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La probabilità di inadempienza è una stima della probabilità che l’azienda debitrice si trovi,
entro l’anno successivo, in uno stato di inadempienza formale. Questo stato ricorre
qualora:
Un qualsiasi creditore avvii una procedura concorsuale a carico del debitore;
Ci sia un ritardo superiore a 90 giorni nell’adempiere all’impegno di un’obbligazione;
La posizione del debitore sia posta a sofferenza da una banca creditrice;
–
Le informazioni riguardo la situazione economico finanziaria del debitore facciano
supporre che l’impresa non sarà in condizione di onorare i debiti.
La perdita in caso di inadempienza esprime, in termini percentuali, quanta parte del credito
concesso andrebbe perduto in caso di insolvenza.
L’esposizione in caso di inadempienza è la perdita potenziale, espressa in termini assoluti,
a cui la banca va incontro concedendo il credito.
Infine , per quanto riguarda la scadenza effettiva, quanto più è lunga, maggiore è la
probabilità che non ci sia sincronizzazione tra entrate e uscite finanziarie.
Annacquamento patrimoniale e riserva occulta
I fenomeni della riserva occulta e dell’annacquamento patrimoniale derivano dal fatto che i
valori concretamente assegnati alle attività e alle passività nel bilancio di esercizi possono
condurre ad un’entità del patrimonio netto rispettivamente inferiore o superiore a quella
che ad esso potrebbe essere ragionevolmente attribuita. I valori che possono essere
assegnati al capitale netto di funzionamento sono riconducibili ad uno spazio di valori
possibili compreso tra un minimo prudenziale e il valore limite. Si parla di riserva occulta
quando il valore del capitale netto di bilancio è inferiore al limite minimo dello spazio di
valori possibili. La riserva occulta è la conseguenza di valutazioni che per eccesso di
prudenza, per errore o per fini di occultamento di utili, vengono mantenute al di sotto dei
minimi per le attività o al di sopra dei massimi per le passività. L’annacquamento di
capitale, al contrario, si ha quando il valore del capitale netto di bilancio è superiore al
limite massimo dello spazio di valori possibili. Questo fenomeno può essere conseguenza
di errori oppure avere come fine l’occultamento di perdite. In caso di annacquamento, la
distribuzione di utili (fittizi) è molto pericolosa, dal momento che produce l’impoverimento
immediato e reale del capitale.
Condizioni di aziendalità
Le condizioni di aziendalità sono quattro:
Continuità temporale;
Autonomia decisionale;
Consapevolezza sistemica;
Economicità.
Per quanto riguarda la continuità temporale, si deve tener presente innanzitutto la finalità
economica dell’azienda. L’uomo si avvale dello strumento azienda per la soddisfazione dei
propri bisogni. I bisogni umani sono generalmente illimitati e questo si contrappone alla
limitatezza dei mezzi di cui gli uomini possono disporre. La continuità temporale è un
presupposto fondamentale per l’azienda, la quale è caratterizzata da un ciclo continuo di
decisioni, azioni e risultanti.
Per autonomia decisionale si intende la possibilità di scegliere liberamente, sulla base del
criterio di convenienza economica. Ma, affinché ciò si concretizzi, è oggi necessario che
–
siano soddisfatte condizioni di natura economico culturale.
Riguardo alla consapevolezza sistemica, si deve sottolineare che l’attività economica
dell’azienda è scandita dallo scambio che pone in relazione il fenomeno della produzione
con quello del consumo. L’azienda è un fenomeno di natura economica la cui essenza si
esplicita in un processo di costante e continua interazione con l’ambiente, mediante la
ricerca e l’instaurazione di rapporti di scambio che possono generare valore, inoltre le
operazioni aziendali sono coordinate sia sul piano spaziale, sia su quello temporale. La
coordinazione produttiva e la conseguente attività di vendita si basano sull’instaurazione di
–
relazioni di complementarietà di natura tecnico funzionale che nel tempo si susseguono,
si avvicendano e si integrano.
Infine, riguardo l’economicità si deve sottolineare che l’azienda è vincolata sempre di più
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da esigenze di tipo economico sociale e, in un certo senso, ha perso di significato
riferirsi ad un concetto generalizzato di economicità, in quanto questa viene ormai ad
essere intesa e realizzata agendo su più decisioni: reddituale, competitiva e del consenso
sociale per la composizione della dinamica e dello sviluppo.
Condizioni di economicità –
L’azienda è vincolata sempre di più da esigenze di tipo economico sociale e, in un certo
senso, ha perso di significato riferirsi ad un concetto generalizzato di economicità, in
quanto questa viene ormai ad essere intesa e realizzata agendo su più decisioni:
reddituale, competitiva e del consenso sociale. Le condizioni di economicità si esplicano
quindi attraverso queste tre leve:
Leva della redditività: riguarda l’analisi economica, patrimoniale e finanziaria (indici
di bilancio);
Leva della competitività: riguarda l’analisi dei competitors e del presidio
dell’ambiente (posizione nel mercato);
La leva del posizionamento nell’ambito sociale: riguarda il grado di interazione con
l’ambiente.
