Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
EQUIVOCI SULLE TEORIE SISTEMICHE E WALTZ
La scelta di un approccio sistemico è dato da ci che bisogna studiare.
Bisogna sgombrare il campo da due equivoci:
• Waltz non sostiene che i sistemi determinano i comportamenti degli
Stati. Pu dirci quali sono le opzioni che pu avere uno stato all'interno dei
quali tende a scegliere, ma non determina ci che sceglierà. I sistemi
limitano e influenzano le scelte degli Stati ma non le determinano.
• Waltz insiste sul fatto che le qualità politiche di un leader contano sulla
politica estera di uno stato ma solo all'interno di una struttura che
finisce per influenzare fortemente le loro scelte. Per riuscire a spiegare il
dettaglio di una determinata politica estera occorre tenere in considerazione
anche variabili interne. Quindi le caratteristiche interne degli Stati
contano, ma solo all'interno del sistema entro cui gli stati interagiscono.
Gli approcci sistemici prendono in considerazione due livelli: il sistema e le
interazioni fra le sue parti.
La teoria di Waltz non riesce a spiegare la fine del bipolarismo e molti
sostenevano che le politiche estere adottate dagli usa nel periodo successivo
alla guerra fredda contraddicono tutti gli assunti realisti e neorealisti. Waltz
sostiene che il sistema uniporale è il sistema che meno di ogni altro
determina delle costrizioni sulla superpotenza. Secondo lui in un sistema
unipolare le caratteristiche dello stato superpotenza contano molto.
Cosa è la struttura per Waltz?
Non è una cosa che sta nella realtà, che si misura e che si tocca, ma è un
concetto puramente teorico ed inventato che il soggetto utilizza per
studiare la realtà.
La struttura è un insieme di condizioni di costrizione che uniforma i
comportamenti delle unità. Impone una semplificazione, una
uniformazione. È un filtro tra input e output. Ridurre la varietà di imput per
arrivare ad una uniformità di output.
La struttura non produce effetti diretti sulle unità, interviene direttamente sui
comportamenti degli Stati. Non è una causa che ha un rapporto diretto
con l'effetto, proprio per questo la teoria non pu spiegare i comportamenti
particolari degli Stati.
La struttura opera sulle unità attraverso:
• SOCIALIZZAZIONE : meccanismo che la struttura impone agli Stati per la
quale loro adottano modelli comportamentali simili agli altri, seguendo chi
secondo loro ha attuato azioni più efficienti. Non a caso quando nasce uno
stato si dota di tutta una serie di rituali (apertura ambasciate di altri paesi)
tratti da altri paesi.
• COMPETIZIONE : Waltz usa una analogia con il mercato. Le aziende
operano sul mercato in concorrenza per garantire la propria sopravvivenza
economica. Le aziende sono proprio come Stati in un contesto
internazionale, dove cercano di copiare le tecniche di sopravvivenza dagli
altri stati. Gli stati guarderanno quindi continuamente all'efficacia delle
tecnologie e delle azioni degli altri.
DIFFERENZE STRUTTURA INTERNAZIONALE E INTERNA
Waltz cerca di spiegare le alle due strutture, internazionale ed interna. Si
chiede come è organizzata la struttura e come svolgono le funzioni le unità
che operano all'interno del sistema.
• STRUTTURA POLITICA INTERNA
• Principio ordinatore: Gerarchia. Spesso formalizzata da una costituzione che
ricorda quale è l'organo che ha più potere all'interno dello stato.
• Funzioni delle unità: differenziazione funzionale. Forte divisione del lavoro
tra gli organi politici e istituzionali dello stato. Ci pu avvenire proprio perché
lo stato crea con il monopolio della forza legittima una situazione di pace e
solleva i proprio cittadini e sudditi dal problema della propria sicurezza.
• Potere : distribuzione del potere fra organi dello stato.
• STRUTTURA POLITICA INTERNAZIONALE
• Principio ordinatore: Anarchia. Si pongono gli uni con gli altri sullo stesso
livello. È riconosciuta almeno l'uguaglianza formale degli Stati.
• Funzioni delle unità: identità funzionale. Gli stati fanno quasi tutti la stessa
cosa, magari con risorse e stili diversi. Ogni stato provvede da se ad ogni sua
esigenza.
• Potere : distribuzione del potere come caratteristica sistemica. Gli stati
affidandosi a loro stessi, la variabile che vale di più è quella dei rapporti di
forza all interno del sistema (bipolare, monopolare, multipolare...)
LA TEORIA DELL'EQUILIBRIO
• Ha degli assunti comuni a tutti i realisti: Stati come attori unitari e razionali,
interessati alla propria sopravvivenza e autonomia, che operano in un
sistema anarchico.
• Equilibrio di potenza come teoria sistemica : vede l'anarchia come sistema
di autodifesa, struttura che premia chi si autodifende, la struttura stimola gli
stati a formare equilibri. Il sistema di autodifesa di Waltz deriva
dall'anarchia. Anche gli stati sono stimolati dalla struttura a trovare equilibri,
che possono essere instabili e precari.
• L'equilibrio come risultato in-intenzionale , ma come prodotto della struttura.
Le caratteristiche interne agli Stati e gli individui contano veramente poco
su piano internazionale.
