù umana,

del saper vivere, dell'industria: infatti con la sua falsa confessione

abilmente condotta, Ciap. libera i due usurai dall'incubo di incorrere

nell'esecrazione di un ambiente ostile. E questa virtù si esercita tramite un

uso abilissimo della parola, altro oggetto di culto per Boccaccio.

Lo stupore e l'orrore. Secondo altri la fig. di Ciappelletto è circondata da un

alone cupo e sinistro. Lo scrittore infatti, mentre esalta l'epopea dei

mercanti, ne avverte anche i limiti e gli aspetti negativi e disumani.

La canonizzazione del furfante. Di contro all'eroe dell'intelligenza si

collocano gli anti-eroi: il frate che resta beffato dalla falsa confessione e

popolo che arriva a venerare Ciappelletto come un santo. Da molti in ciò è

stato ravvisato lo sguardo divertito dello spirito laico e disincantato sulla

credulità sciocca del popolo. Ma altri sostengono che tra il falsario e i

devoti apparentemente ingannati sono questi ultimi a ottenere la vittoria

finale, perchè Dio esaudisce le loro preghiere anche se avanzate attraverso

un intermediario indegno come Ciappellotto.

LA COSTRUZIONE NARRATIVA

La variazione dei punti di vista. Grande rilievo la variazione dei pt di vista

attraverso cui è presente l'eroe: 1. Ciappelletto visto dal narratore; 2.

Ciappelletto come è presentato da Ciappelletto stesso nella confessione, 3.

Ciappelletto visto dal frate e dal popolo.

La legge del capovolgimento. Se ne ha un preannuncio già nel ritratto

iniziale, in cui l'uomo di piccola statura ed elegante si rivela un mostro di

malvagità, e il notaio, che dovrebbe essere garante di verità, appare invece

promotore di falsità. Ma è nella confessione che avviene il capovolgimento

più radicale: tutte le colpe si rovesciano in virtù: il sodomita appare

castissimo, l'avaro truffatore si trasforma in benefico dispensatore di

elemosine. Nel finale col trionfo del punto di vista dei frati e del popolo,

l'infame diviene santo; l'empio bestemmiatore diviene strumento dell'infinità

misericordia di Dio.

2) ANDREUCCIO DA PERUGIA dal Decameron,II giorno,5a novella

Novella della 2a giornata, dominata da Filomena la “melodiosa” che

impone ai giovani di narrare novelle intorno a “chi da diverse cose infestato

sia riuscito a lieto fine” → quindi AVVENTURE A LIETO FINE

La Napoli dei bassifondi è lo sfondo. Lì giunge Andreuccio da Perugia, per

comprare cavalli. Egli attira l'attenzione di una prostituta che si finge

nobildonna e sua sorella, per riuscire a derubarlo. Andreuccio, finito nella

tomba del vescovo deceduto(ruba il rubino che portava al dito), finito quindi in

miseria, grazie alla sorte e al suo ingegno riesce a riavere libertà e

ricchezza.

Nella novella vi è un fascino che va oltre la nitidezza realistica: c'è

un'educazione intellettuale del protagonista che arriva ingenuo da una

provincia nella città feroce e si salva sviluppando la virtù dell'intelligenza.

L'INDUSTRIA

Andreuccio antieroe. Anche in questa novella il motivo centrale è quello del

SAPER VIVERE, dell'umana INDUSTRIA, che sa vincere ostacoli e liberarsi

da situazioni difficili. Il protagonista si presente inizialmente come l'antitesi

del tipico eroe boccacciano accorto, malizioso,pronto ed abile: non è uno

sciocco, è semplicemente un giovane ingenuo per inesperienza, che si trova

calato di colpo in un mondo ben più insidioso di quello a cui era stato

abituato. Proprio perchè non è uno sciocco, Andreuccio può redimersi da

questa iniziale condizione negativa → processo di formazione, attraverso

cui il giovane acquista esperienza,impara ad affrontare ad armi pari le insidie

della realtà sociale → La sospensione del giudizio morale: l'educazione di

Andreuccio lo porta anche a riparare il danno economico subìto grazie

all'anello dell'arcivescovo. L'appropriarsi di tale anello non è certo un'azione

moralmente lodevole, ma anche qui, Boccaccio mette tra parentesi il giudizio

morale: gli interessa registrare l'acquisto di Andreuccio del “saper vivere”.

LA FORTUNA

L'azione del caso. É il caso che fa incontrare Andreuccio e la vecchia al

mercato, lo fa cadere nel chiassetto, incontrare i due ladri, poi i due sbirri che

lo sollevano dal pozzo, e incontrare la 2a banda di ladri che lo fa uscire dalla

tomba. Ma l'azione umana ha un ruolo più importante → la Fortuna si

accanisce su Andre solo perchè non è in grado di contrastarla: se fosse più

accorto, non cadrebbe nel tranello. Così al termine la Fortuna salva Andre dal

morire soffocato nella tomba, solo perchè questi sa cogliere prontamente

l'occasione che gli è offerta.

LO SPAZIO DELL'AZIONE

La città labirintica. La città è uno spazio labirintico, insidioso, che genera

continui incontri e sorprese,e quindi assume una valenza analoga a quella del

mare, accordandosi perfettamente col motivo del variare capriccioso della

Fortuna. Anche dal pt di vista temporale, il tempo notturno anche è propizio

agli intrighi e sotterfugi.

