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T C
=171,5°
eut Lega (61% Sn) (196+175)
61 Sn
T C
= =185,5°
sol 2
61 Sn
T C
=171,5°
eut
Nella lega 7 al 55% di Sn si dovrebbero teoricamente verificare 2 transizioni ma risulta
avvenire una sola transizione (quella eutettica), al contrario nella lega numero 8 al 61% di
Sn (concentrazione vicinissima a quella eutettica) si verificano 2 transizioni invece che
una; perciò si deduce che i due campioni potrebbero essere stati inverti. 6
Lega (75% Sn)
Lega (65% Sn) (214,7+174)
(199,7+172,5) 75 Sn
65 Sn T ° C
T °C = =194,3
= =186 sol
sol 2
2 75 Sn
65 Sn T C
T ° C =171,5°
=171,5 eut
eut Lega (95% Sn)
Lega (85% Sn) 218,5+ 176
( ) 218,5+ 181
( )
85 Sn
T C
= =197,25° 95 Sn
T C
= =199,75°
sol 2 sol 2 7
85 Sn 95 Sn
T ° C T ° C
=171.5 =167.7
eut eut 8
Dall’analisi di tutte le leghe è risultato un errore sistematico nella registrazione delle
temperature in decremento nel tempo di 10/12 °C.
Si riporta in seguito sul diagramma di stato Sn-Pb i valori corretti delle transizioni ottenuti.
Le transizioni eutettiche di tutte le leghe esaminate risultano essere abbastanza coerenti
con i dati teorici; mentre le temperature di transizione successive risultano essere
leggermente sfalsate ciò potrebbe essere dovuto al fatto che durante l’uso le leghe
vengono tenute all’aria verificandosi la formazione di ossidi di piombo e di stagno che ne
modificano quindi la composizione, variandone le relativa temperature di
fusione/solidificazione. 9
PILA (misure di forza elettromotrice)
Attraverso misure elettrodiche di una pila campione si andrà a studiare l’andamento di
forza elettromotrice al variare della temperatura e a ricavare l’andamento delle grandezze
termodinamiche coinvolte nella reazione.
(energia libera di Gibbs, entropia ed entalpia della reazione chimica della pila campione)
La pila usata è la pila Weston scelta per le seguenti qualità:
-molto stabile al variare della temperatura;
-arriva velocemente all’equilibrio.
Il sistema è costituito da un tubo ad H, in cui risiedono soluzioni di solfato di cadmio,
amalgama mercurio-cadmio, cristalli di solfato di cadmio, solfato di mercurio e mercurio
metallico. Gli elettrodi sono di platino.
Le due semicelle sono costituite
rispettivamente:
- Catodo a mercurio sotto forma di
solfato che si ossida a mercurio
metallico;
- Anodo ad amalgama mercurio-
cadmio metallico che si ossida a
solfato di cadmio;
- una soluzione di solfati comune
a entrambi i bracci del sistema
che funge da ponte salino.
Le semi reazioni sono:
All’catodo −2
⇄ 2 Hg+ SO
−¿ 4
¿
H g SO e
( ) +2
2 4
Il mercurio si riduce da +1 a 0
All’anodo −¿
−2 ¿
⇄
Cd+ SO Cd SO e
+2
4 4
Il cadmio di ossida da 0 a +2
L’attività del mercurio al catodo è unitaria, mentre all’anodo il cadmio è presente in attività
diversa da uno; proprio l’attività del Cd fa la differenza tra le varie pile Weston in
commercio.
La pila da noi usata ha una percentuale di Cd su Hg pari a 12,5%.
Il lavoro fatto da una pila è lavoro elettrico, dovuto alla differenza di potenziale che si
istaura tra catodo e anodo. 10
W ∆ Ψ
=c
el
( c = cariche erogate dalla pila; ΔΨ = differenza di potenziale. )
essendo la carica:
c=nF
( n = n° elettroni scambiati ; F = 96485 C ovvero Faraday carica di una mole di elettroni )
Si considera inoltre la forza elettromotrice (E) invece della differenza di potenziale
dato che E si misura a circuito aperto e mi indica il valore nominale della pila.
Sostituendo:
W =−nFE
el
Ipotizzando che ci sia solo lavoro elettrico si può scrivere la seguente equazione:
[ ]
dG=Vdp−SdT +W el '
rev, W =0 p=costate ; T =costate
Dato che si lavora a
Si può semplificare l’equazione:
[ ]
∆ G=W el '
rev , p , T , W =0
Andando a sostituire la definizione di lavoro elettrico ho:
[ ]
∆ G=−nFE '
rev , p , T ,W =0
Attraverso misure di forza elettromotrice a diverse temperature potrò studiare come varia
E in funzione di T, ricordando però che, dato che la pila lavora condizioni di irreversibilità,
dovrò lavorare in maniera reversibile ovvero attraverso continui stadi di equilibrio.
Quindi la variazione di E al variare della temperatura sarà:
∂ E ∂ ∆ G
( ) ( )
−nF =
∂T ∂ T
ricordando che la derivata di ΔG rispetto alla temperatura vale:
∂ ∆ G
( ) S
=−∆
∂T p
posso scrivere: ∂ E
( ) S
−nF =−∆
∂T
Per cui: 11
∂ E
( )
∆ S= nF
∂ T
L’ultima grandezza da studiare la ricavo attraverso l’equazione
[ ]
∆ G=∆ H ∆ S
−T T
[ ]
∆ H=∆ G+ T ∆ S T
Strumentazione usata
Pila Weston, Termoscriostato potenziometro collegato a un PC per l’acquisizione dati.