SISTEMI BIPOLARI E MULTIPOLARI
• Maggiore stabilità di sistemi a piccolo numero : più grandi sono gli attori più
probabilità hanno di sopravvivere. Con solo due attori più è facile
comunicare, inoltre è più facile trovare accordi. È anche più probabile che
vengano adottate dalle superpotenze strategie per produrre beni pubblici,
inoltre vi è maggiore difficoltà di emersione per nuovi attori.
• Instabilità dei sistemi multipolari: flessibilità di schieramento e rigidità
strategica. Maggiore intraprendenza economica e militare. Il fatto che
esistano più attori nel sistema internazionale implica che ci siamo più
possibilità di azioni e schieramenti. In un sistema di cinque sei potenze il
potere è sufficientemente distribuito da rendere estremamente improbabile
che un solo attore possa decidere gli schieramenti degli altri.
Waltz affronta anche altri temi, come l'interdipendenza economica e
militare a partire da riflessioni di carattere sistemico. Egli invece fa il
paragone tra sistemi bipolari e multipolari.
• INTERDIPENDENZA ECONOMICA: I sistemi bipolari sono molto meno
interdipendenti economicamente rispetto a quelli multipolari. Più è
diffusa la potenza e più alto è il numero degli attori e quindi il peso economico
di ciascuno stato sarà più basso. Proprio per questo saranno portati ad
essere dipendenti da altri stati. In un sistema bipolare le due potenze
possono ritenersi indipendenti l'una dall'altra. Presenta nel suo libro una
serie di dati economici che sembrano avvalorare la sua tesi.
• INTERDIPENDENZA MILITARE: Per l'interdipendenza militare si pu dire
approssimata mente la stessa cosa. Un sistema è più interdipendente sul
piano militare tanto più gli stati dipendono dalla propria sicurezza da
altri stati. Un sistema multipolare risulta essere più interdipendente
militarmente rispetto ad un sistema bipolare. Ogni stato in un sistema
multipolare tende a sottoscrivere accordi per preservare la propria sicurezza.
In termini generali un sistema bipolare in cui la potenza é concentrata su due
attori, essi possono contare sulle loro stesse forze militari per difendersi.
In conclusione egli sostenne che negli anni settanta si viveva in un sistema
molto meno interdipendente di oggi.
Waltz come molti altri realisti replica contro la cooperazione internazionale
che essa è inutile perché gli stati non hanno un autorità al di sopra di essi
è gli accordi sono a rischio. Inoltre per il realismo gli stati sono posizionalisti,
ci fa si che in un negoziato sono interessati a quanto guadagna uno stato più
di noi, quindi non coopererà. Waltz aggiunge un'altra argomentazione sul
piano sistemico: gli stati fanno tutti più o meno la stessa cosa, è difficile
che possano cooperare perché sono discentivati. Essa avviene in caso di una
forte divisione del lavoro, di una divisione funzionale.
IL REALISMO ETERODOSSO
Appartiene al realismo perché ne condivide una serie di assunti ma è un
approccio teorico completamente diverso. Affonda le proprie radici in Europa
e i principali rappresentanti sono in particolare quelli della scuola inglese, un
gruppo di studiosi che a partire dagli anni sessanta hanno iniziato a studiare
la politica internazionale. Essi sono legati al British Committee, con il quale
si permettono di studiare come cambia il sistema internazionale in luce anche
del veloce declino inglese. In questo gruppo transitarono una serie di
studiosi e storici molto brillanti, rappresentanti di una visione disciplinare
differenziata e multidisciplinare.
REALISMO ETERODOSSO VS REALISMO MAINSTREAM
• Elementi comuni :
• Anarchia
• Potere
• Stato-centrismo: stato come attore maggiore della politica internazionale
• Visione pessimista del progresso: gli eterodossi fondamentalmente
credono che i dati essenziali della politica internazionale non mutano ma
rimangono comunque delle cose in comune.
• Differenze :
• La storia: per i realisti la storia conta molto e ogni sistema internazionale va
visto attraverso un certo momento storico. Non è possibile quindi trovare
leggi oggettive in grado di spiegare tutti i sistemi.
• Lo spazio: il neorealismo non usa quasi mai niente di geografico per
spiegare la politica internazionale. Il realismo eterodosso riserva agli spazi,
alle disposizioni geografiche un carattere importante.
• Diritto, morale e istituzioni: il realismo eterodosso vede importate anche la
morale, l'etica e le istituzioni che sono importanti sul piano internazionale. Le
istituzioni sono in grado di regolamentare e indirizzare gli stati.
• Fattori interni: se i realisti vedono in modo marginale i fattori interni, i realisti
eterodossi credono che essi contino e possano modificare la poltica
internazionale.
• Cultura: per gli eterodossi ha influenza sul sistema internazionale.
Forte sensibilità storica degli autori della scuola inglese. Sostengono che lo
stato sovrano all'Europa è una particolarità storica e geografica assoluta.
• Grossomodo l'inizio del periodo di riferimento in cui è esistita una società
internazionale europea è dal quindicesimo al ventesimo secolo, una data
simbolica è il 1648 che è diffusamente considerata come rappresentativa
della nascita del sistema di stati moderno (pace di Westfalia, che pone
fine alla guerra dei trent'a