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REGOLATIVA ESPLICATIVA NARRATIVA

PRIMA Piani Teorie Simulazioni

DURANTE Criteri di qualità Categorie di analisi Protocolli osservativi

DOPO Prototipi Tipologie didattiche Diari di bordo

Piani: precede l'azione e ha funzione regolativa = guida all'azione. È diffusa nella pratica didattica. Significa

• individuare gli elementi essenziali dell'azione, su una relazione tra fini e mezzi.

Criteri di qualità: accompagna l'azione e ha funzione regolativa = di orientamento all'azione. Sono i tentativi di

• formalizzare un'idea di qualità dell'insegnamento, sulla cui base orientare l'azione dell'insegnante.

Prototipi: segue l'azione, è un resoconto, mira a proporre un modello su cui sviluppare un tentativo di

• trasferimento, utilizzo e adattamento. Si tratta di modelli messi a disposizione agli insegnanti per sviluppare un

percorso.

Teorie: precede l'azione e ha funzione esplicativa = stumento di comprensione dell'azione. Precede l'azione come

• costrutto mentale, sebbene sia a sua volta sviluppata a partire dall'esperienza.

Categorie di analisi: accompagna l'azione e mira a facilitarne la lettura, l'intento è quello di fornire le chiavi di

• lettura per lo sviluppo dell'azione e degli strumenti per comprendere l'ambiente.

Tipologie didattiche: segue l'azione e tende a classificarla e confrontarla. Le tipologie sono derivate dalle

• esperienze concrete, ma mirano a formalizzarla e a restituirla come riferimento con cui leggere le proprie

esperienze

Simulazioni: anticipa l'azione e tende a favorire una visione globale dell'azione. Non ci si trova di fronte ad un

• testo, ma ad un'esperienza vera, anche se “far finta”. L'aspetto documentale sta nella ricostruzione dell'esperienza,

evita qualsiasi meccanismo di semplificazione o di riduzione. Diventa un modo per anticipare l'esperienza reale.

Protocolli osservativi: accompagna l'azione di descrizione dell'esperienza vissuta. Non vengono posti dei filtri a

• priori, l'azione si osserva e documenta nella pienezza.

Diari di bordo: segue l'azione e ha funzione di ricostruzione del vissuto esperienziale. Punta a preservare tutta la

• ricchezza dell'esperienza.

Cap 5: Azione di insegnamento

È una relazione comunicativa finalizzata all'apprendimento di un patrimonio culturale agita in un contesto istituzionale. È

dotata di intenzionalità e sistematicità.

Damiano considera l'insegnamento un'azione pratico-poietica, richiama due tipologie di azione distinte nel pensiero

aristotelico, la praxis e la poiésis.

La praxis è un'azione orientata verso un fine etico e non verso un prodotto concreto, acquista un valore in sé. La qualità di

quest'azione secondo Aristotele sta nella phrònesis, la saggezza, con cui il soggetto si fa portatore di principi etici che

incarna attraverso l'azione.

La poiésis è un'azione finalizzata alla realizzazione di un determinato prodotto, tangibile e concreto, che acquista un

valore in relazione al risultato che produce, in base alla tèchne

Ciò che distingue queste due è lo scopo.

L'elemento comune è il rapporto che si viene a determinare tra la qualità del soggetto che compie l'azione e la qualità

dell'azione stessa, rapporto che si può considerare in una proporzione: praxis:phronesis=poièsis:tèchne.

Damiano in rapporto all'azione d'insegnamento definisce la dimensione poietica, che richiama la valenza didattica

dell'insegnamento e si riferisce alle qualità tecnico-professionali dell'insegnante nel mettere in relazione determinati

allievi con determinati contenuti di conoscenza. La dimensione pratica richiama la valenza educativa dell'insegnamento e

si riferisce alle qualità umane e personali dell'insegnante nel veicolare un'insieme di valori etici.

La qualità dell'azione di insegnamento sta nel connettere queste due dimensioni, richiamando la scelta di mezzi più idonei

per raggiungere il proprio scopo formativo e la coerenza con i fini.

Le due dimensioni non sono separabili, ma sono due insiemi in cui la poièsis si sviluppa e si attualizza nel contesto della

praxis.

Damiano si focalizza sulla dimensione poietica: il rapporto tra l'insegnamento e l'apprendimento non è casuale, ci sono

un'insieme di fattori che intervengono nella nella determinazione dei risultati dell'apprendimento = disponibilità ad

apprendere. È una relazione probabilistica che si viene a determinare tra la qualità dell'apprendimento e quella

dell'insegnamento, si definisce la responsabilità dell'insegnante in quanto il risultato di apprendimento mette in gioco la

responsabilità dell'allievo.

Damiano delinea anche il concetto di mediazione didattica ossia la distanza tra i contenuti culturali da trasmettere e il

soggetto che li deve apprendere. La mediazione comporta una forma di rappresentazione della realtà, per questo si può

parlare di mediazione come regolazione della distanza tra la realtà di cui si parla e la forma di rappresentazione della

realtà. Esistono 4 tipi di mediatori:

Attivi: mirano a ricostruire l'esperienza di realtà seppur all'interno di un contesto didattico

• Analogici: che trasformano la realtà in contesti simulati anche se mantengono un’analogia con la realtà stessa

• Iconici: rappresentazione della realtà attraverso immagini visive

• Simbolici: rappresentazione della realtà attraverso simboli astratti e privi di rapporto di corrispondenza con la

• realtà stessa

Questi possono essere messi in relazione alla vicinanza della realtà, i mediatori attivi sono i più vicini alla realtà, mentre i

simbolici sono quelli più distanti.

