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Il surplus del consumatore e del produttore
A A B BAnche se preferisco beni di valore più alto sono vincolato da “ciò che posso”.L’area sottesa alla curva è l’insieme di tutte le possibilitàdi quantità di A e di B che un consumatore puòpermettersi.Perciò ho:● Effetto Saturazione: che corrisponde alla rotazione del vincolo di bilancio, in cuicompro più bene A ma meno bene B● Effetto Reddito: la curva del vincolo monetario sale (traslazione del vincolo dibilancio)CAPITOLO 4: IL SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTOREIl surplus:Chiamiamo costo del produttore il prezzo a cui il venditore è disposto a vendere un bene.Il surplus reale individuale del consumatore dato dalla vendita di un bene è il guadagnodel produttore (beneficio netto) del produttore. Il surplus si trae dalla vendita del beneed è dato dalla differenza fra il suo costo ed il prezzo del bene.Esempio: Andrea vuole vendere un libro per non meno di 5€. Lo vendeA 30€, che rappresenta il reale prezzo. Il surplus quindi è di 25€. Il surplus totale del venditore è dato dalla somma di tutti i singoli surplus individuali. Il termine surplus del produttore è usato in relazione a tutti e due, singolo e totale. Il surplus del produttore è rappresentabile graficamente e corrisponde all'area che sta fra la curva di domanda e la semiretta orizzontale che segna il prezzo del bene. L'impatto della variazione dei prezzi sul surplus del produttore è inverso rispetto a quello del consumatore. La diminuzione del prezzo comporta:
- un aumento del surplus del consumatore;
- una diminuzione del surplus del produttore;
L'aumento del prezzo comporta:
- l'aumento del surplus del produttore;
- la diminuzione del surplus del consumatore;
Surplus consumatore = disponibilità - prezzo
Surplus produttore = prezzo - disponibilità minima (costo)
Questo schema mostra l'efficienza del mercato.
Con il Prezzo di equilibrio e la quantità di equilibrio non ci sono modi per migliorare le condizioni di uno senza peggiorare quelle dell'altro. Il surplus totale generato in un mercato è il guadagno totale netto dei produttori e dei consumatori che traggono dagli scambi ed è pari alla somma dei due surplus. Esempio dell'accisa: l'accisa è un'imposta che lo stato chiede su ogni unità di bene. Causa uno spostamento della curva di domanda del tanto che corrisponde al valore stesso dell'accisa, perché il venditore vuole mantenere il guadagno. Il prezzo sale, la quantità scende. La diminuzione avviene sia nel surplus dei consumatori sia in quello dei produttori. Si ha una perdita secca, ovvero la perdita corrispondente ad entrambe le variazioni di surplus. Una volta raggiunto l'equilibrio non c'è modo di aumentare il beneficio dello scambio, tutte le variazioni portano ad una riduzione del surplus generale.In questo caso abbiamo poi un aumento del gettito fiscale.CAPITOLO 5: CONTROLLI DEI PREZZI E DELLE QUANTITÀ, INTERFERIRE CON I MERCATI
Il governo impone il controllo dei prezzi: I controlli dei prezzi sono vincoli legali imposti sul livello massimo o minimo dei prezzi di mercato.
- Il prezzo massimo di un bene è il prezzo massimo a cui un produttore può vendere quel bene;
- Il livello minimo di prezzo è il prezzo minimo che i consumatori devono pagare per quel bene;
Gli effetti negativi dell’imposizione di un livello massimo di prezzo in un mercato efficiente sono:
- La quantità massima è minore rispetto a quella di equilibrio, e la domanda cresce di molto causando una penuria;
- La scarsità artificiale è pari alla lunghezza del segmento che va dalla Q alla curva di domanda massima;
- La perdita secca, è la perdita di surplus totale che avviene ogni qual volta che la quantità venduta va sotto la quantità di equilibrio, grazie ad
quantità è il prezzo al quale i consumatori domandano quella specifica quantità. Il prezzo di offerta ad una determinata quantità è il prezzo al quale i produttori offrono quella determinata quantità di un bene. Si crea un differenziale tra il prezzo di domanda ed il prezzo di offerta: il prezzo pagato dagli acquirenti è più alto di quello incassato dai produttori. Questa differenza è detta rendita della quota ed è il guadagno realizzato dai possessori dato dal semplice possesso della licenza ad esempio. La rendita della quota corrisponde al prezzo di mercato della licenza. Il controllo della quantità genera dunque:
- perdita secca
- mercato nero: entrambe le parti sono in accordo per un prezzo ma ciò non è legalmente concesso perciò si ha uno scambio che da benefici al compratore e al produttore ma non allo stato.
