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La successione di questi cicli è detta meccanismo laringeo o vibrazione delle pliche vocali.
Il meccanismo laringeo può essere attivo (foni sonori) o inattivo (foni sordi) nella produzione dei
foni.
Il meccanismo di apertura e chiusura delle rime vocali dovuto al contrasto tra la forza dei muscoli
glottidali e la spinta dal basso dell'aria che si svolge in rapidissima sucessione e che si ripete finchè
rimangono attive la pressione espiatoria e la tensione muscolare dà luogo alla vibrazione della
glottide che noi chiamiamo VOCE.
Oltrepassato l'eventuale ostacolo a livello della laringe, l'aria giunge nelle cavità superiori.
Se incontra ulteriori ostacoli si avrà la produzione di una consonante.
Se l'aria passa liberamente si avrà la produzione di una vocale.
A seconda delle maniere e in quali punti del tratto fonatorio superiore si producono gli ostacoli che
generano i diversi suoni del linguaggio, si parla rispettivamente di modi e luoghi di articolazione.
Modi di articolazione
A seconda di come si verifica l'avvicinamento tra un organi mobile e un altro organo (mobile o
fisso) si distinguono diversi modi di articolazione:
1. -occlusivo, in cui l'avvicinamento tra gli organi crea una momentanea ostruzione completa
al passaggio dell'aria, e successivamente si ha una brusca riapertura del canale dovuta alla
spinta dell'aria espiratoria che forza l'ostacolo e fuoriesce all'esterno.
2. Si ha una fase di occlusione e una di esplosione. es. T
3. -fricativo, se l'organo mobile si avvicina all'altro organo senza creare un'occlusione completa
ma lascia libero un piccolo spazio che permette all'aria espiratoria di passare.
4. -affricato, se l'organo mobile si avvicina all'altro organo occludendo il passaggio dell'aria e
succesivamente si separa in modo meno brusco rispetto al modo occlusivo, producendo un
rumore di frizione come avviene nel modo fricativo.
5. Si ha una fase di occlusione e una di frizione.
6. -nasale, si ha una prima fase di occlusione che impedisce momentaneamente il passaggio
dell'aria.
7. Successivamente il velo del palato, a differenza degli altri modi di articolazione rimane
abbassato , permettendo all'aria espiatoria di proseguire verso l'alto e di fuoriuscire
attraverso le cavità nasali.
8. -laterale, si ha una prima fase di occlusione che impedisce momentaneamente il passaggio
dell'aria espiratoria, e in questo caso resta libero un passaggio secondario che consente
all'aria espiratoria di aggirare l'ostacolo, nella cavità orale in posizione laterale (o meglio
bilaterale) rispetto all'occlusione.
9. -vibrante, consiste in una brevissima occlusione seguita da una fase di esplosione che si
ripetono in rapida successione. Questo alternarsi produce l'effetto della vibrazione. Foni
polivibranti e monovibranti.
10. -approssimanti, simile alle fricative, ma lo spazio rimasto libero per il passaggio dell'aria è
più ampio e non si produce alcun rumore di frizione.
Luoghi di articolazione
1. -labiale o bilabiale, i foni labiali sono articolati con l'avvicinamento delle labbra. Le
consonanti bilabiali più diffuse sono quelle occlusive e nasali.
2. -labiodentale, prevede un movimento del labbro inferiore in direzione dei denti superiori.
Sono diffuse le fricative labiodentali e la nasale labiodentale.
3. -dentale o alveolare, in cui la punta o apice della lingua può muoversi in direzione della
faccia interna dei denti incisivi superiori o verso gli alveoli degli stessi denti. A seconda che
l'avvicinamento dell apice avvenga più verso i denti o più verso gli alveoli si definisce
questo luogo di articolazione apico-dentale o apico-alveolare.
4. Post-alveolare o pre-palatale, poco più arretrato del luovo apico-alveolare, prevede
l'accostamento della lingua alla parte del palato che si trova immediatamente dietro gli
alveoli dei denti.
5. Principalmente foni fricativi e affricati.
6. -retroflesso, in cui la punta della lingua può essere innalzata e portata leggermente
all'indietro, in modo che la parte della lingua posta immediatamente al di sotto della punta
venga a contatto con gli alveoli o con la parte anteriore del palato. I foni retroflessi non sono
molto diffusi.
7. -palatale, in cui la parte dorsale della lingua può innalzarsi in direzione del palato duro. Si
definisce più precisamente dorso-palatale. Diffusi i foni nasali e laterali.
8. -velare, presuppone un movimento del dorso della lingua verso il palato molle o velo
palatino, definito più precisamente dorso-velare. Molto diffuso, foni occlusivi, fricativi e
nasali.
9. -uvulare, più arretrato rispetto al luogo velare. Il dorso della lingua raggiunge l'ugola, più
precisamente dorso-uvulare. Poco diffuso.
10. -faringale, si articolano con un avvicinamento della parte posteriore del dorso della lingua
alla parete posteriore della faringe. Soltanto foni fricativi, poco diffusi.
11. -laringale o glottidale, caso particolare, in cui le due pliche si dispongono in posizione tale
da non bloccare il passaggio dell'aria, ma restringendo lo spazio tanto da creare uno stretto
passaggio attraverso il quale l'aria passa a fatica e produce un rumore di frizione (fricativa
laringale).
