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OBIETTIVI:
• ridurre la probabilità che eventuali turbative nelle fonti di provvista regolarmente
utilizzate da una banca ne erodano la posizione di liquidità accrescendo il rischio di fallimento;
• evitare un ricorso eccessivo al finanziamento all’ingrosso a breve termine;
• promuove una migliore valutazione dei rischi di provvista della liquidità con riferimento a
tutte le poste in bilancio e fuori bilancio;
• favorire la stabilità della raccolta.
L’ORGANIZZAZIONE
banca universale
La è un soggetto giuridico unico, che svolge contemporaneamente tutte le
attività prescelte, secondo un grado di diversificazione proprio; a differenza del gruppo bancaria,
non può svolgere direttamente l’attività assicurativa e la GCR. Di conseguenza ha un potenziale di
diversificazione minore rispetto al gruppo: questo può al suo interno avere delle SGR e delle
compagnie di assicurazione; conseguentemente l’assetto di gruppo è ben indicato quando vi è la
necessità di presidiare tutte le aree di business dell’IF.
gruppo bancario
Il è una struttura composita di più intermediari, con una società capogruppo e
più società controllate, ciascuna delle quali svolge una o più attività fra quelle prescelte, secondo
un maggior un grado di specializzazione.
Definizione 60, TUB),
di gruppo bancario o creditizio (art. è composto alternativamente:
a) dalla banca italiana capogruppo e dalle società bancarie, finanziarie e strumentali da
questa controllate;
b) dalla società finanziaria capogruppo italiana e dalle società bancarie, finanziarie e
strumentali da questa controllate, quando nell’insieme delle società da essa controllate vi sia
almeno una banca e abbiano rilevanza determinante quelle bancarie e finanziarie.
rilevanza determinante
La condizione di è soddisfatta quando la sommatoria degli attivi di
bilancio della società e degli enti esercenti attività diversa a quella B, F o strumentali controllati
dalla capogruppo non eccede il 15% del totale degli attivi di bilancio della capogruppo e di tutte
le società ed enti da essa controllati.Ai fini del calcolo, le imprese di assicurazione sono assimilate
a quelle esercenti AF.
Un gruppo avente come capogruppo una società finanziaria è considerato creditizio se la somma
degli attivi delle banche e delle loro controllate bancarie, finanziarie e strumentali è almeno pari al
50% dell’attivo globale del gruppo.
Per comprendere la nozione di gruppo bancario è necessario specificare che, ai sensi dell’art
2359 del CC, sono considerate società controllare:
-le società in cui un’altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili
nell’assemblea ordinaria
-le società in cui un’altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un’influenza
dominante nell’assemblea ordinaria
-le società che sono sotto influenza determinante di un’altra società, in virtù di particolari
vincoli contrattuali con essa.
Il TUB precisa che per società finanziarie devono intendersi quelle che esercitano in via esclusiva
o prevalente:attività di assunzione di partecipazioni; una o più attività tra quelle ammesse al
mutuo riconoscimento o altre attività aggiunte a questo elenco dalle autorità comunitarie.
Scelta della forma organizzativa adeguata
BU:più semplice, più lineare e più economica, nel senso che non implica una serie di inevitabili
duplicazioni di costi caratterizzanti un gruppo bancario costituito da più società, ciascuna con un
proprio CDA… Una BU assicura anche una puntuale e organica unità di comando, dato che le
varie direzioni operative rispondono tutte a un unico organismo decisionale centrale.
Il principale inconveniente risiede nella sua incapacità a combinare adeguatamente la mentalità e
la cultura della banca tradizionale a operatività limitata (come sono state tutte le banche italiane
fino a qualche anno fa) con la mentalità richiesta dall’esercizio di tutte le nuove attività diverse da
quelle tradizionali diffuse negli ultimi anni.
GB:problema di coordinamento delle unità operative; possibili forme di concorrenza (in alcuni casi
è un vantaggio (aumento dell’efficienza), in altri può essere deleterio); costi di struttura, può
essere parzialmente risolto affidando a qualche unità lo svolgimento delle funzioni di servizio, che
possono essere esercitate a favore di tutte le unità dello stesso gruppo, evitando inutili
duplicazioni.
Banche di piccole dimensioni: non possono assumere la veste di banche universali per
molteplici motivi: non presentano volumi di attività tali da giustificare l’utilizzo delle risorse
specialistiche necessarie. Esse normalmente adottano una struttura organizzativa che prevede lo
svolgimento in proprio di determinate attività (tradizionali) e avvalendosi assieme ad altre banche
di società partecipate specializzate nelle attività non svolte in proprio.
Banche relativamente piccole: problema del ‘Make or Buy’: consiste nel decidere se per
determinate attività e per determinati prodotti sia meglio svolgere una produzione diretta oppure
predisporsi all’acquisto da produttori esterni.
