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Il sistema internazionale secondo i radicali

Il sistema descritto dai radicali è completamente diverso da quello descritto dai realisti e dai liberali, infatti i radicali descrivono e spiegano la struttura del sistema internazionale in termini di stratificazione. Per stratificazione intendiamo una distribuzione disuguale delle risorse tra i diversi gruppi di stati. Il sistema internazionale è stratificato in relazione al possesso di determinate risorse, ritenute vitali, tipo il petrolio, la forza militare o il potere economico, delle quali possono disporre gli altri stati. Dunque sistemi internazionali diversi hanno mostrato sistemi di stratificazione diversi. Basti pensare che la metà del totale medio del PIL è concentrato nelle sette potenze mondiali (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina). È ovvio che da questa stratificazione deriva la separazione tra paesi ricchi e paesi poveri. La stratificazione di influenza e risorse ha

Implicazioni per quanto riguarda la capacità di un sistema di autoregolarsi, così come per la sua stabilità. Quando i poteri dominanti vengono dati da quegli stati appena al di sotto di essi in termini di accesso alle risorse, l'equilibrio potrebbe diventare fortemente instabile, basti pensare che Germania e Giappone per cercare di recuperare le risorse perse durante gli anni '30 hanno condotto alla Seconda Guerra Mondiale. Le potenze in ascesa, quelle che stanno ottenendo risorse, mirano a raggiungere uno status di primo livello e potrebbero essere disposte a combattere pur di ottenerlo. Per i marxisti così come per la maggior parte dei radicali, la cristallizzazione di un sistema stratificato è causata dal capitalismo, che struttura le relazioni tra i privilegiati e gli svantaggiati conferendo tutto il potere ai ricchi e privando i deboli dei propri diritti. Il capitalismo genera i suoi strumenti di dominazione, comprese le imprese e le istituzioni internazionali.

Le cui regole sono definite dagli stati capitalisti per facilitare l'acquisizione di capitali e creare corporazioni multinazionali.

I radicali ritengono che il livello di risentimento sarà maggiore nei sistemi in cui la stratificazione è più estrema, in questi casi i paesi poveri possono diventare anche aggressivi, pretendendo un cambiamento che i paesi capitalisti non vogliono concedere. In breve, i radicali ritengono che le grandi disparità economiche siano prodotte dalla struttura del sistema e che tutte le azioni e interazioni tra gli stati siano vincolate da questa struttura.

Il capitalismo passa attraverso cicli di crescita e di espansione, come è accaduto durante l'epoca colonialista e imperialista, cui fanno seguito periodi di contrazione e declino. I radicali non sono d'accordo tra loro sul fatto e sulla possibilità che il sistema di stratificazione che essi condannano possa essere modificato.

fi .

Il costruttivismo e i mutamenti costruttivisti sostengono che l'elaborazione del concetto di sistema internazionale sia un'idea prevalentemente europea. Essi sostengono che la politica internazionale non possa essere spiegata facendo riferimento solo alla sua struttura. Martha Finnemore ritiene che ci sono stati quattro diversi ordini internazionali: il primo basato sull'equilibrio di poteri del 18 secolo, il secondo fondato sul concerto d'Europa nel 1815 con il congresso di Vienna, il terzo dopo la seconda guerra mondiale strutturato in sfere d'influenza, e l'ultimo dopo la guerra fredda caratterizzato dalla diffusione di valori connessi alla democrazia liberale, all'economia di mercato e alla tutela dei diritti umani. Il significato delle diverse descrizioni del sistema può cambiare nel tempo. I costruttivisti muovono dal presupposto che siano le norme sociali a produrre il mutamento e che esse possano essere modificate sia attraverso azioni.

collettive che individuali. Collettivamente, le norme possono cambiare attraverso la coercizione, le istituzioni internazionali, il diritto e i movimenti sociali. Al livello individuale, il cambiamento avviene mediante la persuasione e l'internazionalizzazione delle nuove norme. Ne consegue che le capacità materiali non spiegano il fatto che si instauri un determinato ordine piuttosto che un altro.

Vantaggi e svantaggi del sistema internazionale come livello di analisi

La teoria dei sistemi è un approccio organico, non spiega dettagliatamente eventi a livello micro ma consente di elaborare generalizzazioni plausibili a livello macro. Vi sono ovviamente anche evidenti debolezze. L'accento che l'analisi pone sul sistema internazionale fa passare in secondo piano la politica.

I teorici del sistema si sono sempre dovuti confrontare con la questione dei confini. La critica principale riguarda l'attenzione prestata ad un sistema internazionale specifico. Il

difetto dell'eurocentrismo. Nel complesso l'analisi sistemica è stata privilegiata dai realisti e dai radicali. In entrambe le prospettive il sistema internazionale vincola il comportamento dello stato. I realisti ritengono che tali vincoli siano una naturale conseguenza della distribuzione del potere. I radicali li giudicano negativi e vorrebbero superarli. I liberali vedono il sistema come un continuo di interazioni. I costruttivisti adottano un approccio evolutivo, sottolineando come i cambiamenti di norme e idee modellino il sistema, limitano l'importanza che le altre scuole attribuiscono alla struttura del sistema e minimizzano le differenze tra sistemi internazionali e nazionali.