Cap 6: Dimensione metodologica

Si colloca tra l'allievo e i contenuti culturali.

Il cognitivismo è la corrente che si è interessata a tale dimensione e l’esponente principale è David Ausubel, psicologo.

Ha classificato le modalità di apprendimento secondo due parametri centrati sul ruolo attivo del soggetto nell'esperienza

apprenditiva:

la relazione del contenuto di apprendimento con la matrice cognitiva del soggetto, in questo ha distinto:

• l'apprendimento significativo: caratterizzato da un processo di integrazione tra il nuovo apprendimento e la

◦ matrice cognitiva pregressa

l'apprendimento meccanico: caratterizzato da una giustapposizione del nuovo apprendimento ai precedenti

la modalità di approccio al soggetto che apprende al nuovo contenuto culturale, ha distinto

• apprendimento per ricezione: vede il soggettp in posizione passiva rispetto al nuovo contenuto culturale

◦ apprendimento per scoperta: vede il soggetto in posizione attiva ed esplorativa

Pellerey propone un insieme di principi che qualificano una metodologia didattica efficace:

Significatività: capacità di integrare il nuovo apprendimento con le conoscenze del soggetto;

• Motivazione: incentivare il soggetto ad apprendere;

• Direzione: condivisione dei traguardi di apprendimento;

• Continuità/Ricorsività: intesa come ripresa progressiva, a livelli diversi di estensione e di approfondimento, di

• alcuni concetti chiave dell'ambito di conoscenza, in una prospettiva di insegnamento a spirale;

Integrazione: tra i diversi saperi disciplinari, alla ricerca dei punti di connessione;

• Trasferibilità linguistica: impiego di diversi codici comunicativi per rappresentare i contenuti di conoscenza in

• modo da garantire un rinforzo reciproco e di intrecciare gli stili cognitivi.

Questi principi possono essere integrati con altri nel corso degli anni:

Negoziazione sociale: valorizzazione della dimensione sociale dell'apprendimento nella costruzione della

• conoscenza

Cotestualità: ancoraggio dell'apprendiemento a contesti di realtà autentici per il soggetto

• Riflessività: intesa come sollecitazione a processi metacognitivi da parte del soggetto orientati a sviluppare la sua

• autoconsapevolezza dell'esperienza apprenditiva

Pluralità culturale: intesa come molteplicità delle prospettive culturali attraverso cui approcciarsi alla conoscenza

• in chiave aperta

Calvani: repertorio di metodologie didattiche sfruttando i 10 principi precedenti.

Lezione: l'insegnante è l’esperto e lo studente hanno un ruolo passivo. Può essere:

• Frontale: insegnante sa e gli alunni devono apprendere;

◦ Partecipata: si basa su domande e sull’interazione, anche se la lezione è impostata su binari predisposti;

◦ Dialogata: c’è un relatore che pone una domanda, da questi spunti vengono posti altri quesiti.

Apprendistato: l’insegnante è l’esperto, lo studente è autonomo e i contenuti culturali sono basati sulle abilità

• operative. Ci sono vati tipologie:

Modelling: apprendere per imitazione;

◦ Coaching: scoprire ed insegnare l’uso di abilità latenti;

◦ Scaffolding: aiutare una persona a svolgere un compito;

◦ Fading: eliminazione graduale del sostegno fino a piena autonomia.

Approccio tutoriale: elazione intensa e personalizzata che si viene a creare tra docente e studente nel trattamento

• del contenuto culturale. Può essere:

Dal vivo: rapporto 1 a 1 ma la relazione è faccia a faccia;

◦ Online: rapporto 1 a 1 ma la relazione è sempre distaccata.

Discussione: l’insegnante fa parte del gruppo e ha un ruolo di mediatore, di gestione delle regole. Gioca

• sull’interazione sociale come motivazione a scambi di opinioni, riflessioni.

Problem solving: è una variante della discussione, rafforza la natura di gruppo centrata sul compito, orientata

◦ ad arrivare ad un prodotto, connesso al problema da risolvere. L'insegnante deve coinvolgere le energie e le

risorse del gruppo verso la risoluzione del problema.

Apprendimento cooperativo: è una variante del problem solving dove cambia il ruolo dell'insegnante, che

▪ si pone fuori dal gruppo e rafforza la sua autonomia nella gestione del compito da affrontare. Il ruolo di

supporto dell'insegnante può esercitarsi nella fase preliminare, in termini di definizione delle regole; nella

fase contestuale, in termini di fornitura del materiale; nella fase finale in termini di valutazione del lavoro

svolto.

Brain storming: sollecita il contributo attivo da parte dei componenti del gruppo, la creatività e l'energia presente

• nel gruppo. L'insegnante ha il compito di stimolare contributi, di animare il gruppo, di creare le condizioni per un

confronto lib

Dettagli
A.A. 2013-2014
11 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ChiaraBrusadin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Cren Emanuela.