Le strategie nel retail, nel corporate e nel private banking
Si è soliti segmentare la clientela bancaria in tre tipologie: retail, private, corporate, a cui si
aggiunge la clientela Institutional. I tre segmenti sono caratterizzati da combinazioni prodotti/
mercati differenti e identificano delle macroaree di attività distinte.
divisionalizzazione
La tendenza alla della clientela impone alle banche di adeguare le proprie
strutture organizzative e definire specifiche strategie di business.
1)Retail banking:si sostanzia nella raccolta di fondi, nell’offerta di servizi di pagamento e
nell’esercizio del credito nei confronti di una clientela rappresentata essenzialmente da famiglie e
imprese di piccole dimensioni. Compresi: privati con un patrimonio di attività finanziarie non
superiore a 1 000 000 di euro; piccole imprese con un fatturato non superiore a 2 500 000 euro
(individuate anche come small business. Caratteristiche: basso livello di sofisticazione delle
esigenze finanziarie della clientela; relativa semplicità tecnica dei prodotti e dei servizi idonei a
soddisfarle; scarsa mobilità della clientela, che tende a servirsi prevalentemente di una banca (la
“banca di riferimento”) con sportelli in prossimità del luogo di residenza o di lavoro; dimensione
locale dei mercati in cui si ritrovano a competere gli intermediari finanziari attivi sul fronte
dell’offerta; necessità, dal punto di vista degli stessi intermediari, di disporre di una capillare rete,
distribuita sul territorio dei mercati locali, di canali di accesso ai servizi offerti (in particolare:
sportelli tradizionali e automatizzati, promotori finanziari).
Prodotti e servizi:
di pagamento,
-Servizi destinati a soddisfare bisogni di trasferimento del potere d’acquisto:
◦ ordini di pagamento: assegni, bonifici e ordini automatici di incasso e pagamento, lettere
di credito, carte di credito, carte di debito;
◦ ordini di incasso: ricevute bancarie, effetti cambiari e altri titoli all’incasso;
◦ servizi diversi: servizi di gestione monetaria o di cash management, servizi di
cassa automatica, servizi di erogazione automatica di contante
di finanziamento,
-Servizi che rispondono all’esigenza di coprire il fabbisogno finanziario delle
unità economiche in deficit:
◦ prestiti per cassa:
◦ prestiti di firma e impegni:
◦ finanziamenti speciali: leasing, factoring, credito al consumo
di investimento,
-Servizi che soddisfano le esigenze della clientela di conservazione del valore
reale della propria ricchezza finanziaria e di trasferimento nel tempo di potere d’acquisto,
◦ servizi di raccolta tramite l’emissione di passività bancarie
◦ servizi di assistenza finanziaria alla clientela relativamente alle scelte di investimento e di
scambio di valori mobiliari negoziabili
assicurativi
-Servizi (bancassurance), destinati a soddisfare le esigenze di gestione e copertura
dei rischi:
◦ servizi di risk management: contratti a termine, opzioni, futures, swap, forward rate
agreement e altre forme tecniche
◦ polizze assicurative: polizze vita, polizze danni, polizze miste
◦ Le banche, a causa dei limiti imposti dalla normativa non possono produrre direttamente
tali servizi, ma si limitano a distribuire polizze fornite da imprese di assicurazione indipendenti,
consortili o controllate
Evoluzione del retail banking:passaggio da una visione di “mercato di massa” a un approccio
orientato alla “differenziazione” in considerazione del fatto che:
◦ la stessa definizione di retail banking fa riferimento a due distinte categorie di clienti: i privati
con patrimonio relativamente limitato, da un lato, e le piccole imprese, dall’altro;
◦ il patrimonio finanziario, per i privati, e il fatturato, per le imprese possono essere graduate in
classi di valori più circoscritte,
◦ il riferimento a criteri di natura non prettamente finanziaria (demografica, sociale, psicologica,
comportamentale, settoriale ecc.) consente a ciascuna banca di cogliere caratteristiche più
specifiche della domanda.
—>Efficace segmentazione della clientela sempre tenendo conto del binomio costi/benefici
Classificazione del segmento retail:segmenti di secondo livello più circoscritti:
mass market:
- i privati con patrimonio inferiore a 100 000 euro; clienti universali o famiglie/family
lower affluent upper affluent:
- e i privati con patrimonio da 100 000 euro a 1 000 000 di euro
piccoli operatori economici
- (poe): ossia gli artigiani, i piccoli commercianti, i professionisti, le
ditte individuali (accomunati da un fatturato non superiore a 1 000 000 di euro);
small business:
- comprendenti le altre piccole imprese.
fidelizzazione della clientela,significa
Rilevanza strategica della sviluppo di relazioni di clientela
profonde e durature: influisce sulla concorrenza; consente di sfruttare specifici vantaggi
competitivi nell’offerta di determinati prodotti/servizi; offre alle banche l’opportunità di espandere i
volumi intermediati, contenere i costi di gestione delle relazioni e beneficiare di una minore
customer
elasticità della domanda rispetto al prezzo. Presuppone un elevato livello di
satisfaction, basato su elementi che, nel retail banking, attengono alle modalità di offerta dei
prodotti/servizi, piuttosto che alle loro caratteristiche tecn