LA COSTRUZIONE NARRATIVA: Le sequenze narrative sono 3:

1. il tranello della siciliana

2. il vagabondare di Andreuccio per le vie notturne, con i suoi incontri fortuiti

2. il furto nella cattedrale

IL DISCORSO NARRATIVO

La voce del narratore: narratore eterodiegetico(non presente come pg nel

racconto) e onnisciente; i suoi interventi fanno sentire quanto Andreuccio sia

lontano dall'ideale boccacciano del “saper vivere”

La focalizzazione sul pg: spesso la narrazione è focalizzata sul p rotagonista:

i momenti cruciali li seguiamo tramite il suo pt di vista. Questa focaliz. , senza una

visione onnisciente dall'alto, serve per creare clima di suspance

3) LISABETTA DA MESSINA dal Decameron,IV giorno,5a novella

Novella della 4a giornata dominata dal tema degli amori tragici

→ qui l'amore infelice giunge a connotazioni macabre e

raccapriccianti

→ è narrata la pazzia di Lisabetta che dopo aver scoperto la morte

dell'amato, ucciso dai suoi fratelli, ne disseppellisce il cadavere e ne

asporta il capo, custodendolo in un vaso di basilico

→ la tragedia non è rappresentata tanto dall'approfondimento

psicologico quanto dalla concretizzazione delle azioni, frutto del suo

folle dolore.

Il macabro atto di Lisabetta viene descritto da Boccaccio con realismo,

come conseguenza dell'invincibilità della passione amorosa.

IL TRIANGOLO AMOROSO

E' presente (come nella novella di Ghismunda) il triangolo Donna amante

– Oggetto d'amore – Antagonista, cioè l'amore irregolare e segreto

IL CONFLITTO DELLE INTERPRETAZIONI

Lettura sociologica: Amore e “ragion di mercatura” → due forze

potenti che portano alla rovina (amore//Lisabetta, la ragion di mercatura//i

fratelli) → La vittoria dell'amore che appare più forte della logica

mercantile → la Natura è più forte delle convenzioni sociali →

naturalismo di Boccaccio

Lettura psicanalitica: A.Serpieri sottolinea una reticenza del narratore:

qual è la molla che spinge i fratelli a contrastare l'amore di Lisabetta e a

uccidere Lorenzo? I 3 fratelli sembrano incapaci, passivi, repressi.

L'inrazione di Lisabetta li sconvolge in modo esorbitante, perchè sentono

la sessualità della sorella come vergogna personale, che li contamina.

LA COSTRUZIONE NARRATIVA

Il silenzio di Lisabetta. C. Segre osserva come Lisabetta non prenda

mai la parola, a diff. Dei pg di Boccaccio che in genere sono molto

eloquenti: questo silenzio è usato per indicare la sua soggezione,

condizione insuperabile di vittima. Silenzio che si scontra con quello

simmetrico dei fratelli, che in quanto detentori del potere familiare,

hanno diritto alla parola, ma non hanno necessità di usarla. Non

vogliono conoscere, ma reprimere.

4) CHICHIBIO E LA GRU dal Decameron,VI giorno

Novella della 6a giornata → dove sono narrate brevi storie con le quali “si

ragiona di chi con leggiadro motto, pronta risposta, fuggì perdita o

pericolo”

→ rifacendosi alla tradizione dei dicta memorabilia, Boccaccio crea novelle

che si risolvano nel motto finale intelligente ed arguto frutto sia

dell'intelligenza che della fortuna.

Riassunto

→ questo è il caso di Chichibio, cuoco di Currado Gianfigliazzi, messosi

nei pastici per aver privato il suo padrone di una coscia della gru,

regalata a Brunetta per amore.

Currado è convinto che tutte le gru abbiano due cosce così urla a quelle

vive che spaventate abbassano quella nascosta ma Chichibio:

La trama è la seguente: durante una battuta di caccia, Currado Gianfigliazzi,

nobile e cavaliere, proveniente da una famiglia di banchieri, trova e

uccide una gru, che invia al suo cuoco, Chichibio. Il cuoco cucina a

perfezione il volatile. Giunge Brunetta, la ragazza di cui è innamorato

Chichibio, che gli domanda una coscia della gru. Il cuoco inizialmente rifiuta,

ma, stuzzicato e provocato dalla donna, alla fine cede e le dona una coscia.

Chichibio serve poi la gru a Currado e ai suoi ospiti. Non appena vede la

zampa mancante, il nobile chiede spiegazioni al cuoco, che risponde che le

gru hanno una sola zampa. Il nobile, irritato dalla menzogna di Chichibio, lo

sfida: il giorno successivo sarebbero andati a vedere al lago per verificare

l'esattezza di questa affermazione. Una volta giunti lì, i due uomini scorgono

diverse gru su una zampa sola, cioè nella posizione in cui questi uccelli sono

soliti dormire. Currado quindi, gridando “oh, oh”, corre verso gli uccelli, che

spaventati volano via, tirando fuori anche la seconda zampa. Currado allora

chiede a Chichibio: “Che ti par, ghiottone? Parti ch’elle n’abbian due?&

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
29 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alex1395 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Oliva Gianni.