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OH OH
O
H
O 2
3 OH
OH ()Epicatechina 18
RIDUCENTI E “OXYGEN SCAVENGERS”: a questa categoria di antiossidanti appartengono
composti in grado di rallentare l’ossidazione attraverso reazioni di ossidoriduzione; in molti casi
essi reagiscono direttamente con l’ossigeno atmosferico sottraendolo pertanto alla reazione di
ossidazione. Appartengono a questa categoria di composti l’acido ascorbico e isoascorbico
(sintetico), l’ascorbil palmitato (sintetico), i solfiti.
SINGLET OXYGEN QUENCHER: sono soprattutto i Carotenoidi (caroteni e xantofille) ad avere la
capacità di spegnere l’ossigeno singoletto attraverso una reazione che implica il trasferimento
dell’energia di eccitazione dall’ossigeno singoletto al carotenoide:
1 3 3
O + carotenoide O + carotenoide
2 2
Successivamente, l’energia di eccitazione viene dissipata dalle interazioni vibrazionali e rotazionali
che si instaurano tra il carotenoide tripletto ed il solvente, rigenerando la molecola iniziale:
3 carotenoide carotenoide + calore
• VITAMINA C Si può ritrovare nei peperoni, prezzemolo, cavolo, fragole e
arance. Una carenza di vit.C porta allo scorbuto perché
questa vitamina mantiene il ferro ridotto utile per la
sintesi del collagene.
• CAROTENOIDI 19
Essi si suddividono in:
Caroteni: composti da soli C e H (no O e quindi non ossidano), possono contenere gruppi
- ciclici e aciclici che caratterizzano le molecole (alcuni caroteni sono pro vitamini)
Xantofille:
-
I carotenoidi sono molecole cromatiche con doppi
legami coniugati che permettono di creare CH3
CH3 CH3 CH3
radicali stabilizzati da risonanza CH3
ROO* +
rallentando l’ossidazione. CH3 CH3 CH3 CH3
CH3
O
R O *
• VITAMINE LIPOSOLUBILI
Vitamina A:
-
E’ di natura isoprenica ed è di
fondamentale importanza per il ciclo
della visione e ha azione protettiva
delle mucose. Una carenza può
portare a lesioni oculari (xeroftalmia) e
dermatosi e acne. A quantità elevate
crea eccesso nel fegato.
Principali fonti alimentari: fegato ed oli
derivati, vegetali nei quali si trova sotto
forma di precursori (carotenoidi).
N.B: i tessuti vegetali non sono in grado di produrre vitamina A.
Vitamina E:
- 20
Questa vitamina è definita della antisterilità, si trova negli oli di grano, di arachide di oliva, piselli,
uova e arance.
Sono utilizzati come antiossidanti sui radicali lipidici o perossidici creando un radicale stabilizzato.
Vitamina D:
-
E’ essenziale per l’assorbimento del calcio. Principali fonti alimentari: olio di fegato di pesce. Può
essere sintetizzata dal nostro organismo in presenza di luce solare.
È una vitamina idrosolubile e si suddivide in:
D2: sintetizzata a livello industriale
D3: si trova nell’olio di fegato si merluzzo
La creazione di vitamina D avviene solo in presenza di luce solare.
N.B: le vitamine vengono anche espresse anche come attività biologica che corrisponde ad una
quantità ben precisa di vitamina purificata.