12. Le consonanti glottidali hanno la sorgente di rumore nella glottide e non nelle cavità
superiori
Durata di un fono
La durata o lunghezza di un fono è il tempo che intercorre tra il momento in cui gli organi iniziano a
spostarsi verso la configurazione articolatoria tipica di quel fono e il momento in cui l'abbandonano
per articolare il fono successivo.
L'allungamento di un fono si segnala o mediante la ripetizione del simbolo o nell'aggiunta dopo il
simbolo del segno : .
Nei foni che consistono in una fase articolatoria la durata può essere prolungata attraverso il
semplice protrarsi dell'articolazione, mentre in quelli che prevedono più fasi articolatorie
(occliusive,affricate ecc.) è sempre la prima fase,quella di occlusione a protrarsi.
Tale durata può avere valore distintivo in alcune lingue.
Classificazione dei foni
Le vocali, sono foni prodotti dall'attivazione della vibrazione laringea senza che nel tratto fonatorio
superiore l'aria incontri alcun ostacolo.
Le consonanti, sono foni che prevedono l'attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di
sopra della laringe.
Le vocali
Ogni vocale è caratterizzata dalla presenza di vibrazione laringea e dall'assenza di ulteriori ostacoli.
Cioè non significa che tali organi restino immobili durante l'articolazione di una vocale, bensì vi è
una serie di configurazioni articolatorie prodotte da movimenti della lingua, delle labbra e del velo
del palato che attribuiscono al tratto fonatorio una conformazione di volta in volta diversa
producendo diversi suoni vocaboli
Lingua
I movimenti della lingua possono avvenire a partire dalla posizione di riposo
-in senso verticale cioè verso l'alto in base al quale si distinguono le vocali basse, medio-basse,
medio-alte, alte via via che la lingua si avvicina al palato o al velo.
Oppure in aperte, semiaperte, semichiuse e chiuse facendo riferimento alla maggiore o minore
apertura dello spazio orale tra lingua e palato.
-in senso orizzontale cioè in avanti o all'indietro, in base al quale si distinguono le vocali anteriori
centrali o posteriori.
Combinando i due movimenti si ottiene uno schema ideale di base formato da dodici posizioni (4
dell'asse verticale x le 3 dell'orizzontale)
Gli schemi vocalici basati su questa classificazione hanno uno schema non rettangolare ma
trapezoidale.
Il TRAPEZIO VOCALICO è quindi uno schema che rappresenta la posizione in cui vengono
articolate le vocali secondo il duplice asse orizzontale e verticale.
Sull'asse orizzontale si distinguono le vocali anteriori, centrali e posteriori
Sull'asse verticale si distinguono le vocali alte, semialte, semibasse e basse.
All’interno del trapezio vocalico è possibile immaginare un numero teoricamente infinito di punti,
ma, per convenzione, si individuano dodici posizioni, ciascuna delle quali corrisponde a un insieme
di articolazioni relativamente simili che vengono identificate con uno stesso simbolo.
Lungo i due lati anteriore e posteriore del trapezio vocalico , vengono collocate le 8 VOCALI
CARDINALI: esse sono articolazioni vocaliche che corrispondono ai quattro angoli del trapezio e
alle due posizioni intermedie lungo i lati anteriore e posteriore.
Le vocali anteriori sono come luogo di articolazione foni palatali, le posteriori sono velari. Le
centrali si collocano in posizione intermedia rispetto a palato e velo e sono dette pre-velari.
Le labbra
In base alla posizione delle labbra si distinguono in arrotondate e non arrotondate.
Le vocali prodotte con le labbra protruse sono dette procheile (o arrotondate o labializzate)
Le vocali prodotte senza protrusione sono dette aprocheile (o non arrotondate o non labializzate)
VOCALI CARDINALI SECONDARIE: vocali corrispondenti alle vocali cardinali primarie, ma
con l'arrotondamento delle labbra opposto alle primarie.
Il velo del palato
Quest'organo durante la fonazione è prevalentemente collocato in posizione arretrata per impedire il
passaggio dell'aria espiratoria verso le cavità nasali, in tal modo il flusso dell'aria è diretto verso la
cavità orale. I foni articolati con questo meccanismo sono detti ORALI.
E' possibile però mantenere il velo abbassato consentendo all'aria di fuoriuscire
contemporaneamente sia attraverso il naso sia attraverso la bocca. Si parla di VOCALI NASALI O
NASALIZZATE.
L' ipa non prevede vocali nasali ma si limita a porre il segno diacritico, un'indicazione
supplementare che specifica ulteriormente il luogo di articolazione di una determinata vocale.
Dittonghi
Si considera dittongo la successione di due vocali che si trovino all'interno della stessa sillaba, più
precisamente la comBinazione tra una semivocale e una vocale, quest' ultima costituisce l'apice
sillabico.
Sono costituiti da un elemento vocalico e uno semivocalico.
La sequenza semiV-V è detta dittongo ascendente. (es. pie no)
La sequenza V-SemiV è detta dittongo discendente. (es. au to)
L’incontro di due vocali è invece detto iato
La combinazione di due semivocali e una vocale è invece un trittongo.
Semivocali o semiconsonanti
Fra le approssimanti vi sono suoni molto vicini alle vocali, di cui condividono la localizzazione
articolatoria.
Esse non possono costituire apice di sillaba, e assieme alla vocale a cui sono sempre contigue nella
catena fonica costituiscono un dittongo.
Riassumendo
Le vocali si distinguono in base a:
-grado di innalzamento della