CAPITOLO 6: L'ELASTICITÀ
L'elasticità della domanda al prezzo:
è il rapporto (in valore assoluto) tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo, calcolato in un punto della curva di domanda. Dato che la curva di domanda ha una pendenza negativa ho che la quantità e il prezzo variano in direzioni opposte.
L’elasticità della domanda è quindi un numero negativo, ma il segno viene trascurato. Quanto maggiore è l’elasticità della domanda al prezzo, tanto maggiore è l’effetto sulla quantità domandata di una data variazione percentuale del prezzo. Quando l’elasticità della domanda è fortemente elastica, la domanda varia molto più di quanto varia il prezzo. Si definisce anelastica quando la domanda non varia molto al variare del prezzo. In base all’inclinazione della curva di domanda infatti ho una minore o maggiore variazione della quantità. Per calcolare l’elasticità si può usare
Il metodo del punto medio. Rigidità assoluta: la domanda non varia a prescindere dal prezzo. Domande perfettamente anelastiche corrispondono a rette verticali. Domande perfettamente elastiche: corrispondono ad una determinata fascia di prezzo (linea orizzontale) al di sopra della quale non ho più vendite e al di sotto della quale sono invece vendite infinite. A quella determinata cifra si comprano tutte le quantità. Qualsiasi aumento di prezzo riduce la quantità domandata a 0.
Dividiamo poi:
- Domanda elastica: valore >1
- Domanda anelastica: valore <1
- Elasticità unitaria: valore = 1
I fattori che causano questa elasticità sono:
- La presenza o meno di beni sostituti
- Il fatto che il bene sia di prima necessità o di lusso
- Tempo trascorso dalla variazione del prezzo...
L'elasticità dell'offerta al prezzo è il rapporto tra variazione percentuale dell'offerta fra la variazione percentuale
del prezzo, ci sarà una diminuzione della quantità venduta. Questo è indicato da una curva di domanda inclinata verso il basso. D'altra parte, se il prezzo viene ridotto, ci sarà un aumento della quantità venduta. Questo è indicato da una curva di domanda inclinata verso l'alto. L'elasticità della domanda al prezzo è una misura di quanto la quantità venduta risponde ai cambiamenti di prezzo. Può essere calcolata come la percentuale di variazione della quantità venduta divisa per la percentuale di variazione del prezzo. Ci sono diversi tipi di elasticità della domanda al prezzo: - Elasticità della domanda unitaria: la percentuale di variazione della quantità venduta è uguale alla percentuale di variazione del prezzo. - Elasticità della domanda elastica: la percentuale di variazione della quantità venduta è maggiore della percentuale di variazione del prezzo. - Elasticità della domanda inelastica: la percentuale di variazione della quantità venduta è minore della percentuale di variazione del prezzo. L'elasticità della domanda al prezzo dipende da diversi fattori, come la disponibilità di alternative, la necessità del prodotto e la disponibilità di sostituti. In conclusione, l'elasticità della domanda al prezzo è un concetto importante per i venditori perché aiuta a prevedere il ricavo e a prendere decisioni di pricing.ho due condizioni: 1. effetto prezzo: aumenta il ricavo perché le unità sono vendute ad un prezzo più alto; 2. effetto quantità: di conseguenza ad un aumento del prezzo la quantità diminuisce, ho meno ricavo. Quindi ho che l'elasticità della domanda al prezzo mi dice se prevale l'effetto prezzo o l'effetto quantità. ● se la domanda ha elasticità unitaria l'aumento del prezzo lascia invariato il ricavo, effetto prezzo ed effetto quantità si bilanciano; ● se la domanda è anelastica: l'aumento del prezzo aumenta il ricavo perché prevale l'effetto prezzo; ● se la domanda è elastica: l'aumento del prezzo non fa aumentare il ricavo ma lo diminuisce.