• PIGMENTI PIRROLICI
I principali rappresentanti di questo gruppo
sono composti derivati dalle porfirine (clorofilla
ed emoglobina). 21
GLUCIDI O CARBOIDRATI
cap.4
Fonte principale di energia (1 g di carboidrati 4 kcal = 17 KJ -amido e zuccheri- e di 2.4 kcal/g=10
kJ/g –polialcoli-), in una dieta equilibrata debbono fornire più della metà della quota energetica
complessiva della dieta giornaliera e la loro formula bruta è C (H O)
n 2 n
Le principali funzioni sono:
- Energetica
: 55 – 65% delle calorie totali (10 – 12% zuccheri semplici);
- Plastica : costituenti di importanti molecole con funzioni fisiologiche;
- Regolatrice del metabolismo : determinano un risparmio proteico per scopi energetici;
- Antichetogenetica : riducono la formazione di acidi chetonici e acidosi;
- Di riserva : glicogeno;
- Favoriscono lo sviluppo della flora batterica intestinale : fibra
Possono essere:
- Dolcificanti naturali (milele, fruttosio, glucosio, sorbitolo, mannitolo, xilosio): sono calorici,
hanno un potere dolcificante simile al saccarosio, stimolano la produzione di insulina anche
se in misura minore rispetto allo zucchero (alcuni hanno un effetto lassativo)
- Dolcificanti sintetici (saccarina, ecesulfame, aspartame): sono acalorici, hanno un potere
dolcificante maggiore al saccarosio, ma non stimola la produzione di insulina. Le dosi devo
essere espresse in etichetta.
Si possono suddividere in:
• Disponibili:
SOTTOGRUPPO
CLASSE COMPONENTE MONOMERO
(grado di polimerizzazione) Glucosio, Fruttosio, Galattosio Fruttosio Glucosio
Monosaccaridi (1) Saccarosio
Carboidrati Galattosio Glucosio
Disaccaridi (2) Lattosio
semplici Glucosio
Oligosaccaridi (3-9) Maltosio Glucosio
Maltodestrine
Carboidrati Amido Glucosio
Polisaccaridi (> 9)
complessi Glicogeno Glucosio
• Non disponibili:
SOTTOGRUPPO
CLASSE COMPONENTE MONOMERO
(grado di polimerizzazione) Lattulosio Fruttosio-Galattosio
Sorbitolo - Xilitolo - Maltitolo
Disaccaridi (2) Galattosio-Glucosio
Carboidrati Raffinosio
Polialcoli (1-2) Galattosio-Glucosio
semplici Stachiosio
Oligosaccaridi (3-2) Galattosio-Glucosio
Verbascosio Fruttosio-Glucosio
Fos
Cellulosa Glucosio
Emicellulosa Arabinosio-Xilosio
Pectine Acido Glucuronico
Carboidrati Polisaccaridi (> 9) Galattomannani Galattosio-Glucosio
complessi Glucomannani Mannosio-Glucosio
Inulina Fruttosio-Glucosio
Amidoresistente Glucosio
• CARBOIDRATI MAGGIORMENTE PRESENTI NEI PRODOTTI ALIMENTARI
CARBOIDRATO PROVENIENZA
Monosaccaridi
D (+)-Glucosio Miele, frutta e vegetali
D (-)- Fruttosio Miele, frutta,vegetali (cipolla e cicoria)
D (+)- Galattosio Latte (lattosio), galattocerebrosidi 22
L (-)- Sorbosio Sorbe, carrube
Disaccaridi
Saccarosio Barbabietola, canna da zucchero
Lattosio Latte
Maltosio Malto
Polisaccaridi
Amido Cereali, legumi, patate
Cellulosa Fibra
Glicogeno Fegato
• MONOSACCARIDI
Sostanze cristalline di colore bianco caratterizzate da un sapore dolce, solubili in acqua e insolubili
in solventi organici.
Si classificano in base a:
• lunghezza della catena carboniosa: Triosi, Tetrosi, Pentosi, Esosi
• gruppo carbonilico: aldosi e chetosi
POLIDROSSIALDEIDI
POLIDROSSICHETONI
Gli idrati del carbonio con tre o più atomi di carbonio presentano nella molecola centri chirali per
n
cui possono esistere diverse forme stereoisomere in numero pari a 2 dove n rappresenta il
numero dei carboni asimmetrici formando dei stereoisomeri (es: Per il glucosio esistono 4 centri
chirali e quindi sono possibili 16 steroeisomeri; oltre al D ed L glucosio, gli altri 14 stereoisomeri
sono a due a due enantiomeri a cui vengono attribuiti nomi particolari come mannosio, galattosio,
etc.) 23
Il simbolo D o L non è correlato con il segno dell’attività ottica.