Capitolo 5 - Lo Stato e la Nazione

Un'entità che vuole essere considerata uno Stato deve soddisfare quattro condizioni fondamentali:

  • Deve avere una base territoriale, con confini geograficamente definiti.
  • Al suo interno deve risiedere una

popolazione stabile.- È necessario un governo al quale questa popolazione obbedisca.- Deve essere riconosciuto dagli altri Stati.

La definizione di Stato differisce da quella di Nazione, che è un gruppo di persone che condivide un insieme di caratteristiche, ovvero un popolo che ha in comune una storia e un patrimonio, un linguaggio, costumi, stili di vita. Il nazionalismo rappresenta la convinzione che le nazioni debbano formare i propri Stati.

Il concetto di stato-nazione, è il fondamento dell'autodeterminazione dei popoli, ovvero l'idea che i popoli della stessa nazionalità abbiano diritto di scegliere come e in quali condizioni vivere. Altre nazioni sono sparse fra diversi Stati (es. i somali) o uno Stato può contenere diverse nazioni (es. Russia).

Lo Stato, innanzi tutto, è l'ente che gestisce il monopolio legittimo della violenza, rappresenta l'unità funzionale indipendente che centralizza e unifica un certo numero di

responsabilità fondamentali.
Visione realista dello stato:
I realisti hanno una visione statalista o stato-centrica. Lo Stato è un attore autonomo, vincolato solo all'anarchia del sistema internazionale. Lo Stato è sovrano, ha l'autorità di governare le questioni interne ai suoi confini ed è guidato da interesse nazionale definito in termini di potere.
Visione liberale dello stato:
Per i liberali lo Stato gode di sovranità ma non è attore autonomo. È un'arena pluralista con la funzione di mantenere le regole del gioco. Non vi è un unico interesse nazionale, esplicito, ma molti interessi spesso in competizione fra loro in un contesto pluralistico. Tali interessi cambiano nel corso del tempo, rispecchiando gli obiettivi e le posizioni di potere dei gruppi concorrenti all'interno e talvolta anche al di fuori dello Stato.
Visione radicale dello stato:
I radicali offrono due punti di vista differenti.fattori esterni. Lo Stato, quindi, non è semplicemente un attore razionale che agisce in base ainteressi predefiniti, ma è influenzato dalle dinamiche sociali e culturali che plasmano gli interessi enelle identità nazionali. La politica estera dello Stato è quindi il risultato di un processo di costruzionesociale, in cui gli attori politici e sociali negoziano e definiscono gli interessi nazionali in base aicontesti e alle sfide che si presentano.norme e idee internazionali. Gli Stati condividono una varietà di obiettivi e valori che assumono un carattere sociale nelle organizzazioni internazionali e non governative. Quelle norme possono modificare le preferenze dello Stato, infatti gli Stati sono caratterizzati da identità multiple, che includono una visione condivisa dell'identità nazionale, soggetta, nel lungo periodo, a mutamenti più o meno radicali che possono alterare il suo comportamento. "Lo Stato fa il sistema internazionale e il sistema fa lo stato". Confronto tra le diverse concezioni: Questione del petrolio Realisti: postulano un interesse nazionale uniforme articolato dallo Stato. Petrolio necessario per l'interesse nazionale, pertanto lo Stato ha interesse a mantenere la stabilità nella disponibilità e nei prezzi di questa fondamentale materia prima Liberali: le azioni dello Stato sono influenzate da molteplici interessi nazionali dunque non ha un interesse

unico e coerente sul petrolio. Il suo compito è quello di garantire che le regole procedurali siano le stesse per i vari attori del mercato, in questo caso i consumatori, i produttori e gli imprenditori, assicurandosi che essi trovino espressione e fornendo un forum per le interazioni

Radicali: la politica dei beni riflette gli interessi della classe capitalista, allineata con la borghesia (nella visione strumentale) e la struttura del sistema capitalista internazionale (nella visione strutturale). Secondo il pensiero radicale, le aziende del petrolio sono allineate con gli Stati più forti, creando quindi un processo negoziale a prezzi vantaggiosi a scapito dello sviluppo

Costruttivisti: I costruttivisti, seppur non tengono molto conto dei beni materiali, tentano di delineare il modo in cui le identità degli Stati sono forgiate dal possesso di una risorsa preziosa.

Infatti l'Arabia saudita ha sviluppato una identità su risorse

apparentemente illimitate che hapermesso loro di fondere quell'identità con la cultura islamica, esportando il loro cult

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
91 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giovanni1307 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Barbara Pisciotta.