Volendo potremmo considerare anche una quarta leva, ovvero quella dello sviluppo
aziendale, che riguarda una costante ricerca della missione aziendale tramite strategie da
adottare in mercati globali.
Nel breve termine tendono a mostrarsi rivalità fra le tre leve, mentre nel lungo periodo si
può ottenere un buon risultato su tutti i fronti. L’azienda inoltre deve tener conto delle tre
variabili principali, ovvero: il mercato (deve seguire il suo sviluppo), l’innovazione
tecnologica e il rapporto cliente/consumatore (deve cercare di migliorare la qualità dei
prodotti e la fidelizzazione).
Equilibrio economico-finanziario e accordo di Basilea
L’equilibrio economico, ovvero il fatto che i ricavi rimunerino tutti i costi lasciando un
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margine di profitto per l’azienda, deve essere rispettato nel medio lungo periodo. Nel
breve periodo, invece, i costi possono tranquillamente superare i ricavi. Discorso diverso
invece vale per l’equilibrio finanziario, il quale deve essere rispettato sia nel breve che nel
lungo periodo. Infatti le crisi di liquidità possono compromettere, anche irrimediabilmente,
la vita dell’azienda. L’equilibrio finanziario costituisce quindi una delle componenti più
delicate dell’equilibrio economico. Il fabbisogno finanziario si genera per due ragioni
fondamentali. La prima è la mancata sincronizzazione tra entrate e uscite monetarie. La
seconda è rappresentata dall’esigenza di sviluppo.
–
La normativa che regola il rapporto banca impresa è denominata Basilea. Questo
accordo riguarda principalmente le modalità di accesso al credito.
L’espressione rating significa alla lettera valutazione; tanto peggiore risulta il rating
assegnato all’azienda, tanto maggiore sarà la probabilità di perdita da parte della banca
del credito concesso.
La normativa di Basilea fissa soltanto delle linee guida, lasciando ampia libertà alle
banche riguardo le metodologie e i processi che porteranno alla definizione di rating. I
sistemi di rating possono essere esterni o interni: appartengono alla prima categoria
quelli calcolati e rilasciati dalle Agenzie di rating internazionali (Standard & Poor’s o
Moody’s); appartengono alla seconda categoria quelli calcolati e rilasciati dalle banche al
loro interno. Formula imprenditoriale
La formula imprenditoriale è l’impostazione dell’impresa risultante dalla storia e dalla
scelte che hanno caratterizzato la stessa. Per effetto di queste scelte l’azienda opera in
uno o più sistemi competitivi, con una certa offerta di prodotti o servizi, all’interno di un
dato sistema di interlocutori sociali, attraverso una determinata struttura e con una
proposta progettuale.
Queste cinque variabili aggregate (sistema competitivo, sistema di prodotto, sistema degli
interlocutori sociali, prospettive offerte/contributi richiesti agli stessi, struttura) si riuniscono
in un’unica formula imprenditoriale. Quest’ultima, a sua volta, si articola in due sottoinsiemi
interconnessi, che esprimono:
modo di essere dell’impresa in una certa arena competitiva;
1. Il modo di essere dell’impresa nel sistema di forze economiche,
2. Il
politiche e sociali in cui cerca i consensi e le risorse che le occorrono.
Nonostante qualsiasi formula imprenditoriale sia composta da questi cinque elementi,
questi ultimi sono differenti da caso a caso, a seconda di diversi fattori, tra cui il principale
è la strategia di portafoglio perseguita dall’impresa. Gli altri fattori sono la configurazione
mono o multi business dell’impresa, l’ampiezza del raggio d’azione e l’accentramento o il
decentramento dell’assetto produttivo.
In conclusione, la formula imprenditoriale può essere vista come un modello di interazione
con l’ambiente attraverso cui l’impresa insegue una certa idea di successo imprenditoriale.
Orientamento strategico di fondo
L’orientamento strategico di fondo è l’insieme delle idee, dei valori e degli
atteggiamenti di fondo propri degli attori chiave dell’impresa. Queste idee possono avere
radici così profonde nella cultura di alcuni soggetti da operare a livello inconscio.
Naturalmente, l’orientamento strategico di fondo è invisibile, in particolare rappresenta la
parte nascosta del disegno strategico di un’impresa. Infatti le idee e i valori di cui è
composto non sono visibili direttamente, ma solo attraverso le scelte e i comportamenti
concreti che esse determinano. L’orientamento strategico di fondo comunque riguarda: il
campo di attività in cui l’impresa è impegnata, le ragioni di questo impegno e la filosofia
comportamentale e organizzativa dell’impresa stessa.
In termini più analitici, l’orientamento strategico di fondo può essere descritto
considerando:
– –
Le coordinate spazio temporali e quali quantitative della missione
aziendale; ovvero, il campo di attività per cui l’impresa ritiene di essere adatta
oppure l’orizzonte temporale con cui l’impresa si muove nel campo di attività
prescelto;
Le finalità dell’azienda esplicitate tram