Si immerge la cella nel termocriostato si accende e si collega al computer per
l’acquisizione dati, si porta il sistema all’equilibrio termico e si inizia la misura.
Il computer registrerà due andamenti nel tempo una relativa alla variazione di temperatura
e una relativa alla forza elettromotrice della pila.
Partendo da una temperatura di 18,5 °C si imposta un decremento di temperatura di 0,5-
0,9 °C per step. Si effettuano 10 misure aspettando per ogni punto di arrivare all’equilibrio
termico ovvero quando la temperatura rimane costante.
Dopo 10 misure, la temperatura finale è circa 11 °C.
Elaborazione dati
Dall’acquisizione dei dati sperimentali si ottiene il seguente andamento di E vs t.
Si prendono i valori medi di temperatura e di
forza elettromotrice delle zone di equilibrio
termico (zone piatte Figura 1), necessarie per la
costruzione un nuovo grafico.
Figura 1.
Si riportano i valori di E contro le relative
temperature espresse in kelvin.
Effettuando il fitting della curva si ottiene
l’andamento della forza elettromotrice 12
Figura 2. Andamento della del potenziale
elettrico con la temperatura
della pila in funzione della temperatura.
Si va a ricavare(Tutti i dati ottenuti sono riportati in tabella 1) :
• ΔG ∆ G=−nFE
• ΔS
Attraverso il fitting ottenuto posso applicare la seguente equazione:
∂ E
( )
∆ S= nF
∂ T
Dato che: −5
E=1,0978−28,038∗10 T
Ovvero: 0 K
E V
=1,0978
- Intercetta Forza elettromotrice estrapolata allo 0 K
∂ E
( ) −5 −1
V ∙ K
=−28,038∗10
- derivata Coefficiente termico della pila ∂ T
∂ E
( ) −5
( )
∆ S= nF= ∙10 J
−28,038 ∗2∗96485=−54,1
∂ T
• ΔH ∆ H=∆ G+T ∆ S
T (K) E (V) ΔG (KJ) ΔH (KJ)
290,71 1,0163 -196,115 -211,8441 Tabella . G H calcolate a T
diverse.
290,01 1,0165 -196,154 -211,8452
289,32 1,0167 -196,193 -211,8463
288,63 1,0169 -196,231 -211,8476
287,95 1,0171 -196,270 -211,8491
287,25 1,0173 -196,308 -211,8499
286,55 1,0175 -196,347 -211,8508
285,87 1,0177 -196,386 -211,8525
285,08 1,0179 -196,424 -211,8481
284,18 1,0181 -196,463 -211,8381 13
Conclusioni
• La pila Weston è molto stabile con la temperatura poiché il suo coefficiente termico è
[ ]
−5
28,038∗10 K
=V /
molto piccolo
• La reazione della pila Weston varia poco, ma è comunque sfavorita, da una diminuzione
della temperatura ciò è evidenziato dalle grandezze termodinamiche che al decrescere
della temperatura aumentano:
ΔG aumenta con il decrescere della temperatura
284 K
∫ 290 K 285 K
∆ G=∆G KJ
−∆G =0,35
290 K
ΔH aumenta fino alla temperatura di 285,08 K, ma poi presenta una repentina deviazione
negativa
• la cinetica non è influenzata dalla temperatura
ΔS costante con la variazione temperatura.
∂ E
( )
∆ S= nF=−54,1 J
∂ T 14
Misure di conducibilità
vogliamo determinare la costate di dissociazione dell’acido acetico attraverso misure di
conducibilità
La conducibilità in una soluzione dipende dalla presenza di ioni in soluzione. +¿ ¿
H O
La soluzione in esame (acido acetico in soluzione acquosa) contiene ioni 3
−¿ ¿
C H CO O
provenienti dall’acqua e ioni provenienti dalla dissociazione dell’acido
3
acetico.
La conducibilità dipende dalla temperatura, per cui è un parametro che va controllato
durante misure di conducibilità , dalla concentrazione degli ioni presenti in soluzione e
1
dalla viscosità della soluzione.
Data la reazione
1 La conducibilità delle varie specie prese singolarmente dipende dalla temperatura perché essa influenza
la mobilità degli ioni. La mobilità complessiva di una soluzione è data dalla somma delle singole mobilità
degli ioni (legge dell’indipendente mobilità degli ioni o legge di kohlrausch) . In genere gli ioni più sono
+¿ ¿
H O
piccoli maggiore è la loro mobilità, fa eccezione lo ione che in soluzione acquosa risulta essere il
3
più conduttore in assoluto. Tale fenomeno è stato spiegato da un modello che afferma che non è lo ione a
+¿
¿
H
muoversi nella soluzione, ma si innesca un meccanismo per cui gli vengono ceduti tra le molecole
+¿ ¿
H O
d’acqua con un meccanismo a catena di formazione e distruzione di ioni con un risultato di
3
mobilità della carica straordinariamente elevata. 15
−¿ ¿
H COO
+¿+C 3 ¿
⇄
C H COOH H O H O
+
3 2 3
c 1−α cα cα
( )
( α = grado di dissociazione, adimensionale).
La costante di dissociazione in funzione di α sarà: 2 2 2
c α cα
K = =
a 1−α
c 1−α
( )
−1
[ ]
K ∙l
=mol
a
La teoria di Ostwald che vale in condizioni di soluzioni diluite ci permette di scrive il grado
di dissociazione come: Λ
α = Λ 0
Λ
Λ
( = conducibilità equivalente; = conducibilità equiva