Presentando centri chirali, i glucidi possono ruotare il piano dela luce polarizzata e si possono
definire destrogiri (+) o levogiri (-).
Isomeri strutturali: Differiscono tra loro per il fatto che gli atomi sono legati con un ordine
differente.
Stereoisomeri: I loro atomi sono legati con lo stesso ordine ma cambia la disposizione spaziale.
Centro chirale: Atomo di carbonio che lega quattro atomi o gruppi atomico differenti.
Epimeri: Coppie di stereoisomeri che differiscono nella configurazione di un solo atomo di
carbonio chirale in una molecola con più centri chirali.
• FORMA SEMIACETALICA CICLICA
La forma semiacetalica si origina in seguito alla reazione tra il gruppo carbonilico dello zucchero ed
uno dei gruppi alcolici.
Le forme cicliche sono dette Furanosiche quando hanno un anello a 4C
e un ponte ossigeno; Piranosiche quando hanno un anello a 5C e un
ponte ossigeno.
Questo crea il fenomeno della muto rotazione che da origine ad altri
due stereoisomeri : α-D-glucosio β-D-glucosio
Ma più comunemente vengono raffigurati con le formule di Haworth:
la conformazione a sedia è quella più stabile perché
mantiene i sostituenti più grossi in posizione equatoriale.
• REAZIONI DEI MONOSACCARIDI
• Ossidazione degli zuccheri:I monosaccaridi hanno potere riducente dovuto alla presenza
del gruppo aldeidico libero, anche gli a-idrossichetoni (fruttosio) si ossidano
facilmente.L’ossidazione può avvenire in quattro modi:
1) con i reattivi di Tollens o di Fehling
2) con acqua di bromo (Br +H O)
2 2
3) con acido nitrico (HNO )
3
4) con acido periodico (HIO )
4 24
N.B.: il saccarosio è l’unico DISACCARIDE non riducente e lo si può vedere se contiene un
aldeide libero o sottoforma di emiacetale in forma chiusa; per stabilirlo si fanno i saggi di Tollens,
benedit e feling.
• Riduzione degli zuccheri: Si può effettuare con diversi mezzi. In laboratorio si puù trattare
lo zucchero con sodio boroidruro. Dalla riduzione degli zuccheri si ottengono i polialcoli:
• DISACCARIDI
I disaccaridi sono formati da due monosaccaridi uniti con un legame glicosidico che può essere:
- monoglicosidico : reagisce il gruppo semiacetalico di un monoso con il gruppo alcolico
dell’altro
- diglicosidico : reagiscono entrambi i gruppi semiacetalici dei due monosi
• ANALISI DEI DISACCARIDI
- Analisi centesimale (metodo di Feheling): 25
x diluizione
Il reattivo è costituito da una
soluzione alcalina contenente solfato di rame. In presenza di zuccheri riducenti e operando a
caldo, gli ioni rameici vengono ridotti a rameosi con formazione finale di ossido rameoso, di colore
rosso mattone. Viene ridotta una quantità prefissata di rame che per i seguenti zuccheri equivale
alle quantità sotto riportate:
Fattori di conversione in g
glucosio = 0.04945
fruttosio = 0.05350
invertito = 0.05150
lattosio = 0.06760
- Polarimetria:
La luce è costituita da una serie di onde che oscillano su infiniti piani. La luce opportunamente
filtrata per oscillare su un solo piano viene definita polarizzata. Quando una sostanza è
attraversata da luce polarizzata, possiamo verificare se il piano di oscillazione della luce ruota
durante il passaggio attraverso di essa. Se il piano resta invariato, la sostanza non è otticamente
attiva; se invece il piano di oscillazione della luce polarizzata ruota, tale sostanza si definisce
otticamente attiva. A seconda della rotazione che il piano
subisce è possibile calcolare la concentrazione di quella
sostanza. Il percorso che la luce compie attraverso la
sostanza durante i test è standard e la rotazione subita dal
piano è diret